martedì 28 marzo 2017

Di passioni, valori personali e scelte imposte

L'ultimo post della Puff sul rugby mi ha spinto a chiederle consiglio, ma siccome il commento diventava un po' prolisso, ho pensato di scrivere un post, in modo tale da poter sottoporre il dubbio a più persone.
Allora le cose stanno così: io ho proprio voglia di iscrivere il Vitellino a rugby, oltre ad essere uno sport che mi piace e che possiede tutti valori in cui credo, lui ce lo vedo in pieno: è bello piazzato, alto e massiccio (veste già 6 anni e non ne ha nemmeno 5!), pieno di energia (anche troppo!) e ha una forte necessità di spenderla, questa energia in eccesso. Quest'anno visto il grande cambiamento in programma, ossia il trasloco, ho voluto evitare di iscrivere entrambi a qualcosa di nuovo, quindi ho lasciato solo la piscina, ma mi sono già informata per il prossimo anno e vicino a dove vivremo c'è una società di rugby che allena anche i più piccoli (under 6).
Ma, c'è un grosso ma, ossia il piccolo non fa altro che parlare di calcio, che vuole giocare a calcio, che "va bene provo rugby, ma poi farò calcio", "guarda mamma un campo di calcio"...tra l'altro non capisco come mai tutta sta fissa, visto che noi non guardiamo partite di calcio, non siamo tifosi, non guardiamo TV, se non qualche dvd o video su youtube (quindi niente pubblicità o cartoni sul calcio), infine qui a Tolone tutti i bambini fanno rugby ed è probabilmente l'unica città francese a non avere nemmeno uno stadio di calcio! Insomma non credo che sia una passione indotta dall'esterno, ma sia proprio una cosa sua.
Ora il calcio ma anche no, cioè da ex sportiva vedo il calcio come l'anti sport per eccellenza, dove gira tutto intorno a dei non-valori quali i soldi, l'apparenza, il farsi notare per poter avere delle chance e la violenza gratuita, che scaturisce per il solo fatto di essere diverso, appartenente a una squadra diversa. Non riesco a trovare un solo punto positivo in questo sport che non sia il fatto di fare comunque attività fisica, che è ottimo, ma purtroppo tutto il resto per me conta eccome, perché altrimenti se l'obiettivo fosse solo il movimento di per sè, non lo iscriverei da nessuna parte e lo farei solo giocare, correre, saltare nel giardino che sempre di attività fisica si tratta!
No, per me sport significa tanto tanto altro, è una scuola di vita che ti insegna qualcosa che la famiglia non riesce e non può insegnarti, è una passione che va al di là del "mi piace andare a correre o tirare due calci al pallone insieme agli amici", è amicizia, sacrificio di quello buono, competizione di quella buona.
Però, però...io, sua madre, chi sono per imporre uno sport, per dire "no la tua è la scelta sbagliata", per mettere in secondo piano i suoi desideri e fargli fare qualcosa che aggrada me, anche se ritengo che per lui sia meglio? Mia madre l'ha fatto con me, nella scelta del liceo, e ancora la rimprovero per questo...
So benissimo che questa non è una scelta di vitale importanza, che non posso paragonarla alla scelta del liceo e che posso sempre tornare sui miei passi, però mi sento un po' male ogni volta che lui si illumina pensando al calcio e so che rientrare in Italia, la patria di questo sport, non mi aiuterà nel dissuaderlo da questo forte desiderio. Al Vitellino ho quindi fatto questo discorso: "Quando rientriamo in Italia ti iscrivo a rugby per un anno, se non ti piace poi cambiamo e ti faccio fare calcio" sperando nel profondo del mio cuore non mi chieda mai di cambiare.

Che mi dite?

20 commenti:

  1. Onestamente, non condivido il tuo approccio. È una scelta sua e non tua, a maggior ragione avendo già una passione così forte, che come tu dici non gli è stata trasmessa da nessuno..perché fargli fare questo Rugby per un anno? Non ha molto senso, per me.

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    1. Sì, ma stiamo anche parlando di un bambino di 5 anni, non credo che un anno di rugby gli possa far male, nè che la sua possa definirsi passione, non ancora per lo meno.
      Ogni mamma fa delle scelte in base anche e soprattutto ai propri valori: sport, alimentazione, stile di vita e di viaggi, si cerca di mediare con i desideri di ognuno questo è chiaro.
      Per me, come ho scritto, il calcio non ha i valori che penso si debbano trasmettere a dei bambini, quindi piuttosto rugby o anche niente. Può sempre giocare a calcio in cortile con gli amici, dove sta scritto che lo si deve iscrivere a una squadra?
      Comunque ho scritto questo post proprio per capire meglio cosa fare, grazie per avermi risposto e avermi fatto riflettere.

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    2. Ma dai..praticamente secondo te dovrebbe rinunciare del tutto a praticare uno sport che gli piace perché non piace a TE. È proprio assurdo. Poi ha 5 anni non 2..mio figlio ha 5anni e mezzo e ha dei gusti molto ben precisi su tante cose, e poi magari va a calcio e proprio per tutto l'ambiente che c'è non gli piace e te lo dice lui stesso. Condivido il tuo pensiero sul calcio in tutto ma non il tuo modo di gestione, io lo manderei, se capitasse a me, a calcio tranquillamente, se si ha 1passione per qualcosa..e proprio diverso giocare solo ai giardini con gli amici rispetto ad essere iscritti ad una squadra e farlo in modo più serio. Non mi piace a pelle il fatto di decidere per lui, ora è la scuola calcio poi? A 5 anni non ne ha mica 2...ho la sensazione che per te poi (come per tutte le mamme) il bimbo sarà sempre piccino anche quando ci sarà da decidere liceo o lavori vari..e cosa fai gli vai contro se una cosa non piace a te? I bambini devono essere felici e non farci felici. È ovvio che 1anno di rugby non fa male, ma tu sai che non è quello che vuole e nonostante questo mi dici proprio che tanto a calcio può giocare in giardino mica serve essere in una squadra. Non condivido affatto.

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    3. Forse non hai capito il senso di quello che intendevo, io non ho proprio detto che voglio scegliere per lui per tutta la vita o che sarà per sempre il mio piccolino, anzi ho detto proprio il contrario e cioè che la scelta di uno sport a 5 anni non è assolutamente paragonabile alla scelta del lavoro o del liceo. Non è poi questione di andare contro, non lo sto obbligando a fare rugby, ho solo proprosto qualcos'altro e lui ha detto sì, poi quando dovremo decidere cose da grandi si discuterà comunque insieme, per quanto mi riguarda anche la comodità del posto è importante visto che sarò io il taxi.
      Comunque anche chi non condivide è utile per riflettere, anzi forse anche di più, quindi ti ringrazio per il tuo commento, anche se non serve scaldarsi troppo :) stavo solo riflettendo su una situazione che mi ha preso un po' in contropiede. Per tua fortuna hai le idee molto chiare su cosa faresti in un caso simile, io invece ancora non ce le ho.

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  2. Guarda Angolo... sul calcio la penso esattamente come te : è il male assoluto, proprio il nulla da un punto di vista sportivo condito da tanta arroganza, superficialitá, tracotanza, ignoranza etc etc... insomma è lo sport tipico di un paese demmerda come l'itaglia ( vedi post precedente ).

    Non ascoltare chi ti dice il contrario, devi de-calcificarlo prima che sia troppo tardi : hai fatto benissimo a dirgli che lo iscriverai per il primo anno a Rugby, come avrai notato leggendo sulle pagine del blog puffolesco ci sono buone possibilitá che ingranando da piccolo col Rugby riesci a tenerlo sulla "buona strada"..

    Quindi sin qui stai procedendo bene. Volendo essere ancora piu' franchi ed onesti : secondo me dovresti parlarne col tuo piccoletto in maniera diretta ed aperta cosi' come stai facendo con noi sul blog e gli spieghi le ragioni in termini che lui possa capire da cinquenne per cui il calcio non è una buona cosa e neppure un buon ambiente da frequentare, in maniera chiara e diretta come hai fatto con noi. Gli argomenti li hai tutti e sono ampiamente validi e comprensibili.

    PS.

    Secondo me comunque qualche stronzo gli deve aver instillato questa idea del calcio se dici che tu non lo segui per nulla e nemmeno tuo marito e nel paesino li dove abiti in francia nemmeno esiste lo stadio da calcio.

    Prova ad indagare tra la melma dei parenti terroni (solitamente i terroni essendo piu' arretrati anche sotto il profilo morale tendono ad essere i piu' "calciofili" tra gli italiani)... quei nonni lí di cui mi avevi parlato qualche tempo fa non mi piacciono per nulla.

    Riassumendo : onestá e chiarezza col piccolo, spieghi quello che pensi al nanetto, una decisione spiegata razionalmente spesso aiuta.

    PS:
    Alla prima occasione cerca anche di affrontare il problema coi suoceri terroni, in casa da te non si parla di calcio davanti ai bambini.

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    1. Vedetta, mi fai morire giuro...non so se prenderti a schiaffi o ridere...E' che dici cose corrette, ma i termini...ragazzi miei...

      Comunque mio suocero guarda il calcio, ma si vedono talmente poco che ti assicuro non c'entra, tra l'altro è una cosa che gli è uscita negli ultimi mesi soprattutto e loro non li vediamo da novembre.

      Per la spiegazione chiara che aiuta, non sono così d'accordo, cioè per lo meno con me non funziona. Se io voglio qualcosa tu puoi spiegarmelo in aramaico antico e avere tutte le ragioni, ma io rimango sulla mia strada, sono sempre stata così. Vedremo come sarà con il Vitellino.

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  3. Qui da me prevedo lotte...anche io faccio il tifo per il rugby per i tuoi stessi motivi...Il Tato calcio calcio calcio...Va già in brodo di giuggiole quyando Pasticcino tira due calci al pallone sta già organizzando la visione di una partita a Torino a Settembre ed ha appena 3 anni.
    Io farei come te un anno di rugby e poi vedremo...O almeno qualche allenamento...Se poi è il futuro Messi (il futuro Cristiano Ronaldo mi spiace ma è il mio ;))non ci saranno spiegazioni convincenti e calcio sarà ma provare male non gli fa! Il calcio entra comunque nelle vite dei ragazzini già ai giardini...

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    1. Sì, in Italia sicuramente, qui invece pure ai giardini giocano a rugby!! Ma in realtà non mi dispiace il calcio come attività in sé, è tutto quello che lo circonda che l'ha reso marcio.

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  4. Ciao. Ti posso scrivere della mia esperienza
    Mio figlio (Ora 16 anni) mi ha chiesto sin dalle elementari del calcio (io non lo sopporto e mio marito non è un gran tifoso anche se qualche partita ogni to la guarda). Ho temporeggiato fin quando ho potuto con judo e altre cose. Ma il calcio per lui era un chiodo fisso. E in effetti considerato che era lui che lo doveva fare, appurato che altre cose non lo distoglievano dall'idea,
    alle medie ho ceduto.
    Non l'ho iscritto alla solita squadra, ma all'oratorio dei salesiani.
    Lì è sereno, fa tutti gli anni il campionato, compreso di trasferte in provincia. La mia fortuna è proprio stato trovare una squadra dove mettono al primo piano una serie di valori (amicizia, responsabilità, far giocare proprio tutti,niente parolacce, tifo pulito).
    È insomma il bello del calcio.
    Forse se ti guardi bene intorno anche tu puoi trovare realtà simili.
    Sono meno prestigiose, ma mio figlio è contento e soddisfatto ugualmente e io so che si muove in un ambiente sano.

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    1. Grazie per aver considviso la tua esperienza, questa era la mia idea: fargli provare altro, ma se vedo che proprio il calcio è una fissa cercare una squadra come dici tu.

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  5. Guarda, io ho fatto karate per tantissimi anni e odio (dico ODIO) qualsiasi sport troppo femminile. Primogenita invece, fighettina che non si capisce da chiccaspio abbia preso, ha puntato da subito la ginnastica ritmica. Io ho provato a convincerla a parole (e con una lezione di provA) ma quando ho visto la sua convizione-fissazione l'ho lasciata libera di scegliere. In fondo è la sua vita...

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    1. Io ho fatto canoa fluviale per 13 anni, ma se mia figlia facesse ginnastica ritmica sarei contentissima, perché poi tra l'altro ce la vedo, anche lei fighettina che ha bpreso dal padre...invece mi chiede di fare judo...bhooo!!!

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  6. Mamma di ex-calciatore presente!
    Sempre calcio ha voluto fare, e sempre a calcio l'abbiamo mandato. Il mio ex addirittura ha voluto iscriverlo a 4 anni, ma era veramente troppo piccolo ed è stato un anno buttato. Poi al centro sportivo del mio dopolavoro c'era anche la scuola di calcio e ci è andato per un po' di anni, tipo dai 7 ai 10 non ricordo... stava coi figli dei miei colleghi e si è sempre trovato bene. Iniziate le medie, l'ho iscritto a una scuola calcio vicino casa mia; primi 2 anni abbastanza ok anche se con l'alzarsi dell'età aumenta la competitività, terzo anno da incubo per colpa del nuovo allenatore e di qualche bulletto. Altri 2 anni li ha fatti in un'altra scuola, ambiente migliore anche se perdevano quasi sempre. Se non avesse chiuso, ci starebbe ancora andando. Adesso non fa più niente perché a scuola va male e ho già tante spese.
    Invece mio nipote a Tolone aveva voluto fare calcio, ma poi ha smesso perché non gli piaceva l'ambiente.
    Insomma, secondo me finché sono piccoli prevale il piacere di giocare e i problemi iniziano intorno ai 12-13 anni. Adesso il Vitellino mi sembra ancora piccolino per calcio, si tende ancora a tenere la palla per sé piuttosto che passarla; potreste cercare un compromesso facendogli fare rugby quest'anno e mandandolo a calcio a 6 anni se sarà ancora convinto.

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    1. Quello che voglio fare infatti! Ti ringrazio molto perché mi sento un po' più sicura delle mie scelte!

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  7. Non so che dirti.....
    Nessuno dei miei tre mi ha mai chiesto neppure di fare la prova, con il calcio. A casa nostra la palla si fa rimbalzare solo con le mani. I piedi servono per correre!
    Comunque non ritengo che il calcio sia il male in assoluto, soprattutto a quell'età. Bisogna sicuramente trovare una società seria, con sani principi sportivi ed allenatori che sappiano gestire bene i piccoli atleti ma soprattutto i genitori. Perché, te lo assicuro, sono alcuni di loro che rovinano la serenità dello sport!
    Detto questo: auguri!!

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    1. Non lo ritengo il male assoluto, intendiamoci, ma probabilmente il mio grosso problema è che vedo lo sport come qualcosa di serio quanto può essere una scuola o un lavoro, perché per me è stato così. Della serie lo scegli non per passare il tempo, ma per costruire qualcosa, nell'ottica che a quell'età tutto va bene, per quanto mi riguarda va bene anche la corsa in giardino o il calcio al parco, non so se mi sono spiegata.

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  8. Io lo manderei a calcio se è quello che gli piace, rischi che faccia rugby solo per farti contenta e non è un bene.
    Io ho giocato una vita a pallavolo, ma a casa mia giocano tutti a tennis (madre, zie, cugini..tutti!!) e sono anche bravi. Ho provato tennis a 4 anni (ai tempi esisteva la Sat, non so se esiste ancora) e ho resistito fino ai 7/8..la ricordo come una forzatura tremenda. Poi sono cresciuta lo stesso, però...

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    1. Sì, questo è il punto. Ma il punto è anche che quando gliel'ho proposto mi ha detto di sì e i miei figli non sono proprio quelli che fanno tutto quello che gli dico, anzi!
      Non lo so, ho ancora un po' di tempo per pensare, ma mi sa che comunque la prova di rugby gliela faccio comunque fare...

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  9. Io mi sono imposta... ho detto no al calcio con mille scuse per tanti anni e ora che il fanciullo è cresciuto e chiaramente molto più autonomo(seconda media) è chiaramente troppo imbranato per entrare in qualche squadra. Forse ho sbagliato, forse me lo rinfaccerà tutta la vita. Ma credo anche un genitore debba e possa scegliere per i figli, finchè sono piccoli. Poi con l'adolescenza si dovrà e potrà soltanto guidarli e accompagnarli nelle scelte che saranno perlopiù loro. Io francamente non potevo pensare di trascorrere i miei week end in un campo da calcio per seguire le sue partite. Sono egoista. Punto. Ma se la settimana è dedicata al lavoro, alla scuola, alle molteplici attività extra scolastiche... beh, il week end deve essere relax per tutti. Che non significa fare niente, anzi: significa fare qualcosa insieme genitori e figli, qualcosa che piaccia possibilmente ad entrambi. Noi abitiamo in montagna e abbiamo scelto lo sci. Per il ragazzo è diventato sci agonistico, per sua esclusiva scelta, con un impegno davvero importante sia nel week end che in settimana, da metà ottobre a metà aprile. Poi si passa alla preparazione atletica e all'arrampicata, ma per fortuna senza gare. Lui sembra felice. Il mio grosso rimpianto è che in tutto ciò manca l'esperienza dello sport di squadra che indubbiamente aiuta a crescere. Poi, per carità... da genitore si sbaglia e tanto, sempre...

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    1. Io ho sempre fatto sport individuale e per me è sempre andato bene così, non sono una da sport di squadra. Poi la squadra anche in uno sport individuale c'è, ma quando gareggi sei solo tu contro gli altri.
      Per quanto riguarda quello che dici tu lo capisco, in parte lo condivido, mi chiedo però se sia giusto.
      Dici che sei egoista. Lo siamo tutti. Tutti i genitori impongono certe scelte, più o meno importanti, anche non volendo, lo si fa anche solo cominciando ad educarli perché ognuno ha i propri valori che vuole trasmettere, anche se riguarda uno stupido sport. ;)

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