martedì 31 dicembre 2013

Te ne vuoi andare sì o no, 2013??

E' passata la Vigilia, è passato Natale, è passato il battesimo del mio nipotastro e oggi è l'ultimo giorno del 2013. Un anno lungo, che non ha smesso di mettermi alla prova, di buttarmi giù e ancora giù, ogni volta che raggiungevo un'oasi di equilibrio.
Non so perchè capitano questi anni, di solito poi aprono le porte a momenti magici, come se qualcuno volesse premiarti dopo tutte ste fatiche.
L'ultimo anno così faticoso è stato prima della nascita della Belva: una gravidanza molare, l'allontamento con il Navigante, il senso di frustrazione e fallimento per non riuscire ad avere bimbi...e poi le mie due gioie, una dietro l'altra.
E dopo che solo nell'ultimo mese ho salutato il Navigante per rivederlo dopo 4 mesi, avuto l'influenza, preso antibiotici, curato un Vitellino sempre malaticcio, preso due multe nel giro di una settimana (una il 24 e una il 30 o__O), rischiato di veder sfumato il viaggio alle Seychelles di marzo, l'unica cosa che voglio è vedere terminare sto anno. Davvero, non ne posso più!!!! So che questo anno mi ha regalato tanto, la mia nuova esperienza da expat, amicizie nuove e ritrovate, una nuova serenità e spazi miei, ma anche tanto ho dovuto penare e non so da che parte pende di più la bilancia, so solo che sono davvero stanca.
E per il 2014 voglio solo poter godere della mia famiglia, per intero, non a pezzi, non sentendo urlare il più piccolo di dolore per le coliche, non urlando dietro alla Belva per chissà quale pasticcio o semplicemente per mia stanchezza, non piangere per aver paura di perdere tutto e essere sempre sul filo di un equilibrio inesistente.
E visto che ci sono qui lo dico e qui lo nego, io per il 2014 vorrei anche una pancia, perchè siccome sono folle, io sento di aver bisogno di ancora un nanetto per casa che mi renda la vita incasinatissima e pienissima di amore.
Come dite? Sono incoerente e pazza da legare? Sì, lo so ;)

domenica 22 dicembre 2013

Qualche italica news

Sono ancora viva...più o meno...
Sono stati giorni davvero duri. Sono arrivati i miei mercoledì e da quel giorno ho iniziato ad avere febbre a 40° con mal di gola e mal di schiena, quest'ultimo arrivato a venerdì mattina ad essere talmente forte da non permettermi di camminare o di stare sdraiata o stare in qualsiasi modo. Ovviamente abbiamo rimandato il viaggio per l'Italia e sono andata dal docteur che mi ha visitato e, visto un preoccupante dolore ai reni, mi ha prescritto un antibiotico per infezione urinaria che sto prendendo e mi sta togliendo un bel po' di energie.
Appena arrivata in Italia poi ho dovuto portare il Vitellino al pronto soccorso pediatrico, visto che in viaggio dopo mezz'ora di strilli ho deciso di lasciarlo senza pannolino solo con una traversina...sì, di nuovo, quell'infezione di qualche tempo fa, presa però in tempo. Sto seguendo un'altra teriapia e, colmo dei colmi, devo usare gli usa&getta invece dei lavabili finchè non guarisce per bene.
Nel caso ve lo steste chiedendo la Belva dopo una vomitata estemporanea appena partiti in macchina, sta una favola ed è contentissima di stare dai nonni. Ma...pensavate eh che non avessi niente da dire??...l'altro giorno mi fa: "domani andiamo dai nonni, dagli zii, dalla cugina, dai nonni bis...e viene anche papà!" ecco, non so ancora bene cosa le ho risposto perchè stavo cercando il modo di trattenere le lacrime.

Però dai ieri sera, prima sera in cui riuscivo a mangiare qualcosa, mi sono strafocata di pizza senza creme fraiche e emmental!! E stasera mi do ai formaggi come stracchino, latteria e similari.
Ringrazio pubblicamente i Signori Nonni, che però meritano un post a parte per i commenti che fanno (ah, la vecchiaia!), la loro venuta è stata decisamente puntuale e, ovviamente, la mia fidata Au Pair, che mi ha aiutato fino all'ultimo secondo prima di partire per la Spagna (ci si rivede a gennaio).
E il prossimo post - giuro Valentina - che saranno i famosi 10 punti, ci sto pensando ;)

domenica 15 dicembre 2013

Lettera al Navigante

Ci sono giorni in cui mi pare che questi 4 mesi voleranno tranquilli e, senza nemmeno rendermene conto, ti starò già riabbracciando.
Ci sono giorni invece in cui piango solo leggendo il libro che parla di te alla Belva oppure guardandola gridare estasiata "Papa Noel!!" alla festa di Natale della piscina oppure sentendo una nuova parola del Vitellino e rendendomi subito conto di quanto tu stia perdendo di loro.
Ma, per la maggior parte del tempo, passo a fare la lista delle cose positive che questo periodo mi sta dando.
Tipo che se c'eri qua tu, col cavolo che mi sbrogliavo così facilmente con il francese, iniziando a fare discorsi sensati sempre più spesso e anche in situazioni frenetiche.
Tipo che se c'eri qua tu, di certo non passavo le serate abbracciata alla Belva nel lettone mentre ci raccontiamo la giornata con il dolce russare del Vitellino di sottofondo, che tanto mi ricorda te.
Tipo che se c'eri qua tu, gli abbracci del Vitellino la sera mentre lo cambio dovevo dividermeli con te e invece sono tutti miei dal primo all'ultimo.
Tipo che se c'eri qua tu, la mattina mi toccava alzarmi di corsa, cambiare due nani, sfamare due nani, portare alla creche due nani, andare a riprendere due nani, fare il pranzo a due nani, allettare due nani e dare la merenda a due nani tutta sola, mentre invece ho la mia fidata Au Pair che mi da sempre una mano, anche se sta ko causa virus intestinale.
Tipo che se c'eri qua tu, la Belva non era decisamente così calma e ragionevole, perchè con te sa che la vince e quindi via di urla e strepiti e inutili capricci.
Tipo che se c'eri qua tu, il Vitellino non imparava di certo a mangiare solo pure gli spaghetti, visto che tu cerchi sempre di imboccarlo anche se lui non vuole manco a morire che lo aiuti.
Tipo che se c'eri qua tu, non avrei compreso veramente a fondo il vero significato di "famiglia". Perchè una famiglia non è quello che siamo noi in questo momento, perchè qualcosa nell'aria manca sempre ed è quel qualcosa che manca che mi fa fare ste liste, che alla fine non fanno altro che ricordarmi, invece, quali sono le mille altre cose negative che questo periodo ha.
Ma passerà...e intanto mi godo sta lista, và!

venerdì 6 dicembre 2013

La lotta contro il mio spirito natalizio

Scrivo poco, perchè mi rendo conto di essere parecchio lagnosa, capitemi o compatitemi, fate voi. E più si avvicina Natale, più è dura, soprattutto perchè le probabilità che il Navigante possa fare una toccata e fuga almeno per un paio di giorni diminuiscono ogni giorno.
E quindi sono qui che faccio a botte con il mio spirito natalizio, perchè io adoro il Natale, ma così è un Natale a metà, senza Navigante con cui scegliere i regali, passando quasi un mese a casa dei miei...e che le faccio a fare le decorazioni a casa e l'albero? Per due settimane? E poi quando torno a gennaio so già che farò la lista di tutti i santi mentre raccolgo milioni di aghi di pino? No, niente pino finto qua e non mi fate entrare in discussione di quale sia più ecocompatibile tra due che non la finiamo più.
Insomma fino a una settimana fa praticamente non ho nemmeno pensato al Natale, l'avevo proprio cancellato, ma poi vai a fare la spesa e vedi che vendono proprio fuori dal supermercato dei carinissimi abeti, anche piccolini a prezzi umani e pensi che - c@azzo!!!! - non hai minima idea di cosa regalare, a nessuno!!! Forse giusto una vaga idea di cosa regalare ai tuoi figli.
E allora poi mi sono messa in opera, ho fatto la lista di tutti gli incontri prenatalizi (la prossima settimana sono più busy di Obama O_o), delle torte da preparare, dei regali da incartare qui, di quelli invece da incartare direttamente a casa dei miei, ho anche iniziato a fare un progetto per la torta di battesimo di mio nipote, perchè oltre a Natale festeggeremo pure lui, il 29, e io sono ovviamente l'addetta ai dolci.
In tutto questo continuo a passare davanti a stand con alberi di Natale e proprio non ce la faccio a pensare alla mia casa spoglia e quindi oggi ho tirato fuori la tovaglia e tutti gli stracci e straccetti della cucina con tema natalizio, ho messo i pile natalizi ai nani per la nanna pomeridiana, ho messo il tappettino in entrata e domani dopo la piscina faremo un salto al mercato a prendere un alberello di Natale, non grande come ogni anno, ma uno piccolo, altezza nani insomma, e lo lascerò decorare a loro come vorranno, stando solo attenta che non se lo tirino addosso.
Ok, spirito natalizio batte Me stessa 1-0 non ce la posso proprio fare, è più forte di me!

lunedì 2 dicembre 2013

Au Pair prime impressioni.

Ormai la nostra Au Pair è con noi da un paio di settimane e devo dire che la poveraccia si è ritrovata davvero in un momentaccio, visto che dall'ultimo post non è che la situazione sia migliorata o meglio, il pisello migliora, le notti in bianco no.
Ma la ragazza tiene botta, anzi devo dire che è davvero molto paziente, sicuramente più di me, ma non è che ci voglia granché :)))
Non so come mai sia stata così fortunata, ma questa ragazza sembra fatta apposta per me, le piace fare con i bimbi tutto quello che io odio (colorare, ritagliare, inventare, ripetere mille volte le stesse canzoncine o libri, io alla seconda volta chiedo il cambio), in compenso è una chiavica a cucinare e apprezza tutto quello che propino; sta volentieri con i bambini, si mette sul tappettone e gioca, gioca, gioca...io ammetto che dopo aver passato un anno così, lascio volentieri a lei il mio posto almeno per un po' e mi dedico a cucinare, alla casa, a tutto quello che di solito faccio velocemente. La notte invece è tutta mia, che gioia eh?!
In tutto questo i nani ovviamente la adorano e già mi si spezza il cuore a pensare al giorno in cui dovranno dirle addio. A tutti noi ormai sembra che faccia parte integrante della famiglia e lei si sente proprio a suo agio nella nostra strampalata quotidianità fatta di musica ad alto volume, canzoni, balli, giochi, momenti di urla e momenti di coccole, dove la televisione non c'è, i cartoni animati sono un una tantum di solito nei fine settimana piovosi, la piramide alimentare è appesa al frigorifero, se si esce a pranzo si va da Ikea o al Bio&co. e la sera non ci toglie nessuno la telefonata via Skipe con nonna o papà.
E infine degno di nota è quello che sta regalando tutti i giorni ai miei figli: la possibilità di parlare esclusivamente spagnolo, perché con papà è facile che capisce l'italiano, mentre con lei tocca sforzarsi e la Belva sta tirando fuori uno spagnolo che nemmeno noi abbiamo capito dove cavolo l'aveva tenuto nascosto.
Verranno tempi migliori, privi di notti insonni e tutto questo diventerà ancora più entusiasmante, ne sono sicura!

mercoledì 27 novembre 2013

4 mesi meno due giorni

Il Navigante è partito da due giorni e io sto cercando ancora di raccogliere i cocci, di riassestare la famiglia, ma ecco diciamo che non sono aiutata dal destino.
La Belva ha la tosse e nella prima e unica notte intera 21-7.30 del Vitellino lei mi ha tenuto sveglia dalle 4 alle 5.30 per tosse, pipì, cacca, "mamma dov'è gatta Koala??"...
Il Vitellino in compenso non è stato da meno passando la seconda notte a ululare dall'una in avanti senza fermarsi mai, nemmeno con dose di tachipirina da fargli ingoiare col naso tappato che sennò la sputa. Denti? Mal di pancia?? Chennesò...responso della mattina: un pisello grosso quanto un pollice di un adulto, rosso e a pelle viva o___O che solo a guardarlo mi faceva un senso!!
Quindi chiama la "simpaticissssssssima" segretaria del dottore, fatti più o meno capire in un francese maccaronico che hai assoluto bisogno di far vedere il petit garçon strillante, chiudi la telefonata quasi piangendo quando ti viene risposto di venire alle 11.45, piangendo perchè hai capito l'ora al volo (che io i numeri francesi proprio non riesco a incamerarli) e perchè seppur antipatica ha capito l'urgenza, vai dal docteur che appena vede il pistolino strabuzza gli occhi e si chiede come mai il Vitellino sia così allegro e pieno di vita (non lo so nemmeno io, visto che io invece sono uno straccio e non ho niente, solo poche ore di sonno addosso). Alla fine torno a casa con una crema antibiotica e mille carte che dovrò compilare per il rimborso spese, visto che ancora non ci è arrivata la tessera sanitaria di qua, e da portare alle Seguridad Social prima o poi.
In tutto questo, monumento alla mia Au Pair che, non dorme una sega come me, ma riesce a stare dietro ai miei piccoli mostri facendoli giocare, cantare, disegnare, parlare in spagnolo (prossimo post alcune considerazioni su questo), mentre io faccio vagonate di lavatrici con le cose che il Navigante ha messo a lavare prima di andarsene e che non so nemmeno dove mettere perchè non metto mai via la sua roba negli armadi, come lui non mette via la mia (tacito accordo per sopravvivere e non beccarsi relativi cazziatoni, non ridete!). E soprattutto stamattina è rimasta a casa con la Belva mentre io andavo dal doctuer sola con il Vitellino e che strano è stato stare attenta solo di un nano!
Insomma dai ce la faremo del resto mancano solo ancora...4 mesi meno due giorni!!! o_______________O

lunedì 18 novembre 2013

Forum famiglie

La partenza del Navigante si avvicina e il tutto si fa frenetico, tante cose da sistemare, da preparare, l'arrivo della au pair (ve ne parlerò prossimamente)...in tutto questo una mattina siamo andati nella portaerei francese per un forum famiglie dedicato alle famiglie dei marinai che partiranno in missione. Ammetto che inizialmente eravamo più interessati alla visita dell'unica portaerei nucleare europea, che al forum di per sè, ma ci siamo subito ricreduti.
Arrivando ci ha subito attirato lo spazio giochi dei bimbi con due animatrici che giocavano con loro e li truccavano, poco distante lo spazio caffetteria con succhi, thè, caffè e brioches. Il resto una decina di banchetti con tutto quello che può servire in caso di emergenza, associazioni di mogli, associazioni per la famiglia, sostegno psicologico, assicurazioni aggiuntive, numeri di telefono per babysitter di emergenza in caso per esempio di ricovero ospedaliero di uno dei figli. Il Navigante è andato a raccogliere fogli illustrativi mentre io stavo coi bimbi e il bottino che ha portato comprendeva qualche gadget(portachiavi rosa e azzurro, una penna, una maglietta che però abbiamo comprato), un libretto con una storia illustrata per i bimbi dove il papà era partito e i bimbi vivevano la loro vita senza di lui fino al suo ritorno (ho versato una lacrimuccia quando l'ho letto, non per tristezza, il racconto era allegro e divertente, ma mi si è comunque stretto il cuore), un foglio per chi partiva dove c'erano segnate le cose più importanti da fare per la famiglia prima di partire e un libretto dove venivano spiegate le varie reazioni psicologiche di bimbi e adulti dalla partenza al ritorno.
Io mi sono davvero commosa, mi sono sentita finalmente riconosciuta, mi sono sentita supportata e mi è sembrato quasi possibile sopravvivere a questi lunghi 4 mesi anche senza che avessi la ragazza au pair.
In Italia tutto questo non esiste, anzi come moglie di un militare sono quasi sempre oggetto di invidia perchè abbiamo uno stipendio sicuro, diversi vantaggi, ma nessuno pensa ai molti mesi di missione, ai continui spostamenti, al fatto che per la Marina (o Esercito o qualsiasi apparato) noi famiglia proprio non esistiamo. E per un momento ho capito come qui e in Spagna è ancora abbastanza usuale trovare famiglia di tre, quattro o anche più figli, soprattutto nelle famiglie dove lavora un militare.
Se penso a quella mattina mi emoziono ancora e con amarezza continuo a pensare se mai in Italia avremo anche solo qualcosa che possa essere simile, ma purtroppo so già la risposta :(

martedì 12 novembre 2013

La cosa si fa difficile

La Belva l'altro giorno se n'è uscita con questa frase "Tiene el ecureuil en la felpina" che per me che sono la mamma è stato arduo capirla.
Giusto per capirci: con Tiene intende lei ha, è in spagnolo e si riferisce a lei stessa, ancora non riesce a dire le frasi in prima persona; l'ecureuil è lo scoiattolo in francese; la felpina è felpa, io difficilmente uso diminutivi, ma mi è sfuggito una volta e lei è impazzita per questa parola e lo uso sempre.
Fantastico, ho pensato, però la felpina che indossava in quel momento non aveva nessuno scoiattolo quindi abbiamo pensato si fosse sbagliata o che volesse dirci chissà che. Invece poi sono andata a prendere i vestiti stesi e mi sono ritrovata davanti a un enorme scoiattolo stampato sul pigiama usato una sola volta dalla Belva.
E quindi la ragazza non solo si sta barcamenando con tre lingue, iniziando a farci dei discorsi (poco male se le mischia, so che i bimbi bi-tri-quadri-etc.etc.lingue lo fanno soprattutto se sanno che l'interlocutore li comprende), ma ci batte pure sulla memoria, che chi cavolo si ricordava di quel pigiama con lo scoiattolo se non me lo ritrovavo davanti!!!
Poi ultimamente gioca spesso con le parole e inizia a chiedere "Papà/mamma/la maestra L. dice?" per sapere i vari modi in cui viene chiamata una parola, una volta saputi tutti termina con "La Belva dice..." e tendenzialmente utilizza l'italiano, ma sono sicura che tra un po' questo non sarà cosi scontato.
Insomma l'avventura del trilinguismo è davvero affascinante! E sono così impaziente di sentire come parlerà il Vitellino e soprattutto con che lingua...così poi dovrò tradurne due!!! Sono anche curiosa di vedere che lingua parleranno insieme e, visto che stiamo iniziando a frequentare sempre più spesso bimbi madrelingua inglese, come si interfacceranno con loro.
Però, ecco, i dubbi di qualche tempo fa sono svaniti, anzi hanno lasciato il posto a un'euforia e una gioia per ogni progresso incredibili, il che mi fa capire che abbiamo intrapreso la strada giusta per noi, senza ombra di dubbio!

venerdì 8 novembre 2013

Una lucina...in fondo al tunnel

Quando nasce un figlio è come quando si prende la scatola di un puzzle e la si rovescia sul tavolo: all'inizio è tutto un grande, enorme casino e non si sa nemmeno da che parte cominciare per rimettere a posto i pezzi. Si comincia con cose semplici, si girano tutti pezzi verso l'alto, si inizia ad assemblare il puzzle partendo dall'esterno o da immagini particolarmente facili da individuare. Poi man mano che si va avanti tutto comincia ad incastrarsi sempre più facilmente, ci si inceppa qualche volta, ma basta prendersi un attimo di pausa e poi ricominciare per essere più attenti e precisi.
Trovo che rispecchi molto il ricostruire l'equilibrio dopo la nascita di un figlio, all'inizio non si sa ce pesci pigliare, quindi si comincia dalle cose base, si cerca di comprendere i ritmi del proprio bimbo e i propri dando un senso alla nuova giornata.
Poi pian piano si incastra tutto il resto: il lavoro, gli amici, la casa...alle volte ci sono battute d'arresto, momenti di sconforto, ma basta una buona dormita, un pomeriggio a leggere sul divano o a far shopping utilizzando nonni o papà per tenere il piccolino per poi riprendere la lunga corsa.
Ecco in questi giorni io ho aggiunto delle tessere piuttosto significative nel puzzle della mia vita da mamma: innanzitutto ho ripreso a fare un po' di movimento, iscrivendomi in palestra, dove frequento dei corsi di zumba e sh'bam insieme a un'amica italiana conosciuta al corso di francese. Salto, ballo, rido e scarico i nervi, mentre il papino (e fra un paio di settimane la au pair) si sciroppa i nanetti nel pre e durante cena.
In seconda battuta ho deciso di comprare una lucina per leggere, quelle che si attaccano ai libri, per potermi rilassare la sera nel letto con un bel libro, perchè sono ormai due anni che almeno un nano dorme con noi, il che significa che dalle 21 la nostra camera da letto è off limits. E perchè non sul divano, vi chiederete. No, non è la stessa cosa! Il relax di leggere un libro nel letto per poi scivolare dolcemente sotto le coperte appena si finisce è qualcosa di inspiegabile, l'alzarmi dal divano, fare le scale e mettermi nel letto vanificherebbe il relax post lettura.
Quindi ieri sera dopo aver ballato un'ora in palestra, ho allettato i nani, sono scesa per riordinare la sala e chiudere il computer mentre si addormentavano (non odiatemi, ma ora come ora entrambi si addormentano soli!!) e poi mi sono messa comoda comoda nel letto con un libro che trascinavo da mesi non trovando mai il tempo per sedermi in santa pace e dedicarmici. L'ho finito. Ero a metà e l'ho finito, chiudendo la mia nuova lucina quasi all'una di notte il che significa aver perso almeno un paio di ore di sonno, ma aver guadagnato anche una dose di relax senza pari.
Ma prima di spegnere la lucina ho fatto un giro guardando i volti addormentati dei miei nani, della gatta e del Navigante e ho sentito crescere dentro di me un'amore sconfinato, per loro, per la nostra famiglia, per me stessa che finalmente pezzo dopo pezzo sto rimettendo a posto il puzzle della mia vita.

lunedì 28 ottobre 2013

Si chiude un capitolo?

E contro ogni previsione, appena varcata la soglia dei 13 mesi, il Vitellino ha cominciato a non chiedermi più la poppata notturna delle 4, vuole venire nel lettone, cerca la mia presenza, ma non mi sbava tutto il collo alzandomi la maglia del pigiama, solo mi si spiattella addosso e si riaddormenta. Poi una volta sono riuscita a metterlo di nuovo nel suo lettino, un'altra è rimasto nel letto con noi.
Mi fa davvero strano, come per la Belva, non sono preparata. Ho agognato tanto il momento, ho voluto fortemente reimpossessarmi del mio corpo, dopo queste due gravidanze con allattamenti uno dietro l'altro, ma non riuscivo effettivamente a visualizzarne la fine, soprattutto visto quanto il Vitellino fosse attaccato a me.
Ma una concatenazione di eventi evidentemente lo hanno portato da solo alla scelta: un letto più grande e comodo non più nel materasso per terra, visto che abbiamo terminato di mettere a posto la cameretta, che evidentemente gli ha reso il sonno migliore (comunque continua a risvegliarsi almeno 2 volte per notte), la diminuzione delle famigerate coliche e quindi il poter cominciare a bere acqua con latte la mattina a colazione e il pomeriggio per merenda.
A questo aggiungiamo che oggi ricomincio a muovermi (zumba e sh'bam ho voglia di ballare!!) e il quadro è completo. Dovrei essere al settimo cielo, anche perchè questa volta non ho forzato proprio niente, come invece ho fatto più volte in questi lunghi mesi di questo allattamento che mi ha reso esausta, irascibile mi ha causato ingorghi, mastite, mi ha letteralmente prosciugato. Questa volta tutto è andato secondo i piani, in modo naturale e non traumatico, evviva!
Però ecco siccome mamma = incoerenza io un po' male ci sono rimasta e già inizia a mancarmi questo faticoso allattamento, questo magico momento tra me e il Vitellino, anche se questi ultimi tempi eran più le volte che lo facevo senza rendermene conto nel sonno, che coscientemente.
Il mio piccolo cresce. Entra alla creche senza nemmeno voltarsi a salutarmi, mangia solo, ormai gattona solo quando è veramente stanco, dice sempre più parole...e si sta pure stettando solo, senza che io faccia niente, se non evitare di offrirgli il seno.
Oh mamma mia ora mi viene da piangere!!! :)) Ma passerà, questo irrazionale momento. Perchè più di ogni altra cosa mi fa felice vederli crescere, diventare indipendenti, autonomi, vederli staccarsi da me con sicurezza e camminare nel mondo soli...è doloroso, il cuore sembra trafitto da mille spade, ma è anche la cosa più bella che possa succedere.
Ve l'ho detto che mamma = incoerenza, no??

venerdì 25 ottobre 2013

Tutti pazzi per la spesa: pulizia

Continua la saga della spesa di una famiglia expat in un paese che, seppur geograficamente vicino all'Italia e molto affine per certi aspetti, è pur sempre un altro paese e proprio per questo alle volte ti ritrovi a girare per gli scaffali del supermercato come un'imbecille cercando qualcosa, pensando che non è possibile che quella data cosa non ci sia, che sicuramente sei tu che non hai guardato bene o non hai capito bene le etichette. Che poi, mica si parla di cose così assurde, voglio dire da noi sono abbastanza usuali e mai e poi mai ti verrebbe da pensare che in un paese confinante e abbastanza simile al nostro, non abbiano nemmeno idea del loro utilizzo.
Vi chiederete di che cosa sto parlando, stavolta non di cibo, ma qualcosa inerente alla pulizia.
Primo su tutte, quando siamo arrivati, visto che avevano giusto un paio di valigie con i vestiti e comunque quando sono arrivate tutte le casse, pochi giorni dopo di noi, cercarlo era impossibile, siamo andati alla ricerca dell'amido per fare il bagnetto alle belve. Ok, in Italia non lo usano tutti, ma si trova sicuramente in tutti i grandi ipermercati e sempre più spesso anche in quelli più piccoli. Bene, qui non esiste. Giuro, non lo trovi da nessuna parte e non hanno nemmeno idea di cosa tu stia parlando.
La prima trasferta in Italia è ovviamente servita, oltre che per fagocitare quantità ignobili di pizza, anche per rinfoltire le nostre scorte di amido, che qui con due nani sotto i tre anni viene ancora usato a gogò, ovviamente per quel che il bagaglio a mano Ryanair lo consentisse, insieme anche al bicarbonato. Sissignori, quello che da noi è di utilizzo comune, anzi con chiunque parli riesci sicuramente a scovarne un uso che non avevi ancora sperimentato, qui è forse giusto utilizzato per cucinare e quindi lo trovi in formati mignon e soprattutto costosissimi, come in Spagna del resto. Tragedia per me che lo uso nella lavatrice per i pannolini lavabili, per cucinare e per dove serva eliminare qualche odoraccio indesiderato, come quello della pipì che la nostra cara gatta koala ci ha lasciato sul divano la seconda notte qui...giusto così, per fare un esempio fresco fresco.
E infine l'ultima tragica scoperta: qui usano candeggina come se piovesse, probabilmente la mettono pure nel caffè da quanta che ne vendono, ma dell'alcool nemmeno l'ombra, il nostro caro amato alcool puro, quello rosa che puzza tantissimo, ma anche l'unico metodo infallibile per pulire vetri e specchi, nonchè l'unico igienizzante che sia ecocompatibile e che quindi possa usare senza troppi sensi di colpa ogni qualvolta i miei figli sporcano di pipì o cacca o di qualsivoglia schifezza bagno o pavimento o quel che è.
Insomma nella dispensa le nostre scorte (poche) di tutto ciò stanno finendo, perchè mica mi ero preparata come con la pasta integrale (sono arrivata con almeno 20kg di pasta integrale :D), ma grazie al cielo il ponte del primo novembre dovremmo avere ospiti una coppia di amici e gli ho già commissionato la spesa! E poi il rientro dopo le vacanze di Natale ci vedrà carichi con pacchi di pasta integrale, biscotti (su questi bisognerà che ne parli), alcool, amido e bicarbonato...e aspettate che sicuramente qualcos'altro dovremo infilare!

mercoledì 23 ottobre 2013

Una settimana soli

Questa settimana sono sola, il Navigante è andato a fare dei corsi in Inghilterra per la missione di quattro mesi e io ho deciso per una volta di non seguirlo, nè di chiedere ai miei di venire qua o io di andare là. Sì, masochismo. O semplice voglia di provare a starci davvero sola con i bimbi in un paese straniero, perchè ora prenderemo una au pair, ma se capitasse una partenza improvvisa più avanti? O se non riuscissi a combinare la au pair per novembre?
Insomma per una settimana ho voluto provarci e i primi giorni sono stati un disastro, non tanto durante la giornata, visto che ormai sono scafatissima a star sola con loro tutto il giorno, il problema sorge nella messa a letto e nella notte.
La messa a letto perchè entrambi sono abituati ad avere un momento esclusivo con me o con il papà, inoltre entrambi vanno a letto praticamente alla stessa ora. Quindi il cambio routine è stato difficile oltre al fatto che proprio la sera la Belva patisce maggiormente la mancanza del papà.
La notte invece ho deciso di tenerli entrambi a dormire con me, visto che poi sarà così con la au pair che dormirà nella cameretta in cui ora dorme la Belva e che nel futuro spero si trasferirà anche il Vitellino. Quindi un delirio, si svegliano a vicenda, poi il Vitellino è particolarmente nervoso e fa mille risvegli piangendo, la sorella che gli urla "Baaastaaaa", che poi al mattino è la prima a svegliarsi e comincia a voler baciare il fratello, io che non so se prendere a capocciate il muro o loro...
Insomma un quadro rilassante...Fortuna che in questo periodo qui è vacanza, quindi il mio corso di francese salta e quelle ore mi permettono di tenere a posto casa e fare la spesa, incombenze che quindi non ho quando ci sono in casa i nani.
Sono davvero stanca, anche perchè quando il Navigante parte io divento subito tesa come una corda di violino e di certo non aiuta stare in un paese straniero, anche se un lato positivo c'è, ossia sono costretta a parlare molto di più il francese, visto che normalmente facciamo spesa e quant'altro insieme e quindi per qualsiasi cosa c'è lui che parla.
Alla fine dei giochi arriverò stremata, ma contenta, perchè ancora una volta mi rendo conto che tante mie paure sono infondante, che in fondo ce la posso fare anche senza il Navigante al mio fianco. Però 4 mesi, Natale, il mio compleanno...sarà decisamente diverso di una settimana. Per non parlare che alla Belva manca davvero tanto il suo papà e quando non voleva farlo partire, mi si è stretto il cuore ed è scesa una lacrimuccia.
Molti mi dicono che devo essere forte davanti a loro, che devo sostenerli e poi da sola posso sfogarmi, ma non sono sicura che sia corretto, credo che sia giusto fargli capire che non sono solo loro a provare certi sentimenti, che è normale avere nostalgia delle persone amate, che l'importante è che poi ritornino (come dice la Belva "Dopo torna papà? Certo che torna papà!") e di approfittare delle cose belle come il dormire nel lettone con mamma e i regali che sicuro il papà porterà. Non voglio che passi l'idea che mamma non piange, mamma è forte, perchè poi equivale a dire che se mamma fa così, così è giusto e non è giusto non piangere, non stare male, è solo giusto riconoscere questi sentimenti e cercare in qualche modo di sopravvivere ad essi.
Voi cosa ne pensate?

domenica 20 ottobre 2013

Aggiungi un posto a tavola perchè c'è un micio in più!

Ho iniziato questo blog quando ero incinta del Vitellino, ho parlato di lui, della Belva, del Navigante, poi dopo svariati mesi questo post nato dal nulla, che parla di una storia lunga, di un amore finito, uno di quegli amori talmente scontati che non ci si pensa nemmeno, ma così grande da riempire le intere giornate.
Il mio gatto pazzo ci ha lasciato da un bel po', ma non passa giorno in cui non ci pensi, il mio primo vero gatto, il mio primo piccolo a cui dare le mie cure e il mio amore.
E poi va da sé che senza animali non posso stare, quindi sebbene in lutto e con il cuore scosso ho sempre detto che avrei preso un gatto appena ci fossimo trasferiti, ho poi prolungato l'attesa per svariati motivi, finché ieri è entrata a far parte della nostra famiglia una piccola micina color tartaruga, due mesi, coccolona all'ennesima potenza, tanto da essersi meritata il soprannome di gatta koala :) ed è con noi da solo 24 ore!!
Nell'ordine ci ha già fatto capire che i croccantini ce li possiamo mangiare noi, che lei vuole la carne; che di stare nel trasportino con la sua calda coperta in pile non se ne parla, il posto migliore è quello più impensato tipo sotto il divano o sopra il beauty case in bagno oppure molto più semplicemente addosso a qualcuno, ovviamente anche di notte; che non ama stare sola a meno che non debba dormire e che se si sente sola un miagolio intermittente, ma continuo non ce lo leva nessuno.
Insomma il Navigante oggi è partito per una settimana lasciandomi da sola non solo con i due nani mezzi malaticci, ma pure con una gatta rompiballe!!! Se non scriverò più su queste pagine vorrà dire che mi sono suicidata, sappiatelo!!

Per chi non abbia colto, sono strafelice di questo nuovo elemento della famiglia, la pet therapy con me funziona alla grande e di sti tempi ne ho fortemente bisogno.
Pensandoci un attimo vi lascio con questa chicca: la nostra prima esperienza expat ci ha regalato il nostro gatto pazzo, la seconda esperienza expat ci ha regalato la gatta koala...evidentemente a noi se non sono expat non ci piacciono!!

mercoledì 16 ottobre 2013

Di botte, partenze e umore sotto i tacchi

Ok, decisamente non è un gran momento.
Il Vitellino ha deciso che deve farmi invecchiare precocemente e in queste settimane: nell'ordine ha messo la mano sulla stufa di mia sorella, per cui domenica mattina invece di prepararmi per un aperitivo + pranzo sola con il Navigante, ho passato due ore al pronto soccorso pediatrico con lui spitasciato contro di me a dormire dopo massiccia dose di tachipirina; poi all'asilo è inciampato ed è andato a sbattere sull'angolo di una sedia facendosi un taglio dentro nella bocca che a vederlo m'è venuto un colpo e, come se non bastasse, sta uscendo un premolare che lo sta facendo letteralmente impazzire. Passa le giornate ad essere isterico e le notti ad urlare, anche con dose di tachipirina.
La Belva al solito non ascolta niente, ma davvero zero di zero e passa le sue giornate a spingere il fratello o a dargli noia.
Ovviamente io sono nervosissima anche perchè sono da settimane in attesa di sapere se effettivamente il Navigante parte. Ecco almeno l'attesa è finita: parte. E non so se sono sollevata che almeno così posso organizzarmi o così depressa da non poter pensare a qualcosa di costruttivo. In questo preciso momento, dopo questi due anni davvero duri, quello che meno ci voleva era una sua partenza, stavamo iniziando ad avere un equilibrio, come genitori, ma anche come coppia e per una volta la frase da diario adolescenziale "la lontananza è come l'aria per il fuoco etc.etc.etc." mi pare una gran strunzata.
Ecco insomma scusate se non riesco a fare dei post sensati, carini e magari con qualche anedotto da expat, ma in questo momento la mia vita da expat mi terrorizza, perchè sarò una expat sola con due bimbi che insieme fanno a malapena tre anni, in un paese straniero tutto nuovo per me, senza amici, solo qualche conoscente con cui parlare in inglese e, sebbene sia una lingua che mastico da quando ero alle elementari, non è che poi riesca a fare sti grandi discorsi filosofici e un po' mi scoccia.
Mi riprendo lo giuro, il mio umore non è dei migliori, ma nel frattempo sto guardando per una au pair, per una babysitter, per il dottore, per la cameretta dei bimbi, per un'altro pezzo di libreria (in un mese ne abbiamo già riempita una O.o) e per un micino...che dite, mi tengo abbastanza impegnata la mente?

mercoledì 9 ottobre 2013

Decluttering anche dell'anima.

Dalla nascita del Vitellino al trasloco ammetto che tutti i miei buoni propositi di decrescita sono andati un po' a farsi friggere: poco tempo, poca voglia, poca fantasia, tanta stanchezza...di motivi ce ne sarebbero a milioni. Ma se poi qualcosa ce l'hai dentro, se senti che è tuo e ti appertiene sul serio, poi prima o poi uscirà senza nemmeno che te lo aspetti, in momenti e situazioni che nè tu, nè chi ti sta vicino avrebbe potuto immaginare.
Si sono intrecciati più fatti: le gravidanze mi hanno regalato un corpo nuovo, non che sia più grassa, ma il mio bacino è più largo e la mia pancia ancora un po' moscetta (che visione orrenda scusate!), la pelle poi è molto sensibile. Aggiungeteci una casa con pochi armadi, i vestiti dei nani che sono in continua evoluzione (fortuna che mia sorella ha appena partorito e le ritorno un po' di cose), le creme della marca che ho usato per anni mi iniziano a pizzicare e una mia amica con cui ho scambiato un po' di vestiti quest'estate, ora mi viene a trovare.
E quindi ecco che se da un lato continuo la certosina cernita degli abiti per i nani, che arrivano dalle cugine e poi passano da me, da mia sorella e tornano dalle cugine come in un cerchio senza fine, dall'altro ho iniziato in modo molto naturale e logico a fare anche una borsa con i miei abiti inutilizzati: quelli che non uso più perchè non sono più il mio stile, quelli che non ho mai usato, magari regali poco azzeccati o vestiti prestati in cui non mi sono mai sentita a mio agio, e infine quelli che è inutile che ci giro intorno, posso dimagrire, ma limare le anche no e quindi non riuscirò mai più a infilarli.
Giusto per intenderci, ho ancora vestiti che usavo alle superiori e poi all'università e poi nelle mie notti folli in Spagna...nell'era post mamma ancora non mi sono permessa di fare shopping e quindi ora prima mi disfo di tutto quello che è inutile, così se poi trovo qualcosa di carino che mi sconfinfera almeno non mi devo sentire in colpa per l'armadio strapieno che mi ritrovo!
Parallelamente ho preso una decisione che fra un po' il Navigante sviene: basta, ho deciso: uso i campioncini! Cosa?? direte voi...Bè, ecco, io sono una maniaca seriale collezionista di campioncini, non solo quelli negli hotel, anche nei negozi, nelle profumerie, li chiedo sempre e poi non li uso, quando ero in gravidanza non vi dico quanti ne ho richiesti e messi da parte, per poi ritrovarmi a usare solo amido e olio di mandorle :)) Quando ho finito la mia ultima crema della marca di cui sopra, ho tentennato un po', ho valutato l'idea di buttarmi nelle marche super bio costosissime e alla fine ho deciso che mi sarei convertita al bio totale solo dopo aver terminato tutte le scorte di campioncini. Da oggi non comprerò più bagnoschiuma, bagnodoccia, creme per il viso, creme per il corpo, saponi.
Non so quanto tempo ci metterò e cosa succederà alla fine, ma questa cosa da una parte mi entusiasma moltissimo, dall'altra il mio lato romantico ed estremamente attaccato al passato sta un po' tremando. Insomma niente di nuovo, farò un banalissimo decluttering, ma ho l'impressione che più che la casa e l'ordine, ci guadagnerà la mia anima, anche se non so bene ancora perchè.

mercoledì 2 ottobre 2013

Il mio modo di essere expat.

In anticipo vi avviso che questo è un post di riflessione, pieno di cioè, ma, quindi, giri di parole, spiegazioni razionali o di cuore, pensieri di una expat, quindi se pensate possano annoiarvi non iniziate neppure, visto che mi sa che sarà pure un post lunghetto!

Domani abbiamo prenotato un bel volo low cost direzione Italia, si sposa il padrino di battesimo della Belva e non posso mancare per nulla al mondo, visto che lo considero praticamente un fratello. Rimarremo in Italia qualche giorno, il tempo di scofanarci di pizza e risolvere alcune scartoffie, oltre che far fare un check up completo dei nani al pediatra, che non li vede da un po' e che forse non vedremo più, ma anche così just in case.
E alle soglie di questa partenza mi rendo conto di essere una expat un po' particolare. Dovrei essere contenta per questo come back, ma in realtà non è che mi cambi la vita, cioè non è che io smani così tanto per tornare a casa, capitemi bene, mi sento italianissima e so benissimo quali sono i pregi della nostra Patria, così come però ne riconosco i difetti. Inoltre sarà che ormai sono 10 anni che non ho effettivamente un posto che posso chiamare "casa", quindi non è che posso sentirne nemmeno la mancanza. L'unica casa che sento effettivamente mia è quella dove ho vissuto con i miei genitori fino ai 21 anni, ma me ne sono andata perchè lo volevo fortemente e di certo il mio obiettivo non è quello di tornare lì. Certo ogni tanto qualche giorno è piacevole tornarci, qualche giorno però!
E quindi mi ritrovo a fare discorsi con altre mogli, altre expat, del tipo che loro vivono bene questa esperienza fuori, ma non vedono comunque l'ora di tornare a casa loro e io invece le guardo e mi sento un po' outsider perchè a me non pesa questa cosa e non perchè so che finiti i tre anni me ne torno in Italia; cioè fosse per me, finiti questi tre anni me ne andrei da un'altra parte, in un altro paese, a vivere in un'altra cultura.
Magari con una lingua che io già conosca, che qui la cosa si fa difficile, ma questo è un altro discorso... ;P
Se qualcuno mi chiedesse se voglio tornare in Italia direi: sì, per mangiarmi una pizza. E non scherzo! La pizza è l'unica cosa che mi manca, è l'unica cosa che nel mondo non ho ancora trovato nemmeno passabile.
Tutta la nostalgia e le difficoltà che leggo in giro nei vari expat blog, io proprio non ne sono minimamente sfiorata. Così come quando sono in Italia, non riesco a concepire come certe persone facciano di tutto per tornare a vivere nel minuscolo paesino vicino a mamma e papà, sprechino tutti i giorni di ferie per andarsi a fare un mese nel suddetto paesino e come sia inevitabile che ogni festività venga celebrata lì. Io ammetto che ho un debole per il Natale a casa dei miei, non lo riesco a pensare in nessun altro posto se non lì, solo una volta l'abbiamo festeggiato in Spagna e l'ho trovato davvero triste, ma per il resto non sento proprio il bisogno di rientrare.
Tutto ciò credo sia fantastico, egoisticamente parlando, questo mio non sentirmi legata (Natale a parte) mi rende libera nelle scelte, mi rende consapevole di quante cose fantastiche ci siano nel mondo e, soprattutto, mi renda assolutamente propensa a fare tutte le esperienze possibili. Solo che, tutto ciò, ha un'inevitabile rovescio della medaglia e mi fa sentire enormemente in colpa per come "costringo" a vivere i miei figli.
Mi spiego: loro non hanno come me scelto a piene mani questa vita, non si sono buttati a capofitto in questa esperienza, sognandone altre cento, semplicemente se la sono ritrovata. E mi sembra come di togliergli qualcosa di importate, come di non permettergli di scegliere, io so cosa ho lasciato, so cosa significa avere radici in un posto, avere delle routine e dei punti fermi nei luoghi, nelle persone, nelle feste, loro di tutto ciò non hanno idea.
Razionalmente (e penso che sarà la risposta che chi mi legge avrà pensato) so che non importa, che il punto fermo siamo noi, che ci saranno altri mille punti fermi e altre mille possibilità e, soprattutto, che in fondo loro cresceranno in questo modo e non potranno sentire la mancanza di qualcosa che non hanno sperimentato.
Però ecco, se c'è qualcosa in cui mi riconosco negli altri expat è questa ansia verso i figli, verso la loro vita, verso il loro futuro, cosa piuttosto strana visto quanto io sia abbastanza easy nei loro confronti. Fortunatamente queste sono ansie irrazionali, perchè so che sto dando loro delle opportunità mica da poco. Spero solo che sappiano attingere a piene mani da tutto quello che gli stiamo offrendo.

lunedì 30 settembre 2013

4 mesi

Le cose parevano andare per il verso giusto, nuovi equilibri, più tempo per noi, tanta voglia di rimediare a due anni davvero tosti, molti progetti anche per me...e poi e poi...eccola là, la tegola che ti arriva in testa e da cui pare che questa volta non potrai proprio scappare.
Il Navigante potrebbe navigare. Bè si chiama così per quello no? direte voi...già però se parte stavolta parliamo di 4 mesi, parliamo di un Natale lontano, parliamo del mio compleanno da sola, parliamo di barcamenarsi in questa nuova realtà senza l'appoggio di qualcuno che sappia sul serio la lingua e due nani che insieme fanno a malapena tre anni.
Sono caduta in seria crisi, ho passato qualche giorno frastornata, sto pregando che l'ultimo filo a cui siamo appesi prima della decisione non ci faccia cadere nel baratro, perchè questi 4 mesi sola per me sono davvero un baratro. Poi però ho anche dovuto iniziare ad organizzarmi.
Non voglio tornare in Italia dai miei, voglio che i miei nani possano continuare la loro routine alla creche, possano andare in piscina, vedersi con gli amichetti al parco e non debbano adattarsi ventimila volte a case, letti, giornate diverse. Ovviamente sto organizzando di andare dai miei per le festività, ma quello le avremmo comunque passate là, ci aggiungo solo un paio di settimane in più fino all'Epifania.
Mi serve però un aiuto e quindi sto valutando o una ragazza alla pari (qualcuna ha qualche suggerimento in questo caso?) oppure creche tutte le mattine (se me lo permettono, visto che qui io non lavorando ho diritto a sole 3 mattine a settimana) con aiuto di donna delle pulizie ed eventuale baby sitter per momenti quali la piscina in cui mi serve effettivamente una mano in più.
Sopravviverò di certo, sono sicura che poi avrò visite da parte della mia famiglia e alla fine questi 4 mesi passeranno. Per ora però continuo a fare ogni gesto e a pensare che lo dovrò ripetere per 4 mesi da sola, senza un momento di sfogo e di stop, senza il mio unico e vero appoggio, che non ci saranno nè sabati nè domeniche in cui la mattina il Navigante mi porterà via i nani e io potrò riposare nel letto fino alle 9, che non potrò fare 4 chiacchiere la sera prima di addormentarmi o decidere dove passare il weekend, dove non mi sentirò una vera famiglia, dove mi macherà sempre e comunque qualcosa. E saranno 4 mesi dove ogni step dei miei nani sarà da una parte una gioia, ma dall'altra un enorme dolore, in cui dovrò nascondere le lacrime per asciugare le loro, dove dovrò essere forte, ma vorrei solo sedermi e aspettare che questi 4 mesi passino.
Sono stata senza il Navigante anche per 6 mesi, ma questa è la prima volta che sarò mamma senza di lui per così tanto tempo e non so se ne sarò davvero capace.

giovedì 26 settembre 2013

[VENDO] Ti reggo Foppapedretti

Vendo causa inutilizzo il Ti reggo della Foppapedretti, imbragatura per i primi passi, a 10 euro.
I miei bimbi non ne hanno voluto sapere purtroppo (ho creato due figli che di sentirsi legati proprio non ne vogliono sapere...chissà da chi han preso...) quindi l'ho usato pochissime volte, peccato perchè con chiunque abbia parlato mi ha detto che è molto comodo.
Questo il link del sito internet ufficiale, il mio è proprio dello stesso colore.

martedì 24 settembre 2013

La mamma che voglio essere

Ieri è stata una giornata un po' pesante. La Belva ha iniziato a fare le bizze dopo pranzo quando li ho messi a dormire, essendo sola è tutto un gioco di incastri e il fatto che lei si addormenti da sola da un po' di tempo è un gran sollievo e rende il tutto più facile; ieri però non ne voleva sapere, mi chiamava, si toglieva i calzini, il pannolino quindi appena sembrava che il Vitellino si fosse addormentato, andavo da lei, ma ovviamente lui si svegliava...insomma ho fatto un po' di su e giù finchè entrambi sono caduti nelle braccia di Morfeo.
La cosa incredibile è che non ho perso nemmeno per un secondo la calma, cioè non mi sono nemmeno un po' innervosita e la cosa mi ha oltremodo stupito, visto che generalmente queste cose mi fanno uscire di testa.
Poi ieri sera il dramma, la Belva ha avuto una crisi isterica, scaturita proprio dal niente, che è durata un'ora almeno, era tutto no, poi sì, lacrime, strilla, non si calmava con niente, robe che si fa venire da vomitare...probabilmente i molti stimoli del weekend fuori (tra l'altro dovrò parlarvene perchè ci siamo proprio divertiti) e la stanchezza accumulata (tanto divertimento e poca nanna) sono esplosi letteralmente ieri sera. Anche qui, a parte un attimo in cui ho perso la pazienza e ho gridato, poi sono rimasta davvero calma, anzi a un certo punto quando la tenevo in braccio e lei singhiozzava e mi guardava con quella bocca che si piegava all'ingiù, mi si è stretto il cuore e un po' ho pianto anche io.
Una volta calmata ci siamo fatti un sacco di coccole e quando le ho detto ti voglio bene lei ha sorriso e me l'ha ripetuto, per la prima volta. Sono stata ferma, ma dolce e rassicurante, umana con il mio momento di sclero, ma non soggiogata al mio nervosismo, non ho avuto paura di amarla e di viziarla, non ho avuto la foga di vederla calma, mi sono accontentata di aspettare e poi coccolarla, godendomi appieno sia il momento brutto sia poi quello bello.
Sono semplicemente stata la mamma che ho sempre voluto essere, non so se questo significhi una mamma buona o cattiva, ma sicuramente è ciò che mi ha permesso di essere me stessa senza sensi di colpa, nè paure.
Cosa mi stia succedendo non lo so, non so se sia perchè ho 3 mattine da dedicarmi, perchè finalmente ho una casa che mi piace, un piccolo giardino, un po' di certezze e qualche impegno extra-family, forse perchè ho letto alcuni libri interessanti che mi hanno fatto riflettere (praticamente ho fatto fuori quasi tutti i libri di Jesper Juul...ne ho parlato qui e qui e continuo davvero ad essere incantata da questa persona) o magari perchè il Navigante sta ritornando a far parte della mia vita come un tempo e i nani stanno crescendo, per tutte queste e altre mille cose, non lo so, ma va bene così.

E poi inaspettatamente il Vitellino stanotte per il suo compleanno ci ha fatto un regalo, prima e unica sveglia alle 4.22 quindi ho dormito dalle 22.30 fino alle 4.22 ininterrottamente...quando ho visto l'ora mi veniva da piangere...
O forse, più che un regalo, è stato un premio, perchè finalmente inizio ad essere la madre che i miei piccoli nanetti si meritano di avere.

venerdì 20 settembre 2013

Un anno...una vita...

Sei nato grande, dopo avermi fatto aspettare fino all'ultimo secondo utile, ma sei nato come volevo io, con dolcezza, è stato il parto che sognavo anche per la Belva, stavo come volevo stare, nessuno che mi stressava, il tuo papà è riuscito a vederti nascere, e tutto è finito quando ti hanno messo un paio di lenzuolini e ti hanno schiaffato sulla mia pancia, nudo. Eri enorme, davvero, mi hai fatto quasi impressione...anzi senza quasi.
E dopo qualche minuto ti sei attaccato alla tetta. Non l'hai più mollata, letteralmente. I primi giorni, i primi mesi, il primo anno fino a pochi mesi fa esisteva solo la tetta, sempre. Mi hai letteralmente prosciugato, non ce la facevo proprio più. Non l'ho vissuto proprio bene il nostro allattamento: sempre attacato, appena cercavo di staccare un po' le poppate arrivavano ingorghi e persino la mastite.
Vogliamo poi parlare delle maledettissime coliche? Che a distanza di un anno se mangi troppi latticini ritornano ancora e ancora? Mi hanno fatto impazzire, quanto hai urlato, quanto hai pianto...e io dietro di te.
È stato l'anno più duro della mia vita non c'è dubbio, non posso negare che sto ancora patendo per le notti che sono uno stillicidio, per il non avere mai un secondo per me (a parte ultimamente), per il non riuscire ancora a trovare la chiave per gestire con calma le situazioni limite.
Ma è anche stato l'anno più colmo d'amore che io ricordi, pieno di tante lacrime, ma anche di tanti sorrisi, di tanti baci, di tante conquiste, di saper diventare ogni volta una mamma migliore, grazie al tuo arrivo, grazie alla Belva che fa da apripista e grazie alle tante ore insieme, in completa simbiosi, noi tre.
Ti guardo camminare, ti guardo giocare solo, ti guardo voler fare esattamente quello che sta facendo tua sorella, ti guardo arrampicarti e fare quello a cui ti ho appena detto NO, ti guardo ridere quando il tuo papà ti fa il solletico nella pancia, ti guardo in quegli occhi azzurro cielo, mi perdo nel tuo sorriso...e penso che è solo un anno eppure è una vita intera.

lunedì 16 settembre 2013

Bi - tri - quadri...linguismo!

La settimana è volata e io non ho più scritto, sono un po' presa e ho sempre tante cose da scrivere che non so mai da dove cominciare.
La Belva ha deciso di farmi impazzire per andare alla creche, inizia da quando partiamo a casa dicendo che non vuole andare, per continuare strillando come una pazza quando è il momento che io me ne vada. I primi giorni la cosa mi ha fortemente destabilizzato, poi però il corso di francese che ho iniziato mi ha dato la spinta in più che ha permesso a lei e a me di andare ognuna per la propria strada. Piange sì, poi però quando non ci sono si calma, gioca, chiede anche di andare a fare pipì, il che è un ottimo segno.
Il Vitellino invece ha deciso che la notte bisogna fare le bizze, prima le coliche (ancora...ancora...ancora!!!), poi l'ottavo dente, ora il primo virus arrivato dalla creche, quindi nasi moccolanti, crostolosi, qualche linea di febbre, io ho il mal di gola.
Insomma rendo l'idea.

In tutto questo le rotelline del mio cervello girano vorticosamente per tenersi al passo con tutte le lingue da capire e da parlare. Italiano e spagnolo in casa con i bimbi, francese al corso e nella vita quotidiana, inglese con i colleghi di Elia e le mogli, con cui stiamo facendo diversi incontri, da bravi expat.
Un casino. Davvero! Io non ho più l'elasticità mentale di una ragazzina che studia mille cose, ho tante ore di sonno arretrate e le ansie di una mamma expat, come farò a sopravvivere a tutto questo?
E nel frattempo guardo con invidia la mia Belva che "legge" (li sa a memoria) i suoi libri in 3 lingue, parla con me in italiano, con il papà in italiano poi si corregge e ripete in spagnolo e, infine, ogni tanto se ne esce con un bonjour o un merci che io la guardo con gli occhi sgranati e penso da dove cavolo l'ha tirato fuori?? Manca l'inglese, ma sono sicura che se le frequentazioni con i colleghi saranno assidue inizierà a parlare anche quello.
Povero Vitellino, invece, che ancora non parla ed è già bombardato a destra e a manca da tutti questi stimoli linguistici, chissà come andrà con lui. Ho paura che arriverà a 2 anni che ancora non spiccicherà parola, ma forse è un bene per le mie orecchie visto che invece la sorella non sta zitta un attimo!
Non capite male, sono contentissima di tutto ciò, spero di poterlo continuare anche oltre questi tre anni e sono sicura che sia un bene per loro, ma so anche razionalmente che non sarà facile qua, non sarà facile il rientro, non sarà facile mai questa vita, insomma non mi lamento nè mi pento della scelta fatta, ma sono conscia che, come ogni decisione, ha le sue conseguenze, sia buone che cattive. E me le godo entrambe ;)

martedì 10 settembre 2013

Tempo per me

Due anni e mezzo.
Due anni e mezzo dove sono stata tanto mamma, un po' moglie, nei rarissimi lampi di follia anche me stessa.
Due anni e mezzo dove tutto quello che ho fatto è stato per i miei nani o al massimo per il Navigante.
E quindi quando oggi sono uscita dal corso di francese mi sono sentita un po' strana. Non era solo il mal di testa allucinante dopo essere stata concentrata per due ore su una lingua semi nuova, nè il poco sonno (grazie Vitellino per le belle nottate che ci stai facendo passare...), nè tanto meno il senso di colpa per aver lasciato una Belva piangente alla creche.
Era una lieve euforia. Come quando bevi un'intera birra da mezzo litro dopo due anni e mezzo di gravidanza e allattamenti consecutivi; non è che ti sei ubriacata, ma ti senti...leggera. Finalmente faccio qualcosa per me, per il mio cervello un po' intirizzito, per la mia anima un po' abbandonata; perchè mi son resa conto che in questi anni non ho mai avuto un vero e proprio impegno al di fuori di quelli per la casa e la famiglia, come la piscina dei nani o la spesa, tanto che mi risulta addirittura complicato uscire la mattina per le nove senza aver dimenticato qualcosa di essenziale (per dirvene una oggi non ho portato nè penna, nè quaderno al corso!). Non sono più abituata ad organizzarmi, ad avere qualcosa di altro al di là del ruolo di mamma e solo ora mi sto rendendo conto di quanto questo mi sia stato stretto. Non è solo una questione di lavorare o meno, ma proprio avere uno spazio mio al di fuori della famiglia, perchè anche andando a fare shopping finisco per pensare a quello che serve ai nani, fallendo miseramente l'obiettivo di avere del tempo per me.
Questo corso di francese mi ha dato questo, tempo per me, dove non c'è spazio per nani o naviganti, ma solo per me e non mi sento nemmeno un pochino in colpa, come invece è successo quando ho cercato di svagarmi andando a fare shopping. C'è chi si rilassa guardando vetrine, chi invece studiando, che ci volete fare? Secchiona ero, secchiona sono rimasta!
E quest'euforia ha di buono che mi ha dato la carica che mi sta un po' mancando nell'affrontare questa nuova vita e, soprattutto, ha un po' dissolto le nubi nel cuore che avevo in questi giorni, che a vedere la Belva aggrappata alla mia gamba che urla piangendo "mamma mamma non andare via" non sono mica abituata, lei che ha sempre preferito il suo pappppà. Ma ora mi rendo conto che non lo preferiva, semplicemente sapeva che mamma c'era sempre.
Ora, oltre al francese, imparerà che mamma c'è sempre, ma con un po' di tempo anche per sè :)

venerdì 6 settembre 2013

Tutti pazzi per la spesa: etichette

No dico, non è che io sia proprio una fanatica del bio e del mangiare sano, per carità. Sì, certo, ho iniziato un mio lento e inesorabile cammino di decrescita, soprattutto per quanto riguarda l'alimentazione, ma ben lungi dall'eliminare qualsiasi schifezza.
Cioè per esempio nel mio freezer troverete sempre in estate un bel cornetto industriale, magari al croccantino, oppure ogni tanto mi faccio tentare da verdure fuori stagione in inverno o da una capatina al fast food (ma non mcDonald, quello proprio no dopo aver letto SuperSizeMe, anche se non so perchè, ma ho un ottimo ricordo delle sue patatine). Insomma sono una moderata, che ricorda ancora con piacere le schifezze che mi ingurgitavo prima della nascita dei miei nani.
Inoltre non voglio nemmeno fare la solita italiana che va all'estero e si lamenta del cibo, del resto vivo in Francia, mica in Cina dove per strada ti vendono spiedini di scorpione!
Però ecco, non per essere, ma possibile che in un mese e dopo attente letture di tutte le etichette possibili, non abbia ancora trovato uno yogurt che sia uno, con solo tre ingredienti, ossia yogurt, frutta e zucchero?!? Perchè ci devo sempre trovare aromi, pectina, gomma di guar, aromatizzanti e, soprattutto, coloranti?!?! Anche in quelli bio?!?
Per l'amor del cielo, ho trovato un sacco di dessert ai gusti più strani a cui non sempre riesco a dire no, ma per la mia Belva abituata al suo Yomino (dove gli ingredienti sono solo tre) ancora non ho trovato niente e quindi la merenda è quello che abbiamo ribattezzato fruttino, ossia la frutta (e solo quella!) nella confezione squeeze. Al Vitellino, che ha ancora lo stomaco debole per le coliche, do come in Italia lo yogurt di soia, ma appena si sistema mi sa che lo yogurt con frutta e zucchero lo faccio in casa! Anche a costo di prendere ogni tanto della frutta fuori stagione!

Dite che faccio proprio la solita italiana all'estero che si lamenta del cibo?! No ditemi di no, vi prego!!! Tralasciando il fatto che ci siamo portati camionate di pasta integrale e caffè, giuro che sto assaggiando proprio tutto, continuiamo pure a prendere la pizza ad asporto il sabato sera, anche se ci mettono l'emmental rapè al posto della mozzarella!!! Facciamo un sabato pizza, un sabato cucina d'asporto tipo indiano o cinese, che qui impazzano alla grande. Insomma più adattamento di questo non so proprio cosa c'è!! ;D

mercoledì 4 settembre 2013

La classica mamma stressata e chioccia all'italiana maniera

È stato un periodo lungo, difficile per tutti noi. Abbiamo affrontato tanti cambiamenti, una marea di stress per tutti e i miei nani non ne sono stati esenti. Tante cose da fare, tante novità da metabolizzare, una mamma al limite dell'esaurimento nervoso, tante discussioni ascoltate, tante urla...
Ho preso la decisione di mandarli al nido, tre volte a settimana, anche se siamo appena arrivati e anche se non conoscono una cippalippa della lingua. Ne ho assoluto bisogno e loro hanno bisogno di una mamma serena, io davvero non lo sono più da tanto tempo...alle volte mi chiedo se lo sono mai stata e se mai lo sarò...
So che il Vitellino è ancora piccolo, che con la Belva sarebbe stato meglio magari aspettare che capisse qualche parola in più di francese, ma ho bisogno di quelle poche ore per studiare francese e per sentire la loro mancanza, perchè da quando è nato il Vitellino ci siamo separati davvero molto molto poco e questo lungo perenne contatto mi sta mandando fuori di testa.
Anche perchè i loro bisogni aumentano e io non riesco a starci dietro: il Vitellino cammina e mi distrugge davvero tutto, sono quasi quasi tentata di risoprannominarlo Attila flagello di Dio; Serena invece chiacchiera continuamente e io mi sento sempre di non riuscire a dare abbastanza spazio a entrambi, arrivo esaurita al momento della nanna pomeridiana, così esaurita che se non si addormentano all'istante (cinque minuti mi pare un tempo lunghissimo...davvero assurdo, no?) inizio a dare di matto, ma in modo che mi rendo perfettamente conto io di quanto sia irragionevole, eppure non riesco a calmarmi. Lo stesso vale per la sera, anche se ho l'aiuto del Navigante.
Quindi che creche (=nido) sia. Anche se non sono convinta, anche se mi hanno fatto fare un inserimento lampo di una settimana, dove io sono stata presente solo il primo giorno (qui è la norma, altro che l'Italia, dove passa anche un mese!), anche se la maestra con cui la Belva ha fatto inserimento (e di cui parla ancora, tanto le era piaciuta) è andata via, anche se mi hanno chiesto mille volte di portare un ciuccio o un doudou e che mi hanno guardata frastornate quando ho risposto che loro non usano niente, anche se mi sono ritrovata il Vitellino in lacrime senza che nessuno se lo calcolasse ed aveva semplicemente caldo e sete, anche se sono un po' incasinati con il personale e decisamente hanno un altro modo di rapportarsi ai bimbi. Sono passate solo due settimane e già mi sento la classica mamma italiana chioccia che ha da ridire su tutto. Sono combattuta per certi versi se continuare a mandarli, ma d'altra parte so che si tratta di sole poche ore e per solo 3 giorni a settimana e che, soprattutto, questa esperienza all'estero ci deve insegnare proprio ad adattarci volenti o nolenti ad altri stili di vita, anche nell'educazione dei bimbi. E poi staremo qui almeno 3 anni, la Belva avrà 5 anni, il Vitellino 4, mica posso tenerli sempre con me! Anche perchè credo che ci ammazzeremmo a vicenda!!!
Spero di non fare troppi danni...spero che il nido non sia troppo per loro, spero che ci adatteremo tutti, spero che le mie urla diminuiscano o che per lo meno siano una percentuale minima rispetto ai sorrisi e alle risate, spero in un po' di serenità, spero che alla fin fine mi amino anche per la persona irascibile, senza pazienza e assolutamente imperfetta quale sono. Anche se li ho mandati al nido da piccolini per potermi fare un pacco di fatti miei.

martedì 3 settembre 2013

Expat ancora, ma con prole

Che io abbia una passione per l'estero non l'ho mai nascosto e negato, l'esperienza fuori dal proprio orticello è qualcosa che ti allarga la mente, che ti da nuovi imput, che ti fa sentire al contempo piccolo piccolo, ma anche talmente cosmopolita da non sentire confini.
Quindi con il Navigante abbiamo cercato di cogliere ogni occasione possibile: abbiamo fatto due anni in Andalucia, come ho già ripetuto più volte, senza nani, e ora abbiamo di nuovo avuto la possibilità di partire, questa volta tre anni in Francia e con prole.
Da un lato sono davvero elettrizzata, siamo qua da un mese e ci sono tante cose nuove, una cultura diversa a cui adattarsi, due bimbi spugne che in un attimo imparano tutto; d'altra parte però mi assale il dubbio di incasinargli l'esistenza con il trilinguismo e con una vita da nomade che ha comunque una serie di contro che non si può far finta di vedere. E poi ho una paura incredibile di trovarmi come in Spagna: troppo bene per voler tornare a casa, molti amici a cui mi ero affezionata e che ho dovuto lasciare, una cultura che mi aveva dato tanto e che ho faticato davvero tanto, troppo a scrollarmi di dosso. Ma soprattutto che tutto il dolore che ho provato io nel lasciare la Spagna lo provino i miei figli nell'andarsene dalla Francia.
Certo non sono dall'altra parte del globo, in un paio d'ore di aereo ci si arriva, esistono i voli low cost, skype, whattsapp...ma sono cazzate. Lo so per esperienza. Il vivere a contatto tutti i giorni è altra cosa e anche l'amicizia più forte in un certo qual modo si allenta, fino a scomparire piano piano.
Ecco, come expat, la mia paura più grande non è la nostalgia di casa, forse perchè io dai miei cari sono lontana da ormai quasi 10 anni pur rimanendo in Italia, ma quella della nostalgia del luogo che ci sta ospitando una volta rientrati dopo il tempo stabilito. Insomma più che la vita da expat, mi fa paura quella da frequently expat, che da un lato ci arricchisce ogni volta di più, ma dall'altro...
Gli altri dubbi: si adatteranno i bimbi? Il trilinguismo sarà un problema? Riusciremo a farli sentire parte di una famiglia anche attraverso skype e chiamate? Sono passeggeri, leggeri come foglie che con un soffio di novità se ne vanno lontane lontane.
Ehi, poi non fraintendetemi, l'Italia mi manca: la pizza, la focaccia, la mozzarella, lo stracchino, la guida decente, la gente caciarona...però so che prima o poi tornerò a strafocarmi di cibo buono e tanto amore, per poi ripartire verso lidi diversi, che mi sappiano far sognare e crescere anche alla mia veneranda età. L'Italia è il porto, il mondo è l'isola che non c'è ;) partirò fino a trovarla.

venerdì 30 agosto 2013

Cominciamo dal viaggio a Zanzibar

Pian piano vi voglio aggiornare su tutto, quindi comincio dall'inizio. Vi avevo lasciato parlandovi dell'organizzazione del viaggio a Zanzibar perciò mi manca la parte più interessante, ossia com'è andata :)

Non comincerò dicendovi che è andato tutto bene, che non bisogna spaventarsi, che è stato tutto facile...soprattutto il viaggio è stato lungo e faticoso, ci sono stati momenti in cui mi sono chiesta "ma perchè?!?!? Rimini faceva così schifo?!?!?!", però alla fine ne è valsa la pena, tant'è che ancora la Belva continua a dirmi "Non siamo più a Zanzibar!" con faccino triste!!!
I momenti in cui ho riscontrato maggior difficoltà nostra e loro ad adattarsi è stato il viaggio di andata (anche se per la maggior parte del tempo hanno dormito) e gli spostamenti quando facevamo qualche escursione. Per il viaggio di andata credo che sia stata un mix di diversi fattori come gli orari assurdi (partenza aereo 3.30 del mattino!!! O.O) e il nostro non saper gestire questa nuova situazione per tutti; per quanto riguarda gli spostamenti con il furgoncino, invece, il problema era che i bimbi non erano legati, non c'erano ovviamente seggiolini nè cinture (e non ricrdatemi come guidavano...mettiamola così: a Napoli almeno c'è la segnaletica stradale!!!) e quindi ai nani non pareva vero di potersi muovere, un casino!!!!
Stesso problema con il mangiare, visto che seggioloni non esistevano, ma solo delle sedie un po' più alte e con il Vitellino che è nella fase "sto in piedi, cammino, mi muovo solo, che figataaaaa!!!!!!!" è stato un po' complesso, ma in fin dei conti si poteva fare.
Infine c'era sempre il momento di panico pre-cena dove stanchezza e fame ci facevano vedere i sorci verdi, fortuna che c'erano stuzzichini come aperitivo e la cantante che ha conquistato completamente la Belva, che essendo stata ben educata (...indovintate da chi?!?!) chiedeva canzoni tipo Sammarcanda, W la mamma, Obladì Obladà per la gioia di tutti che morivano dalle risate a vederla sul palco ad ascoltare rapita, se non addirittura a ballare.
Poi una volta presi i ritmi di tutti, dopo un paio di giorni, il resto è andato alla grande. Il posto era magnifico, il ritmo lento e tranquillo, le persone disponibilissime, io mi sono pure goduta un'escursione sola soletta alla scoperta delle spezie (si chiama mica per niente isola delle spezie), una mia passione, e cos'altro potevo fare nel mio primo vero pomeriggio sola da ormai quasi due anni se non un giretto ad annusasre e assaggiare spezie? I nani sono diventati ovviamente la mascotte di tutti, non erano i soli bimbi (c'era una bimba di 6 anni e un bimbo di 19 mesi), ma loro, biondi con gli occhi azzurri, in coppia, stagliavano nettamente come colori, ma anche caratterialmente: la loro voracità nel mangiare qualsiasi cosa, la loro voglia di tuffarsi in acqua, il loro sapersi adattare in tutte le situazioni ha spiccato in tutto e per tutto.
La cosa più bella è ascoltare la Belva che, a distanza di un mese, ancora ti chiede o racconta di quello che ha visto e sentito, cos'altro fare quindi se non guardare le foto e sognare insieme la prossima vacanza?

Just for info: io ho preso la cagarella del viaggiatore e sono rimasta due giorni ko :((( però poi gli altri tre si sono beccati il virus gastrointestinale al rientro a casa, durato almeno due settimane...chi ci è andato a perdere di più?! ;)

giovedì 29 agosto 2013

Un mese

Un mese.
Un mese al di fuori (o quasi) del mondo virtuale.
Un mese dove abbiamo volato per nove ore fino a Zanzibar, ci siamo goduti un pezzo di Africa, abbiamo (no, a dire il vero, HO) pianto vedendo quei bimbi agognare una maglietta o un pennarello, giocato su una spiaggia con una sabbia bianca e sottile, imparato o cercato di imparare i ritmi di ciascuno e alla fine siamo tornati a casa con un mucchio di fregnacce locali e un'esperienza magica che a raccontarla ci vorrebbero davvero troppe parole.
Un mese in cui ci siamo trasferiti e siamo diventati ufficialmente una famiglia expat, cercado di entrare subito nel ruolo, di imparare quanto più possibile, di trovare una routine che ci piaccia.
Un mese in cui il Navigante era a casa e io ho potuto rilassarmi un attimino o per lo meno ho potuto chiacchierare con qualcun altro che non fossero bimbi al di sotto dei 3 anni.
Un mese dove abbiamo dovuto salutare un sacco di amici e ci siamo fatti un sacco di pranzi e cene fuori con questa scusa, quindi l'ago della bilancia non è stato decisamente clemente, ora che finalmente la bilancia in questione è uscita dagli scatoloni.
Un mese in cui abbiamo goduto anche della compagnia dei nonni, che se non venivano a darci una mano col cavolo che arredavamo casa in una settimana! PS: santa Ikea subito :)
Un mese nel quale ho riflettutto tanto e mi sono messa in discussione, ho tagliato le foglie secche, risistemato i rami con delle fascette, potato se serviva e ora aspetto di vedere i risultati.
E infine un mese dove il Vitellino, un po' forzato e un po' no, sta abbandonando la tetta, anche se rimane fedele ai suoi mille mila risvegli notturni, cammina e ogni tanto ripete qualche parola; la Belva invece parla come una macchinetta e la nuova lingua non ha fatto altro che aumentare le possibilità infinite di parole da poter usate, con lo spannolinamento andiamo alla grande, manca solo la notte; e poi entrambi hanno inziato l'inserimento alla creche (=asilo nido) e stanno adattandosi a tutte queste grandi novità, con tante emozioni, negative e positive, loro come noi.
Un mese...una vita intera...

sabato 27 luglio 2013

Viaggio a Zanzibar con due nani: organizzazione.

E proprio l'ultimo giorno disponibile, eccomi qui a raccontarvi un po' come mi sono organizzata per questo viaggio intercontinentale con i pupi; lo faccio per dare qualche dritta, ma anche per promemoria, che mica è stato semplice :P

Partiamo dal presupposto che per andare a Zanzibar non ci sono vaccini obbligatori, ma solo viene consigliata la profilassi antimalarica. Noi abbiamo deciso di non farla per svariati motivi: il periodo delle zanzare non è questo, la profilassi è una botta per il fegato assurda e non protegge totalmente dalla malattia (che quindi ti becchi lo stesso, ma in forma meno lieve), non abbiamo intenzione di fare safari o addentrarci nella savana, infine la malaria ha un'incubazione di almeno una settimana, quindi nel caso (speriamo di no) saremmo già in Italia.
Ci siamo però attrezzati in questo modo: abiti lunghi e chiari per la sera, che tengano lontano le eventuali indesiderate bestiacce, preparazione di un paio di settimane con Ledum paluster 5ch un medicinale omeopatico che altera il sapore del sangue rendendolo sgradito alle suddette indesiderate bestiacce, infine vagonate di Autan che noi normalmente non usiamo perchè troppo chimico, ma di cui stavolta non faremo a meno, oltre all'inseparabile e naturalissimo olio di Neem.
Continuando sulla linea dei farmaci e simili, mi sono portata il termometro, la tachipirina, un antidiarroico che possano usare sia i nani, che io (visto che allatto ancora), vagonate di fermenti lattici che comunque stiamo prendendo da una settimana per rinforzare la flora batterica, uno sciroppo omeopatico per la tosse, delle pastiglie omeopatiche per la gola, crema cortisonica e uno spray naso tipo Rinazina, ma omepatico. Una piccola farmacia, lo so, ma non ho voluto rischiare visto che pare che lì non siano di facile reperibilità i farmaci e infatti pensavo poi di lasciarli, perchè spesso te li chiedono.

A proposito di questo, metà della mia valigia è da lasciare là! Da quando abbiamo deciso di andare a Zanzibar abbiamo iniziato a scartabellare negli armadi tirando fuori vestiti vecchi e che non usiamo e lo stesso abbiamo chiesto ad amici e parenti. Inoltre ho comprato penne e quaderni, oltre ad aver fatto sparire i libri semi distrutti dei nani.
Questa cosa mi emoziona molto, da quando ero piccola pensavo che prima o poi sarei andata in Africa con tutte le mie magliette e le avrei distribuite a destra e a manca, ancora non mi sono resa conto che è arrivato quel momento! L'unica cosa che mi lascia un po' perplessa è il come funziona il tutto, cioè non riesco a figurarmi bambini e adulti che ti vengono a chiedere se hai una penna o una maglietta da dargli ://

Come vestiti da portare sinceramente non so darvi un aiuto preciso, vado abbastanza a senso, non ho uno schema, inoltre con la Belva senza pannolino ho una cosa tipo 10 pantaloncini/gonne, mentre solo 3 magliette :D Ovviamente sempre per lo stesso motivo ho dovuto infilare traversine usa e getta e un piccolo flacone di detersivo per lavare a mano.
Per i nani ho poi fatto un mini trolley con diversi libricini, i colori, crackers, biscottini e tanti fazzoletti da naso, perchè ovviamente sono tutti e due mocciolosi, mentre un altro con macchina fotografica (devo immortalare tutto dall'inizio alla fine!!), pannolini, salviette, un fasciatoio portatile, un cambio per la Belva, un paio di sandali per il Vitellino che mi porto scalzo, maglietta a maniche lunghe e un paio di calzini ciascuno (sia mai che in aereo si crepi di freddo).

La partenza è ovviamente a un orario improponibile (3 di notte!!!!) da Malpensa, quindi ci siamo così organizzati: cena, bagnetto a entrambi i nani e poi via in macchina (ci vogliono circa 3 ore da casa nostra e poi la lasciamo in uno dei tanti parcheggi a pagamento per 27 euro), così loro dormono nel tragitto e siamo anche più liberi sia all'andata che al ritorno, previsto intorno alle 9 di sera.

Non vi nascondo che sono un po' nervosa, un viaggio intercontinentale è già per me qualcosa a cui non sono abituata, se ci aggiungete i due nani che insieme non fanno 3 anni e che ovviamente oggi sono intrattabili, avrete un mix perfetto. Ma sono sicura che sopravviveremo e che al ritorno saremo tutti malati di mal d'Africa!

mercoledì 17 luglio 2013

Ditemi se è normale...

Volevo fare una serie di post sull'organizzazione del nostro viaggio a Zanzibar, ma ho proprio bisogno di sfogarmi per cui per quelle dovrete aspettare.
Vi ricordate la vicina impicciona? Ecco, ora vi racconto quello che è successo con sta tizia (perchè solo così mi viene da chiamarla per non essere offensiva...).
Con il caldo al Vitellino sono tornate le coliche, solo che lo disturbano di notte e con "lo disturbano" intendo che strilla più o meno dall'una alle cinque a intervalli regolari senza che nè io nè il Navigante riusciamo a trovare il modo di calmarlo. Anzi ne usciamo pazzi pure noi.
Era successo un paio di notti la scorsa settimana e sembrava che il problema fosse rientrato, invece ieri si è ripresentato e stanotte pure, quindi da oggi si ricomincia con i fermenti lattici e la dieta senza latticini (per me, perchè se li mangia lui non gli danno fastidio...misteri!).
Bè già la scorsa settimana avevano bussato al muro (le camere matrimoniali sono vicine) e anche stanotte di nuovo iniziano a bussarci, e già mi girano, manco stessimo dando una festa o lo facessimo strillare di proposito. Solo che stamattina alle sei non gli è bastato bussarci sul muro e la vicina si è presentata alla nostra porta dicendo "com'è possibile che sto bimbo pianga sempre, magari ha fame, dovete prenderlo in braccio, qualcosa dovete fare..." come se a noi divertisse sentirlo strillare in quel modo.
Va detto che il Vitellino strilla tanto anche per niente (dovreste sentirlo quando gli pulisco il naso...) e sono dell'idea che spesso pianga più per paura del dolore che per il dolore stesso o magari per semplice stanchezza; infatti appena questa ha bussato alla porta ha smesso di piangere e lei subito "Vedi adesso non piange, evidentemente vuole stare in braccio" perchè ce l'aveva in braccio il Navigante...sì, peccato che abbiamo passato tutta la notte con il Vitellino addosso, in braccio, nel letto tra noi, ma lei intanto la butta lì pensando che lo lasciamo nel lettino a strillare mentre ci beviamo un gin tonic in salotto!
E, infine, chicca delle chicche, quando il Navigante le dice che ha le coliche quella fa "È impossibile!! Le coliche non durano così tanto e poi basta tenerlo un po' pancia sotto che passano, portatelo dal medico!!" Ecco, arriva il genio, perchè noi poveri scemi, genitori di ben due bimbi, non abbiamo già chiamato il pediatra che ci ha rassicurato dicendo che con il caldo le coliche tornano a bimbi soggetti, come il nostro. E, soprattutto, averlo saputo prima che basta metterli a pancia sotto, non mi sarei fatta mesi infernali con il Vitellino che si contorceva in braccio!
Ero e sono tuttora furibonda!!! Non le sono saltata al collo solo perchè c'era il Navigante alla porta!! Ma vi pare normale??? Io capisco che essere svegliati da un bimbo che piange non è bello, ma ci si comporta in questo modo??? S'irrompe in casa d'altri alle 6 del mattino sparando consigli e critiche, senza nemmeno conoscerci?!? Ma cosa pensa, che passiamo il tempo a seviziare i nostri figli?!?!
E la cosa divertente è che questa ha due figli molto vicini di età come i nostri, solo un po' più grandicelli, tipo in età da scuola materna. Mi viene da pensare che devono essere stati molto fortunati e che questi bimbi non devono aver pianto mai, anche se però adesso ogni volta che li vedo uno dei due sta frignando perchè non vuole andare all'asilo o tornare a casa o chissà cos'altro.
Vabbè, ora vado a riposare che ho fatto una nottataccia, ma voi mi dite per piacere se è normale comportarsi in questo modo o se faccio bene a pensare che questi siano dei cretini patentati?!?

AGGIORNAMENTO
Inizio a pensare di essere io la strana.
Altra notte di fuoco, anche se è andata decisamente meglio, le coliche grazie ai fermenti paiono migliorare e io mi presto a ciuccio umano quindi non tutta la notte, ma solo un paio d'ore di strilli.
Però alle quattro di mattina chi si presenta? Quella del piano di sopra, amica della suddetta vicina, nonchè mamma di due bimbi di 4 e 6 anni che non fanno altro che correre e urlare anche fino alle undici di sera...Evidentemente far rumore per giocare va bene, invece piangere se si sta male no. Domande di rito: serve una mano, possibile che questo bimbo pianga tutta la notte, etc.etc.
Mi sto cercando di convincere che sono gesti fatti effettivamente in buona fede, ma sinceramente non ci riesco. Se hai voglia di darmi una mano ti presenti il giorno dopo, mi chiedi se voglio farmi una doccia, se voglio riposare o anche solo avere un po' di compagnia, no? Non vieni a bussarmi nel cuore della notte offrendo un aiuto che in realtà non vuoi, nè tanto meno puoi darmi posto che nemmeno li conosci i miei figli.
La stanchezza e questi lunghi mesi mi stanno spossando, penso a eventualità tragiche tipo che mi denunceranno ai servizi sociali perchè mi sentono urlare o perchè faccio piangere i miei figli e anche se li vedo tranquilli e sereni mi faccio mille paranoie. Mi chiedo se sono io che vedo in loro dei comportamenti anormali, quando invece dovrei stare attenta ai miei di comportamenti.
Sono esaurita, lo so. Ma vi ringrazio per il vostro sostegno, mi fate sentire un po' meno fuori dal mondo.

martedì 9 luglio 2013

Di malattie, vacanze e qualche cos'altro.

Eccomi qui. Sono passate due settimane e sono successe tante cose, quindi preparatevi.

È arrivato il caldo, finalmente.
La Belva si è ammalata, ovviamente.
Risultato = siamo rimasti in casa, con il bel tempo, la Belva acciaccata, il Vitellino isterico, io depressa all'ennesima potenza, il Navigante ha ben pensato di fare gli straordinari a lavoro, come dargli torto? (io l'avrei ammazzato, ma questa è un'altra storia).
Di cosa si è ammalata? Ancora non l'abbiamo capito, ha avuto febbre alta, che scendeva con la tachipirina e poi risaliva dopo anche più di 12 ore, senza muco, catarro, mal di orecchie o quant'altro. Poi una sera il Navigante giocava disteso per terra e mi ha detto "Misuriamola!": 91 cm alias ha preso 4 cm in un mese (e anche una taglia di piede)...forse abbiamo scoperto l'arcano, forse abbiamo fatto una delle famose febbri di crescita che non tutti i pediatri sono d'accordo sulla loro esistenza, ma tant'è.
Poi la Belva si riprende, torniamo al mare e il Vitellino si fa venire una bella cagarella + vomito da cui sta ancora uscendo e che ha tramutato le notti in qualcosa di inenarrabile. Però al mare abbiamo continuato comunque ad andarci, da bravi genitori degeneri, perchè altrimenti se ne usciva pazzi.

E infine, the last but not the least...È ARRIVATO IL FAMIGERATO PEZZO DI CARTA!!! Ebbene siamo ufficialmente in trasferimento verso lidi francesi e quindi queste settimane sono state un susseguirsi di incastramenti totali, tra cui: vacanza, sopralluogo a Tolone, viaggio a Roma per il Navigante, barbecue al mare per il compleanno della Belva con le sue amichette (che sono 2, ma chissà come mai alla fine siamo in 20!!!), trasloco.
Sì, avete letto bene, me ne vado pure in vacanza, che da quando è nato il Vitellino ci siamo concessi giusto qualche weekend qui nei dintorni e no, decisamente non va bene per degli amanti dei viaggi come noi. Meta prescelta, dopo ore passate su internet a vagliare i vari pacchetti più o meno last minute, Zanzibar!! Che noi non siamo molto gente da villaggio all inclusive, ma all'ultimo secondo e con due nani decisamente non potevano azzardarci a provare un fai da te. Prossimo post: come sopravvivere a una vacanza a Zanzibar con due nani che non arrivano a 3 anni in due! Se avete consigli sono ben accetti!

mercoledì 26 giugno 2013

Ci sono...

Lo so, sono praticamente sparita, ma solo come redattrice di blog, non come lettrice, vi continuo a seguire, commento, ma di scrivere...ecco faccio un po' di fatica. Il periodo continua a non essere dei migliori e non voglio mettermi a scrivere lunghi lagnosi post su stanchezza e giornate no, inoltre quando il tempo lo permette viviamo all'aria aperta e la sera siamo tutti troppo stanchi anche solo per pensare di potermi rilassare davanti al pc.

Vi voglio aggiornare però sulle cose che succedono e su quelle che non succedono.
Tipo succede che il Vitellino gattona veloce come un fulmine con due mesi di anticipo rispetto alla sorella e vi giuro che non lo avrei davvero immaginato, visto che fino a sei mesi e mezzo non accennava nemmeno a girarsi pancia sopra - pancia sotto.
Poi succede che intavolo discorsi con la Belva sempre più complessi e lei ti racconta, canta, chiacchiera in entrambe le lingue ed è davvero fantastico.
Inoltre succede che le interazioni tra di loro sono sempre più frequenti, alcune volte sono commoventi, alcune volte ci fanno ridere, altre...bè ci fanno urlare perchè già litigano!
Infine succede che io e il Navigante ci diamo da fare per ricucire alcuni strappi, ci proviamo, ma non è semplice, il tempo per noi è poco, la stanchezza tanta, gli strappi profondi. Ce la faremo, perchè almeno ora ci stiamo provando.
Però non succede che arrivi il benedetto foglio di carta che ci assicuri la data della nostra partenza e questo porta a posticipare tante, troppe cose dal futile al necessario come trasloco, scelta di una casa, decisione se e dove andare in vacanza...
E non succede nemmeno che arrivi l'estate o magari arriva per una settimana e poi sparisce di nuovo, relegandoci di nuovo in casa, con tante cose da voler fare, alcune giusto appena iniziate, tanto da lasciarti una voglia assurda di continuare a farla.
Soprattutto non succede che io riesca a riposarmi, continuo a dormire poco causa Vitellino, ma anche causa mesi e mesi di nervosismo, stanchezza arretrata, pensieri che continuano ad accavallarsi, lasciandomi spesso insonne. E questo ultimo punto mi rende davvero insofferente verso tutto e tutti, non mi fa gioire come dovrei, mi tiene tesa come una corda di violino.

Passerà...me lo ripeto come un mantra...qualcuno diceva che non può piovere per sempre giusto? Anche se lo fa da così tanto tempo che mi pare proprio che non possa smettere mai...

sabato 15 giugno 2013

Il mio (quasi)eco bucato

Non parlo molto della mia decrescita, forse perchè dalla nascita del Vitellino non ho fatto poi chissà quali progressi, però siccome ho bisogno di distrarmi, senza però finire a scrivere post lagnosi, oggi voglio parlarvi del mio bucato...sìssignori, vi parlerò di mutande e calzini puzzolenti di casa mia!! O meglio, di come vengono lavati con un occhio di riguardo anche all'ambiente ;)
Non sono completamente virtuosa, nel senso che - per ora - non mi faccio il detersivo con le mie mani, nè ho abolito completamente il surplus, ma posso dare alcune dritta a chi vuole fare anche solo un piccolo passo verso la giusta direzione.
Cominciando dalle cose semplici, sono anni che faccio la lavatrice dopo le 7 di sera, riparmiando energia, tanto lava mentre ceniamo, in-lettiamo i nani e puliamo la cucina, quindi è pronta per essere stesa prima di andare a letto. Inoltre non uso temperature superiori a 40º, se non una tantum un 60º per i pannolini lavabili.
Ormai uso detersivi e ammorbidenti eco che ho trovato a buon prezzo sia alla coop, che all'eurospin, in alternativa a queste marche bianche c'è anche la linea Winny's che non ha prezzi così esagerati. Inoltre ho praticamente dimezzato le dosi, perchè a meno di lavaggi davvero, ma davvero sporchi (per intenderci da "tuta da metalmeccanico") tanto detersivo non serve proprio a niente, se non a intasare le tubature e il filtro della lavatrice a lungo andare. In fondo quante volte buttiamo a lavari capi solo un po' sudati?
Usando poi i lavabili, che lavo insieme a mutande, calzini e vestiti vomitacchiati, l'ammorbidente viene usato davvero molto poco in quanto con i lavabili non si può usare e viene sostituito con aceto bianco o acido citrico, altrimenti si rischia di perdere l'assorbenza dei pannolini. Io ho preferito l'acido citrico, perchè l'odore dell'aceto mi risulta troppo forte, e ci aggiungo sempre qualche goccia di tea tree oil; il prezzo buono è di circa 8€ al kg (si trova nei negozi di agraria a questo prezzo, perchè nei negozi bio ti sparano delle cifre assurde), tenete conto che dovrete poi diluire ogni 150g di prodotti in un litro d'acqua, quindi rispetto a un qualsiasi ammorbidente il prezzo è di molto inferiore. E allora, mi chiederete, perchè continui a prendere l'ammorbidente, anche se è eco? Perchè mi piace l'odore che lascia sui vestiti...in questo pecco!
Infine ho tolto qualsiasi altro tipo di detersivo o additivo, ho finito il mio ultimo spruzzino di pretrattante un po' di tempo fa e ora, se serve, pretratto macchie molto difficili strofinandole con semplice sapone prima di far partire il lavaggio. Uso ogni tanto ancora i foglietti acchiappacolore, quando non riesco a riempire del tutto la lavatrice e allora mischio i vari capi colorati.

La volontà è quella di provare almeno una volta a fare il detersivo fatto in casa e riuscire a sostituire del tutto l'ammorbidente con l'acido citrico, trovando magari un buon olio essenziale, che non mi faccia rimpiangere il buon odore di bucato (se qualcuno ha suggerimenti, sono ben lieta di ascoltarvi).

lunedì 10 giugno 2013

Attimi di vita

Giornate altalenanti, ma vi voglio lasciare qualche perla degli ultimi giorni, perchè ci sono le giornate no, ma ci sono anche questi momenti.

...calmare il Vitellino - che non è assolutamente d'accordo con te nel dormire senza essere tenuto in braccio - dandogli un sacco di piccoli bacini su tutto il viso...
...guardare il mare e pensare che l'anno scorso avevo una Belva e una pancia davvero enorme e ora due gioie infinite...
...fare il cambio di vestiti estivi e scoprire di avere un sacco di cose che ormai sono due anni che non potevi permetterti e invece ora ti stanno pure larghi...
...giocare con la Belva a abbracciarsi forteforteforte...
...andare al parco finalmente ogni giorno perchè il sole ci ha degnato della sua presenza...
...svegliarsi la mattina e ascoltare la Belva che ti chiacchiera per buoni cinque minuti mentre è sul water senza capire niente di quello che ha detto...
...guardare il Vitellino cascare da ogni dove, ma padrone del territorio e fiero di esserlo...
...decidere insieme alle amiche con figlie nate a maggio e a giugno 2011 di fare una festa tutte insieme prima della nostra partenza per i due anni delle nostre belve, anche se loro la festeggeranno in ritardo e noi in anticipo, perchè l'importante è poter festeggiare tutte insieme...
...ridare nuova vita all'orto in balcone, che ormai non avevo nemmeno una misera piantina aromatica e ora invece profuma di menta, di basilico (taaaaanto), di timo, di salvia, di rosmarino (quello basso per la prima volta!) e di erba cipollina...
...guardare la Belva che dopo la piscina fa merenda con i crackers e di uno ne mangia metà perchè l'altra metà la da al fratello...
...guardarli negli occhi e ogni volta scoprire la più bella e lunga storia d'amore che ci si possa regalare...

lunedì 27 maggio 2013

Nani medley

Gli ultimi post sono stati un po' - tanto - incentrati su di me e sulle riflessioni dell'ultimo periodo e allora rimedio con un mix di dolcezze e progressi dei miei due nanetti.

Il Vitellino che un mese fa sì e no si girava pancia sotto - pancia sopra ora si alza in piedi e tenta di spostarsi, insegue tutti strisciando come faceva la sorellina, è curioso da matti e quindi tutto ciò porta inevitabilmente a cadute, botte, tagli...un disastro!! Sto bimbo diventa ogni giorno più pericoloso!!!!
Di giorno ha diradato, anzi quasi eliminato le poppate, chiede il seno una o due volte per merenda e poi una prima di addormentarsi. Poi però di notte si sveglia ogni 2/3 ore per poppare, ma questa è un'altra storia, oggi parliamo di cose belle :)
L'autosvezzamento va alla grande, mangia tantissimo, mangia tutto, pur imboccandolo spesso (finchè se lo lascia fare) riesce comunque a fare un macello sotto e sopra al tavolo che manco un uragano, fortuna che i miei in questo sono molto easy ;)
E poi parla, dice dadadadadada bababababa e...mamma!!!! :)

La Belva è particolarmente dolce e coccolona; vi racconto questa: una sera la metto a dormire e poi esco sapendo che comunque non era ancora del tutto addormentata. Quando torno per andare a dormire (qui dai miei dormiamo tutti insieme), punto la luce del cellulare sul suo letto per vedere se dovevo coprirla. Non c'è. Ok, no panico. Guardo per terra, non c'è. Allora punto il cellulare verso il mio letto, dove dorme anche Jacopo. E' lì accocolata sul mio cuscino, affianco al fratello! Ha fatto talmente piano che non l'ho nemmeno sentita con il walkie talkie, piccina!
Poi ora parla tantissimo, anche in spagnolo (di questo voglio parlarne per bene in un post apposito), ed è anche educata che, visto la madre, è un fatto mica da poco ;) dice buon appetito, per favore o per piacere, grazie, solo scusa non è ancora tra le sue parole preferite, ma va bene così! E canta: Hakuna Matata, La fiera dell'est, Con mi dedito, Soy una taza, ma anche Attenti al lupo di Lucio Dalla e Come il sole all'improvviso di Zucchero ;)
Mi fa un po' disperare con la pipì: un giorno mi avvisa abbassandosi anche già i pantaloni, il giorno dopo innaffia tutta casa! Però l'altro giorno è venuta mia zia a trovarci e la prima cosa che le ha detto, dopo la timidezza iniziale, è stata "Io pannolino no!!" :))

E ora a rileggere questo post con un medley di Vasco come sotto fondo, una lacrimuccia di commozione mi scende :) come li amo...al di sopra di tutto, anche con poche ore di sonno, anche con le difficoltà...li amo così tanto!

sabato 25 maggio 2013

Riscaldamento acceso

Abbiamo acceso il riscaldamento.
Siamo a fine maggio e abbiamo acceso il riscaldamento.
Come se non bastasse, sono una madre talmente degenere che facendo la valigia per venire questi giorni dai miei non ho pensato di portare qualche vestito pesante, considerando il periodo, si può mica pensare di andare in giro vestiti leggeri, no?! Quindi siamo rinchiusi in casa.
Con il riscaldamento acceso, l'ho già detto?

Pensavo di rigenerarmi un po' qui, in mezzo alla natura, mangiando ciliegie e facendo pascolare i nani sull'erba, magari azzardare qualche pranzo sotto al portico. Ne avevo davvero bisogno. In mezzo alla natura, lontano dalla routine, sola.
Ma qualcuno evidentemente si diverte a scombinare i piani, lassù. I piani di tutti credo, non solo i miei, non voglio fare la vittima. E sto passando le giornate rinchiusa in casa, come da ormai 8 mesi a questa parte. C'è da uscirne pazzi.
Fortuna che sono un paio di notti in cui si riesce a riposare meglio e fortuna che esistono libri che riescono nell'intento di renderti più leggera. Ho già detto vero che mi sono innamorata di Jesper Juul, vero? Sì, qui. Bene, ora che sto leggendo i suoi libri, lo ribadisco.

"I sentimenti dei genitori non possono danneggiare i figli. Sono le parole che li accompagnano a farlo. I bambini sanno tutto dei sentimenti come la tristezza, la rabbia, l'irritazione e la frustrazione. Non amano essere rimproverati e non sono contenti quando i genitori litigano, ma queste cose non provocano loro danni. Li aiutano anzi a sviluppare un rapporto positivo e realistico con i propri sentimenti.
Nelle famiglie in cui i genitori attribuiscono grande importanza all'assennatezza e alle buone maniere, i bambini finscono per concludere che in loro c'è qualcosa che non va. Non c'è niente di male a essere irragionevoli di tanto in tanto, ad avere sentimenti irragionevoli, limiti irragionevoli e bisogni irragionevoli. Significa solo che si è un individuo in carne e ossa, che non può essere ridotto a un ruolo; significca pensare che essere accettati da chi ci sta intorno non è la cosa più importante al mondo."
Jesper Juul

Grazie Jesper Juul, grazie perchè mi sento meno madre degenere e più essere umano. Perchè il problema è forse questo: diventi mamma e magicamente dovresti avere dei super poteri che ti rendono un super umano, al di sopra dell'errore. O almeno questo gli altri ti chiedono. Ma non i nostri bimbi, loro ci amano anche per i nostri errori, al di là dei nostri errori, dovremmo ricordarcelo nei momenti di crisi. Io cercherò di farlo.
E dopo tanto freddo, invece di aspettare che sia il sole a riscaldarmi, ho acceso il riscaldamento. Perchè in qualche modo si deve sopravvivere e se niente e nessuno ti aiuta, devi farlo tu stessa, devi auto aiutarti con gli strumenti che ti ritrovi.
Io sto usando libri e canzoni, voi cosa fate quando tutto rema contro?
E' il mio centesimo post. Pensavo in qualcosa di meglio. Ma del resto è maggio e facendo la valigia pensavo di trovare sole e temperature quantomeno miti, che pretendo?

martedì 21 maggio 2013

Fissazioni

Io mi fisso. Sulle cose, sulle situazioni, sulle persone. Mi fisso per un periodo più o meno lungo, poi passa, come un'infatuazione adolescenziale passeggera.
Poche sono le cose che mi sono rimaste dentro, come parte integrante di me.
La canoa, che non pratico più, ma per cui sento i brividi al solo pensiero e l'adrenalina che scorre nelle vene, il mio più grande rammarico, aver smesso.
Poi c'è il Navigante, che comunque tra alti e bassi è con me da 8 anni e non accenna a volersene andare dal mio presente nè dal mio fuuro, anche se alle volte ce la mettiamo proprio tutta per rendere un inferno ciò che invece dovrebbe essere solo paradiso.
La Spagna, dove ho vissuto due anni e che è diventata la mia seconda patria quando mai avrei pensato di poter sostituire l'Italia con qualche altro paese, pensavo fosse un innamoramento fugace, ma invece sono passati un po' di anni e tuttora sento un tuffo al cuore quando ripenso ai luoghi e alla gente.

Ma ho divagato. Volevo parlare del fatto che mi fisso e in questi giorni mi sono fissata su una canzone, che penso sia la colonna sonora di qualche pubblicità. E la ascolto, la canto, la ripeto, tanto che pure la Belva ha iniziato a cantarla. E' Come al sole all'improvviso di Zucchero, che magari non vi dice niente, nemmeno a me all'inizio, poi oggi ho letto il testo e coclude così:

E amerò in modo che il mio cuore
mi farà tanto male che
male che come il sole all'improvviso
scoppierà...
scoppierà...
Nel mondo io non amerò
tanto che poi
il cuore non mi farà male.
Zucchero

La mente è incredibile perchè ha incamerato questa informazione senza darle una collocazione precisa, ma facendomela ripetere e ripetere ancora, per fissarmela bene e farmi capire. Capire quello che mi sta succedendo.
Tutta la canzone parla di fare una determinata cosa fino allo sfinimento, per poi smettere, all'improvviso, dopo aver sofferto e sofferto. Che è quello che mi sta succedendo.
Lasciare tutto, mollare e lasciarsi trapassare da tutto quello che succede, senza più lottare. Senza depressione, nè lacrime, nè gioia infinita, nè entusiasmo, nè nessuna emozione eccessiva, senza esserci dentro veramente, solo con calma e tranquillità fare quello che c'è da fare.
Non so se la mia mente ha voluto farmi capire, per farmi smettere, per tornare sulla retta via, non so se è meglio così, se invece era meglio prima. Questo magari lo capirò con la prossima fissazione :)
Ora, molto probabilmente chi è arrivato alla fine di questo post penserà che mi sono drogata e che sono solo mie paranoie da schizzofrenica, ma per me è illuminante sapere che forse le mie fissazioni sono un modo della mia mente per darmi luce su quello che mi sta passando. E infatti da quando ho capito, la fissazione è passata e non ho più voglia di sentire o cantare quella canzone.
Io come Dylan Dog non credo alle coincidenze, e voi?