venerdì 16 dicembre 2016

Passeggiando con un figlio solo

Ieri avevo un paio di cose da fare poco distante e complice il sole sono uscita senza macchina, con il Francese nel passeggino e l'ipod a palla nelle orecchie.
Con lui mi capita spesso di farmi lunghe camminate nei giorni in cui i due nani grandi non rientrano a pranzo da scuola; andiamo sulla spiaggia, al mercato, sola o in compagnia, cammino, ascolto musica, mi fermo al parco per fargli sgranchire le gambe, compro qualcosina...ed era proprio così che mi immaginavo volesse dire fare la mamma di un bimbo piccolo.
Con gli altri due è stato diverso, perché insieme a una nanetta appena nata ho dovuto prima gestirmi un pancione che non mi permetteva lunghe nè agevoli passeggiate, poi uscire con entrambi i nani, di cui uno con le coliche che lo facevano strillare tutto il giorno e , tra l'altro, durante l'inverno spezzino, non proprio soleggiato, era per me una prova durissima. Mi rendo conto che anche marciapiedi poco ortodossi per i passeggini e parchi non adeguati a bimbi piccoli (qui c'è un parco con giochi per bambini 0-3 anni pure recintato!) non hanno aiutato, ma era soprattutto il fatto di avere a che fare con due bimbi davvero molto piccoli e bisognosi di ogni mia attenzione che mi frenava. A casa era ovviamente tutto più semplice, anche se un po' alienante alla fine della giornata.
Le passeggiate con il Francese mi restituiscono la parte rilassante di avere un bambino, quella parte un po' bucolica che mi immaginavo prima di averne, mi danno il tempo per riflettere su tutto, per ricaricare un po' le pile e per muovermi un po' a ritmo di musica. Soprattutto sono una manna quando il Francese comincia ad essere stanco e annoiato di giocare in casa, lo si piazzia sul passeggino ultraleggero (altra comodità che con i due nani grandi non ho potuto utilizzare, perché avevo la pedana per la Belva) e via.
Sono contenta di poterlo vivere almeno con lui e un po' mi spiace di aver perso questo con la Belva e il Vitellino, anche se vederli crescere come due gemelli è davvero affascinante! E' come avere un figlio unico ed è una bella esperienza, ma solo a tratti perché vederli tutti insieme è la vera gioia.

Comunque se vedete una pazza che canta e cammina a ritmo di musica con un passeggino per le strade di Toulon non posso che essere io, nessun'altra mamma francese lo farebbe mai!!!!

lunedì 12 dicembre 2016

Come al solito...busy Christmas time!

Dicembre è un mese bestiale. Dicembre significa cene, pranzi, goûter de noël, colazioni, feste, spettacoli il tutto condensato in due settimane, ossia prima che inizino le vacanze scolastiche. Quindi due weekend di fuoco, saggio di piscina (sempre, mannaggia sempre, il sabato appena iniziate le vacanze così ci tocca posponere sempre la partenza) e poi noi si parte: 5 giorni in Alsazia, Natale a casa mia e Capodanno da amici a La Spezia, se hanno finito il trasloco...altrimenti qualcuno ci ospita???
Comunque, questo fine settimana appena passato è stato davvero ricco e magico, come non capitava da secoli, ormai! Bimbi bravi, incastro di impegni perfetto, sveglie che mi hanno permesso di riposare, momenti per la coppia, per gli amici e per la famiglia...insomma una concatenazione di eventi incredibile!
Allora siamo partiti venerdì: parrucchiere per me nel pomeriggio, poi di corsa a casa a cambiarmi e via al concerto di Elton John a teatro. E' stato magico, erano almeno 6 anni che non andavo a un concerto e lui è proprio una grande star! Anche la birra post concerto non è stata niente male, dandoci l'assaggio delle notti tolonesi che noi non abbiamo praticamente mai vissuto. E' stata una serata magnifica, che ci ha ricordato ancora una volta quanto è bello essere una coppia e fare cose da coppia.
Sabato è stata la volta della festa natalizia della Marina, una festa fatta per i bambini, di solito vengono noleggiati gonfiabili e giochi di ogni tipo, quest'anno invece c'è stato il circo, che io non amo particolarmente, ma ovviamente i nani hanno molto apprezzato. Piccola siesta post circo e la sera amici a cena per una serata fondue davvero rilassante: i bimbi si sono super comportati, tanto che non abbiamo nemmeno messo un cartone per tenerli calmi, mentre noi adulti ci siamo lanciati in discussioni di politica franco-italiana che merito il diploma livello c1 del DELF solo per questo!
Domenica partita benissimo con una sveglia incredibile alle 9.15 (il Francese non era stato bene sabato, con febbre e tossaccia, quindi ha recuperato con 15 ore di sonno! Ora la tossaccia è passata a me però...), un brunch con pancake e ogni bendiddio dolce e salato sulla tavola, una mattinata tranquilla in casa, una corsetta per mamma che però ha dovuto cedere al catarro dopo mezz'ora scarsa, e infine ancora teatro, stavolta mamma con nani grandi per uno spettacolo musical di Frozen che li ha lasciati senza parole, visto che soprattutto non sapevano cosa saremmo andati a fare/vedere. La domenica doveva terminare con una cenetta romantica a due dopo aver messo a letto i nani presto, ma il Francese ha ben pensato di fare un sonnellino di mezz'ora alle 17.30 e quindi fino alle 21.30 non c'è stato verso di addormentarlo!
Ora siamo tutti stanchi, abbastanza catarrosi, ma ancora pieni di impegni: oggi c'è stata la Christmas breakfast con le alleate per me e lo spettacolo di Natale alla creche per il Francese, domani
goûter de noël per tutti i nani e mamma deve preparare il dolce per quella del Francese, giovedì un'altra goûter de noël alla parrocchia dove andavo a fare il corso di francese e spettacolo di Natale alla scuola dei nani grandi...e in tutto questo non riesco nemmeno andare a fare un po' di sport perché io ovviamente sono quella messa peggio a salute, del resto è da sempre il periodo per eccellenza in cui mi ammalo!
Adoro davvero questo periodo, anche se corro come una matta, preparo dolci, pianifico, organizzo, mi ammalo. Amo i miei bimbi che scrivono la letterina, che prendono la sorpresa del calendario d'Avvento, che respirano la magia del Natale. E amo sentire mia madre che pianifica il menù da mesi, amo decidere i regali, organizzare chi compra cosa e per chi, amo rivedere amici e parenti. Se qualcuno cerca la vera magia del Natale, venga a parlare con me!

mercoledì 7 dicembre 2016

Oggi mood mammamerda

Io sono una persona molto, troppo sanguigna. Fumina e permalosa. Io mi incazzo e poi generalmente mi scazzo da sola, ma tra una cosa e l'altra alle volte rischio di fare seri danni. Sono una che se potesse prendere a cazzotti il mondo per farlo girare contrario, probabilmente lo farebbe...
Non mi vanto del mio carattere, ho provato a nasconderlo, incanalarlo, a smussare angoli, ma ormai a trent'anni suonati ho capito che posso solo farci i conti quotidianamente. Ho imparato che chi mi sta vicino merita il mio sforzo per essere migliore, più che posso, ma deve anche conoscere e in un certo senso amare i miei limiti.
Con i figli però è tutto diverso. I miei figli quando ho i miei scatti d'ira, hanno paura. Non gli farei mai del male benintesi (anche se ammetto di aver quantomeno capito gesti estremi di madri contro i figli), può partirmi un ceffone, un urlo da Tarzan, ma ovviamente so controllare la mia rabbia. Però i miei figli guardano dentro i miei occhi con i fulmini e le saette, guardano al di là del mio sapermi controllare, loro mi guardano dentro e hanno paura. E li capisco perché alle volte mi chiedo cosa succederebbe se non potessi controllarmi.
Alle volte la semplice minaccia: "guarda che se non ti muovi, ti (s)vesto io in modo molto poco gentile!" li fa correre. Non voglio essere un dittatore, ma mi scopro esserlo. Non voglio un clima del terrore, ma alle volte trovo che l'unico modo per poter andare avanti sia quello di creare una linea ferrea da cui non transigere, pena l'incasinamento totale di ogni cosa. Non voglio usare la violenza, ma alle volte la mano mi parte quasi da sola.
Non so se questo vale perché mi faccio carico di loro costantemente, spesso da sola, senza un vero e proprio appoggio famigliare, non so se è colpa del mio carattere e del fatto che volente o nolente questo è lo stampo, non so se la colpa è delle "nuove generazioni" come ha ripetuto in continuazione mia suocera.
So solo che quando guardo la paura nei loro occhi mi avvilisco e mi sento davvero una mammamerda.

lunedì 5 dicembre 2016

Dialoghi di bimbi (stalker!) che crescono

Qualche mese fa, la Belva, che sa leggere dalla fine dell'anno scorso, sbirciava nel mio cellulare.

Io: ehi! Non si legge il cellulare degli altri senza permesso!
La Belva: perché no?
Io: perché magari chi scrive non vuole farti leggere. A te piacerebbe che io venissi a leggere nel tuo cellulare?
La Belva: sì, io ti farò sempre leggere nel mio cellulare. Sempre sempre!

Eh sì, come no, aspetta che ne riparliamo tra un po' di anni!


La scorsa settimana, in macchina con il Vitellino, che in famiglia è quello che più ha bisogno di routine e radici.

Il Vitellino: mamma io voglio tornare dove siamo già stati.
Io: in che senso? Intendi in vacanza?
Il Vitellino: sì, voglio tornare nei posti dove siamo già stati, come l'Islanda
Io: sai che alla mamma e al papà non piace visitare sempre gli stessi posti, no? Però quando sarai grande potrai andare da solo a vedere tutti i posti che abbiamo visto insieme.
Il Vitellino: ma no, mamma, io voglio andarci con te!
Io: vedrai che quando sarai grande non vorrai andarci con me, magari avrai una moglie, una famiglia.
Il Vitellino: no mamma, io voglio stare solo con te!
Io: ma scusa non vuoi una famiglia?
Il Vitellino: no!

Gulp! Un figlio che non si vuole schiodare di casa proprio no, per favore!!!!