mercoledì 26 settembre 2018

A cena con i miei figli

Io e il Navigante non siamo shopping addicted, non abbiamo abbonamenti a TV a pagamento (anzi la TV che abbiamo è piccola e sempre spenta) e il prezzo dei nostri telefonini non arriva a 250€ in due; però amiamo in maniera spasmodica viaggiare, mangiare e bere, insomma i nostri sfizi girano tutto intorno a queste attività.
Mentre per i viaggi ci siamo sempre adoperati per continuare anche dopo l'arrivo dei nani, per le uscite al ristorante o a una sagra o a una fiera è stato molto più difficile riuscire a trovare il modo per intrattenerli a dovere, o almeno abbastanza da poter passare un paio d'ore in pace. Non sto parlando di ore e ore seduti in un ristorante stellato, alle volte anche una semplice pizza in un ristorante family friendly diventa un vero incubo.
Partiamo con la Belva che appena le si dice di cambiarsi per andare a mangiare fuori comincia con le sbuffate e con il lamentarsi su qualsiasi cosa ci sia da mettersi "E i pantaloni no" "E voglio quel vestito non quell'altro" "Voglio la gonna non i leggins che poi sono brutta" ovviamente mentre io tiro fuori la roba per gli altri due e cerco di frenare l'agitazione per l'uscita. Non oso immaginare a 14 anni...
Poi c'è il Francese che mentre mangiamo vuole assaggiare tutto dal piatto degli altri, per poi fare storie su quello che ha nel suo, anche se ovviamente l'ha scelto lui. Inoltre non sta seduto se non il minimo tempo necessario per inghiottire e se gli dici di aspettare sicuro arriva una pipì o una cacca che lo libera dal giogo della sedia.
Infine c'è il Vitellino che adora uscire, ma rientrare è sempre una pena e cominciano dei capricci assurdi al ristorante che terminano direttamente a casa dopo essersi lavato a forza, dopo aver sentito i peggio strilli e quando ormai il corpo ha perso tutte le energie.
Io arrivo stremata, nervosa, isterica e con la voglia di uscire con i miei figli che si assottiglia ogni volta di più...capita solo a me?

martedì 25 settembre 2018

Perché la Bosnia? E, soprattutto, perché con i bambini?

In questa serata in cui avrei dovuto essere ad un tavolo di un ristorante sola con il marito, dopo un pomeriggio passato all'Ikea per scegliere la libreria tanto attesa, senza figli perché c'è la nonna sitter, vi scrivo dal divano in pigiama e per non incazzarmi scrivo, perché la scrittura almeno per me è profondamente terapeutica.
E allora parliamo un po' di vacanze, che fa sempre bene!
Molti si saranno chiesti perché ho deciso di visitare la Bosnia e soprattutto perché farlo con i figli al seguito. Chi mi segue forse ha capito che le nostre mete sono spesso frutto del caso, del momento, dell'organizzazione e così è stato per la Bosnia, come spiegavo in questo post.
All'inizio non mi sono posta molti problemi, passando per quelle zone non volevo perdermi Mostar e Sarajevo, solo dopo mentre pianificavo il viaggio cercando info sulla rete mi sono resa conto che non sono in molti ad aver lasciato scritto esperienze in quelle zone e per lo più sono giovani coppie o single.
Ho avuto qualche remora, ma poi è scomparsa tanto velocemente quanto è arrivata e siamo semplicemente partiti. Partiti per questo meraviglioso stato che ci ha colpito il cuore. Non è stato facile spiegare ai bambini l'orrore di una guerra così fresca, ma ormai i miei nanetti sono abituati a viaggi incentrati sulle guerre e avere un papà militare aiuta molto a far vivere in modo più naturale possibile, qualcosa che di naturale non ha proprio niente.
La Bosnia è pericolosa? No. La Bosnia ha solo molte cicatrici, forse ancora ferite aperte, ma non c'è nessun pericolo, o meglio, nessun pericolo che non si possa trovare in qualsiasi parte del mondo. Con un piccolo "però" se si parla di alcune zone particolari ancora non sminate, ma assolutamente lontane da itinerari turistici o comunque zone abitate.
La Bosnia è solo cimiteri e case distrutte? No. La Bosnia è natura, è montagne verdi e paesaggi ancora quasi intatti, zone brulle dove non ci sono nemmeno le pecore e città brulicanti di vita e culture che si intrecciano.
La Bosnia è una meta per bambini? La Bosnia è semplicemente una meta da adattare anche a loro. Non è Disneyland, ma sono bastate due canoe sgangherate messe a disposizione dall'autokamp per passare due pomeriggi magnifici; sono bastate un bagno sotto delle cascate naturali per dimenticarsi del mare, è bastato un mercato ricolmo di ogni cosa per invogliare mia figlia a comprarsi una pashmina e ad andare in giro anche lei velata come la maggior parte delle donne a Sarajevo e Mostar, è bastato sapere che ovunque ci fermassimo i chevapcici erano buonissimi, è bastato andare in tram fino al centro di Sarajevo per rendere la giornata magica e dimenticarsi che nel campeggio c'era un parco giochi enorme.
La Croazia ci è piaciuta, il mare era magnifico, alcune zone rimangono nel cuore, ma la Bosnia ha un posto speciale e non mancheremo di visitare anche Serbia e Montenegro. E, credete a me, non importa qual è la meta. Se voi volete esplorarla, troverete sempre modo di farla piacere anche ai vostri figli!

lunedì 17 settembre 2018

7 anni

No, oggi non è il compleanno di nessuno, né nessun anniversario particolare, ma oggi sono ufficialmente finiti gli anni in cui le mie mattine avevano sempre qualcuno che gironzolava per casa: oggi il Francese ha cominciato la materna il che significa per me che, dopo 7 anni, ho tutte le mattine libere dalle 8.30 alle 13 per tutto l'anno scolastico. A parte una piccola parentesi di qualche mese in Francia prima del suo arrivo, in cui la Belva e il Vitellino andavano a scuola tutto il giorno (solo per due volte a settimane comunque), è la prima volta che mi ritrovo per così tanto tempo sola. Sola. S-O-L-A!
Il che un po' ammetto mi destabilizza e mi fa pesare moltissimo lo scorrere del tempo mio, come me stessa e come mamma. Ma d'altro canto, ragazzi, non avete idea dell'euforia di riguadagnare spazio, silenzio, tempo. Tempo da poter dedicare a me, alla casa, alla spesa, allo sport, a quello che mi pare. Taaaaanto tempo, un'immensità per quanto mi riguarda!
Il Navigante diventa sempre più pressante riguardo a un quarto figlio (l'età comunque avanza...la sua, mica la mia!) e se da un lato vorrei tanto ripercorrere tutte le gioie di gravidanza-allattamento and so on, d'altra parte guardo a queste lunghe e immense mattine sola e penso che non so se riuscirei ancora  una volta a sacrificare tutto questo tempo libero. Un tempo libero che 12 anni fa, quando lasciai tutto per seguire il Navigante, mi pareva inutile, vuoto, senza senso, noioso, mentre ora la bramo come le api con il miele!
Tutto questo magnifico silenzio poi...come facevo a non adorarlo?!?!? ...vediamo quanto duro prima di annoiarmi...

domenica 9 settembre 2018

Bosnia e Croazia in camper

Ma basta fare post riguardo la mia psicopatia, parliamo un po' di questo ultimo mesetto, parliamo un po' di questo viaggio nato per caso e un po' raffazzonato.
Avevo un fatto un piano di massima molto serrato, lo sapevo ancora prima di partire, molto derivava dal fatto che sulla Bosnia non avevo trovato chissà quante notizie, mentre in Croazia pare che non ci siano angoli da poter tralasciare (e su questo ho mooolte riserve).
Devo dire che è stato davvero un viaggio scoperta e la migliore è stata proprio la Bosnia, come già vi ho detto, che ci ha preso ben 8 giorni, dai 3 che invece avevo messo in conto io! I bosniaci, meno abituati al turismo di massa, sono molto più easy e molto più friendly dei croati, che invece ti trattano proprio come noi friulani trattavamo i tedeschi in vacanza a Lignano 20 anni fa...
Girare con il camper non è stato semplice, soprattutto la Croazia non è per niente adeguata a questo tipo di turismo, anzi lo ostacolano apertamente, preferendo favorire il turismo di massa mordi e fuggi; uscendo invece dagli itinerari classici si trovano autenticità e molta più apertura nei confronti dei camper.
La Bosnia invece è una novellina in generale con i turisti, tutto è molto nuovo per loro, figurarsi un bestione di quasi 7 metri con 7 persone che vivono al suo interno! La mancanza di appoggi in Bosnia è semplicemente dovuta al loro recente ingresso nel mondo del turismo, non al voler ostacolarne la presenza e, anzi, ti aiutano sempre molto volentieri.
In Croazia, come avevo già accennato non si può dormire in camper fuori da una struttura adeguata, che sia un campeggio, un autokamp o una proprietà privata. La differenza tra campeggio e autokamp dovrebbe essere la stessa che c'è tra un campeggio e un'area di sosta, ma non è sempre così, solitamente i campeggi sono più grandi, con più servizi,check-in e check-out, mentre un autokamp è a gestione familiare, più flessibile negli orari e servizi basici, ma ho visto anche campeggi piccolissimi e in entrambi i casi i servizi basici non sono sempre forniti (incredibilmente spesso non è possibile svuotare le acque grigie o si deve utilizzare un water per quelle nere!). Le proprietà private, di solito dei ristoranti, non hanno mai nessun servizio, se non un posto dove parcheggiare e dormire essendo ragionevolmente sicuri che nessuno ti rompa.
In Bosnia invece è tutto più labile, nessuno ci ha mai detto che non si può parcheggiare e dormire in uno spazio che non sia privato, abbiamo sempre trovato persone disposte ad aiutarci, ma non abbiamo capito se la legge è come quella croata. Anche in Bosnia spesso i servizi basici non ci sono e nelle grandi città, come per la Croazia, i campeggi sono cari e distanti dal centro.
Bisogna dire però che quello che si spende nei campeggi, si risparmia nella spesa e nei ristoranti, anche se molto più in Bosnia che in Croazia. Per darvi un'idea dei prezzi, noi (camper + 3 adulti + 4 bambini) abbiamo speso dai 10€ nell'autokamp di Blagaj alle porte di Mostar (il migliore campeggio in assoluto con tanto di birrozza di benvenuto, ristorante con cucina casalinga, navetta per la città 15€ a/r, canoe e pedalò gratis!) ai 40/45€ di quelli croati.
Noi comunque abbiamo anche dormito in un paio di normali parcheggi, senza che nessuno ci dicesse nulla, sia in Bosnia a Trebinje, dove inoltre un passante ci ha rassicurato che la zona era sicura perché videosorvegliata, che in Croazia a Ston e a Okrug Donji, su una magnifica spiaggetta isolata con tanto di chiringuito di cui poter utilizzare i tavoli e i bagni. A Ston c'era un camper italiano vicino a noi e il proprietario ha chiesto alla polizia lì vicino se poteva rimanere per una notte e il poliziotto ha risposto "c'è l'1% di possibilità che venga a bussarti per farti andare via".
Non abbiamo mai trovato una zona solo di carico/scarico acque, tutt'al più è possibile ricaricare le bombole di gas in diverse pompe di benzina (quelle un po' più grandi) e provare a chiedere a qualche campeggio se, pagando, si possa usufruire di quel servizio; noi ci abbiamo provato una volta, da una parte ci hanno detto di no, mentre al successivo campeggio, uno di quelli enormi, super attrezzati e costosissimi, ce l'hanno fatto fare gratuitamente!
Infine per quanto riguarda la prenotazione, spesso raccomandata nei vari racconti sul web, devo dire che noi non abbiamo prenotato niente perché i nostri piani sono sempre labili, ma visto che la Croazia è una meta molto frequentata, quando decidevamo la tappa successiva telefonavamo, il giorno prima o il giorno stesso, ad uno o più camping per sapere se c'era posto, il prezzo e se era fattibile arrivarci con il nostro camper da 7 metri (non è sempre così).

Se avete qualche domanda a proposito non esitate. E non esitate nemmeno a valutare queste mete per una vacanza, sono zone magnifiche soprattutto fuori dai circuiti del turismo di massa.

venerdì 7 settembre 2018

Essere mamma degenere ed esserne conscia

All'inizio di questa settimana avevo sognato mille mila cose da fare: post da scrivere, foto da mettere a posto, mattinate camminando tranquilla in un ameno centro commerciale e pranzi sola buttata sul divano o su un tavolino di un qualsiasi bar romano.
La realtà come al solito è ben diversa.
Non posso dire di non aver fatto nulla perché sarei una bugiarda visto che ho rigirato casa come un calzino pulendo anfratti che nemmeno sapevo di avere (che non vi dico le condizioni di una casa lasciata allo stato brado da più di un mese...), ho azzerato le lavatrici lavando anche coperte e lenzuola del camper, ho sistemato tutti i vestiti, ma soprattutto tutte le spese fatte in viaggio (in Francia tra Primark e spese culinarie vi lascio solo immaginare...) e mi sono concessa due pranzi con il Navigante, una serata tra amici di pianerottolo iniziata con un aperitivo e finita con la rakia bosniaca, svariate cene fuori con il Navigante. Siamo pure stati all'Ikea per comprare il letto con funzioni di divano per la cameretta, visto che poco prima di partire abbiamo venduto lo storico letto a castello francese dei nani; ed è stato così estremamente rilassante poterci andare solo noi, la sera, girovagando con calma senza l'assillo nanesco di fame, sete, noia!
E ovviamente ho impunemente cazzeggiato, sbattuta sul divano con il mio pranzo pane e philadelphia direttamente dalla vaschettina, guardando le prime serie di Grey's anatomy che stanno dando sulla La7 (piegando panni o guardando le mail o organizzando il prossimo viaggio...sia mai che ci si annoi troppo).
Alla fin fine l'unica cosa che posso dire è che questa settimana non mi è bastata! E potete darmi della madre degenere, senza cuore, egoista o quello che vi passa per la testa, non mi direte nulla che io non mi sia già detta almeno un milione di volte questa settimana in cui i nani non mi sono mancati nemmeno per un secondo! E a dirla tutta ogni volta che li chiamavo e sentivo le urla, i litigi, la voce di mia madre contenta, ma isterica, la voglia di rimanere ancora un po' nano-free si ripresentava più forte che mai!
Ma come ho detto al Navigante so qual è la motivazione: io sto davvero sempre in loro compagnia, pur mandandoli a scuola, pur lasciandoli a nonni, amici o papà per uscire di tanto in tanto, nella mia routine non c'è uno spazio sufficientemente lungo senza di loro perché difficilmente tutti e tre vengono presi contemporaneamente, scuola a parte.
Non mi lamento, ho scelto io di avere tre figli così vicini di età sapendo di non aver nessuno, spesso nemmeno il marito. Ma il dato di fatto è che ogni tanto vado in overload da bambini, solo dai miei bambini che quelli degli altri mica mi danno fastidio (tanto che stamattina ho fatto da babysitter alla figlia della mia vicina di casa, quella che fa la parrucchiera e mi taglia i capelli gratis tutte le volte che voglio...do ut des...). E se qualcuno se lo chiedesse, no, non voglio metterli a scuola tutto il giorno, ma qualche fuga ogni tanto, sola o con Navigante, è più che necessaria!

martedì 4 settembre 2018

Nuove sfide

Pensavo di riuscire a farvi qualche upgrade durante le vacanze, ma il wifi funzionante, il tablet carico e la stanchezza che mi permetteva di scrivere erano tre condizioni proprio difficili da avere tutte insieme
E quindi alla fine vi scrivo dal mio divano romano in quella che è la settimana di vacanza mia e del Navigante, perché i nani sono stati gentilmente scaricati alla nonna, al rientro dal tour bosniaco-croato. Loro in panciolle a mangiare caramelle e vedere televisione a tutto spiano, noi a fare i felici fidanzatini tra serata con amici, cinema e varie commissioni da svolgere comunque in tutta tranquillità agli orari che meglio ci aggradano.
Preparare il rientro senza i nani che mi girano intorno è veramente una pacchia, anche se in realtà questi giorni dovevano essere utilizzati per imbiancare le pareti, ma l'imbianchino ci ha dato buca tre giorni prima dell'inizio dei lavori e l'altro che abbiamo scovato può iniziare solo fra 10 giorni! Alla faccia che in Italia non c'è lavoro, se chiedo un lavoro senza fattura sono abbastanza sicura di avere la fila fuori dalla porta!
Comunque questo è un settembre molto particolare per me: per la prima volta dopo 7 anni rimarrò tutte le mattine DA SOLA! Il Vitellino inizia la scuola elementare e il Francese la materna, la qual cosa mi rende da una parte felice, ma dall'altra mi da non poca ansia: il tempo passa per loro e per me, non so se la cosa mi piaccia poi così tanto! Alle volte mi chiedo se la mia voglia di avere un quarto figlio sia il un modo un po' malato per stoppare il tempo, per non sentirmi "sorpassata", per continuare a rimanere ancorata a questo status di mamma che ormai conosco a meraviglia...
Per il momento pensiamo all'immediato futuro và e a questo settembre particolare, dove avrò tempo libero a iosa, quindi mi sono data da fare per complicarmi un po' la vita e ho cominciato a insegnare italiano a stranieri in modo volontario in una parrocchia vicino al lavoro del Navigante, questo non solo mi mette di fronte a una bella sfida con qualcosa che per me è quasi del tutto nuova (avevo fatto delle lezioni a un'amica spagnola, ma si parla ormai di 10 anni fa), ma mi permette anche di poter pranzare con il Navigante almeno un paio di volte a settimana, il che è decisamente fico!
Vorrei anche riuscire ad avere il tempo di passare qualche ora allo spazio Be.Bi dove l'anno scorso andava il Francese, ovviamente sempre come volontaria; lì fanno anche terapia per bambini autistici, soprattutto di pomeriggio quindi non credo che riuscirò a seguirne qualcuna, ma non si sa mai.
E poi...bè e poi mi sa che farò anche la rappresentante della classe del Vitellino :D ho come l'impressione che queste cinque mattina da sola saranno tutto fuorché rilassanti!