Au Pair è partita. No, non l'ho cacciata, nè se n'è andata sfinita (almeno in teoria...), semplicemente ha ricevuto un'offerta di lavoro nella sua città e ieri ha preso baracca e burattini ed è partita.
Sono da una parte poco sorpresa della cosa, sin dall'inizio ha ricevuto telefonate per lavori, sia di au pair che non, inoltre non siamo riuscite a creare un legame e, anzi, devo ammettere che per certi versi è un sollievo non averla qui, in fondo non sempre è stata d'aiuto. Certo mi fidavo e potevo uscire abbastanza tranquilla, ai bimbi piaceva, ma quando ero presente, tutto cambiava. Perennemente attaccata al cellulare dovevo sempre dirle cosa fare o cosa non fare e quindi controllare sempre e comunque la situazione, che poi è quello che faccio quando sono sola...e allora tanto vale!
Inoltre avevo già chiesto a mia madre di venire perchè ho assoluto bisogno di qualcuno che si curi di me. L'orticaria sta passando, dopo quasi una settimana, ma mi ha lasciato a terra moralmente e mi ha tolto due chili fisicamente, che significa che fa -3kg dall'inizio gravidanza e sono al quarto mese abbondante...
Quindi devo solo aspettare dopo il 10 giugno (e sperare che i vari esami che mio padre sta facendo siano a posto) e poi arriverà la mamma - santa mamma!!...e guardate che detto da me è un evento! - con il suo trolley di scassature di palle e amore.
Però però non è che sia poi così tranquilla, devo passare quasi due settimane sola con i nani, un fisico in perdita e un umore nero che mi fa sclerare ogni tre per due. Non invidio i miei figli, ad avere a che fare con una mamma sclerata, un padre lontano e una vita che non è organizzata da qui a un paio di giorni. Sto creando dei serial killer probabilmente...
E comunque questa seconda avventura come famiglia ospitante Au Pair è finita, con tanto amaro per non aver potuto creare lo splendido clima creato l'anno scorso e con la consapevolezza che bisogna seguire il proprio istinto fino in fondo, perchè io volevo scartarla da subito, magari per i motivi sbagliati, però la prima impressione non era buona, ma poi ci abbiamo parlato su skype, i bimbi mi chiedevano di lei nei giorni successivi, il non riuscire ad avere contatti con altre ragazze...insomma un misto di cose, ci ha portato alla sua scelta.
Si impara su tutto nella vita, anche a scegliere Au Pair.
Ciao!
RispondiEliminaTi seguo da qualche mese e sono davvero contenta che hai ripreso a scrivere ultimamente...mi sono "affezzionata" alla tua storia! Secondo me sei una mamma fantastica e tanto di cappello che riesci a stare da sola in un paese che non è quello in cui sei nata e prenderti cura di due bimbi piccoli e uno in arrivo! Pensa a quanto sei brava a datti una pacca sulla spalla!!
Con stima
Aurora
Questi messaggi fanno bene al cuore, grazie!
EliminaSo che faccio tanto, ma la mia anima da perfezionista mi spinge a pensare che potrei sempre fare meglio, che non faccio mai abbastanza, soprattutto per i miei figli.
Ma dovrei sempre trovare il tempo per fermarmi a pensare a quanto faccio e a darmi una pacca sulla spalla come dici tu.