venerdì 29 maggio 2015

Senza au pair

Au Pair è partita. No, non l'ho cacciata, nè se n'è andata sfinita (almeno in teoria...), semplicemente ha ricevuto un'offerta di lavoro nella sua città e ieri ha preso baracca e burattini ed è partita.
Sono da una parte poco sorpresa della cosa, sin dall'inizio ha ricevuto telefonate per lavori, sia di au pair che non, inoltre non siamo riuscite a creare un legame e, anzi, devo ammettere che per certi versi è un sollievo non averla qui, in fondo non sempre è stata d'aiuto. Certo mi fidavo e potevo uscire abbastanza tranquilla, ai bimbi piaceva, ma quando ero presente, tutto cambiava. Perennemente attaccata al cellulare dovevo sempre dirle cosa fare o cosa non fare e quindi controllare sempre e comunque la situazione, che poi è quello che faccio quando sono sola...e allora tanto vale!
Inoltre avevo già chiesto a mia madre di venire perchè ho assoluto bisogno di qualcuno che si curi di me. L'orticaria sta passando, dopo quasi una settimana, ma mi ha lasciato a terra moralmente e mi ha tolto due chili fisicamente, che significa che fa -3kg dall'inizio gravidanza e sono al quarto mese abbondante...
Quindi devo solo aspettare dopo il 10 giugno (e sperare che i vari esami che mio padre sta facendo siano a posto) e poi arriverà la mamma - santa mamma!!...e guardate che detto da me è un evento! - con il suo trolley di scassature di palle e amore.
Però però non è che sia poi così tranquilla, devo passare quasi due settimane sola con i nani, un fisico in perdita e un umore nero che mi fa sclerare ogni tre per due. Non invidio i miei figli, ad avere a che fare con una mamma sclerata, un padre lontano e una vita che non è organizzata da qui a un paio di giorni. Sto creando dei serial killer probabilmente...
E comunque questa seconda avventura come famiglia ospitante Au Pair è finita, con tanto amaro per non aver potuto creare lo splendido clima creato l'anno scorso e con la consapevolezza che bisogna seguire il proprio istinto fino in fondo, perchè io volevo scartarla da subito, magari per i motivi sbagliati, però la prima impressione non era buona, ma poi ci abbiamo parlato su skype, i bimbi mi chiedevano di lei nei giorni successivi, il non riuscire ad avere contatti con altre ragazze...insomma un misto di cose, ci ha portato alla sua scelta.
Si impara su tutto nella vita, anche a scegliere Au Pair.

lunedì 25 maggio 2015

Non riuscire a rialzarsi

Il periodo non è decisamente dei migliori. Dopo tre mesi di lacrime ormonali, ho iniziato il secondo trimestre di gravidanza con una settimana di antibiotici per una laringo-bronco-tracheite e ieri sono finita in pronto soccorso per un attacco di orticaria.
Un attacco di orticaria, sì, che è iniziato sulla chiappa destra è passato su quella sinistra e poi su tutte le gambe, fino ai piedi e non vi dico il prurito di quest'ultimi com'è stato. L'ipotesi è che in spiaggia ieri mattina mi abbia punto qualcosa o abbia toccato qualcosa che mi ha scatenato tutto questo.
Ho dovuto prendere almeno ieri sera del cortisone, ma il mio senso di colpa mi ha impedito di andare a comprarlo oggi per la cura di tre giorni che mi avevano consigliato. La pelle comunque è tornata normale, forse solo un po' più sensibile e quindi preferisco non imbottirmi.
In tutto questo il Vitellino non me ne risparmia una e io non riesco a gestire la mia rabbia, la mia solitudine, la mia stanchezza. Urlo e mi partono le mani e i sensi di colpa.
Non so cosa fare, vorrei andare a casa e stare con mia madre, vorrei avere qualcuno che si prenda cura anche di me, ma i bimbi hanno le feste di fine scuola, la prima gita della Belva e tante belle cose, ma non una madre in grado di fare la madre decente.
So che è solo un periodo e che dovrei rimboccarmi le maniche, ma se continuo a star male e a non dormire quanto mi serve (visto che i nani tendono a svegliarsi molto molto presto) non riesco nemmeno a rialzarmi. La au pair è certo un aiuto, ma non abbastanza, non nelle condizioni in cui sono adesso.
Scrivo per pensare, scrivo perché mettere nero su bianco mi aiuta a fare brainstorming e per sentire un po' di voci esterne. Non è decisamente uno dei miei migliori periodi...

sabato 16 maggio 2015

Ci sono!

Sono stata assente tanto tempo.
Siamo andati due settimane dai nonni, durante le cosiddette vacanze di primavera. Mi sono rilassata, perchè tra Au pair e mia mamma, non è che avessi tutto sto gran da fare, se poi aggiungiamo che non ho praticamente mai cucinato, mi chiedo ancora come non mi sia mortalmente annoiata. Invece sono stata decisamente e stranamente molto bene, mi sono goduta l'amore della famiglia, mi sono innervosita, ma non abbiamo avuto grossi litigi, il che è davvero sorprendente.
E poi mi sono ammalata, un forte fortissimo raffreddore. Non volevo tornare a casa, farmi 8 ore di macchina partendo alle 4 del mattino, tornare in Francia, sola, di nuovo (Au pair non conta, averla intorno mi ricorda solo che non ho intorno il Navigante...poraccia!) e pure mezza acciaccata. Passerà, mi sono detta, ci vogliono ancora cinque giorni al rientro. Invece sono peggiorata, mi è venuta la tosse e poi la febbre, ma sono dovuta partire perché dovevo tornare per l'ecografia di fine primo trimestre.
E sono arrivata a casa acciaccatissima, con la febbre alta e il medico che quando mi ha visto ha fatto una faccia davvero preoccupata, così io che non prendo mai farmaci mi sono vista rimpinzare di cose tra cui l'antibiotico, in gravidanza! Ma proprio tutte sto giro!
E perciò sono andata a fare l'eco con la febbre, l'antibiotico e una paura fottuta. Ne sono uscita con la febbre, l'antibiotico e una trentina di foto dell'ospite vivo e vegeto. Ma non ho avuto il tempo di godermele perché sono piombata a letto per svariati giorni e santo il momento in cui ho deciso di avere l'Au pair.
Ora sono risorta, più o meno, dalle sbrume di questa tremenda settimana, in cui tra parentesi mi si è azzottato il computer, da solo, mentre era spento da più di quindici giorni e fortuna che Au pair è informatica: me l'ha smontato e fatto l'inventario di tutti i pezzi che posso vendere, almeno ci ricavo qualcosina. Per ora sono con il portatile del Navigante.
Questo in soldoni quello che è successo in queste settimane, tralascio le paturnie, le lacrime, il mio rifugiarmi nel mio telefilm preferito (che tanto per martoriarmi un po' mi sto rivedendo dall'inizio), Au pair che per fortuna c'è, ma non è che sia esattamente il massimo e me la faccio andare solo perché sta qua un altro mesetto e basta, e poi i giorni contati perché arrivi luglio e quindi arrivi mia madre, il caldo, le vacanze e il Navigante, e soprattutto i nani ingestibili, che vogliono un padre, non solo una madre stanca, ammalata, incinta e nervosa, che sentono la sua mancanza in maniera profonda, che non fanno altro che ricordarmelo e che non mi risparmiano in nessuna occasione.
Prima che partisse mi dicevo: sono sopravvissuta una volta e quindi ce la farò una seconda, ora penso che se ci riprova ad andarsene così a lungo ancora mi trasferisco a casa di mia madre...pensate come sono messa!!!!