Il tempo mi sta uccidendo. E anche affrontare le sfide della quotidianità con i pargoli. E pure il Navigante non è proprio un buon bastone a cui appoggiarsi ultimamente.
Però io sono una pesciolina sognatrice, quindi guardo la pioggia scrosciante fuori dalla finestra e chiudo gli occhi, vedo campi di lavanda e baguette sotto il braccio, sole e vestitini leggeri a fiori che svolazzano al vento.
Non sto facendo altro, per il trasloco, se per caso mi immaginate tra pacchi e documenti, vi sbagliate. Ogni tanto guardo su internet qualcosa tipo "trilinguismo" o "bebé nageur" oppure apro i link delle maison a louer che mi manda il Navigante o guardo foto dei dintorni, ma sono momenti sporadici.
Mi sembra quasi di voler rimanere il più distaccata possibile da questa nuova avventura da expat. L'altra volta ero tutta un brivido, un entusiasmo e quei due anni sono stati fantastici, ho trovato un ambiente bellissimo, tanti amici, una seconda patria.
Forse è il confronto tra le due esperienze che mi spaventa. Oltre che alla mia naturale e spesso insana inclinazione a partire in quarta per poi cocciare brutalmente con la dura realtà.
Mi aspetto tanto da questi anni all'estero, ma allo stesso tempo vorrei non aspettarmi niente e partire con la leggerenza di chi sta semplicemente cambiando casa e non un'intera esistenza. Perchè questa volta mi sembra proprio di partire alla volta di grandi cambiamenti che nemmeno io conosco. Oppure semplicemente è quello che vorrei succedesse, per scappare all'immobilità in cui mi trovo da ormai troppo tempo. La scusa dei figli o del lavoro del Navigante ormai non reggono più.
È ora di muoversi e mi pare e spero che con la baguette sotto al braccio ci sia un miglior equilibrio :)
Alla faccia del voler rimanere distaccata...ok ora ho riaperto gli occhi, la pioggia scrosciante continua.
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