venerdì 11 dicembre 2015

Quello che non mi aspettavo mentre aspettavo

Volevo spendere qualche parola sul mio parto e sui giorni in ospedale, un po' per spiegare com'è la sanità qui in Francia, un po' per imprimermi ancora di più quelle ore.
Ero un po' spaventata da come sarebbero andate le cose, la Francia è uno dei paesi più medicalizzati d'Europa e io quello che volevo era un semplice parto naturale, volevo essere lasciata stare, non volevo intromissioni e, conoscendo il popolo, un po' rigido e poco incline all'ascolto dell'altro, mi vedevo già distesa sul lettino in posizione ginecologica a soffrire e poi chissà magari finire con il cesareo! Dimenticavo però che la Francia è anche il paese della Libertè e non avrei mai pensato di quanto fosse per loro importante questo concetto, fino a che non l'ho vissuto sulla mia pelle.
Sono arrivata sabato all'ospedale dopo due giorni di contrazioni prodromiche sempre più fastidiose, per la visita post termine. L'ostetrica, che mi ha spiegato per filo e per segno quello che avrei "subito" durante la visita, mi ha chiesto diverse volte se ero d'accordo nel fare lo scollamento delle membrane (in Italia quando me l'hanno praticato non mi hanno nè chiesto, nè tantomeno spiegato, se non a cose fatte, cosa sarebbe successo).
Dopo essere uscita dall'ospedale non ho fatto in tempo a comprare quattro cose per cena e a varcare la soglia di casa che ho ripreso la giacca e siamo ritornati sui nostri passi: le contrazioni erano forti e non volevo che i nani mi vedessero soffrire. Ovviamente all'ospedale mi hanno fatto la visita per vedere la dilatazione e attaccata al monitoraggio; ho chiesto di non stare distesa sul lettino e sono stata accontentata potendo stare seduta sulla palla, così come hanno aspettato il momento giusto per visitarmi, ossia tra una contrazione e l'altra e sempre dopo mio consenso (anche nelle pochissime visite successive). Mi hanno chiesto se volevo l'epidurale e quando ho detto no, mi hanno guardata meravigliate e dopo un po' è arrivata la dottoressa per chiedermi il consenso ad assistere al parto, evidentemente non sono abituate a un parto naturale gestito in toto dalla gestante.
Dopo una mezz'oretta attaccata al monitoraggio mi hanno lasciato libera, hanno abbassato le luci e ci hanno lasciato soli. Da qui il travaglio è stato fantastico, potevo muovermi liberamente, sentire e gestire le contrazioni, parlare con il Navigante...mi sembrava di gestire il tutto fin troppo bene e infatti credevo di andare avanti tutta la notte. Ogni tanto, ma molto raramente, arrivava l'ostetrica per chiedermi come andava, se avevo pensato a come volevo partorire, ma non mi disturbavano più di tanto, fino a che una contrazione più forte delle altre mi ha rotto il sacco amniotico.
Ero in piedi ed è stato strano, per la prima volta vedere le famose "acque". Da qui le contrazioni sono state fortissime e lo spingere era ormai una necessità sempre più forte. Il Navigante è stato da quel momento parte integrante del parto, mi sorreggeva (visto che ero in piedi e spingevo un po' tenenedomi a un mobile e un po' accucciandomi) e mi aiutava con le parole e il francese (in quel momento non riuscivo ad essere molto concentrata!), le ostetriche e la dottoressa quasi non sono intervenute finchè non mi hanno visto un po' in difficoltà e mi hanno suggerito di cambiare posizione.
Alla fine, sempre con l'aiuto del Navigante, sono arrivata fino al lettino e ho finito il travaglio a carponi, posizione che mai avrei pensato di tenere. A parte un momento di panico in cui sembrava non potessi più spingere tra l'uscita della testa e le spalle, tutto è andato talmente alla perfezione che non ho fatto nemmeno un punto. E la cosa più bella sono stati i ringraziamenti ricevuti per "il bellissimo parto" a cui le ostetriche e la dottoressa avevano assistito.
Due ore in sala parto con il mio Francese sulla pancia, allattamento iniziato subito, la naturalezza di sapere cosa era successo, cosa stava per succedere, la non sorpresa e quindi la gioia di poter assimilare il tutto, gestire le emozioni, godermi ogni attimo senza la paura di quello che capiterà.
Ecco il mio fantastico parto naturale che mai pensavo di avere in Francia, in un ospedale di cui sentivo solo critiche, ma dove il personale è giovane, dinamico e dove mi è stato permesso di avere poi una stanza singola con bagno dove poter stare con il mio bimbo e anche con il Navigante, che non aveva restrizioni di orario, ma che anzi poteva usufruire di una poltrona letto con tanto di lenzuola e prima colazione.
Anche il soggiorno è stato davvero rilassante, niente colazione alle sei di mattina, prese di temperatura (a parte la prima notte, ma io ho partorito alle nove di sera) a orari assurdi, visite mediche continue per me o per il bimbo, tutto sempre secondo i miei ritmi e quelle del Francese.
Tante spiegazioni, tanti consigli, indirizzi e numeri di telefono utili per farsi seguire nel post parto, una fotografa che passa per un servizio fotografico completo al bimbo che se vuoi puoi acquistare dopo averlo visionato con calma e previo download gratuito di una fotografia, campioncini, medicine, pannolini, varie ed eventuali anche se richiesti nella lista dell'ospedale venivano comunque poi forniti (ma non ciucci o vestiti, quelli ne sono completamente sprovvisti).
Ah, la gigoteuse però è obbligatoria e assolutamente da utilizzare ben chiusa per una questione di sicurezza (le coperte potrebbero finire sul viso del neonato e soffocarlo...vabbè, noi italiani siamo terzo mondo per loro mi sa!), quindi il Navigante è dovuto andare a comprarla di domenica mattina e fortuna che eravamo sotto Natale ed i centri commerciali erano tutti aperti!
Insomma mai potrò dimenticarmi questi giorni e, caspita, mai avrei pensato di doverlo dire, ma grazie ai francesi e al loro rispetto per la Libertè!

5 commenti:

  1. Bello il tuo parto francese "libero"! Tra questo ospedale e quello tedesco descritto da Rachele ( in Rachele Racconta) vien voglia di partorire all' estero!! A me manca ancora abbastanza....aspettiamo e vedremo ;)
    Aurora
    P.s. Ancora congratulation!!! Come procede con 3 bimbi? Sono bravi i grandi?

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    1. Ho letto anche io il post di Rachele, incredibile come siamo indietro noi su certe cose!
      Qui procede bene perché il Francese è un bimbo piuttosto pacifico, i due grandi lo adorano e sono molto carini con lui, con noi invece...sono un continuo litigare, fare capricci e lagnare...vabbè passerà!

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  2. ho partorito tre volte in francia, e la terza volta ci sono tornata apposta dagli usa solo per quello, perche' il rispetto nei confronti di me come donna, partoriente e nuova madre che ho trovato da ginecologi, ostetriche, infermiere, puericutrici e chirurghi francesi, da nessuna altra parte.
    CONGRATULAZIONIE!!

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    1. Non sapevo fossi tornata apposta per partorire in Francia! Grandissima!!
      Grazie per le congratulazioni!

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  3. Felicitaciones a usted y a su hijo! El parto debe ser un momento meravilloso y...un poco doloroso.
    No escribo en italiano porque no lo sé mucho. O mejor, lo entiendo, pero no lo sé escribir ni hablar.
    Aprovecho esta oportunidad para hacer los augurios de una feliz Nochebuena a usted y a su familia.
    Saludos desde Chile.

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