martedì 29 marzo 2016

Di ingorghi e risate

Oggi volevo raccontarvi della nostra Pasqua, ma sono mezza febbrata causa ingorgo, perché per chi non lo sapesse una volta che avete avuto la mastite, le recidive sono altissime, anche da un figlio all'altro!
Quindi sono davvero poco in vena di chiacchiere, ma vi voglio lasciare almeno con una piccola chicca della Belva, che ridere un po' fa sempre bene.

Belva: ma papà perché non ti lavi mai i denti con quello spazzolino?
Navigante: così...
Belva: ma suuuu daiiii papà! Lavati un poco!!!

L'innocente bocca della verità!! Un maschio non avrebbe mai detto una cosa del genere, grazie al cielo almeno un'altra femmina che mi da man forte in questa casa c'è!

giovedì 24 marzo 2016

Le femmine della casa

Ieri nel tardo pomeriggio il Navigante si è portato il Vitellino a vedere un'amichevole di rugby ed io sono rimasta a casa con gli altri due. Dopo un pomeriggio tremendo (maledetti denti e maledetto reflusso) il Francese è crollato subito dopo il bagnetto alle 18.30 così la serata a tre si è trasformata in un'inaspettata, ma gradevolissima ladies night!
La Belva a un certo punto mi guarda e mi dice tutta contenta, come fosse una cosa unica e speciale: "noi siamo le femmine della famiglia, vero? E anche Gatta Koala!" E in effetti è una cosa unica e speciale.
E' stata una serata tranquilla, abbiamo mangiato il suo piatto preferito (il brodo con la pasta delle principesse e di Cars) e lei ha chiacchierato tutto il tempo, mi ha raccontato tutto quello che normalmente tiene per sè e non ha fatto mezzo capriccio, aveva sempre il sorriso sulle labbra e tutto è filato più che liscio.
Quando dopo la doccia si è infilata nel mio letto per leggere una storia, mi si è piazzata addosso con pochissima intenzione di leggere, ma solo con la voglia di stare incollata a me, come avesse ancora pochi mesi, come se l'unica cosa di cui avesse bisogno fosse una coccola dalla sua mamma. E come se avesse sentito, anche Gatta Koala si è unita a noi piazzandosi sul mio stomaco!
Proprio in quel momento sono ritornati papà e fratello, che hanno fatto velocemente la doccia e sono arrivati anche loro nel lettone, finalmente tutti pronti per la storia della buonanotte.
Momenti rari quest'anno, quelli da poter dedicare esclusivamente a uno dei due, da custodire gelosamente e da tirare fuori nei momenti più bui per rinfrancare il cuore.

mercoledì 16 marzo 2016

Carnevale a metà

Oggi il Francese si è svegliato per la poppata alle 6.30, ovviamente poi non ha più dormito, ma oggi andava bene così. Alle 7.00 sono andata in bagno e poi sono entrata in camera dei bimbi per svegliarli un po' prima del solito.
Poi con pazienza (poca, come mio solito) ho aiutato la mia regina del ghiaccio ad infilarsi il "vestito che trascina" e il mio pirata a mettere la bandana con il teschio. Ho poi, poco panzientemente, rifatto tre volte la treccia, di lato che sale invece di scendere, alla regina dei ghiacci e rimesso almeno quattro volte la bandana al pirata. Il ragnetto, che li ha solo visti uscire di casa, aveva una semplice tutina nera e il lavoro che la nonna aveva amorevolmente cucito pensando che avremmo fatto la sfilata.
Niente sfilata invece quest'anno, colpa del plan vigipirate rinforzato dopo gli attentati di novembre a Parigi, solo una festa a scuola, tutti travestiti e tante torte, bonbon e succhi di frutta per merenda, ma senza la presenza di noi genitori, purtroppo.
E lo so, siamo a marzo, in Quaresima, ma qui si festeggia carnevale a marzo così è bel tempo. Già, in teoria. Perché oggi credo sia una delle peggio giornate in tutto l'inverno: vento, freddo e pioggia incessante e ve lo spiego cosa significa andare in giro con un vestito da Elsa con lo strascico!
Quindi il bel carnevale che mi aspettavo di fare sfilando vestita da Minnie con il Francese nel meitai vestito da ragnetto, la mia Reine des neiges e il pirata catttivo (come suole sottolineare il Vitellino), si è trasformato in una mattinata a casa con la mamma dell'amica della Belva, mangiando crema catalana fatta da Au Pair e chiacchierando in attesa di andare a riprendere i pupi a scuola...in macchina ovviamente!
Se non è sfiga questa...alla faccia della primavera che era ormai arrivata!

lunedì 14 marzo 2016

Del godersi il momento e lasciar perdere le pippe mentali

Finalmente pare essere arrivata la primavera: sole, temperature più miti, gli uccellini che cinguettano, l'odore dei fiori nell'aria...j'adore!
Così sabato non me lo sono fatta ripetere due volte e dopo la ginnastica dei bimbi ho raccattato le quattro cose che potevano servirmi (cambio per il Francese, coperta per sedersi, due secchielli e due palette, un litro d'acqua), mi sono fermata alla nostra boulangerie di fiducia a fare incetta di quiches per il pranzo e...c'est parti! Spiaggia, sole e picnic!
Mai stata più felice di passare qualche ora al sole, aspettavo da tempo di potermi godere i miei picnic in famiglia, con il nuovo nano, aspettavo di sentirmi il sole scaldare il viso, aspettavo di togliere le scarpe e i calzini per camminare sulla sabbia, aspettavo di vedere la felicità dei miei bimbi che finalmente possono ricominciare a giocare con la sabbia (ma non fare il bagno e la cosa non gli è piaciuta affatto!), aspettavo di fare quattro chiacchiere con i nostri amici, quelli con cui sempre mi ritrovo anche organizzandosi all'ultimo secondo (e infatti lui è italiano e lei una francese che ha vissuto 8 anni in Italia...con dei francesi o, peggio ancora, degli inglesi sarebbe impossibile!).
Certo, non c'era il Navigante, ma sarà l'abitudine, sarà che ero troppo felice per pensarci, sarà la presenza della mitica Au Pair, la cosa mi ha pesato meno del solito.
E mi sono rilassata dopo qualche giorno di stanchezza accumulata e la prima notte fuori della mia Belva, che ha dormito inaspettatamente a casa di una sua amica, dopo un pomeriggio che abbiamo passato tutti insieme; la qual cosa mi ha reso stranamente molto, ma molto nervosa, soprattutto per la reazione del Vitellino, che non ha fatto altro che far capricci e storie dal momento che siamo usciti da casa dell'amichetta. Ora ovviamente vuole anche lui andare a dormire a casa di un'amica (benintesi, non amico!)...so che questo suo attaccamento è stato forse un errore mio, che li ho cresciuti un po' come due gemelli, ma che in fondo non lo sono e lui soffre molto per questo essendo il più piccolo. Li guardo e penso che crescono velocissimi e come al solito mi faccio le domande esistenziali di ogni mamma: Ma farò bene? Ma sarò una brava mamma? Ma sapranno quanto li amo? Etc.Etc.
Poi sorrido...è finalmente primavera, goditela e basta! Te la meriti!

mercoledì 9 marzo 2016

Il mio sogno romantico diventato realtà

In questi giorni mi sono ritrovata due volte a raccontare la storia di come io e il Navigante ci siamo conosciuti ed amati. E' una bella storia, una moderna favola romantica che ho sempre pensato di dover trasformare in romanzo, ma mi è sempre mancata l'ispirazione...o il coraggio.
Sì perché mettere nero su bianco dei sentimenti non è mai facile, anche per una grafomane come me, che alla fine sta qua a scrivere quello che succede nella sua vita, ma cercando di essere più anonima possibile.
Sento che quelle emozioni sono mie e solo mie, ho paura che condividerle su larga scala possa togliergli quella magia che ha fatto sì mi sentissi come dentro un romanzo d'amore. Da brava sognatrice ho cercato il  sogno e l'ho trovato.
Un neo c'era: non era un sogno, il Navigante è una persona reale e quello che ci è successo al limite dell'irreale. Questo ha fatto sì che vivessi qualcosa di indimenticabile, ma che immancabilmente prima o poi sarebbe finito, lasciando spazio alla realtà, permeata di un amore profondo, ma pur sempre solo realtà, non più sogno.
Un figlio che non si decideva ad arrivare, un aborto, un secondo figlio troppo ravvicinato e di difficile gestione proprio in un momento lavorativo difficile per il Navigante, alcuni fallimenti personali, tanti mesi lontani, un altro aborto.
La realtà non è il sogno romantico che avevo cercato e all'inizio pure trovato e io, pesci fino nell'osso, non ci potevo credere, ma poi arriva un momento in cui tutto sembra crollare e quel sogno romantico sembra essere diventato solo un passato lontano, l'inizio di un sentiero ricolmo di ostacoli culmanati con un baratro che poteva essere la fine di tutto.
Alla veneranda età di 33 anni ho dovuto fare i conti con la realtà, con un marito umano, che non è quel principe senza macchia che forse avevo idealizzato e un futuro incerto. Sono passati mesi, ma ancora non riesco a crederci, il mio sogno in fondo è stato solo un attimo ed è diventato quasi subito semplice realtà, nel bene e nel male. La mia parte romantico-infantile ogni volta che ci pensa ha una pugnalata al cuore, mentre la mia parte razionale la scuote dicendo "cresci e falla finita con ste lagne, hai tutto quello che hai sempre desiderato no?".
Ho tutto quello che ho sempre desiderato, è vero, ma brucia ancora la perdita di questo sogno romantico che non ho voluto abbandonare per 10 anni, tenendomelo ben stretto anche a costo di sembrare cieca davanti a quello che era ed è la realtà. E' così impossibile pensare che un sogno romantico possa durare per tutta la vita? Eppure mi capita ancora a volte di sognare, di voler rivivere certe emozioni, di voler cancellare il dolore, gli errori, le difficoltà.
Mi sembra di aver perso qualcosa in questi ultimi mesi, ho l'impressione di aver lasciato una parte importante di me per strada, qualcuno potrebbe dire che sono cresciuta, io in realtà mi sento spaesata e un po' triste. Amo la mia realtà fatta di amore e di persone vere, fatte di carne, ossa e difetti, ma amavo, e moltissimo, anche il mio sogno romantico e mi dispiace averlo perso per sempre.
Forse è arrivato il momento di mettere nero su bianco il mio sogno romantico, in fondo ora è un passato lontano che non ha nulla a che vedere con me, con noi, con quello che siamo diventati. E forse solo così posso renderlo davvero immortale, facendolo rivivere negli occhi e nel cuore di chi ha ancora il coraggio e la possibilità di sognare.

lunedì 7 marzo 2016

Quando anche le mamme tris respirano

Giorno intenso il lunedì.
I bimbi vanno a scuola la mattina e vengono a pranzo a casa, poi il Vitellino resta a casa a dormire, mentre la Belva ritorna a scuola. Dopo scuola e dopo merenda via verso la piscina per rientrare giusto per cena e nanna. Stamattina inoltre abbiamo aggiunto anche il primo vaccino del Francese.

Normalmente arrivo distrutta, passo quasi tutto il giorno sola, a parte la fugace ora di pranzo quando il Navigante arriva, mangia e porta la Belva a scuola di cammino per il lavoro. Io poi vado a prenderla dopo aver svegliato il Vitellino e sperando che il Francese non debba essere cambiato/allattato/chissàchealtro proprio in quel momento. La piscina poi è cosa del Navigante, mentre io mi sobbarco bagnetto del Francese e quel che non ho preparato della cena.
Avendo però Au Pair tutto è più facile, visto che non sono sola tutto il giorno, quindi posso chiacchierare anche con un adulto, possiamo smezzarci i nani e, soprattutto, è lei che fa su e giù a scuola. Oggi poi il Francese era abbastanza stanco probabilmente causa vaccino e alle 18:30 era già nel mondo dei sogni.
Il che si traduce in: luuuunga dolce bollente nel silenzio più assoluto, preparazione dell'insalata canticchiando in solitaria e infine un bello spritz davanti al computer mentre faccio shopping online.
Questi sì che sono i piccoli piaceri di una mamma tris...

sabato 5 marzo 2016

La stanchezza regna sovrana

Il Navigante è partito da una settimana e a me sembra passato un secolo, perché, pur avendo l'aiuto della nostra prima e inimitabile Au Pair, la gestione di casa + tre nani sotto i 5 anni è davvero faticosa.
Faccio lavatrici come se piovessero, allatto, preparo da mangiare, allatto, allatto, metto in ordine, allatto, stendo panni, allatto, dormo, allatto, ogni tanto ci metto un corso di francese, allatto...Non so se si è capito, ma il Francese è una buona forchetta e ormai sono talmente brava che di notte nemmeno mi accorgo di allattarlo, svegliandomi di soprassalto e trovandolo dormiente con la mia tetta in bocca. Sicuro ce l'ho messo io lì, perché ok precoce, ma a tre mesi mi pare improbabile arrivi da solo a servirsi, eppure giuro che 8 volte su 10 lo faccio nell'incoscienza del sonno.
Stamattina poi i due nani grandi avevano un compleanno in un parco indoor a una mezz'oretta da qua e io mi sono sobbarcata da sola festa con viaggio andata e ritorno con i tre nani per lasciare Au Pair a pulirmi casa. Sono arrivata a casa distrutta con il Vitellino infortunato per una storta al piede e il Francese che per l'eccitazione di cose nuove e tanti bambini non ha dormito niente, voleva solo stare in braccio a guardare in giro per infine crollare in macchina, ma risvegliarsi appena arrivato a casa e avere una crisi isterica praticamente fino al sonnellino sucessivo.
Per farvi capire meglio: sono le 21.15 e aspetto la telefonata del Navigante, ma gli occhi mi si stanno già chiudendo. E tutto questo pur con un aiuto!
So che la stanchezza è dovuta anche a una tensione emotiva forte che mi prende quando sono sola e tutte le responsabilità gravano su di me, ma speravo di essere un po' più scafata e di riuscire a cavarmela un filo meglio. Niente da fare, mamma single non è per me!
Per favore fatemi sentire in compagnia e ditemi che anche voi arrancate senza i vostri compagni!