...quel che finisce bene.
Ma non a casa mia. Non subito, non facile, non ora.
Il decorso post trapianto di mio padre, che sembrava andare piuttosto spedito, ha avuto una brusca battuta d'arresto dopo che con una TAC hanno trovato un buco nell'intestino.
Perforazione dell'intestino significa operazione d'urgenza, feci nello stomaco quindi quattro antibiotici differenti in un corpo che sta prendendo immunosoppressori, schifezze varie nel sangue da dover pulire. In più aggiungiamo che il cuore ha avuto una forte tachicardia (o un infarto? Non è dato saperlo...) e i reni fanno un po' gli scansafatiche già da dopo il trapianto, ed ecco dipinto il caso clinico di mio padre. Non serve sottolineare, ovviamente, che è grave, molto grave e potrebbe non riprendersi.
Sono due giorni che ho il cibo che fa su e giù, pronta per una vomitata che manco il black russian del nostro amico norvegese, vivendo la routine senza capirci davvero molto. I saldi che mi fan girare come una trottola, che il prossimo anno forse sono in Italia e devo fare incetta il più possibile qui per i bimbi, visto che tutto costa meno; le valigie da cominciare anche se pensare di dover essere dall'altra parte dell'Oceano adesso mi metto un filo di ansia, più che normalmente; il Francese che molla definitivamente la tetta e io invece vorrei non dover pensare che non allatterò più un bimbo, ma vorrei solo tenerlo così, attaccato a me fino ai suoi 18 anni!!
Sto gestendo la mia quotidianità come al solito, ma sinceramente non so come faccio, perché non riesco a concentrarmi su niente e la cosa diventa pericolosa quando sei il taxi di famiglia e gestisci tre bimbi al di sotto dei 6 anni...
Datemi un secchio, voglio vomitare!
Ahia... a queste cose si può solo assistere impotenti, spero che la perforazione intestinale non sia frutto di un errore chirurgico. Cerca e pretendi massima collaborazione, che come essere umano pure te hai dei limiti...
RispondiEliminaL'intestino di mio padre era già comunque debole, il chirurgo ha detto che ha fatto molta attenzione in ogni caso e non gli sembrava di averlo toccato. Io credo ci siano più concause, ma l'importante ora è che ne esca.
EliminaLa collaborazione di mio marito c'è, ma comunque lui lavora e siamo lontani da tutti i parenti, non c'è molta scelta purtroppo.
Te l'ho detto e te lo ridico amica mia: tieni duro e bando ai sensi di colpa. Lo so che suono come una campana rotta, e non me la sento nemmeno di minimizzare con frasi consolatorie del tipo "vedrai che andrà tutto bene" perché è chiaro che nessuno può sapere quel che succederà. Però sii positiva, per quanto possibile, e non mollare. Bacio.
RispondiEliminaE chi molla? Se non molla lui, che diritto ho di mollare io??
EliminaGrazie e un abbraccio!
ciao, piacere di conoscerti mi chiamo vanessa sono capitata per caso sul tuo blog e ti ho letta,mi piaci, mi piace come scrivi.. sono una giovane mamma di torino ho 27 anni due bimbi 7 e 3 1/2.. al momento casalinga, in cerca di lavoro in modo assiduo! mi spiace molto la situazione di tuo papà e purtroppo capisco cosa provi, noi abbiamo passato un anno di crisi due lutti nel giro di sei mesi.. la macchina viaggiava e io non sapevo nemmeno come guidavo! ma noi siamo mamme, noi ce la facciamo
RispondiEliminaBenvenuta e grazie per i complimenti e per il sostegno, fanno sempre bene :)
EliminaNon ho voglia di scriverti niente di banale, perché le frasi fatte mi fanno solo innervosire.
RispondiEliminaTi auguro solo che questo periodo passi il più velocemente possibile e che, tra qualche mese, tu possa guardarti indietro e dirti: 'hai visto come sono stata cazzuta??'
Il solto abbraccio - che però male non fa!
E che palle però...mi dicevo lo stesso un anno e mezzo fa quando il Navigante era in crisi: dai tra qualche mese tutto sarà passato, nel bene o nel male. Ma che palle vivere così! Ma che palle dover sempre essere cazzuti!
EliminaAbbraccio sempre ben accetto :)