mercoledì 29 gennaio 2014

I primi 6 mesi francesi

In questi giorni mi sono ritrovata diverse volte a pensare che ormai sono praticamente già passati 6 mesi dal nostro arrivo qui in Francia. E mi ritrovo a chiedermi cosa ne penso, cerco di rifletterci, perchè mi sembra che questa esperienza stia volando senza che nemmeno me ne accorga, senza che riesca a godermela appieno
Essere sola con i bimbi non mi ha aiutata molto in questi mesi invernali a fermarmi e pensare che sono in un paese nuovo tutto da scoprire, abbiamo una nostra routine e da quella non riesco a disincagliarmi perchè ho paura di non farcela da un lato, mentre dall'altro vorrei che in ogni nuova esperienza ci fosse anche il Navigante.
Comunque trovo che anche nella nostra routine, anche senza aver scoperto luoghi nuovi, questa nuova esperienza expat mi stia dando tanto e mi piace la vita che stiamo conducendo qui.
Mi piace muovermi nel nostro quartiere e considerarlo un piccolo paesello e non la zona residenziale di una grande città, con il suo mercato rionale, la signora da cui prendo le clementine che mi urla il suo allegro "une bonne journée", le strade alberate, il piccolo supermercato, la creche e la parrocchia dove faccio il corso di francese.
Mi piace andare la domenica mattina al parco, vicino alle spiagge, godermi il sole e il vento sul viso seduta su una panchina, mentre i nani scorrazzano tra i giochi adatti alla loro età, in un spazio grande, ma recintato, in modo tale da poterli lasciare liberi e stare tranquilli.
Mi piace il pane, mi piacciono le boulangerie straripanti di cose goduriose che si trovano ad ogni angolo, mi piacciono le schifezze d'asporto del sabato sera, mi piace la creme fraiche e il Picard super fornito di tutto.
Mi piace vedere crescere i miei nani in un contesto multiculturale e sentirli parlare 3 lingue (mamma regarde! C'est beau!), anche se alle volte non li capisco!
Mi piace il mio piccolo giardino anche se con ste piogge è tutto fango, quando c'è il sole mi piace vedere i nani giocare con paletta e secchiello, dondolo e balançoire ;) e me lo immagino quest'estate con le mie piantine aromatiche e magari qualche ortaggio...
Poi ci sono anche cose a cui faccio fatica ad adattarmi, soprattutto i francesi, il loro modo di vivere, il loro modo di pensare e di rapportarsi con gli altri, ma magari di questo ve ne parlerò più avanti.

giovedì 23 gennaio 2014

Cade...socca...farinata...cecina...

Mi è capitato di scoprire una cosa molto curiosa.
Andando al mercato ho sempre notato un baracchino che vendeva street food, ma non mi sono mai fermata a guardare, finchè un giorno sono arrivata mentre la signora stava servendo un vecchietto e i miei occhi quasi non ci credevano. Mi sono trovata di fronte a questo, che qui a Toulon chiamano cade e a Nice socca, ma che poi alla fin fine a me somigliava tanto alla farinata ligure o alla cecina toscana, che sono poi la stessa cosa.
Ho trascinato la mia au pair e mi sono comprata un pezzetto, per capire se effettivamente ci assomigliasse anche di sapore, non solo di gusto.
Bè...è identica! Nessuna minima differenza!
Che poi non ci vuole un genio, basta andare a leggere su wikipedia e c'è scritto tutto, che è una ricetta famosa anche nel basso Piemonte e a Nizza, fino a raggiungere Tolone, ultima zona di diffusione. La cosa strana è che nel resto d'Italia non è conosciuta per niente, però se si esce dai confini nazionali la si ritrova uguale identica.
Trovo questo fatto eccezionale, trovo che il cibo ci racconti molto, la storia, le invasioni, le guerre, basta un semplice street food per ricordare che la costa Azzurra era italiana, o meglio del regno di Sardegna, e che si possono mettere tutti i confini del mondo, ma ci sono delle frontiere diverse, che ci raccontano le radici, quelle vere che ha ognuno di noi.
E in effetti la costa Azzura, per quello che per ora ho potuto vedere, è davvero molto simile all'Italia e i francesi che la abitano hanno qualcosa di italiano nei modi di fare. Potrebbe essere facile liquidare il tutto con un "è normale quando si è al confine", ma vi posso assicurare che dall'altra parte dell'Italia, da dove vengo io, sebbene si è molto vicini al confine con la Slovenia, le differenze sono moltissime.
E a parte tutti i discorsi intelligenti e seri...volete mettere la mia contentezza nel sapere di potermi ancora scofanare chili e chili di ottima farinata????

martedì 21 gennaio 2014

Riflessioni dopo un lungo weekend di pioggia

Ha piovuto tutto il santo weekend, a un certo punto eravamo così disperati e i nani così isterici da arrampicarsi sui muri tipo ragni, che in un momento di pioggerellina, e non solito diluvio universale, siamo andati a fare la spesa in uno dei pochi supermercati aperti di domenica (qui la domenica è tutto chiuso, pure l'Ikea!), che è vicino a casa e ha anche i carrellini della spesa piccoli con cui i nani si divertono sempre un sacco. Io normalmente evito la spesa nel weekend e avevo proprio poco da prendere, ma pur di uscire si fa questo ed altro.
Oltre a questo il Navigante non ha potuto mettersi in contatto, l'ho sentito l'ultima volta il venerdì sera e poi si è rifatto vivo lunedì pomeriggio. Che a leggere, sembra una tonteria, ma in questi lunghi mesi di lontananza quello che aiuta entrambi è il sentirsi quotidianamente, è il mandarsi foto via mail, è il tenersi costantemente aggiornati. E lasciatemelo dire, santa tecnologia grazie di esistere!
Insomma un luuuuuungo, lunghissimo fine settimana, pesante, asfissiante, interminabile. Sembravo un adolescente sempre con il cellulare in mano, sempre a controllare di non essermi persa niente, solo che dovevo pure badare ai nani e ovviamente il nervosismo era molto alto, sia per il non poter uscire, sia per il non poter sentire il Navigante. Anche i bambini erano molto agitati, tanto che il Vitellino ha passato un'ora a piangere prima di addormentarsi, senza un reale motivo, e la Belva dopo due notti passate nel suo letto alto (dorme in un letto a castello quando c'è il papà, solo durante questa lunga assenza dorme nel lettone con me), ha deciso di ritornare nel lettone.
Ci sono state urla, tante, qualche castigo, ci sono stati pianti. Ma se penso a come gestivo i momenti di stress qualche mese fa, mi sembra di aver fatto un enorme, gigante passo avanti, mi permetto di darmi un pat-pat sulla spalla e di dirmi "bene, continua così!".
Continuo a urlare sempre troppo per i miei gusti, ma lavorerò anche su questo, o meglio ci sto già lavorando. La mia unica paura è di ritrovarmi di nuovo sola con il ritorno del Navigante e la partenza della Au Pair, di non riuscire a gestire i momenti di stress, di ritrovarmi ancora una volta sull'orlo di un baratro. Mi sento così bene ora che mi fa paura essere di nuovo risucchiata dal buco nero delle emozioni di qualche tempo fa.
Anche perchè se voglio un terzo nano - e lo voglio - voglio anche essere sicura di potermi prendere cura di tutti e tre in maniera quantomeno decente. Quello che mi da fiducia è aver imparato a riconoscere i miei limiti, il sapere dire "ok, così non ce la faccio, ho bisogno di aiuto!" e anche avere accanto a me un uomo che ha saputo fare un passo indietro, riguardo a diverse situazioni che ci hanno messo uno contro l'altro.
Ma sì, in fondo, nonostante tutto sono fiduciosa. E detta da me, sta frase è davvero un evento!

sabato 18 gennaio 2014

Il potere di una telefonata

È stata un'intensa settimana, di shopping, di pulizia casa, di risate e urla (quelle non mancano mai) con i bambini, internet ha funzionato a tratti e non sono riuscita a scrivere durante la settimana come avrei voluto. Perchè ho una cosa che proprio non posso fare a meno di raccontarvi, domenica ho superato un mio grosso limite e la mia autostima ha subito una forte impennata verso l'alto :)
Dovete sapere che io odio telefonare, odio prendere appuntamenti, odio riservare un tavolo al ristorante, odio prenotare un albergo, odio chiamare per una pizza d'asporto se devo farlo per telefono. E, se volete potete anche ridere, l'ho sempre fatto fare al Navigante, anche se era un mio appuntamento, anche se era lontano mille miglia con la sua nave.
Poi però a tutti tocca crescere ed evidentemente il 2013 è stato l'anno in cui io ho deciso di crescere, per tante motivazioni, e l'ho fatto così bene che nella mia prima quindicina del 2014 ho osato chiamare per farci portare il cinese d'asporto. E mica in Italia, ma in un paese straniero!
Ok, ora potete smettere di ridere e pensare un attimo a come mi sono sentita io, che mi metto in agitazione a telefonare quando so che posso interagire perfettamente con la lingua, provate ad immaginare come potevo sentirmi sapendo che il mio francese è ancora abbastanza basico e che soprattutto per telefono rischio di capire la metà di quello che mi si dice.
Ho azzittito i bimbi, poi siccome quelli zitti più di tre secondi non ci stanno, sono scappata al piano di sopra e con molta calma da parte mia e molta pazienza dall'altra parte del telefono ho ordinato, detto nome e cognome, indirizzo e capito quasi tutto quello che mi hanno detto, compreso il conto, che io con sti numeri francesi faccio ancora 'na fatica assurda!
Il premio è stata la nostra cena, tutte le pietanze che abbiamo ordinato e un sorriso mezzo scemo stampato sulla mia faccia ogni volta che penso che forse ce la posso fare anche senza il Navigante, a sbrogliarmi nelle situazioni quotidiane. Son soddisfazioni!

domenica 12 gennaio 2014

Giustificazione allo shopping

In questi giorni sono parecchio nervosa ed irritata. Pensavo che una volta passato il Natale tutto sarebbe stato in discesa o quantomeno in pianura. La paura di non farcela da sola, la tristezza di passare le feste senza il Navigante, pensavo fossero i peggiori sentimenti potessi provare in questi 4 lunghi mesi. Mi vedevo a gennaio tranquilla nella mia routine, senza più contare i giorni (i minutiii!!!!) che passano, solo vivendo, gustandomi il ritorno della luce serale e di un mondo che in generale torna a risvegliarsi.
Non ho pensato però a qualcosa che normalmente nel primo mese di assenza di una persona non si sente, perchè troppo intenti in altro, nel costruirsi una nuova routine, nel piangersi addosso inutilmente, etc.etc. Parlo della mancanza fisica, parlo dell'odore, del tocco, del respiro che di notte diventa fastidioso russare, parlo di una mancanza viscerale che nessun'altro può colmare.
Con i nani a cui badare non pensavo potessi sentire così forte il desiderio di sentire, di toccare, di avere a che fare con una persona in carne ed ossa, non solo una voce nel telefono o un viso sul monitor di un computer. E per chi si stesse facendo film porno nella testa non è del sesso che parlo, o meglio, non solo ;))
E questo più che rendermi triste, mi irrita, perchè alla fin fine vorrei solo non pensarci, vorrei solo continuare nella nostra routine tranquillamente fino a marzo, quando potremo finalmente rivederci, anche se solo per una settimana, e pensare a quest'esperienza che starà volgendo ormai al termine.
Inoltre il Navigante non aiuta molto, continuando a parlare di quando ci troveremo alle Seychelles, di ricordarmi di portare la crema solare (ma me lo dice adesso per marzo???), di dove vuole portarmi a cena, di quanto gli manchiamo...immagino non lo faccia di proposito, ma mi sta rendendo ancora più difficile questo periodo di transizione.
Quindi sapete che c'è? Domani mattina i nani sono alla creche e io sono libera, quindi mi do allo shopping sfrenato nei saldi, sperando di riuscire a comprare qualcosa anche per me, visto che normalmente poi finisce che compro solo per i nani! Ovviamente paga il marito, colpa sua se sono così depressa! ;P

venerdì 3 gennaio 2014

Premio Liebster Award

Quasi me ne dimenticavo!! qualche giorno fa Nina del blog FRAGOLA E CANNELLA mi ha gentilmente premiato e quindi visto che oggi pare che i nani dormano un po' più del solito cerco di proporvelo.



Le istruzioni sono
• rispondere alle 11 domande poste dalla blogger che vi ha premiato;
• premiare 5 blog che hanno meno di 200 followers;
• porre loro 11 nuove domande e informare i blog di aver ricevuto il premio.

1.Gufo o allodola? Vivi di notte o di giorno? Risponderei gufo, perchè io amo rimanere alzata la sera e dormire fino a tardi la mattina, ma ho due nani che insieme fanno scarsi tre anni, non credo debba aggiungere altro...
2.Il libro preferito che secondo voi tutti dovrebbero leggere. Ne ho un paio, ma scelgo il Piccolo Principe di Sant-Exupéry
3.Il film che tutti dovrebbero vedere. L'attimo fuggente.
4.Il vostro colore preferito e la fantasia che amate di più. Il colore viola, la fantasia il più colorata possibile, non importa quale.
5.Donna-borsa o donna-scarpa? Ovvero, ti piacciono di più le borse o le scarpe? Non saprei, non sono la classica donna che riempie casa di vestiti, scarpe e quant'altro, ma forse tra le due direi che preferisco le scarpe che poi non riesco mai ad abbinare alle borse che ho :)
6.Gonne o pantaloni? Gonna in estate, pantaloni in inverno.
7.L'odore/il profumo che ami di più e perchè. Il profumo del cibo fatto in casa, di biscotti, di torte, di ragù, di brodo...mi fa sentire coccolata e a mio agio.
8.Se potessi avere una macchina del tempo e andare a visitare un'altra epoca, quale sarebbe? E ci vivresti? L'antica Roma...ma anche l'antica Grecia...e il Medioevo...vabbè viaggiare mi piace si sa, ma alla fine torno sempre a casa.
9.E se potessi incontrare un personaggio del passato? Che domande complicate....forse Cesare, ma anche Camillo Benso conte di Cavour o Napoleone.
10.Sogni mai ad occhi aperti? Ti fai i film in testa? Praticamente è il mio modo di addormentarmi :D ma poi torno sempre con i piedi per terra.
11.Chi siete? Cosa volete? Una mamma, una moglie, me stessa...e vorrei solo dormire una notte intera, non chiedo tanto, no??

I blog a cui passo il giochino sono
maternage mum
clems on the road
Rachele racconta
Famiglia Parolin
Patato friendly

Se il buongiorno si vede dal mattino

E siccome sono fortunata ieri ho avuto ancora una volta febbre, mal di gola e mal di schiena. Stanotte ho sfebbrato, ma ho ancora dolori ovunque e mi è venuto un fastidioso e pruriginoso sfogo sulla fronte. Mi sa che il mio corpo, disintossicato in questi anni da troppo alcool, zucchero e proteine, si è ribellato dopo ste feste decisamente iper mangerecce. Deve resistere ancora qualche giorno però, che non ho nessuna intenzione di rinunciare alle mie prossime pizzate pre partenza, devo fare il pieno che poi per almeno due mesi mi devo accontentare della già citata pizza tartiflette.
Ma questo nuovo anno è iniziato abbastanza bene dai, regalandomi altri due giorni su skype con il Navigante, dopo i due a ridosso del Natale. E vederlo, oltre a sentirlo, è decisamente un ristoro per l'anima, anche se è abbronzato, in maniche corte e sullo sfondo ci sono spiagge lussurreggianti e un mare da favola. 'tacci sua!!!!
E poi passo le mie giornate a sentir ridere i miei nani, soprattutto la Belva che ha a disposizione la cugina tutto il giorno e il gioco preferito è rincorrersi e gridare e ridere come delle ossesse! Il Vitellino le guarda, le segue, non capisce bene quello che succede, ma ride anche lui, troppo tenero.
Domani poi arriva anche la nostra fidata Au Pair e tutto sarà sicuramente più semplice. Devo dire che la sua presenza mi aiuta notevolmente, non credevo di trovare qualcuno che potesse alleggerirmi così tanto il carico di lavoro.
Insomma questo 2014 è iniziato in sordina, ma promette bene in fondo. E a voi, come sono andati questi primi giorni?

mercoledì 1 gennaio 2014

Le 10 cose che un expat fa ma non dice

Come avevo promesso a Valentina, mi ritrovo anche io a fare questa lista, dovevo farla un mese fa, ma abbiate pietà, sapete il dicembre che ho trascorso, quindi non infierite. Ma voglio iniziare il 2014 con uno spirito migliore rispetto al 2013 e voglio essere anche più presente, meno lagnosa, raccontarvi la mia vita da expat, smetterla di farmi troppe pippe mentali...ok non ce la farò, ma almeno ci provo :)

Veniamo al dunque, veniamo alle 10 cose che un expat fa, ma non dice!...in teoria...
  1. Ogni santo sabato provare una nuova pizza d'asporto, coltivando segretamente la speranza di trovare una pizza che possa essere davvero tale.
  2. Decidere, dopo svariati tentativi, che in fondo tra le varie pizze il gusto tartiflette con la creme fraiche non è affatto malaccio.
  3. Scoprire un supermercato italiano e fiondarcisi immediatamente, comprare a peso d'oro una scamorza affumicata per la parmigiana e poi scoprire che al Carrefour la vendono a metà del prezzo.
  4. Parlare male degli stranieri in italiano e degli italiani in lingua straniera.
  5. Capire di essere ormai passata a un livello linguistico decente quando puoi spettegolare sui discorsi degli altri che hai "per caso" sentito (leggi origliato spudoramente) in treno/aereo/panetteria...
  6. Tornare in macchina in Italia quando possibile, non perchè hai figli e gatto come sbandieri ai quattro venti, ma perchè devi portarti una caterva di cose al tuo ritorno, che va bene adattarsi, ma a tutto c'è un limite!
  7. Avere nostalgia di tornare, ma non Italia, bensì nel paese expat che ti ha ospitato per un tot di anni e in cui hai lasciato davvero il cuore (c'è sempre!).
  8. Trovarti a lamentarti del tuo paese ogni santa volta che ci torni e quindi fare esattamente quello che mai vorresti essere: il solito italiano che si lamenta sempre (e poi scappa all'estero!).
  9. Odiare facebook, ma avere invidia per tutti quelli che ce l'hanno e si riescono a tenere in contatto tramite quello.
  10. Portare ogni domenica un cero a santo Skype e santo Whattsapp che senza questi due mezzi la vita da expat sarebbe davvero triste.