Alla spicciolata se ne sono andata via tutti: la prima è stata mia sorella che doveva tornare a lavorare dopo pochi giorni dal funerale; mio cognato invece aveva da tempo organizzato una vacanza qui con i bimbi ed è quindi rimasto una settimana in più; il Navigante è rimasto fino alla fine delle vacanze scolastiche dei bimbi grandi e stamattina è ripartito insieme al Vitellino e alla Belva; siamo rimasti solo io, mia mamma e il Francese.
Questa grande casa che ha ospitato tutti, fino a stamattina era stracolma di valigie, letti disfatti, risate e strilli di bimbi, mentre ora è in ordine e a posto, seppur ci sia un nanetto di 15 mesi che trappoleggia in giro!
L'idea era di far abituare mia madre pian piano al silenzio, alla solitudine che un lutto del genere ha portato, un'idea idiota perché come puoi abituarti all'assenza della persona che hai amato per più di 40 anni, con cui hai fatto due figlie, costruito una casa e con cui avevi ancora una marea di progetti in ballo? A parer mio non è possibile, a parer mio la famosa fase dell'accettazione non esiste, non puoi accettare di aver detto addio alla persona che ami, vai avanti e ti abitui a una vita vuota che non è quella che speravi, ti adatti e la vivi anche al meglio, ma accettarlo è tutta un'altra storia.
Quindi fino a quando il Navigante può farcela nella gestione dei due nani grandi, io rimarrò qui a fare da mamma alla mia mamma, anche se il dubbio che non serva a molto ce l'ho eccome. Poi l'idea è di portarmela a Tolone o, nel caso dovessi partire prima di lei per X motivo, di ritrovarci tutti agli inizi di aprile da mia sorella in Inghilterra.
Avevo detto che la mia vita era programmata fino alla vacanza in Costa Rica, poi c'era il nero assoluto; non avevo idea che il nero sarebbe arrivato prima. E quindi adesso sono in attesa di riorganizzare per l'ennesima volta tutta la mia vita, di sapere cosa ne sarà di noi per i prossimi anni, sono ancora una volta in quello stato di limbo che ciclicamente ritorna e che odio profondamente. Con in più questo dolore nel cuore che non credo mi abbandonerà più.
È brutto davvero dover lasciare chi rimane a ripartire da zero sapendo che aveva un monte di progetti che si sono volatilizzati.
RispondiEliminaIo anche ero rimasta un po' da mia mamma ma poi me ne ero dovuta andare che se no non avrebbe mai iniziato a poter gestire la nuova situazione..lei comunque lavora ancora e anche volendo non avrebbe lasciato la casa. Presa dalla foga di reagire ha fatto grossi cambiamenti in casa (alcune cagate), pare sia una reazione comune..se dovesse capitare tu lascia fare, non serve a nulla ma in quel momento pare importantissimo.
Un abbraccio a tutte e due
Sul fatto dei cambiamenti in casa le stiamo dando una mano noi, stiamo pensando di ristrutturare tutta casa e fare due appartamenti...per ora nulla di concreto, ma vedo che è una cosa che la aiuta, forse per il semplice fatto di parlare di futuro e progettare qualcosa.
EliminaBuongiorno mia cara, oggi farò l'amico del giaguaro se mi permetti. Fai benissimo a stare con tua mamma per un po' e a coccolartela, però nn la sottovalutare... voglio dire io non la conosco ma immagino che sia ancora una donna giovane e attiva e sicuramente ha molto bisogno di elaborare la situazione e poi andare avanti con la sua vita. Per quanto dura sia. Coccolala, e ci mancherebbe! Ma non farla adagiare su di te... dopo il lutto, deve riprendere a vivere la sua vita.
RispondiEliminaScusa se mi sono permessa.
Non ti scusare.
EliminaSono d'accordo con te, ma in parte. Perché in realtà in questi ultimi anni lei non aveva una vita sua, tutto dipendeva da mio padre, dall'ospedale, dalle medicine; gli anni prima era mio nonno e prima ancora lavorava. Ora è sola, con due gravi lutti ancora da elaborare, due figlie lontane, una casa vuota, tanti progetti a due che non farà mai...
Non la sottovaluto, ma io sinceramente sarei distrutta a dir poco e mi piacerebbe potermi rifugiare dalle mie figlie, lontano da tutto questo dolore.
Il futuro riparte anche se non ce ne accorgiamo, dirò di più, anche quando non lo vogliamo. Il nanetto che gironzola intorno ne è l'emblema. Coccolati la tua mamma, aiutala, abbracciala, che ne ha bisogno e anche tu ne hai bisogno. Ma non farle da mamma, non credo che sarebbe un aiuto.
RispondiEliminaUn abbraccio forte.
Forse la frase "mamma di mia mamma" rende un'idea distorta della situazione. Con quell'espressione intendevo dire che sono qua ad occuparmi di lei, le sto vicino, mi preoccupo di quello che potrebbe farla stare meglio o peggio, la aiuto nelle mille questioni burocratiche...un po' come farei coi miei figli.
EliminaForse sembra assurdo e sbagliato, ma in una situazione del genere ogni figlio si sentirebbe responsabile, ancora di più quando entrambe le figlie sono lontane e non sono potute essere di supporto durante la malattia.
Ed è proprio in questo momento che ti rendi conto che è il momento di ritornare indietro tutto l'amore che un genitore ti ha dato quando eri troppo piccolo per rendertene conto.
Io vi abbraccio e basta leggo solo adesso e non oso nemmeno immaginare il dolore...Ci siamo passati un anno fa con suocero ma credo che fosse molto piu' grande di tuo padre...E anche se si fa l'idea non ci si abitua mai...Ma poi la vita riprende...Per fortuna
RispondiEliminaGrazie per le tue parole.
EliminaMio padre avrebbe fatto 65 anni ad aprile, non era giovanissimo, ma aveva ancora vita da vivere!
Mia nonna rimase vedova molto molto giovane, mio nonno morì di una brutta malattia nel 1975 ed erano già insieme da tanto (ovvero dal 1948), per tutta la vita (è morta nel 2003) non ha fatto che amare suo marito, unico e solo uomo della sua vita senza mai accettare del tutto la cosa.
RispondiEliminaMia zia rimase vedova a 41 anni, mio zio ne aveva 44. Se penso che mia sorella e mio cognato ora hanno la stessa età rabbrividisco...Per me sarebbe un dolore impossibile da gestire credo.
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