giovedì 23 giugno 2016

La mia vecchia vita e la mia nuova me

Eccomi qui a raccontarvi un po' la nostra prima esperienza in camper e l'emozione di rivivere un campo gara insieme alla mia famiglia.
La vita in camper per me non ha niente di nuovo e avventuroso, è piuttosto un ritorno alle origini visto che ho viaggiato in roulotte con i miei per anni, poi in tenda con il mio club per andare a fare le gare in giro per l'Italia e in quei casi si campeggiava davvero alla fortuna sulla riva del fiume.
La sensazione di familiarità è stata tale che solo alla fine, chiacchierando con il Navigante mentre rientravamo, mi sono resa conto che solo per me è stato un weekend rilassante. Il prendere mano con le cose da fare nel camper (stappare il tappo del boiler, accendere e spegnere la bombola del gas...), i piccoli inconvenienti (la perdita di pressione dell'acqua quando il serbatoio è vuoto, il non trovare le aree di servizio camper quando servono...), la velocità lumaca del camper, la pioggia e il freddo fanno parte del mio bagaglio di vita, ma assolutamente non del suo, decisamente molto più cittadino e "comodo".
Non parliamo poi di quando sono entrata nello stadio di canoa...per un attimo ho dimenticato di avere una famiglia e mi sono persa guardandomi intorno, rimanendo impressionata dai passi da gigante che ha fatto l'organizzazione di un evento del genere in questi 10 anni, entrando nel pieno della gara con un solo colpo d'occhio al percorso e riabbracciando amici che hanno fatto parte di me per molti anni durante il complicato periodo dell'adolescenza.
Pensavo di sentire un rimpianto molto più forte, ma parlando in giro mi sono ricordata di quanto sia difficile sentirsi felici e pienamente realizzati quando si è atleti agonisti, cosa invece molto più facile per me anche solo guardando le mie tre meraviglie.
E' stato un weekend intenso, ho riscoperto una parte di me che pensavo non esistesse più, invece era solo nascosta sotto una coltre di polvere e, soprattutto ora che sto riflettendo sul nostro futuro rientro in Italia, mi ricorda a gran voce quali siano le cose importanti o quantomeno quali possono essere, che non per forza sono quelle che abbiamo pensato siano fino ad ora...ok, è un discorso un po' contorto, ci penserò un po' meglio poi scriverò qualcosa di più...
Alla fine credo che sia importante per me riallacciare la mia vecchia me con la mia nuova me perché sento che c'è un gap tra le due che non mi fa star bene del tutto, che mi fa un po' vivere di rimpianti. Credo che il camper sia un buon inizio :)

4 commenti:

  1. No cara, il discorso non è contorto!
    E' semplicemente ricco di quella che sei stata e ciò che sei ora.
    E' bello poter dissipare i rimpianti vivendo appieno il presente e tu, con la tua splendida famiglia vicino, lo stai facendo meraviglisamente.
    La strada vi aspetta.
    Un abbraccio

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  2. Certo, magari un pochino di rimpianto può anche starci... mai rinnegare quello che si è stati, mai nemmeno se le esperienze sono state negative, figuarsi poi se sono state belle come le tue! La donna che sei oggi affonda li le sue radici no?

    ..... e comunque sei 1000 chilometri avanti a me per quanto riguarda le ferie coi figli!!!!! :-)

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    1. Infatti devo ricordarmi più spesso di che pasta sono fatte le mie radici...

      Quando volevo figli, tutti a dirmi che poi non avrei potuto più viaggiare...ho viaggiato più con loro che senza di loro!!! E' solo una questione di organizzazione, tranquilla, e facendolo spesso ormai sono diventata super organizzata!

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