martedì 27 agosto 2019

Come si arriva a diventare una famiglia numerosa?

Non credo che ti alzi una mattina e decidi che vuoi una famiglia numerosa, almeno per me non è stato così.
Ho sempre voluto figli, a 15 anni i miei sogni erano due: quello di vincere le Olimpiadi e quello di fare tre figli. Quando ho fatto i primi due così vicini (per chi non lo sapesse hanno 14 mesi di differenza) a nemmeno 30 anni ero già fuori dal coro, infatti gli amici della mia età adesso cominciano a fare il primo figlio, quando io ormai sono alle soglie del primo decennio come mamma.
Cercando su internet blog e testimonianze che mi aiutassero e sentirmi meno sola e soprattutto a non sentirmi pazza, sono finita a parlare spesso con mamme di 4, 5 e più figli, cosa per me allora impensabile. Ho anche incontrato una famiglia numerosa e ho ancora un ricordo molto vivido di com'era la loro casa, la loro vita...incasinata e piena di scarpe :D se mi guardo ora intorno non è tanto diversa dalla mia!
Poi sono andata in Francia e in generale nell'ambiente militare all'estero non è così difficile incontrare famiglie numerose, non sono considerata bigotte, super cattoliche, pazze...sono famiglie normali, con un rigore incredibile (indispensabile a mio parere se si vive in tanti sotto lo stesso tetto) e una normalità da far invidia. Certo gli aiuti dello Stato (dal terzo figlio per esempio non si pagano più le tasse) e gli stipendi  decisamente più congrui aiutano, ma c'è anche una cultura di fondo, dove il figlio non viene visto come un sacrificio totale dove il tuo IO e la coppia vengono completamente schiacciati, questo per me è stato fondamentale.
E' in Francia che abbiamo iniziato a pensare di fare il quarto figlio perché è in Francia che non mi sono sentita in colpa se uscivo con le amiche o con mio marito senza figli e senza sentirne la mancanza, perché è in Francia che ho visto educare i bambini sul serio, senza sentire la solita frase "eh ma sono bambini" come se questo possa giustificare maleducazione e inciviltà, perché è in Francia dove ho visto che una cultura della famiglia diametralmente opposta alla nostra è possibile e a volte preferibile.
Non voglio dire che è tutto oro quello che luccica: di sicuro non sono fan del metodo "lasciali piangere che prima o poi si addormentano" così in voga tra le famiglie francesi, ma di sicuro se fossi rimasta in Italia, circondata da mamme e nonne ansiose per ogni minimo dettaglio, da papà e nonni che è dato per scontato siano assenti nel crescere i figli, da una cultura dove un figlio è visto come una distruzione della tua vita, invece che di un arricchimento...ecco non so se sarei riuscita a fare il passo di diventare una famiglia numerosa.
Insomma noi siamo diventati una famiglia numerosa con il tempo, magari ci fermeremo a quattro figli, magari faremo anche il quinto di cui abbiamo anche già parlato, non lo so. Sta di fatto che essere una famiglia numerosa mi pare una cosa talmente naturale che non capisco come mai prima non mi sia mai passato per la testa. Sarà difficile? Già lo è. Come è già magico, divertente, spassoso, stressante, gioioso, snervante e una miriade di altri aggettivi che valgono per tutte le famiglie di questo mondo.

Il pippone della giornata è stato presentato dalla trasformazione che pian piano sto dando alla casa che sta per ospitare un neonato e una au pair e mi sta un po' dando alla testa! ;D

lunedì 19 agosto 2019

Pontone di Ferragosto nel fresco del parco nazionale d'Abruzzo

Come forse ho già accennato, da ormai più di una settimana abbiamo ospiti in casa: mia mamma e i miei due nipoti. Averli in casa per me non è un problema, non mi da fastidio la quantità (se ancora non si fosse capito), certo che vivere in 8 sotto lo stesso tetto di manco 100mq non è proprio una passeggiata, soprattutto se come la scorsa settimana abbiamo sfiorato delle temperature da capogiro: in casa si partivano con 28° già alle 8 di mattina!
Per il pontone di Ferragosto poi mi veniva già male a dovermi districare tra il caldo infernale e la bolgia infernale, quindi ci siamo mossi con il camper quantomeno per trovare il fresco e siamo andati tutti e otto nel parco nazionale d'Abruzzo.
La scelta è ricaduta sul lago di Barrea guardando temperature medie del periodo e aree sosta presenti, insomma volevamo solo dormire con temperature umane e non spendere un patrimonio, visto che in Italia tra campeggi o aree sosta a pagamento per camper non so quale sia più un salasso! Sinceramente pensavo di non trovare tutta la gente che ha invaso la zona, ma essendo Ferragosto ci sta pure.

Il programma è stato:
- 1 giorno a Pescasseroli
- 2 giorni sul lago di Barrea
- 1 giorno ad Anversa degli Abruzzi
Siamo arrivati a Pescasseroli mercoledì notte, partendo dopo cena in modo tale da infilare tutti e 5 i nani + nonna nel letto e farci 2 ore e mezza tranquilli e senza traffico; abbiamo passato tutta la mattina nel piccolo centro (stracolmo di gente essendo Ferragosto), mangiando un'ottima pizza del forno paesano seduti sull'erba di un prato, per poi finire nella sede del parco nazionale, dove ci sono un piccolo museo, alcuni animali, che vengono curati e poi eventualmente reimmessi in natura, e un parco giochi. I bambini hanno assistito anche a un laboratorio di un'ora e mezza sui pastori dove hanno imparato molto sul mestiere e hanno anche cardato un pezzettino di lana (uno dei pro di muoversi in alta stagione è trovare tante attività).
La sera di Ferragosto ci siamo spostati sul lago di Barrea, in un'area sosta gratuita (ma senza servizi funzionanti, quindi alla fin fine un semplice parcheggio) ai piedi di Cittadella Alfadena. Quando siamo arrivati molta gente stava rientrando e non abbiamo avuto difficoltà a trovare posto, ma siccome il parcheggio è utilizzato anche dalle macchine, spostarsi durante il giorno è davvero complicato. Comunque noi abbiamo passato due notti lì al fresco, facendo qualche camminata nei sentieri (intorno al lago e fino al paese) la mattina e spaparanzandoci in riva al lago il pomeriggio.
Il posto merita davvero, c'è anche un chiosco/ristorante che in questi due giorni è sempre stato stracolmo, fosse anche solo per un aperitivo o un digestivo post cena. I bambini sono stati contenti di sguazzare nell'acqua e giocare con pietre e sassi (per quelli che credono che solo la sabbia possa intrattenerli, credetemi non è così!), anche nelle camminate sono stati molto meno lagnosi del previsto (i miei nipoti in particolare non sono abituati ai ritmi dei miei nani) e ovviamente hanno amato moltissimo il contatto ravvicinato con la natura, soprattutto la fauna della zona.
Infine sabato sera ci siamo trasferiti ad Anversa degli Abruzzi, dove avevamo prenotato per un pranzo domenicale slow. Arrivarci è stato davvero...come posso dirlo...sfidante?! Strade strette e tornanti, deviazioni non previste, gallerie minuscole...anche la discesa all'area sosta ci ha lasciato con il fiato sospeso! Ma la mangiata di arrosticini di sabato sera (comprati al proprietario dell'area sosta) e di domenica a pranzo ha ripagato tutta la fatica...siamo del resto italiani: se il cibo è buono, il resto è un surplus!

La montagna mi manca, non in modo incessante, amo comunque le pigre giornate al mare soprattutto da quando ho i bambini, ma la montagna con la natura, il colore del cielo, le mille stelle notturne faranno sempre parte di me. Vedere un cervo abbeverarsi al lago o addormentarsi nel silenzio della notte con il frescolino ha sempre un suo perché.
Era la prima volta per me in Abruzzo: il parco nazionale è davvero incredibile, soprattutto per la fauna così selvaggia eppure così vicina. Non serve dire che stiamo già programmando un weekend nel Gran Sasso, prima che inizi la stagione invernale!

giovedì 8 agosto 2019

Qualche consiglio per visitare il Warner Bros Park di Madrid

Il regalo di quest'anno per i nani è stato una due giorni al Warner Bros Park, situato alle porte di Madrid.
Il parco è davvero molto carino per grandi e piccini, sullo stile di Disneyland, solo con i personaggi Warner come Titti e Silvestro, Tom e Jerry, Duffy Duck, Bugs Bunny, ma anche supereroi (Batman, Superman, Wonder Woman...), tutta la banda di Scooby-Doo e dell'orso Yogi.
L'estensione invece non è nemmeno paragonabile a Disneyland, infatti il parco si gira in una giornata, anche se non c'è dubbio che si facciano le corse;  la nostra scelta di fare due giorni è secondo me azzeccata, sia per il costo contenuto del secondo giorno consecutivo (4€ online), sia per aver avuto il tempo di finire tutto con calma e rifare le giostre più amate.
Il biglietto è più economico rispetto alla media di altri parchi tematici, i bambini pagano sopra il metro e i più piccoli hanno una zona dedicata davvero grande. La raccomandazione più importante è sul comprare il biglietto: fatelo assolutamente online! È decisamente un altro prezzo e, sempre online, si può risparmiare anche sul parcheggio e sui menù di alcuni ristoranti. Se poi siete flessibili con le date potete scegliere le giornate con prezzo speciale e risparmiare ancora. Ci sono poi i vari pacchetti, da combinare anche con altri parchi come il Warner beach, che però abbiamo deciso di tralasciare perché nulla di diverso rispetto a un qualsiasi altro parco acquatico.
Noi, con due bambini sopra il 1,20m che salivano soli in buona parte delle attrazioni e uno poco sopra il metro che poteva essere accompagnato da un adulto,  siamo andati perfetti riuscendo a fare quasi tutto. Io di sicuro mi sarei divertita molto di più se non fossi stata incinta, visto che mi era proibito salire su qualsiasi attrazione, anche sul carosello! Ci sono diverse attrazioni anche per i grandi, quasi tutte nella sezione dei supereroi e partono dal 1,30m, le più "pericolose" invece vanno dal 1,40m.

Per quanto riguarda il mangiare, noi non siamo stati molto fortunati visto che praticamente tutti i ristoranti erano chiusi, forse perché siamo stati lunedì e martedì, quindi infrasettimanale, o forse perché non era iniziata ancora la stagione più d'affluenza, essendo i primi due giorni di luglio. Ci siamo accontentati di una sera al Foster Hollywood e di un panino in un fast food il secondo giorno, oltre a un paio di merende allo Starbucks.
Da ricordare, per noi italiani, che gli orari che segue il parco sono quelli spagnoli, quindi apertura h.11:30, spettacolo di chiusura alle  23:40 e ristoranti mai aperti prima dell'una o delle 20:00. Comunque possibilità di gelati, pizze, hot dog e schifezze varie ce n'è nell'arco di tutta la giornata.
Da regolamento non si possono portare all'interno cibi o bevande, ma in due giorni non siamo mai stati controllati e, anzi, abbiamo visto moltissima gente con il proprio pranzo al sacco. Noi in ogni caso ci siamo portati una bottiglia di acqua vuota che abbiamo riempito nelle svariate fontane che si trovano nel parco (cosa che invece non è possibile a Disneyland e se non vuoi bere l'acqua nei bagni ti sveni con bottigliette d'acqua a 3€!). E grazie al cielo che c'erano perché abbiamo beccato due giorni di caldo davvero intenso (intorno ai 40°) e soprattutto io, che stavo ferma ad aspettarli fuori dalle attrazioni, ho avuto dei momenti di panico vero per il caldo!

Ci sono alcune attrazioni in cui ci si bagna,  ma per noi visto il caldo non era affatto un problema: in meno di mezz'ora ci si asciugava completamente! Si può comunque pensare di portare un asciugamano e un cambio o uno di quei k-way lunghi, che tra l'altro si trovano anche nei negozi vicino alle suddette attrazioni (a prezzi esosi ovviamente).
Mi hanno un po' delusa gli spettacoli, quelli nei teatri avevano il suono altissimo e nessuno mi ha particolarmente colpito, nemmeno quello degli stuntman, li ho trovati superficiali e poco elaborati. Per non parlare del fatto che quelli all'aperto, come quello di Batman, hanno pochissimi posti a sedere e se non sei in prima fila non si vede un accidente!
Il parco inoltre ha moltissimi giochi a pagamento tipo pesca o da sparare, dove il regalo è un peluche e alcuni sono stati creati apposta per i più piccoli.
Infine plauso ai negozietti di fregnacce, prezzi non così esagerati e tante belle cosine, ce n'è pure uno con prezzi outlet.

E visto che mi chiedete sempre foto, ma io sono sempre avara, questa volta ve ne lascio una carrellata.







martedì 6 agosto 2019

Ultima eco...e ancora commenti!

Oggi sono stata a fare l'ecografia del terzo trimestre, l'ultima fino al parto se tutto va bene. Niente di nuovo sul fronte occidentale: Bambinoa di 2 kg e collo già raccorciato...tutto già visto, mi dicono di riposare e poi partorirò oltre termine un bimbo già di tre mesi!
Ho beccato la stessa dottoressa che mi aveva fatto la visita di controllo prima di partire, l'ecografia che serviva a monitorare la posizione della placenta; mi si piazzata sui coglioni l'altra volta, tanto per essere fini, e non è che stavolta abbia cambiato posizione...
Niente di che, a parte il solito lavoro frettoloso come spesso capita quando va tutto bene; sono i commentini del kaiser (di cui ho già parlato, lo so) sul guardare la TV, usare i preservativi o, anche peggio, "vabbè, ma se poi li fa tutti belli così", perché se erano brutti non li potevo fare? Che poi bello e brutto lo decidi tu???
Sì, perché stavolta mi è toccato andare in pompa magna con tutti i nani visto che il condominio si è svuotato e non avevo nessuno a cui lasciarli. Inizio ad odiare di andare in giro con tutti e tre + pancia già adesso, figurati dopo...Perché ovviamente anche fuori i commenti si sprecano, per lo meno sono di quelli che mi danno meno fastidio tipo "che coraggio" o "almeno qualcuno che fa figli".
Mi danno fastidio quelli che mi dicono che ora basta, nient'altro da fare e via di questo passo, come se venissi a chiedere soldi a loro per crescerli! O il loro pezzo di fegato invece del mio quando mi fanno girare le scatole.
Sì, lo so, chissenefrega, è una scelta mia...però che pizza sti continui commenti! E se poi anche solo paventassi l'idea del quinto? Cosa succede?? Da questo punto di vista quanto mi manca la Francia e la gente che cresce con il concetto di privacy...
Vabbè comunque tutto ok dai, siamo alla fine e ho poca pazienza, niente di grave!