giovedì 29 ottobre 2009

La schiavitù del test di gravidanza.

Si inizia con gioia, con la vitalità di un ragazzino che ha appena finito scuola e deve approfittare al massimo dei tre mesi di vacanza che gli sono concessi. Si fanno programmi e si pensa di lì a nove mesi quanto la vita potrebbe essere scombussolata. Ci si sposa per quello in fondo, no? Vedersi scombussolare la vita da un esserino che dovrebbe incarnare la perfezione sia della madre, che del padre...un angelo, praticamente!

Poi però il primo mese è un insuccesso, il secondo pure...al terzo si è così nervosi che c'è un ritardo, allora si ricomincia a sperare e si inizia la fase dei test. Che sembra davvero non finire mai e dopo un anno e mezzo di test non se ne può davvero più. Fare la pipì in un vasetto, immergerci la linguetta del test e aspettare, diventa quasi un'umiliazione, ci si sente ridicoli per aver sperato ancora e per aver gettato nel cestino (e non è figurato) ancora dei soldi.
"Magari potevo aspettare..."

Alle volte si sentono dei sintomi e ci si chiede, dopo l'ennesimo test negativo, come poteva essere dato che il seno si era ingrossato e avevo dei capogiri?
Si scopre magari proprio su internet che i sintomi pre mestruali e quelli della gravidanza, sono praticamente identici solo che i primi sono molto più lievi e non ci si fa caso. Chiaro, nessuno aspetta con ansia il ciclo...

Ho deciso quindi di non fare più nemmeno un test e anche il Navigante è d'accordo. Lui dice che dovrei farlo all'ottavo mese, io dico di farlo almeno al quinto per poter vedere almeno un'ecografia...Si sdrammatizza, ma un fondo di verità c'è, sono mesi che non faccio un test e l'ultimo che avevo ho dovuto buttarlo perchè stava scadendo, mi sono liberata almeno da questa schiavitù, anche perchè con il ciclo ballerino che mi ritrovo (sarà mica colpa della mia passione per il ballo??? Ok battuta penosa, passatemela vista l'ora...) non ha nemmeno senso stare a contare i giorni di ritardo. Devo ammettere che mi sento decisamente meglio, la fissazione che mi aveva preso è pian piano scomparsa, lasciando solo quella tristezza nel cuore data di un inspiegabile senso si vuoto...
Ma forse quella non se ne andrà via mai...

La ricerca del numero 3

Ho riflettuto molto sul fatto di aprire o meno questo blog, ma dopo l'ennesima chiamiamola peripezia mi sono decisa. Ho deciso che dovevo fare qualcosa, dovevo agire affrontando tutto il male che è successo nella nostra coppia, esorcizzare tutto quello che ancora potrebbe capitare e aiutare chi invece si trova a davanti a tutto questo e ha bisogna di una spiegazione o una voce amica.
Una voce amica che non le dirà che va tutto bene, che è normale e che è giovane, ma una voce amica che le dirà Sì avere figli è difficile e Sì ci sono mille problemi a cui si può andare incontro di cui nessuno ti parla, di cui nessuno ti mette al corrente. Per delicatezza, forse, per evitare stress. Per ignoranza, dico io.
Perché non spiegare le cose brutte che nella vita possono succedere, di certo non farà in modo che queste cose non accadano; nascondere alle persone fatti realmente accaduti, anche se non molto spesso, non porterà alla loro totale scomparsa. Semplicemente chi ci si troverà dentro, si sentirà, se è possibile, ancora più spaesato e solo.

Questo blog quindi parlerà di sofferenze, ma non solo, ci saranno anche di momenti di ilarità e divertimento, di amore e di incazzature perché un sorriso fa sempre bene e può in alcuni casi alleviare le pene dell’animo e perchè di amore e incazzature si vive tutti i giorni, ancora di più se si cerca qualcosa che non arriva mai.
Un percorso alla ricerca del numero perfetto: 3 come una coppia e un figlio, 3 come i figli che prima o poi verrei vedere sgambettare in giro per casa, 3 che fa sentire il due come un numero solo e triste, invece che una coppia piena d'amore.

Per tutti coloro che non smettono di cercare…e cercare…e cercare...
Per tutti coloro che di sta ricerca non ne possono più ;-))
Benvenuti, ogni sfogo è ben accetto!