giovedì 27 dicembre 2018

W i Natali in famiglia...

...e dopo essermi sentita dare dell'egoista, scostumata, razzista e irrispettosa di mio marito, mi accingo a fare le valigie per il nostro bel viaggio di Capodanno in Lapponia! Parto con uno spirito gaio e sereno...
BUON NATALE A ME!

martedì 11 dicembre 2018

Sono forte, sono dura, sono una co****na!

Due settimane fa, abbondanti, ho iniziato a star male, una febbricciattola fastidiosa e crampi allo stomaco. Era il venerdì, preludio del weekend che io e mio marito ci eravamo presi di "ferie" chiamando i suoceri da Salerno per fare i baby sitter: partita degli All Blacks e Deejayten, di cui ho accennato nello scorso post. Ovviamente non potevo saltare quel weekend e con febbre e crampi ho fatto entrambe le cose finendo la domenica sera a letto con 39° di febbre...
Ma ce la faccio.
Qualche giorno a mezzo servizio, con crampi, febbre e dissenteria poi ricomincio a star bene e riprendo tutte le mie attività, corsa e rugby touch incluso, ma il fine settimana successivo sono di nuovo mezza acciaccata fino ad arrivare  a martedì di nuovo con 38° di febbre e vomito. Mio marito si prende un giorno e ha cercato il più possibile di portare lui i bimbi a scuola la mattina e agli sport nel pomeriggio, ma riposare è comunque un'impresa.
Ma ce la faccio. Passa sono sicura che passa.
Poi mi si forma un pomfo dolorante sulla caviglia, penso a un insetto, ma quando sabato poi ne sono usciti altri 4...domenica mattina prima dello spettacolo di Disney on Ice (regalo per il compleanno del Francese) guardia medica dove mi danno l'antibiotico ancora prima che finissi di enumerare le mille mila cose che mi erano capitate. Domenica sera quasi non riuscivo a muovermi dal dolore che mi davano questi pomfi, poi finalmente l'antibiotico ha iniziato a far effetto.
Sono ancora molto giù e vorrei solo buttarmi sul divano e dormire per due giorni di fila, ma stamattina ci ho messo due ore solo per mettere a posto i vestiti piegati e stendere l'ennesima lavatrice.
Ma tanto ce la faccio...

lunedì 3 dicembre 2018

E ti piace correre, no?

Passano giorni e settimane e avrei così tante cose da scrivere, ma non ho davvero il tempo nemmeno di respirare.
E' passato il compleanno del Francese, è passata la partita di rugby Italia - All Blacks, è passata la Deejayten, sono passati i suoceri, è passata l'influenza intestinale...ah no questa non è passata...
Insomma siamo a dicembre, il mese che chiude l'anno e che mi fa ammattire il doppio di tutti gli altri mesi, un po' come se mi arrivasse la tredicesima, ma in cose da fare e stress.
Questo per dirvi che ci sono, sono ancora viva, più che altro direi che sopravvivo, e spero di ritornare a scrivere presto!

venerdì 16 novembre 2018

Il nostro piccolo tour

Abbiamo ripreso a muoverci un po' con il camper e il weekend scorso, complice la chiusura di lunedì delle scuole per il referendum, abbiamo girovagato tra borghi e sagre nelle Marche e in Umbria.
Partendo venerdì dopo pranzo, abbiamo approfittato del momento siesta viaggiando tranquilli fino a Spoleto, dove ci siamo fermati per rifornirci di acqua e fare una passeggiata per il centro storico, anche se il sole ormai era già sceso. Pur essendo venerdì sera, la città non era molto vitale, così dopo la visita al duomo e un aperitivo sul corso principale siamo rientrati in camper per la cena.
Abbiamo viaggiato dopo la messa a nanna e siamo arrivati ad Acqualagna, la nostra meta principale con la sua Fiera del tartufo. La mattina dopo con la navetta gratuita messa a disposizione, abbiamo raggiunto la gola del Furlo e abbiamo fatto una camminata lungo la strada fino alla diga; bellissimi i paesaggi e i resti romani, peccato che la camminata fosse sull'asfalto!
Pranzo e pomeriggio dedicato al tartufo in tutte le sue declinazioni! Dopo il pranzo nel tendone della proloco, abbiamo girato almeno due volte la fiera, fatto i nostri acquisti e poi ci siamo spostati nel parchetto cittadino per far giocare un po' i bimbi. Prima di rientrare aperitivo con ancora qualche cibaria al tartufo e poi tutti a nanna.
Il giorno dopo ci siamo spostati a Urbania, con l'intenzione di fare un piccolo giro nel paese e poi spostarci al bosco dei folletti poco distante, ma i bimbi erano particolarmente agitati, quindi saltiamo il bosco e ci concentriamo sul centro di Urbania che ci regala anche una bellissima esperienza nella chiesa dei morti, con le celebri mummie, anche per i bambini è stata molto interessante tutta la spiegazione e non ne sono stati affatto spaventati (del resto figli di due genitori fans di Dylan Dog, come avrebbero potuto?).
Dopo aver pranzato in camper con i prodotti comprati in fiera il giorno prima, ci siamo spostati durante la siesta arrivando a Passignano sul Trasimeno in tempo per vedere uno splendido tramonto sul lago. Abbiamo fatto poi un giretto per il centro, abbiamo visitato la rocca (bello il panorama notturno, ma quello diurno deve essere davvero speciale) e abbiamo spiluccato tra le bancarelle delle sagre presenti (festa dell'olio con sagra della bruschetta e sagra della castagna).
L'ultima mattinata è stata dedicata a Civita di Bagnoreggio, la città che muore, una chicca che era sulla mia must to do list della zona. Noi con il camper abbiamo parcheggiato subito fuori dal centro storico di Bagnoreggio, nell'area camper vicino al supermercato, e abbiamo preso la navetta (1€ ad adulto A/R) per arrivare fino quasi al ponte che collega Civita con Bagnoreggio, al ritorno invece siamo tornati a piedi ed è comunque fattibile. Con la macchina si può entrare a Bagnoreggio e raggiungere il ponte, ma i posti per parcheggiare sono pochissimi, erano liberi solo perché era un semplice lunedì di novembre!
Ed ecco sulla carta il nostro piccolo tour.

lunedì 5 novembre 2018

Il parco degli acquedotti (e incarcerazione forzata)

Questa settimana è stata di forzata carcerazione, infatti lunedì e martedì le scuole sono rimaste chiuse per allerta meteo, mercoledì sono rientrati, ma poi 4 giorni di mega pontone, chiusi in casa perché dava pioggia dappertutto e non ci siamo arrischiati a partire col camper visto quello che il tempo aveva combinato nei giorni precedenti.
I bambini e la mamma a un certo punto si stavano arrampicando sui muri, abituati a girare come trottole questo stop ci ha permesso sì di riposare, ma un po' troppo del dovuto! Giovedì credevo veramente di andare fuori di testa!
Comunque alla fine qualcosina l'abbiamo fatta, come un pomeriggio in biblioteca, gli allenamenti di rugby con partita della prima squadra sabato e un raggruppamento di rugby domenica. Il raggruppamento è stato nel campo di rugby adiacente al parco degli acquedotti, un magnifico parco archeologico a Roma sud, che volevo visitare già dall'anno scorso. I ragazzini tra i 6 e i 9 anni hanno giocato all'ombra di nuvolacci ricolmi di pioggia magnifici archi dell'acquedotto romano che migliaia di anni fa portava l'acqua dai castelli fino al centro di Roma. Peccato il tempo infausto che non ci ha permesso di giocare nemmeno semifinali e finali, facendoci scappare prima del dovuto.
Ma per fortuna un paio di settimane fa, in una fortuita domenica libera da impegni e ancora tiepida climaticamente parlando, noi come famiglia siamo riusciti a farci un giro per il parco con le biciclette nuove fiammanti, regalo della nonna per il compleanno dei due nani grandi, con il Francese dietro di me ben appollaiato sul seggiolino.
Il parco degli acquedotti si trova poco dentro al raccordo, all'uscita Anagnina e ha diverse entrate, noi abbiamo scelto quella dove via Lemonia finisce sulla circonvallazione Tuscolana, in quella zona è stato piuttosto facile parcheggiare e vicino c'è un parco giochi dove a fine giro abbiamo smaltito il nostro picnic.
Il giro non è enorme ed è fattibilissimo con bimbi dell'età dei miei (6 e 7 anni), anche meno se sono abituati a pedalare, tutto il percorso è facile, a parte qualche passaggio stretto dove bisogna fare attenzione più che altro alle altre persone in bicicletta o a piedi, e si passa da una parte all'altra dell'acquedotto su sentieri ben battuti e attraverso archi di duemila anni fa. Uno spettacolo!
C'è una zona più frequentata, che si trova sempre su via Lemonia all'altezza della parrocchia di san Policarpo, dove si trovano tavoli e zone per fare un bel barbecue, inoltre vicino alla chiesa c'è un bar ristorante che affaccia sul parco con una zona di sabbia per giocare e delle altalene; l'altro parco giochi invece è meno frequentato dalle famiglie, forse perché più piccolo, comunque ci sono le macchine per fare ginnastica, apprezzate dai miei bimbi più dei giochi stessi.
Unico appunto: alcune zone, in particolare dove ci siamo fermati per mangiare, non sono particolarmente pulite: immondizie come cartoni di pizza e lattine sparsi, fazzoletti, escrementi (umani o animali?! mah...), insomma la cara vecchia inciviltà di cui non si riesce a fare a meno, nemmeno in luoghi che sono la nostra storia millenaria.

venerdì 26 ottobre 2018

Ai loro occhi

Quest'anno come ho già detto, avendo un po' di tempo libero, ho infilato un po' di attività al di fuori della famiglia, quindi il lunedì e il giovedì ho le lezioni di italiano, il mercoledì vado allo spazio Be.Bi e infine sono rappresentante della sezione della materna dove c'è il Francese, quindi molti lunedì pomeriggio sono impegnata per riunioni; oltre a questo cerco di infilare l'attività fisica che mi aiuta nello sfogo delle emozioni poco sane.
Non ho fatto tanto pubblicità in giro, soprattutto quando si tratta di volontariato la gente ti guarda con sospetto come se si sentisse minacciato o pensasse "nessuno fa niente per niente" e, in generale, non parlo molto nemmeno a casa, come se volessi preservare quelle attività come mie e solo mie. Sì, lo so, un po' da malati...
Comunque pian piano queste cose sono arrivate all'orecchio dei bimbi, che ogni volta rimangono estasiati, come se ogni attività che io faccio, sia quella di un vero supereroe, in particolare per la Belva che l'altro giorno se n'è uscita con questa frase: "Tu sei una mamma, una cuoca, una maestra, un'insegnante e pure una rappresentante! WOW!". Aveva gli occhi grandi che scintillavano, entusiasta come se stesse raccontando le gesta di una vera eroina.
E siccome io sono bravissima a martoriarmi, mi sono crogiolata molto poco, anzi sono passata subito a pensare che quando saranno grandi tutto ciò sarà magari qualcosa di cui si vergogneranno e la mia vita, le mie scelte risulteranno scontate, banali, senza senso.
Per ora sono la loro eroina e dovrei solo imparare a godermi questa fama e alle volte considerarmi davvero tale!

martedì 16 ottobre 2018

Sono un'iguaribile...testa di c...

Venerdì scorso, ultimo giorno prima del ritorno del Navigante, dopo aver lasciato i nani a scuola, ho recuperato tutti i soldi per un progetto scolastico, sono andata in Posta a fare il bollettino, sono passata in segreteria a lasciare il bollettino, ho fatto un pochino di spesa, sono tornata a casa e sono andata a correre. Ero talmente stanca che sarei rientrata dopo il primo passo, invece siccome ho ancora la mente bacata dell'agonista che non si ferma nemmeno se lo stirano, ho continuato e dopo nemmeno un chilometro mi sono ritrovata faccia a terra, ossia mi sono inciampata e sono finita giù come un pero. Mi sono sbucciata le mani e mi sono fatta un vero e proprio buco nel gomito.
Mi sono seduta in mezzo alla strada bianca (leggi: sassolini nella ferita, infezione garantita!) e ho guardato in giro, trovando il colpevole: un tombino un po' sporgente; poi mentre rientravo mestamente a casa, mi sono chiesta se effettivamente fosse colpa del tombino o mia che mi ostino a caricarmi di cose da fare, sapendo che non ho il tempo nemmeno di andare in cesso, tanto per essere fini.
E niente, alla fine sono diventata rappresentante di classe del Francese, alla materna, che non volevo, ma un po' nessuno si era candidato e un po' la maestra che conosco dall'anno scorso mi ha praticamente supplicato. Lunedì mi hanno eletto, entro venerdì dovevo raccogliere tutti i numeri di telefono (una classe al 90% composta da bambini nuovi e quindi di mamme e papà che non conoscevo per niente), spiegare il progetto e raccogliere i soldi. Sono impazzita. Non avevo nemmeno un elenco decente, mi sono ritrovata a scrivere tutto su un quadernino e a metà raccolta soldi avevo il nome di un bambino scritto due volte (il papà si era sbagliato e mi aveva pagato due volte)! A un certo punto volevo mettermi a piangere!
Il fatto che fossi da due settimane in carenza di sonno (da quando ho i nani e il Navigante non c'è, io dormo malissimo) non ha certo aiutato, ma io non so semplicemente dire: "oggi te ne stai seduta sul divano a cazzeggiare!" NO! Sia mai...e quindi usciamo a correre e spiattelliamoci alla prima curva!
Non ho piegato il braccio per tutto il giorno e dalla ferita ha continuato a scendere sangue fino a sera, quando ho coperto con una garza per non sporcare il letto, garza che il giorno dopo era attaccata alla ferita e che mi ha dovuto tagliare la Belva, visto che io non ci arrivavo.
Per inciso il giorno dopo sono comunque andata a fare allenamento di rugby touch.

venerdì 5 ottobre 2018

Compiti per casa

Questo sarò un post che non ha nulla di nuovo, è un problema diffuso me ne rendo conto, ma io ho bisogno di sfogarmi un po'. Perché anche io sono entrata nel tunnel dei famigerati, lunghissimi, interminabili compiti a casa.
Con la Belva l'anno scorso è stata una passeggiata, lei non aveva bisogno di aiuto, sapeva già leggere e scrivere, tutto filava liscio e veloce, a parte un paio di momenti che sono più che comprensibili lungo l'arco di un anno scolastico. Si ricordava perfettamente quello che doveva fare per casa, di darmi gli avvisi e il suo comportamento in classe è sempre stato irreprensibile, anche se di suo è un filino polemica e la soluzione adottata dalla maestra quando si inizia il circolo vizioso della polemica, è stata la stessa che io uso a casa: è così perché lo dico io!
Sapevo che non sarebbe stato così facile quest'anno con il Vitellino, ma sinceramente non sapevo quanto sarebbe stato più difficile. E lo è tanto, soprattutto per me e la mia flebile pazienza.
Lui è intelligente, è avanti rispetto agli altri, si annoia spesso e volentieri MA se decide che non gli piace, che non vuole, che non ce la fa, può passare anche tutto il pomeriggio per leggere una semplice parola, dopo magari averne lette già diverse.
"Non ce la faccio" "Non voglio fare i compiti" "E' troppo difficile" sono le frasi che ripete in loop e se anche ci provo a farlo ragionare, a dirgli che ci deve provare, anche a spiegare qualcosa parte la frigna o peggio ancora le urla e lo sbattere i pugni sul tavolo o i piedi per terra (atteggiamento che mi rende giusto un filino nervosetta...).
E quindi dopo essere stata ferma sul: i compiti si fanno punto e basta ed essere abbastanza sicura che in realtà lo può fare e abbia capito la consegna, me ne vado in un'altra stanza per evitare che i miei nervi saltino del tutto. Ma non cambia molto la situazione, continua a frignare, a urlare, a chiamarmi e più passano i minuti, più diventa stanco e meno concentrato ovviamente. E io meno predisposta.
Forse, da un certo punto di vista sarebbe più facile se fosse uno che veramente non ce la fa, che avesse delle difficoltà oggettive, invece semplicemente siccome non gli piace non ci si mette d'impegno. In questo momento l'unica soluzione che prevedo è farlo andare al doposcuola ogni giorno così almeno mi devo smazzare solo i compiti del fine settimana. Del resto ho studiato per fare la maestra, ma sono la loro mamma e i compiti sono completamente diversi, giusto?

mercoledì 3 ottobre 2018

Itinerario tra Croazia e Bosnia con mappa + i miei the best of


Ecco il nostro itinerario on the road tra Bosnia e Croazia a cui vi aggiungo i miei 10 the best of in ordine di apparizione!

  1. I panorami bosniaci: da quello montagnoso tra Banja Luka e Sarajevo ai laghi nei dintorni di Mostar, dal nulla assoluto per arrivare a Trebinje agli svettanti minareti circondati da sfilze di tombe rivolte verso la Mecca...
  2. Il bunker segreto di Tito
  3. L'autocamp Blagaj per la disponibilità dei gestori, le ottime cene casalinghe, le birre offerte e i giri in canoa sul fiume
  4. Le cascate, sia quelle di Kravice che quelle di Krka (anche se l'acqua di queste ultime era un filino freddina)
  5. L'acqua cristallina dell'isola di Mljet
  6. Il bar del campeggio a Korcula e le mega birre che ci bevevamo al tramonto mentre i bimbi tentavano di catturare i granchi
  7. La magnata di pesce alla konoba Madrac a Broce
  8. I panorami, il vino e la gastronomia della penisola di Peljesac
  9. La spiaggetta alla fine del mondo di Okrug Donji
  10. Il rifugio degli orsi e la magnata fantasmagorica nella locanda del paese
Vabbè, ammetto che mi sono imposta il limite di 10 perché sennò non finivo più! Ho volutamente tralasciato luoghi ovvi e scontati come Dubrovnik, Spalato, Sarajevo e Mostar, ma devo dire che ho anche dovuto escluderne altri meno conosciuti, ma che meriterebbero una visita, come il centro storico di Korcula, Trogir o Primosten.
Come al solito, seppur questo viaggio non mi convincesse al 100%, i ricordi che rimangono, le foto, i souvenir mangerecci lasciano sempre una sensazione di appagamento, ma anche la voglia di ripartire ancora e ancora per scoprire ancora e ancora. Lo so che prima o poi mi diranno che il viaggio è una droga su cui fare estrema attenzione perché crea una forte dipendenza!

mercoledì 26 settembre 2018

A cena con i miei figli

Io e il Navigante non siamo shopping addicted, non abbiamo abbonamenti a TV a pagamento (anzi la TV che abbiamo è piccola e sempre spenta) e il prezzo dei nostri telefonini non arriva a 250€ in due; però amiamo in maniera spasmodica viaggiare, mangiare e bere, insomma i nostri sfizi girano tutto intorno a queste attività.
Mentre per i viaggi ci siamo sempre adoperati per continuare anche dopo l'arrivo dei nani, per le uscite al ristorante o a una sagra o a una fiera è stato molto più difficile riuscire a trovare il modo per intrattenerli a dovere, o almeno abbastanza da poter passare un paio d'ore in pace. Non sto parlando di ore e ore seduti in un ristorante stellato, alle volte anche una semplice pizza in un ristorante family friendly diventa un vero incubo.
Partiamo con la Belva che appena le si dice di cambiarsi per andare a mangiare fuori comincia con le sbuffate e con il lamentarsi su qualsiasi cosa ci sia da mettersi "E i pantaloni no" "E voglio quel vestito non quell'altro" "Voglio la gonna non i leggins che poi sono brutta" ovviamente mentre io tiro fuori la roba per gli altri due e cerco di frenare l'agitazione per l'uscita. Non oso immaginare a 14 anni...
Poi c'è il Francese che mentre mangiamo vuole assaggiare tutto dal piatto degli altri, per poi fare storie su quello che ha nel suo, anche se ovviamente l'ha scelto lui. Inoltre non sta seduto se non il minimo tempo necessario per inghiottire e se gli dici di aspettare sicuro arriva una pipì o una cacca che lo libera dal giogo della sedia.
Infine c'è il Vitellino che adora uscire, ma rientrare è sempre una pena e cominciano dei capricci assurdi al ristorante che terminano direttamente a casa dopo essersi lavato a forza, dopo aver sentito i peggio strilli e quando ormai il corpo ha perso tutte le energie.
Io arrivo stremata, nervosa, isterica e con la voglia di uscire con i miei figli che si assottiglia ogni volta di più...capita solo a me?

martedì 25 settembre 2018

Perché la Bosnia? E, soprattutto, perché con i bambini?

In questa serata in cui avrei dovuto essere ad un tavolo di un ristorante sola con il marito, dopo un pomeriggio passato all'Ikea per scegliere la libreria tanto attesa, senza figli perché c'è la nonna sitter, vi scrivo dal divano in pigiama e per non incazzarmi scrivo, perché la scrittura almeno per me è profondamente terapeutica.
E allora parliamo un po' di vacanze, che fa sempre bene!
Molti si saranno chiesti perché ho deciso di visitare la Bosnia e soprattutto perché farlo con i figli al seguito. Chi mi segue forse ha capito che le nostre mete sono spesso frutto del caso, del momento, dell'organizzazione e così è stato per la Bosnia, come spiegavo in questo post.
All'inizio non mi sono posta molti problemi, passando per quelle zone non volevo perdermi Mostar e Sarajevo, solo dopo mentre pianificavo il viaggio cercando info sulla rete mi sono resa conto che non sono in molti ad aver lasciato scritto esperienze in quelle zone e per lo più sono giovani coppie o single.
Ho avuto qualche remora, ma poi è scomparsa tanto velocemente quanto è arrivata e siamo semplicemente partiti. Partiti per questo meraviglioso stato che ci ha colpito il cuore. Non è stato facile spiegare ai bambini l'orrore di una guerra così fresca, ma ormai i miei nanetti sono abituati a viaggi incentrati sulle guerre e avere un papà militare aiuta molto a far vivere in modo più naturale possibile, qualcosa che di naturale non ha proprio niente.
La Bosnia è pericolosa? No. La Bosnia ha solo molte cicatrici, forse ancora ferite aperte, ma non c'è nessun pericolo, o meglio, nessun pericolo che non si possa trovare in qualsiasi parte del mondo. Con un piccolo "però" se si parla di alcune zone particolari ancora non sminate, ma assolutamente lontane da itinerari turistici o comunque zone abitate.
La Bosnia è solo cimiteri e case distrutte? No. La Bosnia è natura, è montagne verdi e paesaggi ancora quasi intatti, zone brulle dove non ci sono nemmeno le pecore e città brulicanti di vita e culture che si intrecciano.
La Bosnia è una meta per bambini? La Bosnia è semplicemente una meta da adattare anche a loro. Non è Disneyland, ma sono bastate due canoe sgangherate messe a disposizione dall'autokamp per passare due pomeriggi magnifici; sono bastate un bagno sotto delle cascate naturali per dimenticarsi del mare, è bastato un mercato ricolmo di ogni cosa per invogliare mia figlia a comprarsi una pashmina e ad andare in giro anche lei velata come la maggior parte delle donne a Sarajevo e Mostar, è bastato sapere che ovunque ci fermassimo i chevapcici erano buonissimi, è bastato andare in tram fino al centro di Sarajevo per rendere la giornata magica e dimenticarsi che nel campeggio c'era un parco giochi enorme.
La Croazia ci è piaciuta, il mare era magnifico, alcune zone rimangono nel cuore, ma la Bosnia ha un posto speciale e non mancheremo di visitare anche Serbia e Montenegro. E, credete a me, non importa qual è la meta. Se voi volete esplorarla, troverete sempre modo di farla piacere anche ai vostri figli!

lunedì 17 settembre 2018

7 anni

No, oggi non è il compleanno di nessuno, né nessun anniversario particolare, ma oggi sono ufficialmente finiti gli anni in cui le mie mattine avevano sempre qualcuno che gironzolava per casa: oggi il Francese ha cominciato la materna il che significa per me che, dopo 7 anni, ho tutte le mattine libere dalle 8.30 alle 13 per tutto l'anno scolastico. A parte una piccola parentesi di qualche mese in Francia prima del suo arrivo, in cui la Belva e il Vitellino andavano a scuola tutto il giorno (solo per due volte a settimane comunque), è la prima volta che mi ritrovo per così tanto tempo sola. Sola. S-O-L-A!
Il che un po' ammetto mi destabilizza e mi fa pesare moltissimo lo scorrere del tempo mio, come me stessa e come mamma. Ma d'altro canto, ragazzi, non avete idea dell'euforia di riguadagnare spazio, silenzio, tempo. Tempo da poter dedicare a me, alla casa, alla spesa, allo sport, a quello che mi pare. Taaaaanto tempo, un'immensità per quanto mi riguarda!
Il Navigante diventa sempre più pressante riguardo a un quarto figlio (l'età comunque avanza...la sua, mica la mia!) e se da un lato vorrei tanto ripercorrere tutte le gioie di gravidanza-allattamento and so on, d'altra parte guardo a queste lunghe e immense mattine sola e penso che non so se riuscirei ancora  una volta a sacrificare tutto questo tempo libero. Un tempo libero che 12 anni fa, quando lasciai tutto per seguire il Navigante, mi pareva inutile, vuoto, senza senso, noioso, mentre ora la bramo come le api con il miele!
Tutto questo magnifico silenzio poi...come facevo a non adorarlo?!?!? ...vediamo quanto duro prima di annoiarmi...

domenica 9 settembre 2018

Bosnia e Croazia in camper

Ma basta fare post riguardo la mia psicopatia, parliamo un po' di questo ultimo mesetto, parliamo un po' di questo viaggio nato per caso e un po' raffazzonato.
Avevo un fatto un piano di massima molto serrato, lo sapevo ancora prima di partire, molto derivava dal fatto che sulla Bosnia non avevo trovato chissà quante notizie, mentre in Croazia pare che non ci siano angoli da poter tralasciare (e su questo ho mooolte riserve).
Devo dire che è stato davvero un viaggio scoperta e la migliore è stata proprio la Bosnia, come già vi ho detto, che ci ha preso ben 8 giorni, dai 3 che invece avevo messo in conto io! I bosniaci, meno abituati al turismo di massa, sono molto più easy e molto più friendly dei croati, che invece ti trattano proprio come noi friulani trattavamo i tedeschi in vacanza a Lignano 20 anni fa...
Girare con il camper non è stato semplice, soprattutto la Croazia non è per niente adeguata a questo tipo di turismo, anzi lo ostacolano apertamente, preferendo favorire il turismo di massa mordi e fuggi; uscendo invece dagli itinerari classici si trovano autenticità e molta più apertura nei confronti dei camper.
La Bosnia invece è una novellina in generale con i turisti, tutto è molto nuovo per loro, figurarsi un bestione di quasi 7 metri con 7 persone che vivono al suo interno! La mancanza di appoggi in Bosnia è semplicemente dovuta al loro recente ingresso nel mondo del turismo, non al voler ostacolarne la presenza e, anzi, ti aiutano sempre molto volentieri.
In Croazia, come avevo già accennato non si può dormire in camper fuori da una struttura adeguata, che sia un campeggio, un autokamp o una proprietà privata. La differenza tra campeggio e autokamp dovrebbe essere la stessa che c'è tra un campeggio e un'area di sosta, ma non è sempre così, solitamente i campeggi sono più grandi, con più servizi,check-in e check-out, mentre un autokamp è a gestione familiare, più flessibile negli orari e servizi basici, ma ho visto anche campeggi piccolissimi e in entrambi i casi i servizi basici non sono sempre forniti (incredibilmente spesso non è possibile svuotare le acque grigie o si deve utilizzare un water per quelle nere!). Le proprietà private, di solito dei ristoranti, non hanno mai nessun servizio, se non un posto dove parcheggiare e dormire essendo ragionevolmente sicuri che nessuno ti rompa.
In Bosnia invece è tutto più labile, nessuno ci ha mai detto che non si può parcheggiare e dormire in uno spazio che non sia privato, abbiamo sempre trovato persone disposte ad aiutarci, ma non abbiamo capito se la legge è come quella croata. Anche in Bosnia spesso i servizi basici non ci sono e nelle grandi città, come per la Croazia, i campeggi sono cari e distanti dal centro.
Bisogna dire però che quello che si spende nei campeggi, si risparmia nella spesa e nei ristoranti, anche se molto più in Bosnia che in Croazia. Per darvi un'idea dei prezzi, noi (camper + 3 adulti + 4 bambini) abbiamo speso dai 10€ nell'autokamp di Blagaj alle porte di Mostar (il migliore campeggio in assoluto con tanto di birrozza di benvenuto, ristorante con cucina casalinga, navetta per la città 15€ a/r, canoe e pedalò gratis!) ai 40/45€ di quelli croati.
Noi comunque abbiamo anche dormito in un paio di normali parcheggi, senza che nessuno ci dicesse nulla, sia in Bosnia a Trebinje, dove inoltre un passante ci ha rassicurato che la zona era sicura perché videosorvegliata, che in Croazia a Ston e a Okrug Donji, su una magnifica spiaggetta isolata con tanto di chiringuito di cui poter utilizzare i tavoli e i bagni. A Ston c'era un camper italiano vicino a noi e il proprietario ha chiesto alla polizia lì vicino se poteva rimanere per una notte e il poliziotto ha risposto "c'è l'1% di possibilità che venga a bussarti per farti andare via".
Non abbiamo mai trovato una zona solo di carico/scarico acque, tutt'al più è possibile ricaricare le bombole di gas in diverse pompe di benzina (quelle un po' più grandi) e provare a chiedere a qualche campeggio se, pagando, si possa usufruire di quel servizio; noi ci abbiamo provato una volta, da una parte ci hanno detto di no, mentre al successivo campeggio, uno di quelli enormi, super attrezzati e costosissimi, ce l'hanno fatto fare gratuitamente!
Infine per quanto riguarda la prenotazione, spesso raccomandata nei vari racconti sul web, devo dire che noi non abbiamo prenotato niente perché i nostri piani sono sempre labili, ma visto che la Croazia è una meta molto frequentata, quando decidevamo la tappa successiva telefonavamo, il giorno prima o il giorno stesso, ad uno o più camping per sapere se c'era posto, il prezzo e se era fattibile arrivarci con il nostro camper da 7 metri (non è sempre così).

Se avete qualche domanda a proposito non esitate. E non esitate nemmeno a valutare queste mete per una vacanza, sono zone magnifiche soprattutto fuori dai circuiti del turismo di massa.

venerdì 7 settembre 2018

Essere mamma degenere ed esserne conscia

All'inizio di questa settimana avevo sognato mille mila cose da fare: post da scrivere, foto da mettere a posto, mattinate camminando tranquilla in un ameno centro commerciale e pranzi sola buttata sul divano o su un tavolino di un qualsiasi bar romano.
La realtà come al solito è ben diversa.
Non posso dire di non aver fatto nulla perché sarei una bugiarda visto che ho rigirato casa come un calzino pulendo anfratti che nemmeno sapevo di avere (che non vi dico le condizioni di una casa lasciata allo stato brado da più di un mese...), ho azzerato le lavatrici lavando anche coperte e lenzuola del camper, ho sistemato tutti i vestiti, ma soprattutto tutte le spese fatte in viaggio (in Francia tra Primark e spese culinarie vi lascio solo immaginare...) e mi sono concessa due pranzi con il Navigante, una serata tra amici di pianerottolo iniziata con un aperitivo e finita con la rakia bosniaca, svariate cene fuori con il Navigante. Siamo pure stati all'Ikea per comprare il letto con funzioni di divano per la cameretta, visto che poco prima di partire abbiamo venduto lo storico letto a castello francese dei nani; ed è stato così estremamente rilassante poterci andare solo noi, la sera, girovagando con calma senza l'assillo nanesco di fame, sete, noia!
E ovviamente ho impunemente cazzeggiato, sbattuta sul divano con il mio pranzo pane e philadelphia direttamente dalla vaschettina, guardando le prime serie di Grey's anatomy che stanno dando sulla La7 (piegando panni o guardando le mail o organizzando il prossimo viaggio...sia mai che ci si annoi troppo).
Alla fin fine l'unica cosa che posso dire è che questa settimana non mi è bastata! E potete darmi della madre degenere, senza cuore, egoista o quello che vi passa per la testa, non mi direte nulla che io non mi sia già detta almeno un milione di volte questa settimana in cui i nani non mi sono mancati nemmeno per un secondo! E a dirla tutta ogni volta che li chiamavo e sentivo le urla, i litigi, la voce di mia madre contenta, ma isterica, la voglia di rimanere ancora un po' nano-free si ripresentava più forte che mai!
Ma come ho detto al Navigante so qual è la motivazione: io sto davvero sempre in loro compagnia, pur mandandoli a scuola, pur lasciandoli a nonni, amici o papà per uscire di tanto in tanto, nella mia routine non c'è uno spazio sufficientemente lungo senza di loro perché difficilmente tutti e tre vengono presi contemporaneamente, scuola a parte.
Non mi lamento, ho scelto io di avere tre figli così vicini di età sapendo di non aver nessuno, spesso nemmeno il marito. Ma il dato di fatto è che ogni tanto vado in overload da bambini, solo dai miei bambini che quelli degli altri mica mi danno fastidio (tanto che stamattina ho fatto da babysitter alla figlia della mia vicina di casa, quella che fa la parrucchiera e mi taglia i capelli gratis tutte le volte che voglio...do ut des...). E se qualcuno se lo chiedesse, no, non voglio metterli a scuola tutto il giorno, ma qualche fuga ogni tanto, sola o con Navigante, è più che necessaria!

martedì 4 settembre 2018

Nuove sfide

Pensavo di riuscire a farvi qualche upgrade durante le vacanze, ma il wifi funzionante, il tablet carico e la stanchezza che mi permetteva di scrivere erano tre condizioni proprio difficili da avere tutte insieme
E quindi alla fine vi scrivo dal mio divano romano in quella che è la settimana di vacanza mia e del Navigante, perché i nani sono stati gentilmente scaricati alla nonna, al rientro dal tour bosniaco-croato. Loro in panciolle a mangiare caramelle e vedere televisione a tutto spiano, noi a fare i felici fidanzatini tra serata con amici, cinema e varie commissioni da svolgere comunque in tutta tranquillità agli orari che meglio ci aggradano.
Preparare il rientro senza i nani che mi girano intorno è veramente una pacchia, anche se in realtà questi giorni dovevano essere utilizzati per imbiancare le pareti, ma l'imbianchino ci ha dato buca tre giorni prima dell'inizio dei lavori e l'altro che abbiamo scovato può iniziare solo fra 10 giorni! Alla faccia che in Italia non c'è lavoro, se chiedo un lavoro senza fattura sono abbastanza sicura di avere la fila fuori dalla porta!
Comunque questo è un settembre molto particolare per me: per la prima volta dopo 7 anni rimarrò tutte le mattine DA SOLA! Il Vitellino inizia la scuola elementare e il Francese la materna, la qual cosa mi rende da una parte felice, ma dall'altra mi da non poca ansia: il tempo passa per loro e per me, non so se la cosa mi piaccia poi così tanto! Alle volte mi chiedo se la mia voglia di avere un quarto figlio sia il un modo un po' malato per stoppare il tempo, per non sentirmi "sorpassata", per continuare a rimanere ancorata a questo status di mamma che ormai conosco a meraviglia...
Per il momento pensiamo all'immediato futuro và e a questo settembre particolare, dove avrò tempo libero a iosa, quindi mi sono data da fare per complicarmi un po' la vita e ho cominciato a insegnare italiano a stranieri in modo volontario in una parrocchia vicino al lavoro del Navigante, questo non solo mi mette di fronte a una bella sfida con qualcosa che per me è quasi del tutto nuova (avevo fatto delle lezioni a un'amica spagnola, ma si parla ormai di 10 anni fa), ma mi permette anche di poter pranzare con il Navigante almeno un paio di volte a settimana, il che è decisamente fico!
Vorrei anche riuscire ad avere il tempo di passare qualche ora allo spazio Be.Bi dove l'anno scorso andava il Francese, ovviamente sempre come volontaria; lì fanno anche terapia per bambini autistici, soprattutto di pomeriggio quindi non credo che riuscirò a seguirne qualcuna, ma non si sa mai.
E poi...bè e poi mi sa che farò anche la rappresentante della classe del Vitellino :D ho come l'impressione che queste cinque mattina da sola saranno tutto fuorché rilassanti!

martedì 14 agosto 2018

Upgrade di viaggio: impressioni a caldo sulla Bosnia

Vi scrivo in questo orario improponibile da un campeggio alle porte di Sarajevo, unico momento di pace in cui tutti dormono, ma diciamo che anche il caffè turco di oggi pomeriggio non mi concilia molto il sonno!
Dopo una settimana di amici e picnic in spiaggia a Tolone abbiamo recuperato nonna e nipote e ora stiamo quasi terminando le tappe in Bosnia...le vacanze sono sempre troppo corte!
La Bosnia è stata una rivelazione, tanto che siamo indietro di un giorno rispetto al mio programma serratissimo proprio perché abbiamo voluto allungare la permanenza qui; tralasceremo probabilmente la zona croata di Zara, più facilmente raggiungibile rispetto alla zona montagnosa tra Banja Luka e Sarajevo che abbiamo fatto tra ieri ed oggi.
La Bosnia è strana, una terra di contrasti e culture che convivono in un equilibrio che sembra debba scoppiare da un momento all'altro, spesso è abbandonata o mal tenuta, ancora più spesso sembra semplicemente ferma, statica rispetto al resto del mondo che corre veloce. È affascinante però nei paesaggi, specie quelli di montagna, nell'essere fuori dal tempo, nella moschea accanto alla chiesa cattolica, nei prezzi ridicoli. Ed insegna, insegna visivamente quanto male può fare una guerra, quanto stupidi sono gli esseri umani che prima sono vicini di casa e poi si scannano tra loro, quanto difficile sia la convivenza nella diversità.
Oggi abbiamo visitato il tunnel che è stato costruito per portare i viveri e far scappare le persone da una Sarajevo sotto assedio, abbiamo visto immagini, video, oggetti e percorso un piccolo pezzo di questo lungo tunnel. Le parole sono un di più.
Questa guerra per me, che vivevo in Friuli, che passavo i weekend nella casa in montagna al confine con la Slovenia, che iniziavo a guardare con attenzione tg e giornali, è qualcosa che sento dentro, come se l'avessi vissuta anche io, come se potessi dire io c'ero. È sciocco e altezzoso, ma lo sento. E domani Sarajevo, un misto di eccitazione e turbamento mi smuovono lo stomaco per l'incontro con questa città di cui ho immagini nella mente di fuoco, spari ed edifici crollati.
I bambini non sono facilissimi da gestire, ma avere un marito militare aiuta molto per quanto riguarda l'analisi e la spiegazione di questi eventi, il caldo e i ritmi a volte serrati invece sono più duri da digerire. Non mi preoccupo, tra qualche giorno saremo al mare e dovremo litigare per farli uscire dall'acqua :))

lunedì 30 luglio 2018

Pronti, partenza...

Venerdì si parte. Il Navigante stacca alle ore 12 e dopo un pranzo veloce prendiamo il camper caricato per stare via un mese e iniziamo a risalire la costa tirrenica.
Parlare di quello che farò in anticipo mi mette sempre un po' di nervosismo addosso, come se mi portassi sfiga da sola che non sarebbe nemmeno la prima volta, quindi vi racconto un po' in generale la nascita di queste vacanze.
La mia amica francese, la mamma dell'amichetta della Belva, compie 30 anni e ha deciso di invitarci per una grande festa di amici e parenti. Figo! Ma la festa è l'11 di agosto, cosa che ci ha messo non poco in difficoltà per la scelta della destinazione delle nostre vacanze.
Alla fine abbiamo deciso innanzitutto di fare qualche giorno a Tolone in modo tale da rivedere un po' di amici, far praticare un po' di francese ai bimbi e festeggiare la mia amica. Nel viaggio verso Tolone faremo un paio di stop, sempre per salutare qualche amico, oltre al primo dei regali di compleanno per i bimbi (per chi non lo sapesse qui non si regalano cose da avere, ma cose da fare): il parco di Pinocchio. Il secondo regalo sarà, per esplicita richiesta dei bimbi, ritornare al Village des Automates, vicino Marsiglia, un parco che li aveva molto colpiti e di cui abbiamo il cd delle canzoncine, che ovviamente sappiamo a memoria!
Dopo la festa, rotta verso casa mia dove recupereremo nonna e nipotina per iniziare il viaggio vero: prima tappa Zagabria, poi Sarajevo, Mostar, Medjugorie, Dubrovnik per poi risalire attraverso le isole e la costa croata.
Ammetto che non è il viaggio dei miei sogni, venendo dalla regione dove tutti vanno in vacanza in Croazia, vedo questa zona come un luogo super affollato che quindi perde la magia del paradiso che "sarebbe se", nonché ho paura che con il camper non sarà così facile girare come lo è stato in Francia o in Germania: i campeggi sono cari, pochi e la sosta libera non è assolutamente consentita. Purtroppo per il tempo rimasto dopo la data della festa di compleanno, ossia tre settimane, non facevamo in tempo a raggiungere e girare per bene né la Grecia né la Danimarca, le due mete che avevamo in mente, quindi abbiamo dirottato su un giro che sia un po' fuori dalla schemi aggiungendo Zagabria e la Bosnia, ma che comunque comprendesse anche un po' di mare cristallino per cui sentivo molta mancanza (le ultime vacanze lunghe sono state nell'interno della Francia, in Normandia e in Islanda...).
E ora, vado a pianificare, organizzare, caricare...Se non ci si sente prima: buon agosto a tutti!

martedì 24 luglio 2018

La festa all'italiana

Ieri abbiamo festeggiato i 7 anni della Belva...7 anni...ma quando cavolo sono passati? Sono davvero mamma già da 7 anni??
Vabbè lasciamo stare, insomma festa in giardino con 16 bambini (8 maschi e 8 femmine) + i miei 3 + una decina di adulti ed ecco le mie personali considerazioni dopo la nostra prima festa italiana:

  1. Ai bambini italiani non piace la frutta. Avevo fatto un cestino con l'anguria e riempito di uva, mirtilli, more e anguria stessa; invogliava nel colore e nella forma, ma pochissimi bimbi (a parte i miei) vi si sono avvicinati. In compenso le mamme ne sono state entusiaste.
  2. I bambini italiani, soprattutto i maschi, non hanno freni, non glielo insegnano e ovviamente, essendo bambini, non hanno scrupoli nel darsi dei limiti loro stessi. La carabiniera della situazione ero ovviamente io, con il bene placido delle mamme sedute a chiacchiere "Vai vai sgrida pure!" ma come?? E' il tuo lavoro, mica il mio, io ne ho già fin sopra le orecchie!! Ma tant'è...
  3. I bambini italiani non sanno giocare insieme, non sanno condividere i giochi, ma sanno benissimo lagnarsi con la mamma. Perché la colpa era la mia che non avevo uno spruzzino per ciascuno, non dei loro genitori che non hanno insegnato ai loro figli di 6 anni che i giochi si condividono e ce li si deve scambiare!
  4. Le mamme italiane però apprezzano la tavola, apprezzano il cibo, apprezzano le chiacchiere, quindi non ho dovuto obbligarle, come facevo in Francia, a rimanere, anzi alcune sono rimaste pure dopo la torta (tranne quelle della classe che sono fuggite), né ho dovuto fare il girotondo per chiacchierare con tutte visto che si sono formati presto i gruppetti, né ho stipato di resti il frigo, che ho regalato in giro (quei pochi rimasti), tranne per la torta che però era davvero enorme!
  5. I bambini italiani fanno i gradassi, ma poi senza mamma non ci sanno stare. Fanno i capricci per andarsene, poi li si invita a rimanere a dormire e ci si ritrova con una bambina di 6 anni che a mezzanotte non riesce a dormire e chiama la mamma per farsi venire a prendere. La quale mamma viene di corsa, ovviamente...
  6. La presenza delle mamme, che al contrario delle francesi, non mollano i figli e scappano, ha degli indiscutibili vantaggi: mentre finivo di preparare la torta ho avuto due cancelliere che regolavano il traffico verso il bagno, la mia vicina di casa non solo mi ha portato delle focacce per il buffet, ma mi ha pure dato il cambio nel gonfiaggio di palloncini d'acqua e, infine, non dovevo essere io a preoccuparmi se i bambini degli altri stessero a posto con cibo/pipì/acqua.
  7. La festa italiana è molto più incasinata, caciarona e mi ha messo addosso una pressione che in Francia non ho avuto mai, forse perché partivo sempre dal presupposto di essere comunque quella diversa, essendo straniera, quindi potevo fregarmene se qualcosa non andava come loro si aspettavano. Qui ho il solito complesso del sentirmi straniera a casa mia e quindi giudicata per questo.
Un po' per evitare di metterci il carico a bastoni riguardo all'ultimo punto, facendo una festa completamente al di fuori degli schemi, sono scesa a compromessi facendo, per esempio, gli odiatissimi sacchetti per gli invitati, ma senza cedere però sulla presenza nel buffet di frutta, verdura (ho fatto il pinzimonio) e bevande per gli adulti, che qui in Italia ci dimentichiamo sempre che non siamo delle semplici appendici dei nostri figli, che possiamo godercela un po' anche noi mentre loro di divertono; ma soprattutto ho invitato tutta la classe (solo perché è estate e sapevo che non tutti sarebbero venuti, comunque...), oltre agli amici veri, miei e della Belva, con il risultato però che mi sono ritrovata a dover avere a che fare con persone con cui non ho mai legato, con bambini maleducati per cui nemmeno alla Belva frega niente e un po' di amaro in bocca c'è per aver ceduto in nome del volermi sentire parte di un gruppo, di cui tra l'altro non mi importa niente!
Sono conscia del fatto che non verrà la psicopolizia a cercarmi se dovessi invitare solo chi interessa a me e alla Belva o se dovessi fare un buffet senza caramelle, ma voglio comunque che i bimbi sappiano, guardando il mio esempio, che purtroppo alle volte bisogna sottostare a leggi non scritte per potersi integrare in un posto nuovo. Visto la nostra vita così nomade è purtroppo una skill da dover imparare...

lunedì 9 luglio 2018

La genietta, altro che Belva!

La Belva ha iniziato scuola sapendo già leggere e scrivere in tutti e tre gli stili, sia in italiano che in francese. Molto ha fatto il programma della scuola francese, ma anche la sua testolina non è da poco, visto che da sola ha traslato le conoscenze anche nell'italiano (chiedeva solo qualche chiarimento di lettura o scrittura). Si era pensato di farle saltare un anno, ma complice il trasloco e l'impossibilità di poterle far fare l'esame a giugno, abbiamo lasciato perdere e sono stata fortunata a trovare un'insegnante che capisse sul serio la situazione, avendola vissuta da mamma in prima persona anche lei.
Quindi l'anno scolastico è passato serenamente, lei spesso tornava a casa con i compiti già fatti o lezioni sul quaderno che erano solo per lei (come ad esempio dei problemi di matematica di seconda elementare). Il risultato finale è stata una pagella con tutti 10 e due ottimi, tant'è che pure il Navigante, restio all'idea del regalo per la promozione, poi ha detto: "vabbè, un regalino piccolino ci sta".
La Belva ha un potenziale incredibile, ma il suo più grosso limite è sé stessa: se sa che non può vincere, se pensa di non poterci riuscire...semplicemente non lo fa! Tutta il suo papà e questo loro lato del carattere mi fa andare proprio fuori di testa!
Così ogni tanto le lascio i suoi tempi, ogni tanto invece spingo sull'acceleratore come quando un paio di settimane fa l'ho obbligata a leggere un capitolo di Harry Potter pena il non poter leggere nient'altro. Lei si era messa in testa che era un libro troppo lungo (non le piace l'idea di non poterlo finire tutto in una volta) e non voleva nemmeno provarci; stessa cosa l'anno scorso con i Geronimo Stilton che non voleva nemmeno sfogliare mentre ora non ne può più fare a meno!
In compenso ho dovuto frenare sui compiti che avrebbe voluto iniziare il giorno stesso in cui è finita la scuola, ma io, madre degenere, l'ho obbligata ad aspettare almeno luglio!
Alle volte mi sento una merdina a dare certi ultimatum e a obbligarla sapendo che con la facilità che ha non avrà problemi mai a scuola, ma vedere che spreca certe doti o che si siede sugli allori proprio non mi va giù!
Ah, il regalino da lei scelto sono state le figure di Harry Potter, Ron ed Hermione :)

giovedì 5 luglio 2018

La mia lunga estate calma...

Speravo che tornata in Italia con tre mesi di vacanza durante l'estate, potessi permettermi un po' di noia e dolce far niente, invece non faccio altro che fare e disfare le valigie. Infatti non ho fatto in tempo a disfare il trolley della Norvegia che sul mio letto c'è già la roba per andare da mia madre che è uscita martedì dalla clinica riabilitativa.
Forse non ha così bisogno della mia presenza molti penseranno, tra cui il Navigante, ma sinceramente visto che l'alternativa è stare qui con i tre nanetti da sola tutto il giorno (il Navigante è entrato nel nuovo ufficio e non rientra mai prima delle 17.30/18), preferisco farmi un'altra decina di giorni là, dove almeno loro scorrazzano per il giardino, sono circondati da tante persone che li amano e anche io posso rilassarmi un pochino con amici e parenti.
Rientrerò in tempo per preparare nell'ordine: la casa all'arrivo di alcuni nostri amici da Tolone, la festa della Belva e le valigie per il nostro viaggio estivo per le ferie del Navigante. Curiosi? In realtà anche io!!! :D Non siamo ancora sicuri sicuri della destinazione, perché molto dipende se si aggiungeranno mia mamma con mia nipote, ma del resto il bello di girare con il camper e il non dover essere obbligati a un'organizzazione meticolosa molto tempo prima.
Ciò non toglie che l'itinerario di massima c'è: prima faremo qualche giorno a Tolone, per i bimbi soprattutto e per un compleanno (la mamma dell'amica della Belva), poi passeremo a prendere nonna con nipote e  faremo un bel tour tra Croazia e Bosnia, senza nonna e nipote invece penso che aggiungeremo anche il Montenegro. Mete forse un po' insolite, ma volevo mare e le altre alternative erano: Corsica (ma ad agosto è una follia e poi avendo quasi 3 settimane mi parevano troppe), Grecia (ma il viaggio mi pareva troppo lungo dovendo essere a Tolone l'11 agosto)
Se qualcuno ha qualche suggerimento da fare per queste mete, spari pure!

lunedì 2 luglio 2018

Com'è andata...

Ed ecco che la mia vacanza è quasi giunta al termine, sono sull'aereo per Stoccolma dove mi aspettano 3 ore di buco prima di imbarcarmi per Roma dove arriverò stasera alle 23.
Sono stati 5 giorni rilassanti, dove ho potuto vivere una cultura diversa dalla mia e non solo fare la turista, pensare a me e ai miei bisogni, godere di amici, natura e cose belle.
Il Grande Nord per me ha sempre un fascino magico, anche se non disdegno il caldo, anzi! Non sono una di quelle carne o pesce, bianco o nero in fatto di viaggi, mi piace tutto, adoro davvero tutto, trovo entusiasmante praticamente qualsiasi metà, anche quando discuto con il Navigante dei luoghi dove poter espatriare. Penso che dipenda dalla mia innata e alle volte morbosa curiosità, sono uno di quei bambini dagli infiniti perché per intenderci!
L'opportunità di vivere questi giorni da sola non andava sprecata e qualcuno lassù ha pensato evidentemente che dovessi godermela al massimo e mi ha regalato 5 giorni di clima stupendo con un sole e un cielo azzurro da paura. Il momento più bello era la sera, anzi la notte, quando mi godevo la terrazza con la vista sul fiordo e il sole estivo che non ti lasciava mai, un bel libro, qualche chiacchiera, ma soprattutto gli occhi incollati al panorama e alla luce di mezzanotte.
Non mi sono fatta prendere dalla foga del visitare, avendo già visitato Bergen 13 anni fa con il Navigante (la nostra prima vacanza insieme, a capodanno) ho passato solo una mattinata da turista insieme alla mia amica visitando un paio di attrazioni poco conosciute (Fantoft stavkirke e la casa del musicista Grieg) e una passeggiata in centro città oggi prima di andare in aeroporto, poi mi sono presa il tempo di visitare i dintorni di casa loro, leggermente decentrata, correndo (cosa che normalmente non faccio) in mezzo ai boschi e non al traffico, ho fatto un sacco di chiacchiere, ho dato una mano coi preparativi per la festa e, soprattutto, ho assaporato in casa gusti e sapori di questa terra come se vive sei qui.
La festa di compleanno è stata un'interessante situazione, dove io ero l'unica, insieme a una finlandese, a non capire il norvegese e ho fatto da osservatrice antropologica, perché sebbene sia socievole e con l'inglese ho conversato senza problemi, trovarmi sola in un nutrito gruppo di persone che si conoscono tra di loro mi mette non poco in soggezione. Comunque con il salmone affumicato e le patate con la salsa allo yogurt io stavo appostissimo!!! :D
Viaggiare locale è quello che amo, che in fondo è la spinta a fare lunghi periodi all'estero, e poterlo fare da sola non mi era mai capitato, non in questo modo almeno.
Mi sono ritrovata a pensare spesso che se non avessi figli e se non mi fossi sposata così presto potrei aver avuto chissà che possibilità, mi sarei potuta lanciare in avventure intorno al mondo, ma poi mi ritrovavo a videochiamare il Navigante e i bimbi due volte al giorno con una grande voglia di condividere con loro le mie giornate.
Una vita è troppo poco per provare tutto e questo rende il mio animo spesso inquieto. L'importante è godere appieno di quello che la vita ti offre e io sono davvero grata per questi 5 giorni appena passati, non avrei sperato in niente di meglio! Insomma chi si unisce la prossima volta?!?

giovedì 28 giugno 2018

Viaggiare in solitaria

Sono sul tablet, in aeroporto e ascolto dei tizi suonare il pianoforte. Sola.
No, non scrivo da un ipotetico aldilà: sto partendo per la Norvegia. Un'amica norvegese, un army wife conosciuta a Tolone, mi ha invitato a casa sua per festeggiare i suoi 50 anni insieme ad altre amiche.
Mi sono presa un weekend  lungo, mooolto lungo. Ho lasciato i nani con nonni e marito e io sono partita.
Per la prima volta dopo 7 anni da mamma viaggio sola. E faccio tutto con un anticipo esagerato, ho una valigia tutta per me dove sono riuscita a far stare addirittura 2 paia di scarpe, mi pare sempre di dimenticare qualcosa, o qualcuno, o entrambi.
Ho intenzione di leggere, dormire, giocare a mahjong, leggere, ascoltare l'ipod, passeggiare,  correre, leggere, dormire e godere di ogni secondo di silenzio e solitudine.
Non so come questo viaggio in solitaria mi fa sentire, non so come passeranno questi 5 giorni lontani da tutti. So che è tutto molto strano. So che non sono una persona da viaggi in solitaria, ma dopo aver fatto 3 figli in 4 anni e aver viaggiato con loro per il mondo utilizzando tutti i principali mezzi di locomozione, anche senza il loro papà, forse potrei diventarlo. Quantomeno posso e devo godermi questo.
Quindi non chiedetemi se mi mancheranno, se rimpiango di non averli qui, perché  non ho nessuna intenzione nemmeno di pensarci!!
Buon viaggio a me (stessa)!

venerdì 15 giugno 2018

Casa

Sono a casa di mia mamma da quasi una settimana ormai, mentre lei è in clinica per la riabilitazione post operazione protesi all'anca; il Navigante tornerà oggi per il weekend, ma per il resto vivo in questa casa sola con i miei figli. Una situazione piuttosto rara, credo in vita mia di essere rimasta sola in questa casa assai poco, forse un paio di volte prima di andarmene definitivamente, quando mia sorella era andata già a convivere e io ero ormai maggiorenne, quindi i miei viaggiavano senza portarmi con loro.
Passo da una stanza all'altra, mi muovo nel buio, metto a posto, apro luci, cerco cose...faccio tutto senza nemmeno pensare e quando trovo qualcosa di diverso rimango molto stupita, come se questo fosse un mausoleo dove non è permesso spostare nulla. Devo dire che questa trasformazione da casa a mausoleo è cominciata con la partenza mia e di mia sorella, alcune stanze hanno cominciato ad assumere un aspetto congelato nel tempo e quando per esempio abbiamo cambiato i letti (per prendere dei letti a scomparsa per quando arriviamo con i bimbi) il risultato è sempre un po' strano. Ora che mio padre è morto, quasi tutta la casa sembra congelata: mia madre è spesso da me o da mia sorella, quando è a casa vive davvero poco tutti questi metri quadrati. Perché poi questa casa è davvero enorme, me ne accorgo quando decido di fare una semplice scopata tra cucina e sala, interminabile!
Ma questa per me è l'unica abitazione che considero CASA. Ho ancora qui la residenza, ho ancora qui casse di oggetti o vestiti, ho ancora qui le mie coppe e le mie medaglie, come quel set di tazzine da caffè che avrei spostato in casa mia prima o poi, ho ancora qui un tronchetto della felicità che mi aveva regalato mia madre quando vivevo in capitaneria di porto e che le ho lasciato per i miei e poi nostri spostamenti. Ed è qui che i miei figli si sentono davvero a casa, chissà poi perché, visto che non ci hanno mai vissuto se non per brevi periodi.
E questa sarà casa nostra davvero, dopo che mia madre avrà diviso i beni tra me e mia sorella, allora sarà il momento per scongelarla e trasformarla in qualcosa di vivo.
Tutto è nato dalla morte di mio padre e dal desiderio di mia madre di vendere la casa: troppo grande, troppo vuota. Non potevo pensare di vendere la casa dove è nato mio nonno, dove è nata mia mamma, dove ho vissuto per 21 anni.
Abbiamo deciso quindi di dividere la casa in due, di fare un piccolo appartamento nella zona garage/lavanderia per mia madre e rimettere a nuovo il primo piano per noi, per adesso o per la pensione. Le uniche parti che non verranno toccate saranno la taverna e la cantina, le due zone che racchiudono tutto quello che significa per me questa casa. Stiamo addirittura pensando a una piscina nella zona del giardino dove prima c'erano le viti di mio nonno e mio padre, ormai sradicate e diventate legna da ardere per Natale.
Stare qui mi aiuta a elaborare tante cose, ad affrontare il mio passato che ho lasciato scappando via a 21 anni. Ricostruire questa casa mette finalmente le basi per un futuro che unisca il mio passato e il mio presente. E finalmente quelle tazzine di caffè decorate con i quadri di grandi pittori saranno a casa mia!

lunedì 4 giugno 2018

Ansia, tempo e pensieri sparsi

Volevo scrivere un post sul camper, ma in realtà stasera sono in vena di confidenze un po' più profonde.
Oggi è iniziato un periodo da single che durerà fino a fine mese: il Navigante è partito per la Tunisia proprio l'ultima settimana di scuola, il che significa periodo di gite, saggi e recite, quindi nessuna possibilità di muoversi con lui. Inoltre mercoledì ricoverano mia madre per l'operazione all'anca, ma io non posso raggiungerla proprio perché siamo nella suddetta settimana di fine anno scolastico; appena finita questa settimana stracolma di impegni andrò e rimarrò fino a fine mese appunto.
Se il Navigante fosse stato qua molto probabilmente sarei andata su subito da sola, ma invece...Invece mi ritrovo qua sola e con un'ansia opprimente che mi schiaccia. Non posso muovermi e mia madre viene operata. Qualche mese fa è toccato a mia zia, la sorella di mio padre a cui sono molto molto legata, andare in ospedale per un'operazione alle ginocchia, non sono riuscita a salire nemmeno in quel caso ed è stato uno strazio.
Da quando è morto mio padre, ogni piccola cosa, ogni operazione anche se di routine, ogni piccolo problema di salute dei miei cari mi fa sentire questo peso sul petto che mi schiaccia, che arriva a livelli davvero insopportabili quando mi ritrovo impossibilitata a muovermi.
La vita che continua imperterrita, la vecchiaia delle persone a me care (mia nonna, l'unica rimasta dopo che ne ho persi due in 3 anni, ha 94 anni...non dico altro), la mia stessa età che comunque avanza, anche se sono giovanissima ovvio, e inizia a farmelo notare con segni e acciacchi prima inesistenti, questo scorrere del tempo che con tre figli non è decisamente facile ignorare (cioè, la Belva quest'anno fa 7 anni!! Cioè, 7 anni!!!)...non riesco davvero a darmi pace.
La lontananza associata a tutto questo non aiuta di certo, anzi, Mi sono stancata di non poter contare su nessuno se non su di me, di non poter condividere nulla con le persone che amo se non al telefono, di non avere nella mia quotidianità le persone che per me contano, di dover sempre cercare compagnie nuove, ma che so saranno provvisorie.
Ovvio che il Navigante è con me in quest'avventura, ma fino a un certo punto; del resto lui prende, parte, cambia lavoro, fa in qualche modo una sua vita completamente scollegata dalla nostra. E quando è scollegato da noi si può permettere di fare un po' come gli pare, non ha con sé tre nani da gestire.
Forse semplicemente mi sento un po' sola, forse semplicemente sto iniziando a fare i conti che la scelta di questa vita itinerante mi sta presentando, forse ho solo bisogno che cominci l'estate...

lunedì 28 maggio 2018

Pre pre adolescenza

Belva: sai mamma, oggi mi sono fidanzata con S.
Mamma: ah, davvero? E cosa vuol dire per te essere fidanzati?
Belva: eh bè che siamo fidanzati e quando saremo adulti ci sposeremo.
Mamma: ah sì?
Belva: sì bè, se non trovo un altro fidanzato!

La Belva ieri sera invece di ascoltare la storia che normalmente il Navigante legge a tutti e tre, nasconde un libro nel letto e legge quello per i fatti suoi. Il Navigante si arrabbia, ma lei gli mente spudoratamente dicendo che aveva seguito la storia da lui letta.
Navigante: allora visto che è così domani non leggi per tutto il giorno! (massima punizione che la Belva può ricevere).
Belva: lo vedremo...
Vi tralascio le urla del Navigante che ne sono scaturite.

Ho grande, grandissima paura per il futuro che ci aspetta...

sabato 19 maggio 2018

Sempre di corsa, ma siamo alla fine!

Ci stiamo avvicinando alla fine del periodo scolastico e si nota. Gite, recite, giornate speciali, consegna diplomi a nuoto e organizzazione della giornata di chiusura del rugby, insomma un gran casotto!
Con tre nani è francamente difficile riuscire a fare tutto da sola, anche se sono la maga degli incastri ogni tanto mi tocca chiedere al Navigante un giorno o qualche ora perché mi aiuti e devo dire che passare un po' di tempo con lui durante la mattina, in solitaria, seppur facendo nel contempo mille commissioni, è davvero rigenerante.
Purtroppo la settimana peggiore, dal 4 al 9 giugno molto probabilmente partirà per la Tunisia, un'esercitazione premio per essere stato il migliore nella precedente esercitazione a Madrid...che culo, pure le missioni premio ci becchiamo ed esserne pure orgogliosi!
E quindi niente, cosa succede quando ci sono le settimane peggiori dell'anno dopo quelle pre-natalizie e il Navigante sta organizzando di andarsene? Mi ammalo ovvio! Niente di grave, ieri mal di gola, oggi febbre. Yeah!
Ma siccome sono una cocciutissima, non mi fermo e stamattina ero comunque ad allenarmi a rugby e nel pomeriggio sono rimasta a casa solo perché c'era una festa di compleanno e andarci con la febbre non mi pareva il caso, visto che qui potrebbe ucciderti per molto meno! Domani spero di essermi ripresa perché non ho nessunissima intenzione di rimanere chiusa in casa con questo bel tempo che finalmente è uscito; inoltre lunedì mi aspettano i miei 10 km di corsa, questo mese ho come obiettivo 100km in un mese e non posso saltarlo, perché poi da giugno con i bimbi a casa sarà difficile anche solo poter andare in bagno!
Insomma incasinata come sempre, ma tra poco è finita e comincia la luuunga estate italiana e ho proprio intenzione di godermela per bene (se il tempo si decide ad aggiustarsi) perché in Francia mi erano mancati proprio tanto i 3 mesi abbondanti di vacanze estive!

mercoledì 9 maggio 2018

Mammà è sempre mammà

Questa settimana il Navigante è partito per Madrid, avremmo dovuto seguirlo, ma una serie di elementi mi hanno fatto desistere, tra cui la magnifica organizzazione del nostro apparato statale militare che non ci ha permesso di organizzarci se non qualche giorno prima della partenza, quando ormai i biglietti aerei costavano un occhio della testa; nemmeno l'orario di merda del cavolo, nonché le tre cene in una settimana in cui la famiglia non poteva esserci, hanno aiutato, quindi sempre in una capitale siamo, ma non quella dov'è lui.
Poco male, ho chiamato Mammà e le ho chiesto se aveva voglia di farmi compagnia, perché sinceramente la nostra frenetica vita a Roma ha anche il difetto di farmi sentire terribilmente sola, sebbene cerchi come sempre di trovare qualcuno di adulto con cui passare il tempo. Non avevo proprio voglia di sbattermi da sola per una settimana, anche se ho passato periodi ben più lunghi sola coi nani.
E poi, sinceramente Mammà è sempre Mammà, soprattutto da quando io stessa sono una mammà e non c'è più il mio papà. Ho bisogno di fare la figlia, ho bisogno di sentirmi viziata e ho bisogno di poter organizzarmi senza rompere le palle a vicini e conoscenti, che sti poveri bambini ogni tanto li smollo in giro come pacchi postali.
Invece con Mammà qua faccio shopping in compagnia, bevo aperitivi in giro e sul terrazzo, lascio dormire il Francese quando devo andare a prendere la Belva a scuola nel giorno della giornata lunga, vado a correre all'orario che più mi aggrada, metto a posto zone e cose della casa che non so manco di avere. Mi rilasso.
Se 20 anni fa mi avessero detto che avrei speso queste parole per mia madre, avrei riso in faccia a chiunque; e se mai lei leggesse queste parole, penso che le dovrebbe considerare come il mio più bel regalo della festa della mamma, altro che gita in centro a Roma con mostra di Monet incorporata!!

mercoledì 2 maggio 2018

Rientrando dalla Sicilia con un camper nuovo...ed enormeeeee!!

Alla fine ce l'abbiamo fatta! Venerdì è stata una lunghissima giornata dopo una lunghissima notte di viaggio fino in Sicilia, precisamente a Melilli, dove si trovava il nostro - forse - futuro camper.
Già dalla scorsa estate avevamo deciso che se volevamo continuare a viaggiare in camper avremmo dovuto saltare di categoria, perché il nostro Ducato iniziava a starci un pochino stretto. Abbiamo monitorato i prezzi, abbiamo messo in vendita online il nostro, cercando in contemporanea qualche concessionaria che lo prendesse in permuta in cambio di un 7 posti. Alla fine siamo andati a sbirciare il sito internet di questo concessionario siciliano, su consiglio del proprietario dell'autorimessa dove teniamo il camper.
Ovviamente pensiero comune è: ma fino in Sicilia devo andare?? Eppure come il proprietario dell'autorimessa, alla fine anche noi ci siamo trovati in viaggio verso la Sicilia, complice il ponte lungo del Primo Maggio che ci dava qualche giorno di tempo anche per provare il nuovo camper nel caso avessimo eseguito la transazione.
E la transazione, come dicevo nell'incipit, è avvenuta dopo una lunghissima notte e un altrettanto lunghissimo giorno fatto di attese, carte, controlli, ricontrolli e ancora attese. Non è stato facile con i tre nani al seguito, non è stato facile mantenerci calmi, non è stato facile riuscire a far passare questa lunga giornata a loro e a noi.
Ma i sacrifici vengono sempre premiati e alla fine ci siamo ritrovati a dormire in un quasi nuovo e grandissimo camper! Ognuno nel proprio letto, spazio per muoversi e per infilare la roba, un camper comodo alla guida...insomma io sono davvero contentissima e sento che questo camper sarà il nostro compagno di lunghi viaggi per molto tempo. Ci sono alcune cosucce da sistemare, ma la concessionaria ci ha dato 24 mesi di garanzia e abbiamo già constatato che non ci sono grossi problemi in quanto la maniglia del bagno è rotta e ci è stato detto di mandare le foto che si sarebbero impegnati a spedircene una nuova.

Ah, e visto che avevamo qualche giorno abbiamo visitato Siracusa, Bronte, la sagra della ricotta a Maniace, sant'Alessio Siculo e, risalendo verso Roma, abbiamo fatto tappa a Tropea e ad Agropoli dai suoceri, con grossa caricata di mozzarelle e yogurt di bufala.
Un ponte del Primo Maggio incredibilmente soddisfacente!

lunedì 23 aprile 2018

Frenetica, ma felice

E' ormai da settimane che mi sembra di correre senza avere un attimo di tempo per riprendermi, una corsa frenetica continua dietro a tutto e tutti, riuscendo a fare, certo, ma che fatica! Questo weekend passato doveva essere tranquillo, ma senza fare grandi cose eppure sono arrivata comunque distrutta. Ma felice.
Felice perché siamo ritornati ad allenarci a rugby touch, dopo quasi un mese di assenza. Certo gli 8,5 km di corsa che mi sono fatta prima dell'allenamento non hanno aiutato, ma so che questi sono gli ultimi sprazzi di sport che mi posso permettere prima dell'arrivo del caldo e della fine dell'anno scolastico.
Felice per avere finalmente pulito, disinfestato e reso il terrazzo l'angolo aperitivi/digestivi/letture serali che tanto attendevo dopo la dipartita delle bombole del gas. Lo adoro, letteralmente; e anche la gatta lo adora, visto che ci passa il tempo dormendo!
Felice per aver di nuovo preparato i waffles la domenica mattina, aver fatto un giro carino nei dintorni ed essere tornata a casa in tempo per iniziare il cambio stagione. No, avere scatoloni e vestiti in giro non mi fa felice, ma tirare fuori finalmente l'abbigliamento estivo non ha pari!
Insomma non sto ferma un attimo, ma quello che faccio sta rendendo tutto più bello, o forse è la primavera?

Ah, comunque il ponte del Primo Maggio faremo un piccolo viaggetto di 800 km fino in Sicilia per, finalmente, permutare il nostro camper con uno più nuovo e 7 posti!! Sono elettrizzata all'idea, ma anche già stanca...mi sa che mi riposerò solo nella tomba...

lunedì 16 aprile 2018

Girando come trottole

E' iniziata la primavera e noi come fringuelli ce ne voliamo a destra e a manca, soprattutto visto che abbiamo fatto qualche lavoretto sul camper e quindi ora dobbiamo usufruirne il più possibile!!

Lo scorso fine settimana il Vitellino aveva un torneo a Parma e quindi ci siamo sparati una trasferta in Emilia Romagna con scorpacciate a non finire!
Siamo partiti il venerdì dopo pranzo per fermarci alla Cascata delle Marmore. Io le conoscevo molto bene, visto che ho fatto gare per anni proprio sotto alle cascate, mentre il Navigante non le aveva mai viste. Essendo un giorno fuori dalle vacanze le cascate sono state aperte giusto un paio d'ore, ma devo dire che ai bambini è piaciuto moltissimo vederle "chiudere"!
Il sabato è stato dedicato alla città di Ravenna, dove io ho lavorato e vissuto per due anni. Abbiamo visitato la chiesa di sant'Apollinare Nuovo, la basilica di san Vitale e il mausoleo di Galla Placidia; i mosaici sono piaciuti ovviamente moltissimo, come possono non interessare degli enormi puzzle fatti con dei quadrattini piccolissimi e coloratissimi??
Sabato è stato anche il giorno delle magnate: a Ravenna con dei miei amici e la sera a Parma con la squadra del Vitellino. Domenica invece torneo per il Vitellino e, dopo una bella piadina con un'altra coppia di amici venuti da La Spezia per passare un po' di tempo con noi, siamo rientrati stanchi morti. Tanto per capirci Vitellino e Francese hanno fatto tutta una tirata dalle sei di sera di domenica alle sette di mattina di lunedì...e ho dovuto pure buttarli giù dal letto!!

Questo weekend invece è nato per caso: in mancanza dei nostri allenamenti di rugby e dopo il super weekend in Emilia Romagna, abbiamo deciso di disertare gli allenamenti del Vitellino di sabato (visto che lunedì dopo il torneo era uno dei pochi presenti all'allenamento!) e di partire venerdì per la Maremma.
L'idea era di fare un mezzo pomeriggio alle terme libere di Saturnia e poi spostarci, ma ci siamo trovati che con il camper non si può parcheggiare, se non in un'area attrezzata a un chilometro e il costo per una sosta di sole 4 ore non vale la pena; quindi abbiamo optato per una notte lì e dato che le terme sono piaciute indistintamente a tutti, ci siamo fatti pure la mattina successiva a mollo! E ci torneremo di sicuro!
Nel pomeriggio di sabato ci siamo spostati verso Capalbio dove abbiamo passeggiato nei Giardino dei Tarocchi, un parco ispirato al parc Guelf di Gaudì a Barcellona. Idea carina e che è piaciuta molto ai bambini, il prezzo intero forse potrebbe essere un po' ridimensionato, ma non mi lamento visto che tutti e tre i nani, essendo sotto i 7 anni, entravano gratuitamente.
Dopo una cenetta toscana in centro a Capalbio, che merita una passeggiata, ci siamo spostati con il camper a Ostia dove, manco a dirlo, domenica il Vitellino aveva un concentramento di rugby! Sto sport ci sta succhiando ogni secondo libero!!

Visto che poi diverse persone mi hanno chiesto del Parco dei Mostri a Bomarzo, spendo qui due parole.
Il parco è un bel giardino creato nel Cinquecento con delle sculture in pietra "mostruose", ma non orrorifiche, solo strane o gigantesche. Il percorso è fattibile anche con il passeggino, anche se in alcuni punti ci sono delle scale un po' sconnesse, c'è un parco giochi, diversi posti dove poter fare un picnic e un punto ristoro all'entrata/uscita. Ai bambini è piaciuto moltissimo andare alla ricerca delle statue, io me lo ricordavo molto positivamente ed è effettivamente una gita che vale la pena fare, ma non fate come noi che siamo andati in un super festivo come la Pasquetta!!! Oltre a metterci all'andata tre volte il tempo che ci abbiamo messo al ritorno, la ressa farà perdere un po' la magia di questo bosco. Anche Bomarzo stessa merita una visita.

Prossime uscite: ponte del primo maggio ancora da definire e poi 10 giorni a Madrid, dove il Navigante ha un'esercitazione di lavoro. Mai detto che adoro la primavera?!?!?

mercoledì 4 aprile 2018

Come al solito, mille aggiornamenti tutti in un post!

Sono un po' scomparsa, ma devo dire che queste ultime settimane sono state un bel po' pienotte.
Partiamo dal fatto che le discussioni sono di fatto terminate, per lasciare spazio a un impegno organizzativo non da poco: innanzitutto abbiamo ricominciato la ricerca di una ragazza alla pari francese per l'inizio del nuovo anno scolastico anche se, con il Francese che entra all'asilo e mi permette di avere tutte le mattine libere per la prima volta in 7 anni, forse non è così essenziale, ma per lo meno ci fa respirare come coppia, visto che in questo ultimo anno solo l'arrivo di qualche nonno ci ha permesso di avere un po' di tempo per noi.
Siamo poi alla ricerca di una macchina di seconda mano, perché il nuovo ufficio del Navigante è fuori dal centro, in mezzo alla campagna, a una ventina di km da casa nostra e, grazie al cielo, fuori dal traffico. Per la prima volta, da quando ho lasciato il lavoro per andare in Spagna con il Navigante e quindi ho venduto la mia macchina, saremo di nuovo bimotorizzati!
L'organizzazione dell'estate è poi ancora un po' nebulosa, ci sono moltissime variabili tra cui una possibile operazione all'anca di mia madre, l'inizio della ristrutturazione di casa dei miei, l'inizio del nuovo impiego del Navigante, la scelta di dove passare le vacanze. Quello che è certo è che ho un compleanno in Norvegia a fine giugno dove andrò - udite udite - da sola (!!!) e un compleanno a Tolone ad agosto dove andremo tutti insieme e a cui vorrei attaccare qualche giorno per stare lì con i bimbi.
Questo per quanto riguarda il futuro, invece il mio passato prossimo annovera il nostro (di noi grandi) primo torneo di rugby touch con un totale di 5 partite, 5 sconfitte, 6 mete fatte in tutto il torneo (di cui 3 del nostro allenatore, ma ben 1 mia!!!!), un milione di mete subite, un pezzo di pecorino come premio, pasta e salsiccia per tutti. E tante belle emozioni di cui forse parlerò con più calma...
Infine Pasqua. Eravamo partiti per 6 giorni nella Val di Non, poi visto il tempo abbiamo pensato a Toscana, Umbria o Romagna per poi terminare...a casa, con un camper in riparazione causa batterie fuori uso :(( dovrebbe ritornare operativo prima del weekend, dove saremo impegnati per un torneo di rugby del Vitellino a Parma.
Nel male tutto ciò mi ha permesso di iniziare i lavori di risanamento del terrazzo grande, sgombro finalmente da bombole del gas; continua ad essere ancora sporco, ma per lo meno è pieno di vasi e fiori colorati! Abbiamo poi avuto svariate cene con i vicini, un paio di giorni quasi completamente off, una mattinata al mare che i nani richiedevano da tempo, ma, soprattutto, siamo riusciti ad andare a visitare il Parco dei Mostri di Bomarzo, che io avevo già visitato alle superiori e che non vedevo l'ora di rivedere insieme ai bimbi; anche questo meriterebbe un post a parte.
Ed ora eccoci di nuovo nella routine di scuola-casa-sport, ancora in attesa della primavera, ma di nuovo operativi per quanto riguarda l'organizzazione della nostra sempre frenetica vita!

giovedì 22 marzo 2018

Discussioni

A mio marito hanno assegnato l'ufficio per i prossimi 2/3 anni. Il peggio che gli potesse arrivare, quello che aveva espressamente richiesto di non avere, quello che è da anni che io continuavo a dire sarebbe stato suo, ma che lui negava in maniera assoluta.
In realtà pare che gli orari non siano così disastrosi, però ci sono - ancora e ancora - alcune settimane di imbarco operativo. Sì, esatto, quello che doveva finire con il primo comando, esattamente 7 anni fa.
Avevo espressamente detto che se lo avessero mandato là, mi sarei trasferita da mia madre e già questo era stato elemento di forte discussione. Visti gli orari fattibili e la necessità di muoversi con macchina o scooter perché troppo lontano per la bici (il che aiuta a livello di orario di uscita e rientro), mi sono detta che avrei quantomeno potuto provarci, ma volevo essere chiara per quanto riguarda alcuni punti come la flessibilità, soprattutto in caso di bambini ammalati, e gli orari, perché sono già stata gabbata più volte, e non è ho proprio più voglia.
Non l'avessi mai fatto. Mi sono sentita vomitare addosso parole tipo "egoismo estremo" per l'ultimatum che gli ho dato e che "non ho le palle di trasferirmi perché so che è la scelta sbagliata" e quindi metto dei paletti assurdi, oltre al risottolineare come io voglia andare da mia madre a farmi tenere il dito in culo perché non riesco a gestire tre bambini da sola, pur non lavorando (frase che secondo lui avrei detto io).
Credo che quest'uomo voglia ritornare single.

martedì 20 marzo 2018

Ritornare è un po' come morire

Come ho già accennato nel post precedente, abbiamo passato questo weekend a Tolone, ospitati da amici; siamo partiti giovedì sera, in modo tale da poter andare venerdì mattina a scuola dei bimbi e salutare i vecchi amici e le maestre, per poi rientrare domenica nel pomeriggio e quindi poter passare un po' di tempo tra crepes, picnic in spiaggia, raclette e vecchie abitudini.
L'amica della Belva, la figlia degli amici che ci hanno ospitato, ha fatto la sua festa di compleanno sabato, due settimane in ritardo, e così hanno festeggiato tutti insieme. Poi la sera sono andata entrambe a casa di un'altra amichetta dove hanno fatto la loro amata Soirèe Pijama!
E' stato un bel weekend, è stato bello rivedere i vecchi amici, passeggiare in vie conosciute, riassaporare piatti e sapori, godere di un clima primaverile che mi ha fatto davvero bene. Un po' meno bene mi ha fatto vedere la Belva in lacrime che non voleva tornare a casa, che singhiozzando diceva "Voglio restare qui! Non voglio andare via"; lei, che perde il suo aplomb e mostra tutto il suo dolore nel lasciare un posto che considera casa a tutti gli effetti. A Roma ci sta bene, ma vedo che per lei non è lo stesso, vedo che la vita qua non le entra nel sangue come quella francese, tutto al contrario del Vitellino che invece ormai parla pure già romanaccio! (ma gli bastano sempre un paio di giorni e poi il francese torna a scorrere come niente fosse)
Ho cercato di non pensare a quello che abbiamo lasciato, è una cosa che ormai ho imparato a fare in tutti questi anni di nomadismo, ma vedere lei in quello stato mi ha scosso non poco. E credo abbia scosso anche quella roccia che è il Navigante, quello per cui tutto è normale, quello per cui "tanto ci si adatta" e "la vita è così punto".
In tutto questo chi si è divertito di più è stato sicuramente il Francese, non tanto per essere tornato nella sua madrepatria, visto che lui è ancora troppo piccolo per rendersi conto di tutto, ma quanto per aver preso l'aereo, cosa che lo ha eccitato moltissimo.
Il rientro è stato meno traumatico del previsto, la sveglia del lunedì è stata senza intoppi (ma ha aiutato moltissimo averli messi nel letto alle 19.30!) e la routine è ripresa a scorrere calma come sempre. In attesa di notizie, come sempre.

martedì 13 marzo 2018

Di pazienza ne abbiamo? Ehm...non a casa mia...

Siamo alle porte della primavera e io sono in fermento. Quando cominciano le belle giornate, il sole inizia a scaldare e le ore di luce aumentano, mi parte il cervello e mi cominciano a nascere idee, voglie di viaggi strani, nonché la stanchezza della routine invernale diventa un'amica costantemente presente.

Peccato che:
A. di belle giornate ce n'è pochissime, pare pure che debba tornare Burian e sta cosa mi sta uccidendo. Vedere questa enorme terrazza inutilizzata, anzi peggio usata tipo magazzino, da un lato mi innervosisce parecchio, dall'altro mi mette un'ansia non da poco pensando a quando mai troverò il tempo di risistemarla.
B. di routine invernale purtroppo non ne possiamo fare a meno per almeno un altro paio di mesi abbondanti, inoltre posso avere tutte le idee di questo mondo, ma la vita qui è piuttosto inquadrata per tutti, tra lavoro del Navigante, scuola e sport vari. Grazie al cielo c'è qualche break da qui a giugno, come le vacanze di Pasqua, alcuni ponti e due settimane in cui il Navigante andrà a lavorare a Madrid e noi ci infileremo da bravi prezzemolini.
C. i 4 anni in Francia ci hanno permesso di mettere via un po' di soldi che potremmo dover utilizzare a breve per svariate cosucce non proprio economiche. Ora non voglio piangere un morto che non c'è, ma tolti quei soldi, stiamo facendo un po' di fatica a restare nel mensile prefissato, la qual cosa mi mette sempre un po' di ansia, visto che io sono il ministro con il portafoglio di casa perché vado a far la spesa, ma sono anche quella che nel portafoglio non ci mette niente non lavorando.

Insomma un po' di nervosismo e ansia generalizzata, data anche dal fatto che stiamo aspettando di capire che fine farà il Navigante al termine del master che sta seguendo in questo momento; sarà sicuramente Roma, ma dove? Speriamo in un ufficio clemente, ce n'è uno pure a pochi chilometri da casa nostra, ma ho il terrore di quegli uffici dove sai quando entri, ma non sai quando esci, per non parlare del tragitto per arrivarci.
Passerà anche questa, come sono passate tutte le altre, ma questi sono i momenti che odio: l'attesa per qualcosa che potrebbe cambiare tutte le carte in tavola, il non poter far altro che aspettare, la mente che lavora per pensare a tutti i possibili scenari.
Per alleggerire il tutto pensiamo a questo weekend che sta per arrivare: si torna a Toulon per riabbracciare tutti i nostri amici e siamo tutti in fermento, bimbi per primi che non vedono l'ora di rivedere le loro maestre e i loro amici!

mercoledì 7 marzo 2018

Un misero weekend, ma tante emozioni

Il weekend a Parigi non solo è volato, ma sembra essere già passata un'eternità! Tra l'altro: siamo partiti venerdì, io ancora ammalata, con l'aereo in ritardo di un'ora e mezza causa vento (però senza figli...che pacchia! In tranquillità abbiamo aspettato chiacchierando e leggendo...una favola!), sabato sera arrivano notizie di un Vitellino con 39° di febbre, domenica a Parigi pioggerellina incessante e fastidiosa per tutto il giorno...insomma sto weekend non s'era da fà!!!
E invece contro tutto e tutti, siamo partiti e ci siamo goduti ogni singolo momento, anche se il periodo non è buono, anche se io era ammalata, anche se, anche se...niente se! I momenti per noi sono per approssimazione praticamente zero e quindi non potevamo permetterci di sprecare nulla.
L'idea di questa scappata veloce a Parigi è venuta per poter andare al Salon de l'Agriculture, una fiera agricola annuale dove vengono riuniti i diversi settori dell'agricoltura intorno a quattro principali ambiti: i prodotti gastronomici (che attira maggiormente la curiosità del grande pubblico), l'allevamento in tutte le sue forme, il mondo vegetale e i servizi e i mestieri dell'agricoltura.
Era un evento che ci aveva destato molta curiosità la prima volta che ne avevamo sentito parlare a Toulon da una coppia di amici norvegesi e ci era rimasta la voglia di andarci. Tra l'altro ci siamo trovati con questi amici norvegesi a casa di un'altra coppia di inglesi, entrambi parte del gruppo di expat al nostro arrivo in Francia e con cui abbiamo passato tre anni fantastici tra cene, aperitivi e picnic in spiaggia. E' stato bello rincontrarsi dopo così tanti mesi, riabbracciarsi in un luogo diverso, questo ritrovarsi così dà un senso a questa vita da girovaghi dove gli amici vanno e vengono, ma in fondo quelli veri restano sempre.
Insomma alla fine abbiamo passato il sabato intero alla fiera, terminando con una stupenda passeggiata nella Parigi by night che non ci era mai capitato di vedere, visto che nei nostri precedenti soggiorni abbiamo sempre prediletto le camminate diurne fino allo sfinimento serale; domenica poi ce la siamo presa con calma per poi andare tutti a pranzo fuori prima di prendere treno e aereo per il rientro in patria.
E' stato rilassante, tranquillo, ricco come solo un weekend senza figli può essere. Perché avere tre figli è bellissimo, appagante, divertente, una sfida continua, ma tornare ad essere semplicemente io&te è qualcosa di davvero inspiegabile, soprattutto per noi che non riusciamo a parlarci per giornate intere, crollando miseramente nel letto alle 21.30. So che in Italia lasciare i figli per curare la coppia è spesso visto in modo se non negativo, quantomeno sospetto, ma io trovo che sia un grande insegnamento che ci ha dato la Francia, del resto senza noi come coppia non esisterebbero loro tre!
E niente, attendiamo con ansia la prossima volta...

giovedì 1 marzo 2018

35 e sentirli proprio tutti...

Di cosa vogliamo parlare?
Della neve a Roma? No, dai che immagino non ne potrete più...però vi assicuro che è stato davvero emozionante svegliarsi con 20 cm di neve fuori dal balcone e marito a casa causa blocco dei mezzi (in bicicletta non era il caso...). Tutti a dire "eh, ma ad Oslo come fanno?" "eh, ma in Trentino le scuole sarebbero chiuse per tutto l'inverno" senza pensare per un attimo che prevedere un piano antineve in una città dove la neve non arrivava dal 12 febbraio 2010 è un inutile spreco di soldi. E senza pensare che nel Nord Europa quando le temperature arrivano intorno ai 30° la gente si rintana in casa...
Tant'è che ne siamo usciti, siamo rimasti a casa due giorni (+ oggi causa termosifoni guasti nella scuola dei due grandi), abbiamo giocato con la neve in giardino e ci siamo goduti questa vacanza inaspettata, aspettando quella delle elezioni, visto che la scuola è seggio elettorale.
Se volete posso lamentarmi dell'influenza che ha beccato prima la Belva, poi il Vitellino e infine me e il Navigante, che pur di andare a lavorare si è imbottito di farmaci e a malincuore ha lasciato a casa la bicicletta muovendosi con treni cancellati o in super mega ritardo.
Quindi ieri, vigilia dei 35 anni, ho passato la giornata con 39° di febbre e ringraziando la mia mamma venuta qui per tenerci i nani durante il weekend, mentre io e il Navigante ce ne andiamo - influenzati - a Parigi. Oggi, ho compiuto questi 35 anni sempre nel letto, con un mal di gola fortissimo e una febbre molto più blanda che per lo meno mi ha permesso di farmi il mio dolce preferito: il tiramisù! (nonché ricetta originale visto che io sono friulana :D).
Domani partiamo. E' da san Valentino che non riusciamo a risolvere alcune questioni. Non che non ci siano momenti per farlo, peggio, evidentemente non ne abbiamo voglia, cosa per me molto rara visto che tendo a voler risolvere tutto subito. Ma sono francamente stanca, la vita qui mi richiede uno sforzo incredibile e tutto quello che non concerne l'organizzazione della vita quotidiana, viene semplicemente accantonato per tempi migliori. Perché spero che prima o poi ci saranno tempi migliori no...?!?!
Per il momento ritorno sotto le coperte, devo fare il pieno di riposo prima della partenza...

giovedì 22 febbraio 2018

Capodanno in camper tra Austria e Germania

L'idea di scrivere un post al veleno su marito e relativa famiglia è molto forte, ma devo imparare che se non ne vale la pena, bisogna farsi scivolare tutto addosso e, visto che non ne vale assolutamente la pena, il post di oggi è sul nostro piccolo giretto in Baviera di Capodanno.



Ho un'amica virtuale, con cui però ci siamo incontrate anche nel reale, che ha iniziato un bel progetto su Instagram sul ritrovare il bello nella semplicità della vita, dovrebbe essere un obiettivo così naturale per tutti, invece io faccio una fatica incredibile. Chissà, magari prima o poi imparerò...
Ma bando alle ciance e veniamo al nostro giretto bavarese! Qui di seguito quello che mi preme raccontarvi, i consigli, le impressioni...insomma il mio solito mix da cui potete attingere a piene mani o chiedere più info.

- Primo consiglio: se andate in Germania con il camper sappiate che le bombole sono diverse dalle nostre ed è impossibile trovare un adattatore, quindi prima di partire premunitevi di kit per attaccare la bombola tedesca al vostro impianto o sperate che bombola + bombola di riserva bastino. A noi sono bastate ;)
Le aree attrezzate si trovano facilmente e vicino ai centri (almeno quelli più piccoli), hanno sempre i servizi di carico acqua e scarico acque nere, mentre lo scarico acque grigie è un po' più complicato da trovare, bisogna avere uno scarico particolare (tedesco, of course) e non si trova nemmeno nei benzinai. Vi dico solo che a un certo punto per disperazione volevamo scaricare in un tombino perché non sapevamo che pesci pigliare! Comunque alla fine siamo riusciti a trovare un area camper dove poterlo fare.
In alternativa alle aree camper, nelle grandi città ho trovato molto comodi i Park&Ride, che non sono altro che grandi parcheggi gratuiti subito fuori dal centro cittadino e vicino a fermate di autobus o tram.

- Germania ed Austria con la neve sono magnifiche, ma con tre nani al di sotto dei 6 anni non è una passeggiata se si vuole visitare qualcosa d'altro oltre che l'interno delle chiese, i bar e i ristoranti!! Visto che poi il problema maggiore non è la neve, ma la pioggia che purtroppo è stata onnipresente in questa settimana.
Inoltre in inverno gli orari di ingresso sono molto ridotti rispetto all'estate e i giorni festivi è tutto chiuso. Pensate che noi ci siamo trovati il 31 che era domenica e l'1 che era festivo...sono dovuta andare a comprare il latte per la colazione nel negozietto di una pompa di benzina, unici servizi commerciali aperti praticamente sempre.

- Normalmente girando con il camper cerchiamo di mangiare poche volte fuori, ma la cucina tedesca in inverno ha per me un sapore d'infanzia a cui davvero faccio fatica a rinunciare, unito al fatto che con il freddo e il maltempo non si può sperare di fare molti picnic o soste all'aria aperta, alla fine questa settimana abbiamo davvero sciallato con le mangiate al ristorante!

- I musei sono ricchi di dettagli, soprattutto quelli riguardanti la storia nazista; quasi sempre abbiamo avuto l'audioguida in italiano compresa nel prezzo del biglietto, e ci è stata proposta anche per i bambini (non adatta a loro però). Noi l'abbiamo fatta usare ai due grandi, cercando sempre di indirizzarli su cosa ascoltare, visto la complessità dell'argomento.

La Germania credo sarà meta delle nostre prossime vacanze per un po' visto che abbiamo comprato la guida dell'intero stato e quindi la sfrutteremo quanto più possibile. Perciò chiunque abbia consigli o suggerimenti su cosa visitare non esiti a inserirli nei commenti!

domenica 18 febbraio 2018

Piccolo spazio pubblicità: fotolibri.

Sono grande amante delle fotografie, lo sono sempre stata; ricordo quando da piccola tornavo dalle gite scolastiche piena di rullini da stampare e mia madre che si lamentava sempre, visto che stampare una foto non era così comodo, né soprattutto economico. Una delle prime cose che ho comprato quando ho cominciato a lavorare ed avere quindi il mio stipendio, è stata proprio una macchina fotografica digitale, una 5 megapixel che a pensarci adesso, nell'era dove i 5 megapixel ce li ha la fotocamera dei selfie del telefono, fa pure un po' ridere.
Ho sempre fotografato tutto, tanto che sono pure diventata una foodblogger, poi mi dicevo che avrei stampato le foto più significative, ma rimandavo sempre. E le foto si sono accumulate, ancora di più con la nascita dei bimbi e l'arrivo dei cellulari con fotocamere comunque potenti.
Da qualche anno, grazie a Groupon e a prezzi spesso stracciati, ho scoperto i fotolibri che non solo mi danno la possibilità di fare qualche regalo gradito ai nonni, ma mi obbligano a fare una cernita, il che mi permette di visionare tutte le foto e quindi fare una cartella a parte per quelle da stampare.
Il sito che finora ho utilizzato più spesso, perché quello con più offerte su Groupon, è Printerpix, di cui apprezzo moltissimo la varietà degli sfondi e la possibilità di personalizzare al 100% il tuo fotolibro con una galleria davvero ampia di immagini, sfondi, forme, etc.etc.
Sempre dallo stesso sito ho da poco comprato un coupon con un'offerta per stampare 50 fotografie, prima volta che provo a farlo online, a 0.99 centesimi + spese di spedizione (generalmente per queste cose si aggirano intorno alle 5/7€) direi che posso anche fare un tentativo; vi farò sapere com'è andata.
Ho avuto poi, grazie a Instagram, la possibilità di provare un fotolibro dal sito Saal Digital, decisamente più professionale, ma che secondo me pecca un po' in varietà per quanto riguarda la creazione del tuo fotolibro. La qualità è ottima, non c'è che dire, e sul sito ci sono moltissimi prodotti da poter scegliere, dalla tazza ai poster, nonché un'area professionale dove si trovano modelli per Photoshop e Indesigni, con le dimensioni dei fotolibri presenti sul libro. La cosa più interessante del libro è che le pagine sono tutte cartonate come la copertina e in questo modo le fotografie risultano molto lucide e spiccano maggiormente rispetto agli altri fotolibri che ho provato.
I prezzi sono più o meno similari, entrambi hanno svariate offerte, ma ovviamente con i coupon di Groupon non c'è storia; inoltre con le pagine cartonate ovviamente il prezzo lievita un po'.
Per entrambi c'è la possibilità di scaricare il software gratuito per poter lavorare al tuo progetto, ma io avendo il Wi-Fi in casa ho lavorato tranquillamente online su entrambi i siti. E' sempre un po' macchinoso caricare le fotografie, in questo caso ho trovato più difficoltà con Saal Digital, ma può essere che sia colpa del fatto che non conoscevo bene il sito.
E voi, avete qualche sito che fa questo genere di prodotti da potermi suggerire?

giovedì 8 febbraio 2018

Quello che semini, cresce...in una forma che mai avresti immaginato!

La Belva al supermercato: "Mamma, ma qui c'è troppa roba da mangiare per una vita intera!!"

Sempre la Belva: "No, non voglio la merenda della scuola (il mercoledì, che fa giorno pieno, la scuola provvede anche alla merenda, oltre che al pranzo N.d.R.), preferisco quella che mi dai tu".
Riguardo alla merendina che fornisce la scuola, la prima volta che l'ha avuta l'ha descritta con una faccia un po' schifata come "un gateau con della marmellata dentro", ho capito successivamente che si trattava della Crostatina, le ho raccontato che io ero sempre contenta quando avevo le merendine per merenda (cioè praticamente mai!) e un giorno me la sono trovata a casa con la crostatina della scuola nello zaino e questa spiegazione "Eh mamma, hai detto che ti piaceva e allora te l'ho portata!"

Belva e Vitellino ogni volta che andiamo al ristorante a fine pasto chiedono sempre la frutta, che immancabilmente non c'è e ne rimangono molto delusi rimarcando anche i giorni successivi di non aver avuto la frutta dopo la cena.

Ogni volta che dico di voler fare una torta o dei muffin fanno sempre delle facce poco entusiaste, per non parlare se gliele faccio trovare a merenda a scuola, invece dei crackers o, peggio, della frutta secca che adorano.

Il Vitellino non mangia cioccolata, né gelati. Nell'ultimo anno ha un po' sdoganato alcune torte che hanno il cacao dentro e, la scorsa estate, i ghiaccioli.

In compenso il Francese si dannerebbe per la cioccolata, mangia molta insalata, quello sì, ma solo alcuni tipi di frutta, mentre di mele, pere, carote, mandarini non se ne parla proprio. Almeno uno normale forse l'ho fatto in famiglia!

martedì 30 gennaio 2018

I'm a rugby mum...ma non solo!

Non so se vi ho parlato del "guaio" in cui io e il Navigante ci siamo cacciati.
Premessa: a inizio anno abbiamo deciso di far fare rugby al Vitellino, mantenendo però almeno un giorno di piscina a settimana per pura tranquillità mia personale, visto che spesso mi devo portare i bimbi al mare da sola e quindi vorrei che fossero a loro agio in acqua. Inoltre il rugby prevede tre allenamenti settimanali, di cui uno il sabato, perciò avevamo pensato che facendo anche piscina avremmo così potuto saltare il sabato e tenercelo per le nostre gite.
ERRORE! Errore madornale non conoscendo quanto è infingardo questo ambiente.
Il rugby è conosciuto come uno sport dove il valore di fare squadra e stare insieme è uno dei più importanti, della serie "siamo grandi, grossi e pericolosi, ma fuori dal campo bevemose una birra tutti insieme". Ma la cosa abbiamo scoperto, va al di là del semplice bere una birra insieme. Alle volte sembrano un po' una setta, lo ammetto!
Orbene l'allenatore del Vitellino, in combutta con un papà che si allena con la squadra degli Old (sì sì, si intende proprio vecchietti!), ha buttato lì l'dea di fare degli allenamenti di rugby touch (variante un po' più alla portata di tutti, perché non ci sono placcaggi) per i genitori, nonni, amici che volessero avvicinarsi a questo mondo. WOW, FIGO! Potevamo mica dire di no?!
Dove sta la fregatura? Gli allenamenti sono il sabato, prima o dopo quello dei nostri figli, ovviamente! Molliamo i pupi allo stato brado che gironzolano sul campo o sulla pista da atletica e noi ci alleniamo e ci siamo intrippati così tanto che stiamo facendo fare la divisa e siamo pronti al tesseramento...Quando ho paventato l'idea di fare il corso per allenatore di nuoto, subito mi è stata posta la domanda: "E perché non quello di rugby??"
No vabbè, non potete capire. Dopo 15 anni fuori dal mondo dello sport (quello vero, quello agonistico!) mi ritrovo in questo vortice di emozioni contrastanti: mi butto a pesce e non so cosa ne esce o mi allontano velocemente da questa che sembra tutta una trappola?? Perché è semplice dire "ma sì lo si fa per divertirsi!", in realtà per me non è così! Io sento proprio la spinta dentro, la grinta, la voglia di giocare e vincere, non riesco semplicemente a vederla come una cosa goliardica. Ormai vado a correre come allenamento al rugby, anche non volendo nella mia testa, vado a correre per essere più veloce mentre gioco.
Non ci sarebbe poi nemmeno niente di male, se non fosse che la mia più grande paura è di non riuscire a reggere tutto, non riuscire a dare delle priorità perché se io amo qualcosa, è finita! Che mi stia fasciando la testa prima di romperla? Facile, ma conoscendomi rischio di fracassarmela...