Sono sempre stata a contatto con la natura fin da piccola perché ho vissuto in un paese piccolo circondato da campi, anche se poco fuori dalla periferia di una città; ho avuto gatti, cani, roditori e uccelli vari; ho mangiato verdura dall'orto di mia nonna, frutta raccolta direttamente dagli alberi del nostro frutteto e salumi fatti in casa (e un motivo ci deve essere se sono toxoimmune, no?!); da piccola volevo fare l'esploratrice, passavo le ore fuori in giardino ed ero iscritta al Touring Club Italiano.
Crescendo non ho mai smesso si amare la natura e anche quando non avevo possibilità di "toccarla" (tipo quando vivevo in caserma), cercavo un contatto tipo tenermi una piantina, e appena ho avuto l'occasione mi sono presa un gatto...sì, quello isterico, ma mica si può avere tutto dalla vita!
Quando vivevo a Taranto, facevo la raccolta differenziata carta-plastica-vetro, arrivavo ai bidoni con i miei tre sacchettini e sconsolata li appoggiavo sulle pile di immondizia che li ricoprivano interamente. Imperterrita ho continuato ha fare i miei sacchettini sperando di trovare almeno ogni tanto i bidoni liberi, ma con la consapevolezza che poi tutto sarebbe finito insieme.
Sebbene traslochi quasi una volta all'anno ho sempre le mie piantine aromatiche sul balcone, ma dal prossimo anno vorrei allargarmi a qualche altra cosa, tipo pomodori e insalata. Dall'anno scorso poi ho pian piano cambiando il mio stile di alimentazione, cercando di avvicinarmi di più alla stagionalità, eliminare sale e grassi eccessivi, ma soprattutto evitare cibi confezionati, industriali e quant'altro.
Con la Belva ho adottato i pannolini lavabili, uso solo amido per il bagnetto e l'olio di mandorle per l'idratazione. Cerco detersivi quanto più ecologici possibile, ma ancora non me la sento di passare a quelli fatti in casa. Le lavatrici ovviamente si fanno solo dopo le sette di sera oppure nei fine settimana.
Non mi sento virtuosa a fare tutto questo, anzi trovo che quello che faccio sia il minimo indispensabile e che ci sono così tante cose da imparare che non riesco a dare delle priorità. Vorrei buttarmi totalmente nell'esperienza della decrescita, ma il mio stile di vita così poco abitudinario mi frena non poco.
Sembra sciocco, ma cambiare case ogni anno ti porta a non poter organizzare molto, un anno sembra lungo, ma nell'organizzazione familiare è davvero poco, basti pensare che non si riesce a fare due medesime stagioni nello stesso luogo, il che significa che se ci si mette a fare l'orto sul balcone è solo per qualche mese e poi si deve spostare tutto chissà dove.
Alle volte vorrei semplicemente fermarmi e coltivare il mio orticello, far giocare i miei figli nel nostro giardino e potermi dedicare all'ambiente quanto se lo merita. Ma non sono ancora pronta per questo, mio marito nemmeno. Abbiamo tanti e troppi progetti, non sappiamo ancora quali sono le nostre priorità (figli a parte) e finché non desidereremo qualcosa così tanto da rivoluzionare la nostra vita completamente, allora continueremo a girare come trottole e a fare (e far fare ai nostri figli) tutte le esperienze possibili.
L'ambiente però merita comunque un minimo della nostra attenzione e quello che possiamo fare lo facciamo, anche se non ci sacrifichiamo abbastanza e, inoltre, alcune abitudini sono davvero dure a morire (toglietemi tutto, ma non la doccia sempre aperta anche quando mi sto insaponando :P). Spero man mano di dare aggiornamenti sempre più positivi in tal senso e di dare qualche spunto a chi invece non si pone nemmeno il problema.
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