lunedì 30 gennaio 2017

Tutto è bene....

...quel che finisce bene.
Ma non a casa mia. Non subito, non facile, non ora.
Il decorso post trapianto di mio padre, che sembrava andare piuttosto spedito, ha avuto una brusca battuta d'arresto dopo che con una TAC hanno trovato un buco nell'intestino.
Perforazione dell'intestino significa operazione d'urgenza, feci nello stomaco quindi quattro antibiotici differenti in un corpo che sta prendendo immunosoppressori, schifezze varie nel sangue da dover pulire. In più aggiungiamo che il cuore ha avuto una forte tachicardia (o un infarto? Non è dato saperlo...) e i reni fanno un po' gli scansafatiche già da dopo il trapianto, ed ecco dipinto il caso clinico di mio padre. Non serve sottolineare, ovviamente, che è grave, molto grave e potrebbe non riprendersi.
Sono due giorni che ho il cibo che fa su e giù, pronta per una vomitata che manco il black russian del nostro amico norvegese, vivendo la routine senza capirci davvero molto. I saldi che mi fan girare come una trottola, che il prossimo anno forse sono in Italia e devo fare incetta il più possibile qui per i bimbi, visto che tutto costa meno; le valigie da cominciare anche se pensare di dover essere dall'altra parte dell'Oceano adesso mi metto un filo di ansia, più che normalmente; il Francese che molla definitivamente la tetta e io invece vorrei non dover pensare che non allatterò più un bimbo, ma vorrei solo tenerlo così, attaccato a me fino ai suoi 18 anni!!
Sto gestendo la mia quotidianità come al solito, ma sinceramente non so come faccio, perché non riesco a concentrarmi su niente e la cosa diventa pericolosa quando sei il taxi di famiglia e gestisci tre bimbi al di sotto dei 6 anni...
Datemi un secchio, voglio vomitare!

giovedì 26 gennaio 2017

Di angioletti e pipì

Viaggio verso Udine di 10 giorni fa. All'ennesima volta che sento la domanda "ma da dove viene la pioggia?" decido di divertirmi un po' e mi invento una storiella dove la pioggia non è altro che la pipì degli angioletti e che quando invece fanno la cacca se è sucrèe viene la neve, se la fanno puzzona viene giù il ghiaccio.
I nani un po' ridono, un po' gridano dei lunghi "Nooooooo!!!", un po' ci credono; anche il Navigante è particolarmente divertito e la cosa ci tiene allegri per l'ultima oretta di viaggio verso casa mia.

Il giorno dopo, a tavola, la nonna spiega ancora una volta ai nani cosa il nonno è andato a fare in ospedale: che ha avuto un intervento, che gli hanno dato un fegato sano, che deve riprendersi perché l'operazione è stata lunga e piuttosto invasiva. Il Vitellino, ci guarda, ed esclama:
- Quindi se poi nonno va dagli angioletti, ci fa la pipì addosso?!?!
Alla nonna viene quasi un infarto e farfuglia un perplesso "Bè, spero non vada dagli angioletti...", io e il Navigante ci ribaltiamo dalla sedia per il tanto ridere e fatichiamo a spiegare alla nonna, ignara di tutto, cosa intendesse il Vitellino.

Sta cosa che il nonno è stato a rischio di "andare dagli angioletti" è rimasta molto impressa al Vitellino, ma non come qualcosa di brutto, semplicemente come un fatto quasi naturale, tant'è che nei giorni successivi l'abbiamo sentito esclamare, con tanto di voce particolarmente toccata:
- Oooooh miserda, povero nonno, che forse va dagli angioletti!!
Santa infanzia innocente...

PS: Miserda, perché voi lo sappiate, è lo storpiamento del mio Porca miseria...almeno spero

martedì 24 gennaio 2017

A proposito di sentimenti contrastanti...

Sono passati quasi sei mesi da quando ho finito di incastrare tutto l'incastrabile per la nostra vacanza. Come al solito ho passato ore a monitorare i biglietti aerei, incastrandoci la coincidenza pure per i suoceri; poi giorni interi su Airbnb, booking e siti privati per trovare gli alloggi; settimane intere sull'itinerario, che mi ha dato non poco filo da torcere: troppe cose da vedere, troppi km da percorrere su strade da 4x4, pochi giorni e, soprattutto, tre nani e due nonni...
Il mio viaggio in Costa Rica...l'ho sognato quando ero incinta del Vitellino, dopo aver letto un articolo che lo descriveva come un paradiso di natura e animali, viaggio perfetto da fare con dei bambini; l'ho agognato tra una vacanza non premeditata come le Seychelles, che è nata solo per andare a trovare il Navigante, e le ferie che non cadevano mai al momento giusto; infine l'ho sudato per costruirmelo come piaceva a me, bello carico, ricco di cose da fare e da guardare, al limite dello stress, alla faccia delle vacanze, perché a noi piacciono così, intense!
E ora che sono a un passo...non riesco nemmeno ad aprire la guida per pianificare un po' più nel dettaglio, per rivedere meglio quello che ho programmato, per sognare ancora un po'. Sono fatta così, un po' anche nella vita: adoro sognare, adoro organizzare al meglio, ma arrivato il momento decisivo, mi c@go sotto dalla paura!!! Perché tutta la responsabilità è su di me (il Navigante non è che si smazzi tanto...), perché 4 persone (+2 stavolta) si mettono nelle mie mani per vivere qualcosa di emozionante e unico, perché devo fare ancora le valigie e mancano le ultime cose burocratiche, perché mi sembra sempre di aver dimenticato qualcosa, un dettaglio importante, che rovinerà tutto, perché ho un itinerario pazzesco e non so se i nani (ma soprattutto i nonni...) reggeranno, perché sono stati spesi tanti soldi e magari non ne verrà la pena (no questo è im-pos-si-bi-le!!), perché sono talmente stanca che faccio fatica a reggere altre emozioni.
La mia Costa Rica è a un passo, mancano meno di tre settimane e poi saremo su un volo intercontinentale per San Josè e io vorrei solo...starmene tranquilla a casa in una buona e sana casalinghitudine!!! Io...che mi scoccio dopo mezza giornata di vacanza senza organizzare nemmeno una gitarella fuori porta...
Sono totalmente fuori di melone, me ne rendo conto, ma non bastonatemi, datemi atto che il periodo è quello che è. So che alla fine piangerò sull'aereo di ritorno, so che vivrò alla grandissima questa avventura, so che vorrò uccidere i suoceri mille volte, ma almeno faranno un po' da babysitter, lo so, davvero...razionalmente lo so...però per il momento non riesco a uscire dalla spirale di ansia pre viaggione che mi piglia ogni volta che il viaggio si fa serio, non ci sono riuscita nemmeno dopo che il Navigante ha ricontrollato tutto l'itinerario per l'ennesima volta, creando pure un diario di viaggio ad hoc!
Ho pure una super macchina fotografica nuova di pacca!!!! E l'unico pensiero è "Sicuro che la rompo..." tanto per farvi capire il livello di nero pessimismo che mi prende!! Mentre il Navigante nel frattempo si sta organizzando per correre una semi maratona nella capitale...già perché in effetti abbiamo così poche cose da incastrarci in quei 17 giorni, mannaggiamannaggia!!
Dai, date sfogo ai vostri insulti, me li merito tutti, lo so!!

lunedì 23 gennaio 2017

Anelare la routine casalinga...

Sono rientrata a casa. Mio padre è stato oggi trasferito in reparto e il suo decorso fisico pare sia davvero buono, è un po' fuori di testa però, cosa che pare sia normale, ma sta facendo impazzire mia madre e un po' mi sento in colpa per essere tornata. L'ho pregata di chiamarmi appena per lei la cosa fosse stata insostenibile in modo tale da prendere il primo aereo per venirle a dare una mano.
Volevo però tornare, un po' perché non volevo far perdere troppa scuola ai bimbi, un po' perché avevo portato via quattro cose messe in croce e un po', devo ammettere, perché sento che il Navigante non ama dovermi "dividere" con nessuno. Intendiamoci, la cosa non mi tocca più di tanto, nel senso che se ci fosse stato effettivo bisogno sarei rimasta e lui, anzi, mi avrebbe incoraggiato, non certo osteggiato. Però ecco lui, sicuramente anche per causa mia, è ben abituato ad avermi alle sue calcagna tipo cane fedele; sempre pronto a lasciarmi libera di fare quello che voglio, ma sempre necessitando che io faccia la mia parte di cane fedele. Forse nemmeno se ne rendo conto, ma di sicuro questo è quello che percepisco.
Comunque sono rientrata e mi sento una ruota sgonfia. Dopo Natale speravo di farmi un bel mesetto tranquilla nella nostra routine familiare prima di partire per le vacanze (che sono vacanze direte voi, ma sono anche vacanze con tre nani piccoli e due suoceri con cui abbiamo moooooolte toppe da rammendare...) e invece mi ritrovo a raccogliere cocci di me stessa e cercare di rimetterli in sesto.
Mio padre non è stato proprio un padre modello, diciamo, e il mio rapporto con mia madre ha sempre fatto schifo. Non mi sono mai sentita bene in casa, finché non ne sono uscita e dopo una breve, ma intensa psicoterapia ho imparato a guardare da fuori queste due persone, che non sono altro che persone umane, con grossi limiti e grossi problemi, ma che in fondo sono i miei genitori e, per lo meno, hanno cercato di fare sempre il meglio, anche se poi il meglio...vabbè era proprio da cestinare!

Quindi ora mi trovo in un limbo di sentimenti dove senso di colpa, rabbia, tristezza si mescolano in un cocktail venifico che mi fa arrivare a sera distrutta manco avessi spalato pietre per tutto il giorno, ho le spalle talmente rigide che stasera a zumba sembrerò una mummia imbalsamata! Insomma sto psicologicamente a terra, vorrei solo chiudere gli occhi e riprendermi da questa immane stanchezza che il lavorio di testa mi sta provocando. E godermi anche solo per un attimo la routine casalinga...

mercoledì 18 gennaio 2017

Bollettino medico

Ci sono tante cose che vorrei scrivere, parole difficili, ricordi indelebili per spiegare come ci si possa sentire in questi casi. Proprio non ci riesco. In quei pochi momenti in cui riesco a sedermi davanti al computer sinceramente non ne ho voglia, voglio chiudere la mente e rilassarmi.
Comunque sono ancora a casa di mia madre, non lavorando e avendo dei bimbi che non sono ancora bloccati dall'obbligo scolastico, mi sono presa una decina di giorni per stare con lei (mentre mia sorella è partita dopo pochi giorni), per non farla pensare almeno quando è a casa, dovendo stare dietro a tre nanetti scalmanati. Possiamo andare poco in ospedale, quindi se fosse sola il resto della giornata non passerebbe più, almeno così le portiamo un po' di allegra confusione.
Mio padre pian piano, passo dopo passo, ne esce. E' stato operato venerdì, durante il mio viaggio di rientro (e mai come ora sono felice di essere un'expat, ma vicino casa!) e quando sono arrivata era appena uscito dalla sala operatoria, eppure sono riuscita a vederlo. Ora è stato già spostato dalla rianimazione in semiterapia intensiva dove farà ancora qualche giorno e, se tutto continua ad andare come sta andando, andrà in reparto.
Tutto è successo talmente veloce...Abbiamo aspettato mesi, anni questo momento e oggi già lo stanno facendo alzare per la prima volta! Tenendo conto che le nostre speranze che passasse l'operazione erano davvero minime, non siamo pronte ad affrontare la velocità con cui la situazione sta evolvendo. Grate di ciò, ma molto frastornate.
E che questa seconda possibilità dia i suoi frutti...

giovedì 12 gennaio 2017

Di un papà malato e messaggi che cambiano la giornata

Metti un pomeriggio come gli altri, sei là a mettere a posto i vestiti con i tre nani che ascoltano la musica nella loro nuovissima radio (Babbo Natale e l'amica che ci ha dato l'idea santi subito, il miglior regalo di sempre!), pensi mentalmente a cosa preparare per cena, a che ora partire per andare in palestra, a che vestiti tirare fuori per la scuola...insomma tutte le solite piccolezze quotidiane che ti sembrano sempre di vitale importanza.
Poi ecco, arriva un messaggio e tutto viene stravolto: i vestiti vengono messi in valigia, la cena rapidamente cucinata, la palestra salta, i piani del weekend sono appesi a un filo e con il cuore in mano ci si siede sul divano, boccione di gelato che intendi svuotare a breve e il vuoto.

"Ricoverano papi stasera esami e domani forse trapianto"

Mia madre ha sempre molto tatto per le cose importanti, per le minchiate stiamo a fare mille giri di parole, ma per le cose importanti no, semplicemente spiattelliamole così in chat senza pensare. Poi certo la vedo mentre in fretta e furia fanno la valigia e caricano tutto in macchina, direzione ospedale. Vedo mio padre nervoso, incazzato, che bestemmia per tutto, mia madre in preda al panico, agitata che solo a pensarci mi agito pure io.
Sono anni che mio padre sta male, era da poco nata la Belva quando il fegato ha iniziato a fare le bizze e non gli si può certo fare una colpa, povero fegato, che mio padre non si è mai astenuto nè moderato, però questa è un'altra storia. Dopo esami che manco un calzino nella lavatrice, vengono scoperte ulcere allo stomaco e una ciste nel fegato che quando sarà tolta, svelerà alcune cellule cancerose pronte a fare il loro sporco lavoro. Il fegato non si è mai ripreso, non aiutato da un diabete senile che passa velocemente da pastiglie a insulina, ma tiene botta, grazie alla volontà di ferro di mio padre che decide di riprendere in mano la proprio vita con un'alimentazione più sana, direi rigorosa.
Ma il fegato non migliora e si arriva a capire che l'unico modo per uscirne è un trapianto. Gli esami che fa sono infiniti e solo la scorsa estate entra definitivamente in lista e solo ora arriva un fegato a lui compatibile.
Questo il passato. Il presente è l'attesa di capire se l'espianto di questo fegato, che avverrà questa notte, andrà a buon fine. Il futuro è, in caso di notizie positive, un viaggio verso casa mia mentre mio padre viene operato. Sperando di non andare là per dargli l'ultimo saluto, ma per dare il benvenuto alla sua nuova vita...

martedì 10 gennaio 2017

I nostri cinque giorni alsaziani

Gennaio è sempre un casino: riprendere in mano la routine, rimettere in sesto il corpo e l'anima,cercare di portare avanti i miei mille progetti senza perdere pezzettini in giro...mantenere in particolare questo ultimo punto diventa sempre più difficile con solo un paio d'ore nel primo pomeriggio libere da marmocchi, faccende e appuntamenti più o meno importanti.
Comunque volevo parlarvi dell'Alsazia e quindi eccomi qua, questo il nostro giro fatto in 5 giorni:



Cinque giorni sono pochi, pochissimi, io ve lo dico! Soprattutto per quanto riguarda la parte vicino a Colmar, cioè tutti i paesini del parco naturale des Vosges, solo per quelli ci vorrebbe una settimana, sono tutti bellissimi, tipicissimi, magicissimi! In più Colmar richiede almeno una giornata intera (noi abbiamo fatto un pomeriggio e la mattina successiva), mentre Strasbourg da un minimo di due a un massimo che dipende da quanto volete vedere. Noi abbiamo cercato di fare un mix tra grandi città e paeselli e l'unico rimpianto è di non essere riusciti a visitare Ribeauville e Riquewhir, che abbiamo visto solo passandoci con il camper (e quindi niente centro storico che è zona pedonale).
Noi abbiamo fatto "vacanza mercatini", tralasciando completamente musei o monumenti, mantenendo solo la visita alle chiese. Ci siamo riempiti gli occhi di oggetti in legno e tessuto, il naso di profumo di cannella e arancia, lo stomaco di bretzel e succo caldo che veniva venduto in bicchieri di plastica dura personalizzati per ogni paesino e che ovviamente non ci siamo tirati indietro nel collezionarli praticamente tutti! Il primo albero di Natale è nato proprio in Alsazia e si vede che lo spirito natalizio qui ha qualcosa di diverso, qualcosa di più radicato. Le decorazioni sono alle volte al limite del kitch, ma possiamo non perdonarglielo quando alle finestre vengono attaccati, tra le altre cose, enormi orsi di peluche e renne che trainano carri pieni di doni?!?
La zona è in generale meno cara rispetto alla Francia del sud e per certi versi più genuina, anche se la cultura è fortemente influenzata dalla vicina Germania, tanto che spesso la lingua più ascoltata è il tedesco! Con il camper è abbastanza agevole girare, un po' come in tutta Francia del resto.

I bimbi, a parte il freddo polare (non abbiamo mai raggiunto i 5°...) che li rendeva particolarmente frignoni, sono stati entusiasti, quasi tutti i mercatini avevano una giostrina per loro, per non parlare della quantità di bretzel e salsicce che si sono fatti fuori! Abbiamo camminato parecchio, ma non si sono lagnati più di tanto e tra le cose che più hanno amato, oltre alle giostre, ci sono stati il tram per raggiungere il centro di Strasbourg (eravamo parcheggiati in un park&ride molto comodo dove con 6€ pagavi parcheggio per l'intera giornata e biglietti a/r del tram per tutti verso il centro, da tenere in conto anche se si è con la macchina), i presepi (Eguisheim aveva un'esposizione in tutto il paese: in ogni angolo si trovava un presepe diverso!) e il cibo ovviamente!
Bè tanto hanno amato i mercatini che il Vitellino ha chiesto: "ma ci sono mercatini di Natale in Costa Rica?!?"...no amore mio, niente mercatini di Natale in Costa Rica, non a febbraio quanto meno...

giovedì 5 gennaio 2017

Ancora mi stupisco...

- Buongiorno! Vorrei prendere un appuntamento per un controllo, il dottore mi aveva detto di chiamare dopo Natale.
- Ma sa che adesso è tardi e non avrà l'appuntamento immediatamente?
- Sì, bè, non importa, il medico mi ha detto con calma.
- Ok va bene...la prima data disponibile è il 23.
- Febbraio?
- Noooo, gennaio!!
- Ah....ok...
- Quale dottore?
- Dottor X
- Ah ma lo sa che adesso dottor X fa consultazioni solo private? Dovrà pagare sul posto XXX euro e poi farsi rimborsare la cifra.
- Scusi non ho capito: 250€?
- Nooooooo, 50€!

Cioè quindi...fateme capì...sto prendendo un'appuntamento per una consultazione privata per 50€, che comunque mi saranno rimborsate all'80% (solo perché non ho l'assicurazione aggiuntiva, sennò sarei stata rimborsata al 100%), e siccome ho chiamato tardi la data più vicina è fra due settimane????
Mondo civile...

mercoledì 4 gennaio 2017

Piccolo resoconto di buon anno!

...e niente...buon Natale...buon anno...buone feste che ormai per me sono finite visto che qui la Befana non è festivo e scuola e lavoro ricominciano subito dopo Capodanno, ossia il tre gennaio.
Mi rendo conto di essere completamente sparita senza nemmeno un post di saluti, ma credevo sinceramente di avere il tempo di fermarmi se non prima della partenza, quantomeno durante i giorni in cui sono stata a casa dei miei, invece è stato impossibile anche solo guardare la mail sul cellulare!

Allora innanzitutto il nostro tour in Alsazia è stato davvero intenso, io poi ero mezza malata, tanto che una mattina sono dovuta rimanere a letto, bloccata con 39° di febbre!! Ho iniziato a star male il secondo weekend di dicembre e solo ora vedo la fine del tunnel, la qual cosa, inoltre, mi ha bloccato completamente ogni attività fisica, ma ovviamente non la voglia di mangiare come se non ci fosse un ieri, un oggi, un domani e un postdomani!!
Siamo dovuti partire con un giorno di ritardo perché la batteria dell'abitacolo del camper era completamente scarica e ci è mancato poco che non annullassimo tutto il viaggio; ma alla fine la batteria si è ripresa e siamo partiti; spero di riuscire a farvi in settimana un post dedicato.

Rientrati in Italia il 23 notte in modo tale da poter essere visitata dal medico di famiglia (avevo paura di dover prendere antibiotici, ma alla fine era solo una tremenda influenza), ci siamo poi fatti 6 giorni intorno al lungo tavolo in legno della taverna tra cibo, tisane, scala 40 e tombola, gioco molto apprezzato dai bimbi, soprattutto quando giocavamo con la Smorfia napoletana (anche se il Navigante non ha voluto dircela in dialetto!), e solo qualche piccola uscita tipo per andare al cinema con i bimbi a vedere Oceania o per farci un pomeriggio/serata soli in coppia che fa sempre bene, ma in generale non ci siamo mossi molto. Il Navigante lo odia, io invece trovo che Natale è solo così: tanta gente, tanto cibo, tanto inutile cazzeggio...J'adore!!!!

L'ultima parte della nostre vacanze è stata dedicata ad amici, nuovi e vecchi. Il 30 mattina ci siamo incontrati con La Puff, il GG e il Nin per vedere la mostra The Art of the Brick (di cui avevo letto sul sito di Patatofriendly e che mi aveva proprio tanto colpito) a cui abbiamo aggiunto un pranzo + passeggiata insieme. Un "primo appuntamento" che ci ha finalmente fatto conoscere di persona e a cui spero ne seguiranno tanti altri, anche se logisticamente non siamo proprio vicini di casa!
Dopo questi nuovi amici, siamo andati da una coppia di vecchi amici: lei conosciuta insieme al Navigante, per poi ritrovarci a Spezia qualche anno dopo e con due bimbe praticamente coetanee. Insieme a un'altra coppia di amici, padrini di battesimo del Francese, che ora abitano a Taranto, ma con cui abbiamo passato gli anni spezzini, cerchiamo di ritrovarci almeno per Capodanno, anche se non è proprio così semplice. Comunque quest'anno ci siamo trovati a Spezia due coppie su tre e abbiamo passato il 31 mangiando e aspettando la mezzanotte con gli Aristogatti e Aladin, mentre l'uno a pranzo fuori, mangiando (oh...mangiando...una cosa nuova...) panigacci e testaroli al pesto!

L'uno notte eravamo in camper e, seppur con qualche problema all'olio (lunedì farà un giretto da dottore il nostro caro "pancher"!), siamo ritornati a casa.
Qualche giorno di vacanza tra di noi, qualche giorno con la famiglia, qualche giorno con gli amici. Perfetto, ma ora io devo riprendermi e pure i ragazzi, che ieri dopo scuola erano talmente contenti di essere a casa con le loro cose che non hanno nemmeno litigato tra di loro, un miracolo!!! Per non parlare del Francese che mi sta facendo delle grossissime spanzate di sonno.
Giusto il tempo di riprenderci...che le vacanze di febbraio saranno ancora più intense...