Da oggi c'era il "tana libera tutti", con cautela certo, con attenzione ovviamente, ma pur sempre una tanta libera tutti per far ripartire la nostra economia già abbastanza sgangherata.
Il Navigante invece delle due settimane di smart working, è rientrato domenica dopo una settimana e da ora farà su e giù nei weekend, iniziando la odiata vita da pendolare.
Ovviamente ancora non sappiamo niente del nostro futuro e ci godiamo le ciliege che nascono, l'orto che pian piano ci mostra i suoi frutti, le lunghe camminate nella natura che ci circonda.
Per il resto io personalmente continuo a sentirmi in quarantena, le cose che facevo prima sono ben lontane dal presente: si può andare in giro dove si vuole, ma niente attività ludico ricreative il che significa niente giochi e niente picnic in soldoni, che è quello che noi facciamo ad ogni gita fuori porta. Si può andare a mangiare fuori o a fare colazione al bar, ma buona parte dei ristoranti ancora non ha aperto perché le linee guida non sono molto chiare o per taluni fattibili.
Per quanto riguarda la nostra ristrutturazione hanno aperto i mobilifici, ma andare all'Ikea con i bimbi sarà impossibile perché lo Smaland e il ristorante (le due attrazioni principali per loro) sono chiusi. Non ho neanche capito se posso tornare a fare la spesa con mio marito o ancora ci sono le restrizioni: 1 persona per famiglia e solo con carrello, come nel vicino centro commerciale.
I bimbi hanno voglia di amici e socialità, ma qui non conoscono ancora nessuno e tutte le attività che siamo soliti fare sono ancora interdette.
Insomma io mi ritrovo comunque rinchiusa in casa, in questa sorta di bolla, una magnifica bolla intendiamoci, ma forse questa bolla mi tiene anche un po' lontana dalla normalità. In questi due mesi sono uscita meno di una volta a settimana e solo per fare la spesa, tutto sembra ancora troppo grande e spaventoso. Anche solo andare all'asl per fare il pap test, come mi tocca domani...
lunedì 18 maggio 2020
venerdì 8 maggio 2020
Incazzatura con l'adolescente di casa
Iniziare questo post è estremamente difficile, forse perché sono ancora arrabbiata, forse perché ci sono così tante cose da dire, una vita di cose da dire che chi leggerà non capirà una mazza se non che sono incazzata come una iena.
Mia madre è arrivata a farmi decisamente sbroccare oggi. Essere qua è un dono, essere qua con questa casa grande e una persona adulta, tua madre, che ti da una mano e con cui poter parlare non è cosa da poco.
Peccato che mia madre da quando è morto mio padre è finita in una spirale nera di crisi da cui è impossibile farla uscire e questo virus decisamente non ha aiutato.
Mi pare di combattere con un'adolescente, un'adolescente che non vuole seguire le regole, che la sua vita fa schifo (salvo poi davanti a tutti quanti gli capitino a tiro ribadire quanto è fortunata a non essere sola), che trova tutti stupidi, che non ascolta nessuna notizia sensata, ma le cagate di amici e siti di dubbio gusto sono tutte sue. Che tanto lei sicuramente l'ha già avuto o è immune. Che stiamo andando verso una dittatura. Che il virus è di laboratorio. No, non esiste. No invece è solo una semplice influenza ma vogliono fare i soldi con i vaccini.
Ogni cagata lei ce l'ha, è sua.
E non basta aver parlato con una persona nostra conoscente che è finito in ospedale, non serve avere la testimonianza di una mia amica militare che ha passato un mese in corsia in uno degli ospedali più colpiti lontano dalla famiglia, nulla.
E oggi ho sbroccato. Perché all'ennesimo "è tutta un'esagerazione" sono proprio scaturita. Ancora peggio che a dirle qualsiasi cosa l'unica risposta è "sei come tua padre, che non ti faceva parlare e voleva avere ragione solo lui". Ne ho davvero pieni i cosidetti delle sue lamentele, delle sue lagne, dei suoi problemi di testa.
Quando è morto mio padre sono stata a farle da balia, ho ristrutturato casa pur di farla sentire a suo agio, sono qua in quarantena che devo sorbirmi tutte le sue cagate e i suoi momenti down e che non può uscire e che stogranpaiodic@##i!!! La figlia sono io, quella sola che sta vedendo di 4 creature e di tutto quello che comporta in questo momento così delicato sono io, quella che non sa nemmeno dove sarà tra tre mesi sono sempre io, per non parlare che io ho perso mio padre, io sto ristrutturando la casa dove abbiamo vissuto insieme tutti quanti per 20 anni e sto facendo la cernita di tutta una vita. Quando sarà il mio momento di lamentarmi, avere un sostegno, poter appoggiare la testa da qualche parte e riposare??
Oggi va così, avevo bisogno di uno sfogo, sorry.
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