E alla fine sono partita e anche già tornata da Parigi.
Anzi siamo, perchè dopo tre anni finalmente io e il Navigante ci siamo presi una pausa, soli io e lui nella città dell'amore, che avevamo visitato già insieme ad una Belva cinquemesenne. Ricordo quella vacanza come la prima nostra vacanza relax, senza corse, lunghi digiuni, camminate senza una pausa, per stare dietro ai ritmi della Belva, avevamo scoperto una Parigi fredda e disseminata di mercatini di Natale, senza toccare nemmeno un museo, con allattamenti random, di cui uno, mitico, al secondo piano della Torre Eiffel...altro che la banalità del pattinare sul ghiaccio sulla Torre Eiffel!!
Invece questa volta siamo tornati alle origini: ore passate dentro i musei, lunghe camminate senza soste, colazioni al volo, ma pranzi e cene tutte da ricordare. Ci siamo dati alla gastronomia, abbiamo voluto scoprire qualche posticino particolare e provare l'ebbrezza della stella Michelin paragina (per favore non mi chiedete quanto abbiamo pagato...), chiacchierando e fotografando senza dover pensare a niente se non a noi.
Che dopo tre anni, su otto di vita insieme non è poi così semplice, non tutto è così fluido come all'inizio, qualche ingranaggio è da oliare, ma ce ne sono di nuovi che mandano avanti molto meglio tutta la baracca.
La prima volta Parigi non mi era sembrata chissà che, una fama immeritata sotto certi punti di vista, ho pensato. Questa volta Parigi mi è rimasta nel cuore: ho scoperto quanto possa offrire questa città alle mie papille gustative (e ai miei fianchi...), quanti angoli nascosti fuori dalle rotte turistiche ti invogliano a camminare senza meta, le enormi librerie e i negozi specializzati che se vuoi qualcosa sicuro lo trovi.
Parigi poi mi ha ridonato un po' di vita solo mia, mi ha permesso di leggere in metro, mi ha permesso di fare tardi la sera, mi ha permesso di dormire una notte intera con il Navigante e svegliarmi tra le sue braccia quando e quanto semplicemente ne avevo voglia, mi ha permesso di evadere.
I nani sono rimasti con i nonni, sono stati viziati per tre giorni di fila e quando siamo tornati non mi hanno quasi salutato saltando in braccio al papà, in barba al fatto che era la prima volta che li lasciavo per più di mezza giornata...ma, non me ne cruccio, in fondo - questo loro non lo sapranno mai - a me in questi tre giorni non sono mancati proprio per niente!!
evviva! che bello! noi ancora aspettiamo l'occasione per andare via insieme da soli, senza la tribù al seguito! talvolta lo desidero, talvolta mi spaventa: saremmo ancora capaci di godere di noi, noi due e basta? è talemente tanto che non ci capita che ho quasi timore di non sapere cosa dire e cosa fare. beh, il rischio per ora non c'è, visto che non abbiamo nulla del genere in programma!
RispondiEliminaNon serve Parigi, sai? Nemmeno tre giorni...basta anche solo un weekend, ma serve, almeno questo è quello che penso. In fondo la famiglia nasce da noi come coppia no?
EliminaSei la seconda persona che in questi giorni mi parla di Parigi, una città dove non sono mai stata ma che ho una voglia pazza di visitare. Unico cruccio "i nonni non se li tengono" e Parigi dice che va vissuta intensamente!!!
RispondiEliminaParigi va vissuta. Si può visitare con i nani al seguito, è una Parigi, poi c'è un'altra e un'altra e un'altra ancora, ci sono mille Parigi, dipende cosa si vuole scoprire.
EliminaPS: sono indiscreta se ti chiedo perchè i nonni non se li tengono??
Che meraviglia!!! Avete fatto benissimo! Parigi poi...
RispondiEliminaEd è verissima la storia dei bambini: anche io e mio marito, quando fuggiamo per i nostri annuali tre giorni veneziani non sentiamo la loro mancanza...
Quando ce vo' ce vo'!
Ecco perchè vi adoro, mi fate sentire decisamente meno mamma degenere! Sai quante mi rispondono: ma come??? Non ti mancano???
Eliminaah quei momenti in cui ti ricordi perche' ti sei innamorata di questo tipo che e' tuo marito :-D! bravissimi!
RispondiEliminaAhahah, ecco hai racchiuso il senso di tutto in poche parole!
EliminaAhahahhah!!! Madre snaturaaaaataaaaa!!!! ahahha! :)
RispondiElimina(ovviamente è l'invidia che parla: anche da me i nonni non se li tengono!)
Noooo, ma questi nonni, insomma!!!
RispondiEliminaIo a Parigi c'ero stata nel 2007. I miei 2 figli non erano ancora nati.
RispondiEliminaMi sono sposata nel 1988 a Forlì, e il viaggio di nozze l'ho fatto in Russia, a San Pietroburgo.
Molto bello!!!!
Anna Maria
San Pietroburgo mi manca e mi incuriosisce molto, prima o poi ci andrò!
EliminaIo,ad esempio, dei genitori di mio marito non mi fido!!
RispondiEliminaPer il semplice motivo che loro fanno le preferenze sui nipoti: la(meglio se femmina) "media" se i nipoti sono 3 é la preferita, il più grande non é il preferito, e la più piccola non é la preferita.
(Ho anche avuto dei problemi con il parto, la più piccolina é nata a 5 mesi, e ti puoi immaginare come fossi preoccupata...).
Questo é il metodo che usano i miei suoceri sui miei 2 figli (il grande e la più piccola). La "media" é considerata la preferita della casa, compresi i suoi genitori, che ogni giorno la sbignavano dai nonni da mattina fino a sera.
Io invece non posso contare in nessun tipo di aiuto, mia mamma, ha fatto quel che ha potuto fino a quando si é sentita, ora ha 81 anni, e non sta benissimo... Purtroppo!!!
Spesso mi é capitato che dovessi lasciare a casa da soli, 2 figli di 7 e 5 anni, dal pomeriggio alle 5.00 fino alla sera alle 9.00, per andare a far visita a mia madre che non sta bene all'ospedale.
Il padre é assente in famiglia, lui lavora dalle 2 di pomeriggio, fino alla sera alle 9.00, svegliandosi al mattino alle 11.00.
Quando lui é a casa la domenica, invece che dedicarla a me e ai figli, la dedica allo sport, al ciclismo soprattutto, oppure si mette sul divano a guardare la tv.
Io non so come fare con gli aiuti, e a tenere dietro a 5 persone.
Ah, poi il pranzo e la cena non é uguale per tutti, ci sono 5 primi, secondi e ultimi diversi, secondo i propri gusti personali.
La televisione a pranzo e cena é sempre accesa.
In più, ora che i miei figli vanno a scuola li devo seguire nei compiti da pomeriggio fino a sera (alcune volte finiamo alle 7).
C'é anche da considerare che io ogni giorno, compreso il 2 giugno, il 25 aprile... Io mi sveglio alle 5,30 del mattino, per andare al lavoro (in banca).
Noi non facciamo le "classiche" feste italiane, ma solo quelle internazionali.
Un saluto, e spero che a te vada meglio la vita...
Maria
Bè i miei suoceri hanno visto talmente poco i bimbi che non sanno nemmeno più come sono fatti adesso!
EliminaPer tuo marito io se fossi in te metterei bene in chiaro le cose, i figli si fanno pur sempre in due!!