Oggi è una giornata proprio no. Di quelle no-no-no e ancora no. E per non piangere mi estraneo dalla realtà, mi butto in un mondo parallelo, cerco sfogo. Poi guardo la mia gatta Koala, la piccola della famiglia, che è incinta e tutto torna: le emozioni negative e quelle positive, le lacrime e la stanchezza, il sonno, la voglia di scappare, ma anche quella di ricominciare, di aggiungere, di amare ancora.
Quasi non si vede, lei è piccolina di suo, quella rotondità del ventre viene nascosta piuttosto bene, se poi contiamo che salta, caccia, corre, gioca come sempre proprio non verrebbe da dire che sta per dare alla luce. Sì, perchè poi manca poco, pochissimo! E avremo un parto in casa e qualche cucciolino da accudire per un po'.
Ci è riuscita prima di me, al primo calore, pur cercando di tenerla chiusa in casa, ci ha letteralmente fatto fessi...la natura...E lei è lì inconsapevole. Due mesi di gestazione, due mesi di accudimento e i cuccioli sono pronti per andarsene, pronti per la vita, lontano o vicino da quella mamma che si dimenticherà presto di essere mamma, per ricominciare: calore-gestazione-accudimento in un ciclo senza fine.
E invece noi? La donna diventa mamma appena sente che qualcosa è cambiato, appena vede quel puntino battere sul monitor o quelle due lineette rosse su un bastoncino zuppo di pipì. Inizia e non finisce più di preoccuparsi, sbagliare, piangere, ridere, gioire, emozionarsi, perdere anni di vita per lo spavento, perdere la pazienza ogni giorno per una cosa diverse oppure ogni giorno sempre per la stessa cosa, muore sapendo di lasciare i suoi figli in questo mondo, di lasciarli soli, anche se hanno 60 anni e a loro volta dei figli o magari anche dei nipoti. L'essere mamma è qualcosa che ti travolge, non ti lascia respirare, nel bene e nel male ti sovrasta totalmente, non puoi affrontare questa cosa, solo viverla.
E in una giornata no-no-no e ancora no come questa, guardo un po' con invidia la mia gatta Koala, che tra qualche mese, dopo aver partorito e insegnato a vivere ai cuccioli, sentirà solo di dover concepire un'altra volta, senza nemmeno ricordarsi l'odore dei suoi gattini. La semplicità della natura animale, non la trovate così stupendamente tranquilla?
Dimenticavo: qualcuno vuole dei gattini???? :))
La natura è pazzesca veramente!!
RispondiEliminaUna domanda: ma il gatto, chiamandosi Koala, non soffre di crisi d'identità?!
AHAHAHA!!!
Comunque grazie, ma io di 'bestiole' in casa ne ho già 3; sono bipedi ma sono più che sufficiente!!!
In realtà gatta koala è un nick name per questo blog :))
EliminaIo voglio un gattino. Rosso. Fammi sapere!!! ... Ma di dove sei?
RispondiEliminaIl gatto che avevo prima di questa era rosso...sono pazzi i gatti rossi :))
EliminaComunque in questo momento vivo in Francia, ma quando torno in Italia vado in Friuli o in Liguria :)
Mi dispiace per la tua giornata no-no-no… spero sia passata ora e che tu possa goderti solo il bello di tutto! :*
RispondiEliminaPassano sempre, poi ritornano, poi passano... :) grazie per il messaggio :)
EliminaMi hai fatto sorridere perché quando mio figlio mi fa impazzire (e capita spesso) gli dico che avrebbe dovuto nascere tartaruga così non avrebbe avuto nessun genitore rompiscatole :-)
RispondiEliminaIn effetti l'accudimento prolungato dei bipedi umani riesce talvolta a farti passare delle giornate no-no-no ... poi tutto riprende i giusti canali e tutto sommato la famiglia umana può essere un posto bellissimo!
Sì tutto sommato...sì!
EliminaLa beata inconsapevolezza del gatto mi spaventa. Non sarebbe meglio riuscire ad adottare una via di mezzo tra questa spregiudicata naturalezza e la difficoltà di respirare della mamma umana?
RispondiEliminaGrazie per condividere le tue giornate no-no-no....
Prego, magari non serviranno a nessuno, ma almeno io scrivendo mi sfogo e metto nero su bianco emozioni, ridimensionandole un po'.
EliminaDicevo grazie appunto per questo!
EliminaServe per ridimensionare anche le mie tantissime giornate storte