domenica 29 marzo 2020

L'adesso e il dopo

Sarebbero tante le cose da scrivere in questo momento, si ha tempo per pensare e la mente gira gira gira come la ruota del criceto. Psicologicamente questo momento è devastante, non dico per me, dico in generale. Vorrei davvero imprimere tutti i pensieri che ho, ma alcuni sono spaventosi, altri sfuggevoli...e sembrerà assurdo, ma non ho il tempo per sedermi a mettere nero su bianco tutto quanto.
La didattica a distanza, questo magnifico strumento che in Italia ha potuto prendere piede solo grazie a una pandemia mondiale, è davvero incredibile, ma intasa la rete, blocca computer e tablet (perché se i figli sono più di uno, la legge di Murphy farà in modo che si debbano collegare entrambi nello stesso istante) e tiene più occupata me che loro, con il fai foto dei compiti svolti, scaricale sul computer tramite WhattsappWeb, caricale sulla piattaforma giusta, controlla le attività sulla piattaforma E sul registro elettronico, scarica videolezioni, controlla i compiti, stampa i compiti pure per il Francese...vabbè, ci siamo capiti!
Per 10 giorni è stato qui il Navigante e quindi per non annoiarci troppo ci siamo messi a progettare le parti rimanenti della casa, smontato letti e rimontati al posto giusto, fatto la cernita dei libri di mia madre, pulito, pulito, pulito.
Da oggi il Navigante invece è ritornato a Roma, lavorerà per 15 giorni e poi ritornerà su per altri 15, ovviamente questo è il piano con i dati di adesso, potrebbe cambiare tutto da un momento all'altro come l'ultima volta.
Io continuo ad essere grata del nostro giardino, della nostra casa grande, ma inizio a farmi prendere dall'ansia per il dopo, che mi spaventa più di ogni altra cosa. Mi appiglio al problema del nostro trasferimento di cui ovviamente non si sa niente e delle scuole dove iscrivere quindi i bimbi, ma la realtà è che ho molta più paura del fatto che non ci saranno scuole o trasferimenti o vita normale. Ecco, ho paura che nel dopo non ci sarà alcuno spazio per la vita normale. L'ho detto, l'ho scritto, sperando che mi allevi un po' dall'ansia che mi attanaglia da giorni e da cui non riesco a separarmi, neppure aggrappandomi alla fortunata situazioni in cui ci troviamo noi. Più penso a quanto siamo fortunati, più mi si stringe il petto a pensare che questa fortuna potrebbe non durare a lungo.
Ho paura del dopo, una fottutissima paura del dopo. Sono l'unica?

martedì 17 marzo 2020

Io ai tempi del coronavirus

Le giornate qui scorrono senza molto tempo per annoiarsi: i bimbi possono uscire nel grande giardino per il quale non smetto di ringraziare giorno e notte e hanno una marea di compiti e lavori da fare; io invece impazzisco letteralmente tra i compiti dei due grandi, la casa da risistemare e i denti del Bastian Contrario che lo fanno urlare notte e giorno.
Ci sono momenti in cui veramente penso di non potercela fare. Sono qua da mia madre, che per una volta è davvero poco utile, tutta concentrata su chattare con gli amici e cercare di non pensare a questa situazione e al fatto che deve ancora sistemare tutte le cose del trasloco (leggi: riprendere in mano tutto quello che ha a che fare con mio padre), e quando vedo il Navigante svaccarsi sul divano per vedere qualche inutile programma giusto per passare il tempo mi sale una rabbia nei suoi confronti che metà basta. Ingiustificata, ma solo in parte...del resto quando è andato su quella c@##o di nave a inizio mese il casino era già scoppiato e gli avevo chiesto se fosse proprio il caso di andare.
Ovviamente il lavoro non si mette in discussione, così ora io sono qua a smazzarmi come al solito se non di più e lui pacifico che si lamenta pure di dover pulire casa e che non ha il pane fresco...
So che è alienante stare soli in casa, in appartamento, ma in questo momento sogno un weekend di quarantena nel posto più isolato che c'è al mondo...
So anche che queste sono quisquiglie, che il momento è grave, che c'è altro a cui pensare, ma non ho proprio il tempo per pensarci, se non quando mi tocca uscire a fare la spesa ed io, che notoriamente sono tutto fuorché ansiosa, inizio davvero a farmela sotto: mani sudate, palpitazioni, gola secca mi hanno accompagnato tutto il tempo ieri quando sono uscita. Alle volte piango, non di paura, ma di commozione; già di mio mi commuovo facilmente, ma adesso...
Ma passerà e sarà bello tornare alla vita, ci credo sul serio, anche se tutto questo ci cambierà profondamente, sarà comunque bello tornare alla vita!

venerdì 13 marzo 2020

Ai tempi del coronavirus

Ai tempi del coronavirus sto imparando ad usare una piattaforma online, aperta su almeno 2 dispositivi, per far interagire i miei tre figli con le loro maestre. Si tutti ed tre, pure il Francese che è all'asilo.
Ai tempi del coronavirus sto lottando con una madre che fa l'adolescente e esce perché lei non può stare a casa tutto il tempo e va a farsi le unghie. Però in paese e con la mascherina.
Ai tempi del coronavirus ho mio marito lontano e in quarantena perché a inizio mese è andato su una nave a fare un minchia di esercitazione (scusate il francesismo) in cui ora è spuntato un caso positivo.
Ai tempi del coronavirus ho una sorella che abita in UK dove il primo ministro per salvare l'economia che lui stesso ha infossato con la Brexit, ha detto a tutti Andate e infettatevi! Qualcuno perderà delle persone care, ma non importa!
Ai tempi del coronavirus ringrazio il cielo di aver detto Addio ai miei nonni di persona, potendoli andare a trovare, potendo piangere sulle loro tombe, potendo pregare in chiesa durante il funerale.
Ai tempi del coronavirus vado a dormire sconcertata di vivere in un film catastrofico (genere che tanto amo), terrorizzata da quello che potrei trovare domani, grata di essere venuta su da me appena le scuole hanno chiuso, che almeno i bambini scorrazzano in giardino la metà della giornata (mentre io impazzisco sulla piattaforma dove loro poi fanno i compiti in tranquillità).

In buona sostanza sono su, in una casa ancora da finire, passo il tempo tra dispositivi tecnologici e quaderni di scuola, scatoloni della casa vecchia da disfare, cucine da progettare, tette da dare, autosvezzamento cominciato...impazzisco come tutte le mamme, ma forse un pochino di più.