lunedì 11 marzo 2013

Come filo conduttore una lacrima.

Nella fase dell'autonomia i bambini inziano a costruire la fiducia in se stessi. Se dicono sempre di no, significa solo: "Io sono autonomo". Non è meraviglioso? Se la si prende da questo lato, non capita nulla. Ma se la si butta sul personale, la cosa diventa ardua. A quel punto inizia la lotta.
Jesper Juul
 
 
Io quest'uomo lo amo, senza nemmeno aver letto un suo libro, ma solo qualche opinione su alcuni forum e questo articolo. E questa frase più di altre mi ha fatto salire una lacrima.
Perchè al solito la Belva mi mette in difficoltà e al solito io m'imbestialisco, urlo, strepito, divento irrimediabilmente una cattiva madre o per lo meno quello che per me è una cattiva madre. E lo so che sono momenti, che la stanchezza fa tanto, che essere di nuovo dai miei senza Navigante a preparare sola il battesimo del Vitellino non aiuta, che...che ...che...
Alla fine quello che conta, la realtà dei fatti è che io in questo momento mi sento per gran parte della giornata una cattiva madre e una compagna spesso scompagnata e una me stessa persa nei meandri della sua mammitudine e moglitudine. Una mamma perennemente incazzata e una moglie perennemente sola per dirla in breve. Nient'altro che questo.
Ovviamente inizia ad essere un filino pesante la situazione, anche se poi alla fine ce la faccio sempre, perchè ogni conquista con loro è un'enormità di energia utilizzata, senza un vero e proprio appoggio.
Non posso dire che il Navigante non mi aiuti, quando c'è probabilmente a livello pratico fa più lui. Quando c'è. Solo che mi manca un confronto con un adulto, un appoggio quando non so come giostrare il tutto, invece lui, come spesso ama ricordarmi, "è un mero esecutore di ordini". E grazie al piffero! E chiedetemi allora perchè mi innamoro di uno come Jesper Juul (ma l'avete visto??) che con un solo articolo mi ha alleviato di tante tante fatiche mentali. E non voglio immaginare quando leggerò tutti i suoi libri che sto per andare a ordinare cosa capita!
 
Poi però ascolto questa canzone e penso che è di otto anni fa, che quando è uscita noi ci siamo conosciuti, amati, voluti al di sopra di ogni altra cosa, otto anni che sembrano otto minuti, otto anni di cui ho ricordi, foto, souvenir, ma che non guardo nostalgica come faccio con tutto il resto della mia vita, perchè l'unica cosa che vedo legata al mio Navigante è il nostro futuro, immenso, sconfinato, senza limiti, che mai vorrei dover passare senza di lui. Dovrei legarci anche un po' di presente al mio Navigante, oltre al futuro, ma sono poco focalizzata, siamo poco focalizzati su di noi; cambierà anche questo, ne sono certa...spero.
 
E infine, vado in camera per riaddormentare il Vitellino che si è svegliato, e vedo la Belva che si riaddormenta sola per ben due volte, senza ciuccio, senza pianti, senza drammi, senza fatica. E anche qui alla fine mi scende una lacrima.
 
Che tutto questo magari per chi legge non ha senso, che magari è tutto un pappocchio di cose lette e stralette, ma per me è la vita legata da una lacrima.
E per sdrammatizzare un po': giuro che non è sindrome mestruale, visto che ancora il capoparto non è arrivato!!! ;)

1 commento:

  1. tutto ciò che hai detto ha senso. Il ritrovarsi come coppia, come mamma. a volte ci colpevolizziamo senza un vero motivo. E' normale che la lacrima scenda ad ogni piccola conquista.....dillo a me!

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