martedì 30 gennaio 2018

I'm a rugby mum...ma non solo!

Non so se vi ho parlato del "guaio" in cui io e il Navigante ci siamo cacciati.
Premessa: a inizio anno abbiamo deciso di far fare rugby al Vitellino, mantenendo però almeno un giorno di piscina a settimana per pura tranquillità mia personale, visto che spesso mi devo portare i bimbi al mare da sola e quindi vorrei che fossero a loro agio in acqua. Inoltre il rugby prevede tre allenamenti settimanali, di cui uno il sabato, perciò avevamo pensato che facendo anche piscina avremmo così potuto saltare il sabato e tenercelo per le nostre gite.
ERRORE! Errore madornale non conoscendo quanto è infingardo questo ambiente.
Il rugby è conosciuto come uno sport dove il valore di fare squadra e stare insieme è uno dei più importanti, della serie "siamo grandi, grossi e pericolosi, ma fuori dal campo bevemose una birra tutti insieme". Ma la cosa abbiamo scoperto, va al di là del semplice bere una birra insieme. Alle volte sembrano un po' una setta, lo ammetto!
Orbene l'allenatore del Vitellino, in combutta con un papà che si allena con la squadra degli Old (sì sì, si intende proprio vecchietti!), ha buttato lì l'dea di fare degli allenamenti di rugby touch (variante un po' più alla portata di tutti, perché non ci sono placcaggi) per i genitori, nonni, amici che volessero avvicinarsi a questo mondo. WOW, FIGO! Potevamo mica dire di no?!
Dove sta la fregatura? Gli allenamenti sono il sabato, prima o dopo quello dei nostri figli, ovviamente! Molliamo i pupi allo stato brado che gironzolano sul campo o sulla pista da atletica e noi ci alleniamo e ci siamo intrippati così tanto che stiamo facendo fare la divisa e siamo pronti al tesseramento...Quando ho paventato l'idea di fare il corso per allenatore di nuoto, subito mi è stata posta la domanda: "E perché non quello di rugby??"
No vabbè, non potete capire. Dopo 15 anni fuori dal mondo dello sport (quello vero, quello agonistico!) mi ritrovo in questo vortice di emozioni contrastanti: mi butto a pesce e non so cosa ne esce o mi allontano velocemente da questa che sembra tutta una trappola?? Perché è semplice dire "ma sì lo si fa per divertirsi!", in realtà per me non è così! Io sento proprio la spinta dentro, la grinta, la voglia di giocare e vincere, non riesco semplicemente a vederla come una cosa goliardica. Ormai vado a correre come allenamento al rugby, anche non volendo nella mia testa, vado a correre per essere più veloce mentre gioco.
Non ci sarebbe poi nemmeno niente di male, se non fosse che la mia più grande paura è di non riuscire a reggere tutto, non riuscire a dare delle priorità perché se io amo qualcosa, è finita! Che mi stia fasciando la testa prima di romperla? Facile, ma conoscendomi rischio di fracassarmela...

giovedì 25 gennaio 2018

Estate 2017 in camper: castelli della Loira, Normandia e ritorno

Ed infine eccolo il nostro viaggio on the road in camper in Francia della scorsa estate! Pensavo che non sarei mai riuscita a finire tutto e invece mi sono messa di buona lena in questo paio di giorni di forzato riposo ed ecco la mappa:

 

Parlarne a distanza di praticamente 6 mesi è un po' ridicolo forse, ma ci tenevo a rendere pubblico la mappa del nostro viaggio per poter essere d'aiuto a chi come noi viaggia creandosi l'itinerario attraverso internet e le guide.
Purtroppo credo che ci saranno alcune lacune, a distanza di tutto questo tempo, anche con gli appunti presi per il nostro blog familiare di viaggi, è stato davvero difficile ricostruire tutto. Comunque se qualcuno ha bisogno di qualche info più dettagliata non esiti a commentare qua sotto o a scrivermi in privato, cerco sempre di rispondere il più velocemente possibile.
Devo dire che fare un viaggio on the road così lungo in 5 + 2 (a metà viaggio si sono aggiunte mia madre e mia nipote) è un gran bel casino, ma una volta trovato l'equilibrio io potrei continuare senza fermarmi mai. E' un po' come una routine casalinga, ma in viaggio, cioè per quanto mi riguarda il massimo della felicità!
Trovo che da un weekend fino a una settimana fuori con il camper,la gestione sia più complicata in quanto non si riesce a trovare una routine, si è molto meno attenti all'ordine (che è fondamentale quando si viaggia in 5 in un camper!) e i ritmi sono troppo frenetici. Alla fine rimane sempre l'amaro in bocca per non aver organizzato abbastanza bene, per aver tralasciato qualcosa e/o perché, come ci è successo a Capodanno in Germania, quando hai appena preso il ritmo giusto...si deve tornare a casa!
Comunque spero entro la prossima settimana di condividere con voi la nostra settimanella in Germania e poi si pensa ai 6 giorni di Pasqua. Qualche idea?

martedì 23 gennaio 2018

Presa!

Scrivo dal letto con radio Deejay come sottofondo e il mio thè al limone tra le mani.
Che detta così pare il paradiso di una giornata di relax, invece ho preso la gastroenterite ed è da ieri che sono distesa con nausea e cagarella.
Tutto è partito da un po' di nausea, pensavo fosse stato lo yogurt che avevo mangiato a colazione, tanto che sono anche andata a farmi i miei 10 km di corsa. Ma poi la nausea è aumentata talmente che quando sono andata a prendere i bimbi, quasi non mi reggevo in piedi e sinceramente non so come sia riuscita a guidare fino a casa senza finire fuori strada.
Una volta rientrata a casa, ho dovuto chiamare il Navigante, che ieri è uscito prima e oggi si è preso il giorno, perché l'unica cosa che potevo fare era stare distesa. Stamattina va un po' meglio, ma continuo ad avere brontolii alla pancia e non sono ancora riuscita a toccare cibo da ieri a colazione.
Quantomeno dimagrirò...
E niente, mi godo questi giorni di riposo...pensa te se una deve prendere l'influenza per potersi riposare...

giovedì 11 gennaio 2018

Cupezza

Devo ricominciare a scrivere altrimenti non scrivo più. In realtà non so nemmeno cosa scrivere; non che non abbia da scrivere eh? Anzi...
Potrei parlare del viaggetto in Germania, per esempio. Ma se penso che non ho quasi accennato al mese fatto in Francia quest'estate...
O del rientro a Roma e tutto il casino tra lavatrici da fare, muffa ancora da pulire, routine che non riesco ancora a digerire.
Dei bimbi e dei loro capricci che non riesco a gestire.
Oppure potrei parlare di quanto queste feste siano state una continua pugnalata nello stomaco, delle mille lacrime versate e che il film Coco non è stata decisamente una buona idea nell'anno in cui è morto mio padre.
Ma non ho voglia di scrivere di tutto questo. Non riesco a uscire da questo buco nero e pessimista in cui la mia vita si è cacciata negli ultimi mesi e nemmeno scrivere mi aiuta, anzi mi pare di sottolineare ancora di più ciò che non va.
Solo che non riesco a parlare di altro, non riesco a far finta di niente, non riesco a ridere delle cose belle che ci sono.
Vorrei solo stare nel letto e dormire per tanto tanto tempo, senza impegni, doveri e scadenze. Senza nemmeno le cose belle. Solo io, i miei cuscini (dormo con tre cuscini :D) e il calduccio del letto.
Mi sa che sono un pochino depressa...speriamo che il ritorno della luce del sole mi aiuti...probabilmente in un'era passata ero un animale da letargo, altrimenti non si spiega questa saudade che mi prende in inverno.
Comunque niente, sono rientrata e sto cercando di riprendermi, ancora. Dal dolore di un padre morto e il primo Natale senza di lui. Da un trasloco davvero pesante da cui ancora non stiamo uscendo. E da una nuova routine che mi chiede un po' più di quello che riesco a dare. Ma giuro che ce la faccio, spero. Per voi, che sennò dovete continuare a sopportarmi così cupa.