Sono rientrata a casa. Mio padre è stato oggi trasferito in reparto e il suo decorso fisico pare sia davvero buono, è un po' fuori di testa però, cosa che pare sia normale, ma sta facendo impazzire mia madre e un po' mi sento in colpa per essere tornata. L'ho pregata di chiamarmi appena per lei la cosa fosse stata insostenibile in modo tale da prendere il primo aereo per venirle a dare una mano.
Volevo però tornare, un po' perché non volevo far perdere troppa scuola ai bimbi, un po' perché avevo portato via quattro cose messe in croce e un po', devo ammettere, perché sento che il Navigante non ama dovermi "dividere" con nessuno. Intendiamoci, la cosa non mi tocca più di tanto, nel senso che se ci fosse stato effettivo bisogno sarei rimasta e lui, anzi, mi avrebbe incoraggiato, non certo osteggiato. Però ecco lui, sicuramente anche per causa mia, è ben abituato ad avermi alle sue calcagna tipo cane fedele; sempre pronto a lasciarmi libera di fare quello che voglio, ma sempre necessitando che io faccia la mia parte di cane fedele. Forse nemmeno se ne rendo conto, ma di sicuro questo è quello che percepisco.
Comunque sono rientrata e mi sento una ruota sgonfia. Dopo Natale speravo di farmi un bel mesetto tranquilla nella nostra routine familiare prima di partire per le vacanze (che sono vacanze direte voi, ma sono anche vacanze con tre nani piccoli e due suoceri con cui abbiamo moooooolte toppe da rammendare...) e invece mi ritrovo a raccogliere cocci di me stessa e cercare di rimetterli in sesto.
Mio padre non è stato proprio un padre modello, diciamo, e il mio rapporto con mia madre ha sempre fatto schifo. Non mi sono mai sentita bene in casa, finché non ne sono uscita e dopo una breve, ma intensa psicoterapia ho imparato a guardare da fuori queste due persone, che non sono altro che persone umane, con grossi limiti e grossi problemi, ma che in fondo sono i miei genitori e, per lo meno, hanno cercato di fare sempre il meglio, anche se poi il meglio...vabbè era proprio da cestinare!
Quindi ora mi trovo in un limbo di sentimenti dove senso di colpa, rabbia, tristezza si mescolano in un cocktail venifico che mi fa arrivare a sera distrutta manco avessi spalato pietre per tutto il giorno, ho le spalle talmente rigide che stasera a zumba sembrerò una mummia imbalsamata! Insomma sto psicologicamente a terra, vorrei solo chiudere gli occhi e riprendermi da questa immane stanchezza che il lavorio di testa mi sta provocando. E godermi anche solo per un attimo la routine casalinga...
Intanto sei a casa (niente è accogliente come la propria casa) e tutto è andato bene (che solo una settimana fa non osavi nemmeno pensarlo).
RispondiEliminaRicomincia da queste due grandi cose per riappropriarti della tua routine domestica ed. E mettere ordine in testa.
Sì, tutto vero. Ci proverò, anche se tra meno di tre settimane sarò su un aereo per l'altro capo dell'oceano con una compagnia un po' troppo sfiancante...
EliminaTesora, come la penso lo sai già: il senso di colpa è come portarsi una gerla piena di inutili pietre sempre sulla schiena. Lo so che a volte è inevitabile e ci caschiamo dentro con tutte le scarpe, ma davvero: non hai proprio niente di cui sentirti colpevole. Sei stata presente, hai fatto quello che era giusto, hai gestito l'emergenza. Non mi pare certamente riprovevole che tu ora pensi ai tuoi figli e alla tua famiglia. Del resto non abiti mica in Australia, in due ore sei a casa, se dovesse esserci bisogno.
RispondiEliminaQuanto alle tue future vacanze suocerizzate, confido che la totale e definitiva splendidezza (!) del posto dove andrete ti consentirà di fare buon viso.... ed eventualmente fregartene anche un (bel) po' delle disfunzioni del rapporto e goderti i tuoi figli in quel paradiso!!!
Sì, bè spero solo che non mi rovinino la mia vacanzina, posto che me la sono fatta con le mie manine sante. E con queste stesse manine sante potrei commettere omicidio senza problemi...
EliminaPS: se va un po' fuori di testa è normale. E' capitato anche al papà di una mia amica dopo una lunga operazione per un cancro (andata bene!). Dipende, così dissero a lei, dalla quantità di anestetico che ti sparano in corpo per tenerti sedato tutte quelle ore. Smaltita l'anestesia, e possono volerci settimane, tutto torna alla normalità.
RispondiEliminaSì, lo so, ce l'ha detto un ex collega di mia madre che ha avuto un trapianto di fegato 6/7 anni fa: lui vedeva un sacco di ragni e topi!!!
EliminaSolo che alle volte è abbastanza inquietante sentirlo raccontare di cose non vere come se fossero veramente successe...