martedì 26 agosto 2014

Spannolinare o non spannolinare, questo è il problema...

Sono in un periodo un po' di dubbi. Amo molto leggere su pedagogia, metodi educativi, esperienze di mamme, non solo perchè io sia mamma, ma perchè trovo l'argomento davvero interessante.
Penso, anche grazie a questo mio interesse, di essermi imbattutta in moltissimi libri e articoli che mi hanno fatto cambiare pian piano il mio modo di vedere, avvicinandomi a un'educazione naturale, più rivolta all'ascolto, in cui i bisogni dei bambini diventino la parte predominante dell'educazione. Può sembrare una scelta scontata, ma non lo è. Per me, per il mio vissuto, per il mio carattere, per l'uomo che vive con me quest'avventura.
Un esempio sciocco che mi viene in mente: leggo spesso di come imporre regole sia alle volte sbagliato, non si deve imporre, ma insegnare l'autodisciplina (in soldoni), parlare, dare l'esempio senza punizioni di alcun genere. Ok, fantastico, fichissimo, ma provate a inculcare l'idea a due persone educate da regole, imposizioni e che di regole e imposizioni sono permeate anche le loro esperienze lavorative (non dimenticate che il Navigante è un militare, da me conosciuto mentre facevo il mio periodo militare).
Si sbaglia, si cresce, si trova la via giusta. O almeno si tenta e si chiede scusa se si sbaglia. E di sbagli io personalmente ne ho fatti davvero tanti, soprattutto con la Belva, la prima nonchè cresciuta in mezzo a una bufera emotiva non da poco. Questo mi rende sempre piena di sensi di colpa e quando mi affaccio a una nuova sfida con il Vitellino, mi sento male a ricordare quanti errori grossolani abbia fatto con le Belva.
Ora per esempio sono ad un bivio: vorrei spannolinare il Vitellino, ma da un lato con quello che number three mi fa passare non ne ho proprio voglia, dall'altro so che devo farlo entro la prossima estate (quando avrò un frugoletto di pochi mesi a cui dare attenzioni) e che non voglio lasciarlo troppo con il pannolino, che comunque trovo scomodo e antigienico.
Con la Belva ho fatto un EC parziale e uno spannolinamento precoce, ma quanto nervoso e stress ho scaricato su di lei in questo percorso! Mi aspettavo risultati, mi innervosivo alle pipì perse o alle volte che lei non voleva andare sul water. So quanto questo sia assolutamente controproducente, ma era la fase più buia del mio essere mamma e ne pago ancora le conseguenze, con sensi di colpa e con un pannolino notturno che non c'è verso di togliere, che potrebbe benissimo essere riconducibile a tutto li pregresso percorso di spannolinamento.
Con il vitellino anche ho fatto un parziale EC, molto più blando rispetto alla sorella, e vorrei poter fare uno spannolinamento non troppo precoce, ma nemmeno arrivare ai tre anni, senza però tutto quello che "ho fatto passare" alla Belva. So che nella vita si sbaglia e non è che ci si può martoriare le cosidette tutta la vita per espiare la colpa, ma certi ricordi mi fanno davvero tanto tanto male e tutto quello che vorrei è cancellarli. So anche che però senza certi sbagli forse ora non sarei quella che sono e quindi so che tutto il bene che ho fatto con il Vitellino è merito della mia Belva, ci mettiamo sempre a dura prova una con l'altra e spesso ne usciamo tutte e due abbastanza malconce.
Vabbè un post un po' ingarbugliato per dire che sono alle soglie di uno spannolinamento che mi fa molta paura. Non voglio ricadere negli errori, ma devo farlo per svariate circostanze. Mi farò aiutare alla creche, anche se avrei voluto fare da sola...come sempre...ma so, ormai, che non posso sempre riuscire da sola in tutto.
Ho già iniziato in realtà in maniera molto molto blanda, mettendo le mutandine in casa o in giardino, ma senza imporle e non come regola fissa, solo così per vedere come va, ma so che devo semplicemente buttarmi, so che lo farò, appena finirò di martoriarmi le cosidette...scrivere i miei pensieri forse è un primo passo...

domenica 24 agosto 2014

Io, me e number three

Lo so che lo aspettavate da tanto un bel post di lagne! E quindi vi accontento subito :D
Number three mi fa penare, ma tanto. Ho delle nausee fortissime, conati di vomito, una stanchezza allucinante che mi porta ad andare a letto subito dopo cena, prima dei bimbi (e fortuna che il Navigante è super presente in questo momento)! Da qualche giorno poi ho anche attacchi di diarrea e crampi allo stomaco che ho letto essere anch'essi potenziali sintomi gravidici. Una gastroenterite ho, altro che una vita che cresce dentro di me!!
Da qualche giorno va meglio, riesco a tenere a bada il tutto con pane, tarallucci, limonata e Nux vomica. Ho già una pancia da quarto mese eppure non ho messo su nemmeno un chilo. Number three mi sta mangiando dall'interno.
Number three, voluto, cercato, che ora mi fa penare. Number three che potrebbe nascere, vedere suo padre e poi doverlo subito salutare per quattro mesi. Number three che sarà il terzo e il piccolino, perché gli altri due ormai saranno già anni luce e per me sarà strano perché gli altri due sembrano ogni giorno di più due gemelli e lui invece sarà sempre il più piccolo o piccola.
Vivo questa gravidanza con una consapevolezza diversa, mi guardo il pancione, penso al futuro e già so a cosa andrò in contro, almeno per le cose pratiche, non ho l'inesperienza che avevo con la Belva, non ho il terrore di non farcela che avevo con il Vitellino, perché loro sono indipendenti e io ora so come farmi aiutare dagli altri.
Number three dopotutto mi sta facendo diventare molto zen, anche con i nanetti, il che non guasta. Speriamo solo che se mi fa penare ora, sarà clemente dopo!

martedì 19 agosto 2014

La nostra esperienza camperistica

Potrei ammorbarvi con i racconti delle mie giornate di nausea e stanchezza, ma sono gentile e quindi vi parlo un po' della nostra esperienza con il camper (senza sottolineare come ogni odore mi facesse quasi dar di stomaco).
Premettendo che noi amiamo le vacanze on the road, il camper è decisamente la nostra soluzione di viaggio, però la pratica è sempre molto diversa dalla teoria. Ad esempio prima di partire io ero un po' preoccupata per lo svuotamento e riempimento di acqua, poi però complice il fatto di aver scelto una meta molto camper-friendly, il tutto è entrato nella semplice routine, già dalla prima volta.
Prima di partire poi non sapevamo bene come e dove fermarci, non avevamo molto ben chiare le idee su aree di sosta, parcheggi (mica tutti possono essere utilizzati), camping. Eravamo ben decisi a sfruttare al massimo la nostra guida France Passion consigliataci da MaFa (grazie ancora!), ma non eravamo sicuri a cosa effettivamente andavamo incontro.
Alla fine proprio perchè la Bretagna è molto semplice da girare in camper (tanto per dirvene una trovate le stazioni per svuotamento e rifornimento acqua anche nei supermercati per solo 2 euro; alle volte si trovano anche le lavatrici a gettoni) tutto è stato più semplice del previsto.
I contro sono stati essenzialmente due: punto uno, la vacanza in camper non è affatto economica (in autostrada qui pagavamo la tariffa 3, quella dei camion di media grandezza per intenderci) e per decidere di comprarne uno, anche che sia di seconda mano, si deve pensare di utilizzarlo molto spesso, non solo in estate un paio di settimane; punto due, i bambini prima di adattarsi completamente a un ritmo così movimentato di spostamenti ci hanno messo praticamente tutta la prima settimana, che poi è stato anche il nostro periodo di adattamento.
Per il resto bisogna avere sicuramente un buon spirito di adattamento (è come essere in campeggio, con sicuramente più comodità, ma bisogna sempre avere mille attenzioni, per esempio a non disperdere inutilmente acqua), bisogna amare guidare se volete fare una vacanza on the road e soprattutto bisogna imparare in fretta a guidare un cambrone grande e grosso che non sempre si può parcheggiare o far passare dove si vuole.
Per noi è stato comunque un'ottima esperienza che probabilmente ripeteremo ancora.

martedì 12 agosto 2014

Number three

E poi, ecco una fa un post davvero lagnoso in cui riceve tanti messaggi carini e poi si sente davvero una schifezza, perché ecco io ho dato le colpe al preciclo, lagnandomi di una gravidanza che non arrivava, di un gonfiore e di sbalzi d'umore.
Vi prego di scusarmi, per la lagna, soprattutto chi ancora un figlio non ce l'ha, ma gli ormoni gravidici fanno anche questo: ti fanno vedere tutto nero e ti gonfiano la pancia tanto che una gonna comprata la settimana prima (ed era perfetta), improvvisamente non ti sta più e tutti i tuoi reggiseni sono di nuovi piccoli.
Gli stessi ormoni che mi hanno fatto passare due settimane in giro per la Bretagna con nausea e una spossatezza che mi metteva ko già alle 5 di pomeriggio. E quindi scusatemi se non ho grandi ricordi di quel posto magnifico, ma solo un nauseante ricordo di odori fortissimi come il burro e il caramello.
Bè insomma la lagna non serviva, visto che ero incinta e me l'ha confermato un'eco proprio il giorno del terzo compleanno della Belva. Un giorno pieno di doppie emozioni.
Scusate per la lagna inutile, ora preparatevi ad altrettante lagne gravidiche, io ne ho sempre a bizzeffe!!

domenica 10 agosto 2014

Un veloce bilancio

Tornati ieri da un lungo, stancante, ma molto bello viaggio in camper in Bretagna.
15 giorni, 3616 km, due bimbi davvero ingestibili (uno entrato da poco nei terrible two...ma proprio in vacanza?!?), un marito barbone (nel senso che non si è tagliato mai la barba) che si è sobbarcato buona parte di tutto, io che sono un capitolo a parte e ve lo racconterò per bene.
Belva cosa abbiamo visto in questa vacanza? Mucche, vitellini, mucche e case di Gesù distrutte!!
Bè dai abbiamo anche visto pecore, conigli e papere, case di Gesù intere, castelli e paesini che sembrano usciti da un film di storia medievale.
Ma soprattutto abbiamo mangiato: crepes (le vere crepes!), burro (salato) e caramello (al burro salato), biscotti, tanti prodotti comprati direttamente in fattoria. E abbiamo imparato a curarci di un camper, usarlo come si deve, fare manovra negli spazi stretti, sprecare il meno possibile risorse e soldi.
E alla fine, dopo aver macinato tutti sti chilometri e aver fatto indigestione di paesaggi fantastici e gente sorridente (sì, francesi che sorridono, incredibile!!!), siamo tornati alla nostra calda routine del sud della Francia. Con un pensiero a un camper tutto nostro e a una vita (bè no dai qualche anno visti i nostri standard) in un luogo freddo...e chi lo sa...