giovedì 7 febbraio 2019

Me VS scuola italiana...davvero ho un muro di gomma davanti?

Nella scuola dei bimbi ci sono molti progetti interessanti, alcuni gratuiti, alcuni dove viene richiesta una buona dose di aiuto volontario dei genitori, altri si paga qualche euro. Questo è uno dei motivi per cui due anni fa l'ho scelta, guardando il ricco e aggiornato sito internet.
La presenza alle riunioni o ai progetti però è spesso scarsa, tenendo conto che si parla di almeno 500 ragazzi, si da la colpa ai genitori, ma poi anche i rappresentati spesso non si fanno vedere. C'è un servizio babysitting che costa 5€ a bambino nelle riunioni, ma non è molto sfruttato, secondo me anche per il costo esagerato (io ne ho tre, di certo non mi viene voglia di spendere 15€ per una riunione sulla pediculosi...).
Quindi ho iniziato a fare proposte nella chat rappresentanti, ma ognuna viene bocciata e si conclude sempre con "tanto nessuno partecipa comunque". Poi si sono scusati dicendo che ormai si sono demoralizzati perché le hanno provate tutte.
Però...però...
Tutto sembra difficile o vietato. Non si possono vendere cibi perché serve l'Haccp, anche se in realtà vendite occasionali senza fini di lucro, ma benefiche non sono affatto regolamentate quindi senza divieti. Non si può usare il contributo volontario perché non tutti lo versano e quello che c'è viene usato per le fotocopiatrici e lo sportello d'ascolto gratuito. Non si possono usare i mezzi pubblici per raggiungere le destinazioni delle gite (parlo anche delle medie) risparmiando notevole quantità di soldi (dei genitori) perché non passano mai, gli insegnanti non possono controllare tutti (ma perché camminando per Roma ci riescono e per prendere un bus no?) e svariate scuse inutili a seconda di chi risponde.
Mi pare che il problema sostanziale sia sempre lo stesso: la famiglia che non vuole prendersi la responsabilità di crescere ed educare i propri figli al rispetto, all'altruismo, alla voglia di fare; dall'altra una scuola che alza le mani dicendo che se non lo fanno i genitori, non lo possono fare loro.
E chi ci perde non sono certo gli adulti...

Se avete qualche idea per raccogliere fondi o invogliare le famiglie a fare comunità, raccontate pure. Io ci sto provando a far fruttare tutta l'esperienza fatta anche all'estero, ma devo dire che non è facile far capire che i limiti che abbiamo ce li creiamo solamente noi con la nostra poca apertura mentale.

18 commenti:

  1. È il classico scarica barile. Ci stiamo scontrando anche noi con una scuola che non vuole assumersi responsabilità e con genitori che scaricano tutte le responsabilità alla scuola. Da noi per fortuna si usano i mezzi pubblici per risparmiare nelle gite, anche perché per i bimbi è praticamente gratuito. Ma per il resto la scuola si nasconde dietro regolamenti, decreti, etc. Per ovviare noi organizziamo qualche festa fuori dalla scuola così non ci possono dire niente. 2013 la iscriveremo alla scuola tedesca, vediamo se sarà diverso oppure no.
    Un saluto
    Lorenzo

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    1. Mi consola sapere che con la latitudine i problemi non cambiano...Sono proprio curiosa di sapere come sarà la scuola tedesca in Italia...

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  2. Sulle raccolte fondi, non sono d'accordo: alla scuola elementare del ricciolino è tutto un chiedere soldi per il Burkina Faso, per la ricerca sul cancro, per l'orto della scuola, per la Caritas ecc. Tutte buone cause, no ci piove, ma francamente una famiglia non può sostituirsi allo Stato anche in questo, mi sembra che già diamo a sufficenza in tasse e costo di mensa (circa 130 Euro a bimestre a figlio), doposcuola ecc. Inoltre, quando si propone di fare fare il corso di nuoto, con un contributo a famiglia di circa 50 Euro tra 10 lezioni e trasporto, lo bocciano perchè è troppo, però poi gli stessi genitori si lamentano di dover portare i figli a nuoto e di spendere 90/100 Euro per le stesse 10 lezioni. Le insegnanti dicono che è troppo complicato, la scuola che prendere i mezzi pubblici è pericoloso ecc., poi però prendono l'autobus (a 4 Euro a bimbo per volta, tra andata e ritorno) quattro o cinque volte per gli spettacoli teatrali..insomma, quello che piace agli insegnanti, si fa, quello che non hanno voglia di fare viene bocciato con scuse. Vendono i prodotti dell'orto della scuola e piccoli lavori artistici due volte l'anno, chiedendo ai genitori e ai bambini di fare i turni, però dei soldi non si sa cosa faccia la scuola e comunque se si propone di fare lo stesso per finanziare nuoto o gite, dicono che è vietato vendere....anche qui un muro di gomma e ti prende lo sconforto.

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    1. No, mi sono espressa male: le raccolte fondi servono per autofinanziarci non per le cause perse del mondo...la nostra scuola è già abbastanza una causa persa!! :D

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  3. Sinceramente da insegnante dissento su un particolare: è molto più pericoloso portare 30 bambini su un autobus pubblico, aspettare che passi e farli mischiare alle persone rispetto che portarli in fila (più o meno ordinatamente) durante una camminata. Quindi molte volte prima di ponderare una gita non pensiamo affatto a cosa piace a noi, ma cosa è più sicuro per loro. Non sono scuse, almeno non nella maggior parte dei casi.

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    1. D'accordo, ma stiamo parlando di ragazzini delle medie non bimbi delle elementari, nel peggiore dei casi, solo un paio non avranno mai usato i mezzi pubblici! Alla fine si sono organizzati tra genitori per portarli in macchina fino alla stazione del treno...che differenza c'è tra treno e bus?

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  4. Ciao, io penso che alcuni dei limiti che indichi dipendano dalle scuole e anche dalle città in cui si vive. Nel piccolo paese dove viviamo, per esempio, le gite a breve distanza si fanno tranquillamente con lo scuolabus comunale (a costo zero per noi); se si deve andare in città si prenota la corriera (in modo che ci siano solo i bambini e non altri utenti) al costo del biglietto; solo per le tratte più lunghe si prenota un pullman, ma questo è il caso di un piccolo paese, a Roma immagino sia più complicato.
    Sui dolci fatti in casa da portare a scuola, da noi sono vietati anche in caso di compleanni, credo sempre per via dell'Haccp, ma so che nelle scuole private questo problema non c'è. Bo', scuola che vai usanza che trovi...

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    1. No, le torte dei compleanni sono state eliminate per le intolleranze, e comunque non è una normativa nazionale, ma credo che ogni scuola poi decida se metterla come norma nel regolamento o no.
      La vendita torte è un'altra cosa e, ripeto, essendo occasionale e senza fini di lucro non c'è bisogno dell'HACCP

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  5. Io sono della filosofia: quanto ti serve? Chiedimelo e te lo do!
    Qui c'è un comitato genitori che organizza vendite di dolci - che noi mamme dobbiamo fare e poi comprare ovvero: pago 2 volte!!
    Alle elementari preparano dei lavoretti ( porta candele, bigliettini, decoupage...) che poi vendono alla fiera nel giorno della festa del paese - noi genitori paghiamo il materiale e poi dobbiamo comprare il lavoretto del figlio.
    Alle medie invece, con la prof di arte, preparano scritte, immagini, slogan e quelli più belli vengono stampate su quelle sacchette che i ragazzi adesso usano come zainetti leggeri e poi vendute ( almeno qui non pago 2 volte!!). Quest'anno hanno fatto anche un grembiule da cucina con una scritta simpatica.
    Qualche idea ti può interessare??
    La morale però è: genitore esci questo portafoglio!!!

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    1. Sì, bè la morale è quella certo! Anche in Francia facevamo così e mio marito si lamentava sempre che doveva pagare gli ingredienti e pure la fetta di torta!!
      Quella dei lavoretti è stata fatta l'anno scorso per il Riciclo day, ma i soldi andavano poi nelle varie classi, non della scuola.
      Carina la cosa degli zainetti stampati...si potrebbero fare diverse altre cose...

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  6. Eh in bocca al lupo cara :(
    Io non mi ci metto neanche a risponderti perché la risposta sarebbe davvero troppo lunga...
    un abbraccio

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    1. e io ti risparmio la lunga conversazione con delle amiche sull'argomento...

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  7. Ciao. Qui anche la partecipazione dei genitori è piuttosto scarsa. Idee tante. Ti elenco un mix tra scuole e scuole dell'infanzia che ho visto nei miei pochi anni da mamma.
    Pedonata/corsa per chi vuole agonistica , dietro.c'è un gran lavoro di scelta del percorso ricerca sponsor e volontari. Vendita di fiori nel paese/città fuori da supermercati (chiedendo il consenso) o nelle piazze comprandoli all'ingrosso.
    Noi una volta abbiamo scritto e venduto un libro per bambini. Realizzare un calendario e venderlo. Anche borse di stoffa per la spesa decorate dai bambini e vendute. Serate materassi. Bancarelle alle fiere dell' usato. Pozzo di san patrizio alle recite o manifestazioni scolastiche. E comunque qui l'autobus di linea per le gite si prende già dall'asilo

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    1. A metà di queste proposte conosco già la risposta...secondo me manca proprio la volontà. Proprio stamattina ho avuto una discussione con delle amiche in cui è venuto fuori il problema principale: che si pensi alla carta igienica e non a fare progetti a discapito della didattica...mah, sarà che il concetto di didattica è molto ampio, ma sono rimasta un po' sorpresa. Mica la scuola è libri e studio, la scuola dovrebbe essere il primo passo verso una vita nella società...ma ovviamente la nostra società non guarda molto oltre...

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  8. quando mia figlia era alla steineriana, passavo una montagna di ore dentro a scuola. a parte le riunioni e le conferenze, c'erano una marea di lavori da fare: costruire i bamchi, fare i quaderni di testo, tagliare l'erba del parco...e dulcis in fundo, abbiamo messo su una commedia che abbiamo portato in giro per un anno per raccogliere fondi. tra prove e repliche ero occupata in continuazione.
    ecco, l'esperienza della scuola pubblica è stata x me meravigliosa assenza, ma mi rendo conto che nn va bene nemmeno così

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  9. Lorenzo frequenta il primo anno di scuola materna.
    I soldi non bastano mai. Ce ne chiedono continuamente.
    Ho provato a proporre per il periodo natalizio un mercatino di prodotti realizzati a mano dai piccoli in collaborazione con i genitori più creativi o disponibili, per raccogliere fondi.
    Mi hanno guardata come una poveraccia, manco stessi chiedendo l'elemosina davanti al cimitero ad un bambino di otto anni che ha appena sepolto sua madre.
    E allora sto perdendo anch'io la voglia (già..?!), confesso.
    Però partecipo a tutte le riunioni, ma con sempre meno spirito d'iniziativa.

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    1. Bè un po' la voglia cala, ma sono sicura che va ad ondata...almeno spero...

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    2. La materna...io sono rappresentante nella classe del Francese...mi sento più un'esattrice delle tasse, che una rappresentante!! Sono sempre dietro a raccogliere soldi!

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I commenti sono graditissimi, se firmati ancora di più!