mercoledì 30 novembre 2016

Facciamo il punto e andiamo avanti

I miei ultimi post sono stati un filino pesanti, quindi alleggeriamoci che è meglio.
Prima però giusto per essere chiari: i miei suoceri sono qua perché comunque ci stanno provando, sono qua per amore dei nipoti, non certo per me, ma sono qua perché tutti ci stiamo provando come è giusto in una famiglia.
C'è chi ci prova di più e qui faccio un po' la vittima, perché in fondo io sono quella che si sta smazzando cose che non le concernono, come il rapporto tra i miei suoceri e il Navigante e se non fossi scesa io per prima dal cucuzzolo, nessuno avrebbe fatto altrimenti, sebbene fossi io quella che è stata più colpita negli anni, e saremmo ancora tutti arroccati nel nostro eremo. E probabilmente ognuno in un eremo per i fatti suoi...
C'è chi ci prova di meno, se non proprio niente, lasciando la patata bollente nella mani di altri e aspettando che la situazione si sistemi. Alle volte aspettare con calma ha i suoi vantaggi, ma purtroppo ci sono situazioni in cui bisogna fare qualcosa, anche a costo di rovinare tutto. Magari non fare il panzer come faccio io, però darsi una mossa quello sì. E qui parliamo del Navigante, ma anche di sua madre, sono entrambi molti simili di carattere e la filosofia è "piuttosto che discutere, meglio chiudere ogni rapporto"...eh vabbè...
C'è chi ci prova, però dai a 70 anni mica è facile venire a patti con sè stessi e con gli altri; quindi ci sono scene esilaranti in cui loro rimangono interdetti da certe cose e non sanno cosa fare e cosa dire, tipo quando sabato la Belva aveva 38° di febbre, io le ho fatto fare la doccia (ricordatevi che io sono in Francia e il bidet non esiste, quindi ci si può lavare solo con la doccia) e per loro era una cosa assurda, ma non hanno detto niente, fosse stata mia madre come minimo mi avrebbe dato della mamma sciagurata; oppure momenti in cui sondano il terreno in maniera un po' impacciata per sapere come la penso, come quando il suocero mi è venuto a chiedere se poteva comprare al Vitellino una pistola o se la cosa mi disturbasse, mi disturba e parecchio, però vi vedete tre volte l'anno potrei mai dirti di no? Apprezzo comunque il gesto...
In quei momenti sembrano dei bambini che non sanno come comportarsi e mi fanno davvero un sacco di tenerezza. Per lo meno ci provano in qualche modo, però è evidente la loro difficoltà, il loro mettersi al passo con i tempi (per molte cose sono rimasti a quando hanno cresciuto i loro figli, più di trent'anni fa) è zoppicante, per non parlare del fatto che io ed il Navigante siamo una coppia al di fuori di moltissimi canoni a loro noti e non sanno come rapportarsi in primis con me, così differente da loro, in secondo luogo con loro figlio e la vita che si è creato.
Alla fine dei conti, come dicevo prima, siamo qua e stiamo provando a vedere come va. Ciò non toglie che sfido chiunque a non sbarellare dopo due settimane (di cui 10 giorni soli, senza marito) con i suoceri in casa. Già vivere insieme sotto lo stesso tetto è difficile con i parenti prossimi, anzi già è difficile con il proprio marito, figurarsi con persone con cui finora non ci sono state relazioni, ma solo scontri!

Vabbè comunque passando alla parte più leggera del post, oggi sono dovuta andare a cambiare delle calze comprate per la Belva (la febbre del weekend senza sintomi mi puzza di crescita e quelle calze erano troppo giuste): ho lasciato delle carinissime calze rosa e bianche con disegnini sbriluccicanti a forma di fiocco e cuoricino, per prenderne altre nere e bordeaux con strass e stelle fucsia.
Ho riflettuto sul fatto che sto arrivando a un altro step: il primo fino ai 2 anni circa il vestiario era tutto ciccicoccò, puccipucci, fiocchettini, rosa (che per altro detesto) e io mi ritrovavo a comprare alla Belva sempre cose nel reparto maschile (ottime per il Vitellino l'anno successivo); il secondo step arriva fino ai 5 anni con bimbe vestite fashion, ma sempre ciccicoccò, puccipucci, fiocchetini e rosa con declinazioni più decise come il fucsia, dove però riuscivo a trovare sempre qualcosa di valido. Ora ho dato un'occhiata ai vestiti dello step successivo, i 6-8 anni, e il primo pensiero è stato "non va nemmeno alle elementari!! Così la farò vestire forse alle medie!!!".
Ok devo mettermi in modalità "stanno crescendo fattene una ragione!".

domenica 27 novembre 2016

Suoceri e latitudine

In questi giorni rifletto molto, leggo in giro, mi incazzo, mi intristisco...insomma un'anima in pena che sbatte contro un muro di gomma di una situazione che non avrà mai fine.
Davvero il rapporto con i suoceri deve essere per forza di cose sempre problematico e poco naturale? No, perché sinceramente io non ho mai vissuto certe cose sulla mia pelle da piccola guardando mia madre che si rapportava con i genitori di mio padre, che tra l'altro sono stati genitori pessimi e nonni non proprio strabilianti e di cui, in generale, non ho mai avuto grande una grande opinione.
Mio nonno materno era invece un gran rompicoglioni, ma non solo con mio padre (lì aveva campo facile, mio padre è un permaloso fumino proprio come me!), lo era proprio con tutti, a partire da mia nonna che lo ha sopportato per 70 anni filati!
Abbiamo sempre fatto il Natale tutti insieme in casa mia, nella nostra grande taverna riscaldata dal fuoco del camino: tutti e quattro i nonni, mia zia sorella di mio padre con le sue due figlie, ogni tanto le altre due cugine, figlie del fratello di mio padre, più raramente la sorella di mia madre con i miei due cugini per una questione un po' geografica visto che vivevano a Milano. Poi c'erano i miei santoli (padrini di battesimo) e quelli di mia sorella, quando finivano di lavorare al ristorante; poi nei ritagli di tempo tra pranzo e cena in quei tre giorni passavano un po' tutti gli amici e i parenti, un vero e proprio porto di mare, non si faceva altro che mangiare, bere e chiacchierare. Ora che siamo cresciuti e tanti sono lontani spesso ci si ritrova lo stesso, spesso siamo solo la mia famiglia e i miei santoli, spesso c'è qualche amico, ma c'è sempre una marea di gente, su questo non ci piove!
Era così che vedevo la mia futura famiglia. Quando con il mio ex siciliano mi sono trovata in vacanza da lui insieme ai miei genitori che erano stati invitati da suoi per l'estate, ero la persona più felice del mondo! La madre di lui aveva già fatto un pensierino per venirci a trovare su, loro che non si spostavano mai. Anche se abitavamo a più di 1000km di distanza potevamo riuscire a concretizzare questa grande famiglia che ho sempre desiderato. Poi il siciliano era un cretino e il sogno è sfumato.
L'altra domandona che mi frulla ed è sostanzialmente correllata alla prima: come ci si deve porre di fronte alle evidenti differenze tra Nord e Sud? No perché io vengo da una famiglia del profondo Nord che passava le sue vacanze al Sud, se possibile, e non facevo altro che sentire i miei dire quanto il Sud fosse bello e quanto i terroni (così mio padre chiama i meridionali, ma senza nessuna connotazione negativa) fossero gente stupenda. Ciò non toglie che ho comunque vissuto sentendomi diversa, come se andassimo in vacanza all'estero per capirci, ma non per questo migliore, solo diversa culturalmente parlando, diversa per le usanze e il cibo e la visione in generale del mondo.
Sbattere contro il continuo "e ma al sud è tutto meglio" non solo dei miei suoceri, ma anche di miei amici e colleghi mi fa incazzare abbestia!! Una volta un pugliese è venuto a dire a me, friulana, che "eh però i vini della Puglia vuoi mettere?!"...cioè machedavero?!?!? IO SONO FRIULANA!!! Non dico che i vini della Puglia facciano schifo, però DAIII!!!!!
Mi fa incazzare perché non capisco cosa voglia dire meglio se alla vigilia di Natale al sud si mangia la pasta con le vongole, a me per esempio le vongole fanno schifo come fa ad essere meglio?! Non capisco cosa significhi che Napoli è meglio perché ha delle bellezze incredibili quando ci sono mille altre città d'arte dove si possa girare senza il terrore di essere derubati o schivando immondizia. Non capisco quando mi si dice "e ma da voi fa freddo" visto che quando ho vissuto a Taranto c'è stata la neve, forse la neve di Taranto è più calda di quella di Udine? Non capisco perché sia meglio quando si va al bar a bere un caffè piuttosto che andare a bere un aperitivo.
Ma, sopra ogni altra cosa non capisco perché quelli del Sud possono tranquillamente sputare sentenze sul Nord, invece tu del Nord guai, guai anche solo osare di pensare che il Sud non ti piace, che in fondo preferisci casa tua o magari l'estero per X motivi, siammai!!!!! Così fai il solito razzista pieno di pregiudizi, così sei quello che fa di tutta l'erba un fascio "che i meridionali mica sono tutti uguali" anche se il punto non è mai quello!
Ho vissuto in Friuli, in Puglia, in Emilia Romagna, in Liguria, ho fatto lunghi periodi in Veneto, in Sardegna, in Campania e in Sicilia, poi sono uscita dall'Italia ho vissuto in Spagna e in Francia, lunghi periodi in Inghilterra, da piccola ho girato moltissimo e per lungo tempo Austria e in generale l'est Europa. Di ognuno ho da raccontare episodi belli e brutti, sensazioni negative o positive, di ognuno ho ricordi che mi toccano il cuore, ma solo al Sud Italia se entro in una discussione dove si parla di queste cose, mi trovo attaccata appena dico come la penso, così come vengono attacati i miei principi, la mia cultura, la mia quotidianità, la mia terra e questo viene da ogni tipo di persona, istruita o no, viaggiatrice o no. Solo dai siciliani ho sentito dire la frase che io dico sempre: siamo diversi, due mondi completamente diversi. E se io preferisco il mio mondo o comunque non mi piace il tuo mondo, non vedo perchè dovrei scusarmi o sentirmi una polentona razzista!

giovedì 24 novembre 2016

Quando basta una frase per scatenere l'inferno

Oggi è stata una giornata lunga e psicologicamente devastante, iniziata stamattina con la frase: "e vabbè ma tu all'inizio avevi un sacco di pregiudizi verso noi del sud", detta a me, che prima di mettermi con il Navigante stavo con un siciliano, che più a sud di così andavo solo in Africa. La cosa strana è che mi ci sono sempre trovata bene in Sicilia e, in particolare, con la famiglia super terronica del mio ex.
Invece con la famiglia del Navigante non c'è mai stato verso, non mi sono mai sentita accettata e mi sono sempre sentita un po' "quella del nord", una frase che dava alla mia diversità geografica una velatura smaccatamente negativa, che a me, nata e vissuta in una regione di cammino, a contatto con ben due diversi stati, proprio non andava giù non essere accettata per la mia diversità.
Quindi quella frase ha provocato un vero e proprio tzunami, perché va bene tutto, ma non diciamoci cazzate e mettiamo allora tutte le carte in tavola. Quindi sono scese tante carte, numeri e figure, di ogni segno, colore e mazzo, roba che a un certo punto ho iniziato ad avere delle palpitazioni preoccupanti, ma forse quelle sono causate dal caffè che sto ricominciando a bere, visto che sto stettando pian piano il Francese.
Sono ancora un po' scossa e mi ritrovo a fare i conti con una situazione che proprio non so gestire, mi ritrovo a dover parlare io, quando invece avrebbe dovuto farlo il Navigante, con due persone che in fondo non conosco perché non sono mai scese a patti con me, con noi, con la nostra vita e che mi hanno sempre dato l'impressione di guardarmi con sospetto.
Ora però ci sono i nipoti e magicamente pare che io sia una persona splendida, una madre fantastica, la nuora migliore dell'universo e tutto quello che ho sempre sentito sulla mia pelle, ma anche con le mie orecchie, non è mai davvero esistito o comunque è stato travisato.
Mi sono trovata a parlare della situazione delicata che abbiamo passato io e il Navigante l'anno scorso, che faccio fatica a parlarne con lui, figurarsi con i suoi, e degli errori che sono stati fatti da parte loro e da parte del Navigante nel loro rapporto, che, voglio dire, io cosa mai posso saperne visto che non li ho mai praticamente visti insieme?
Mi sono sentita rinfacciare cose che non dovrebbero essere rinfacciate a me, ma a loro figlio, mi sono sentita dire che loro giustificano il figlio per i suoi comportamenti e che io avrei dovuto parlare con loro di quello che il figlio gli nascondeva (tipo avrei dovuto essere io a dirgli che volevamo sposarci, che evidentemente dirgli di farlo non bastava e avrei dovuto prendere la situazione in mano...cioè sottolineamo che avevo 23 anni e non li conoscevo quasi?), quindi in ogni caso fondamentalmente lui ne esce come quello giustificabile, io invece no, almeno così sembra a me. Ho dovuto fare da psicologa, ho dovuto fare l'empatica, ho trattenuto lacrime, mentre loro ancora credono di avermi accolta a braccia aperte, di aver dato il meglio di loro, di essere stati sempre dalla mia parte mentre io, e poi la mia famiglia, i soliti polentoni razzisti avvolti di nebbia che sputano sul sud e che credono che sotto al Po ci sia solo la mafia!
Mi rendo conto che con questa famiglia, partendo dal figliol prodigo che ho sposato, se non scendo a compromessi io non lo fa nessuno e se nessuno scende a compromessi la colpa è comunque mia. Io che vengo sempre additata per quella caterpillar, per quella che non sente ragioni, per quella che, anzi, vuole le ragioni sempre dalla sua parte, si trova costantemente durante tutta la sua vita nella situazione che o mette da parte completamente sè stessa o tutto va a rotoli.
Quando ho lasciato il mio ex siciliano mi ero ripromessa che da quel momento io sarei venuta prima di tutto e tutti, perché avevo 22 anni, ma avevo dato già troppo agli altri, tralasciando quello che ero io: con il siciliano che non faceva altro che dire quello che dovevo o non dovevo fare (in particolare non avrei dovuto manco parlare con altri uomini...posto che lavoravo in un ambiente militare "leggermente" maschile...); con il mio primo amore, 6 anni in cui i miei desideri erano costantemente schiacciati, ridicolizzati e, ovviamente, messi al bando; con i miei genitori che non prendevano mai nemmeno in considerazione quello che io o mia sorella pensavamo.
Ora ne ho 33 di anni, tre figli, una vita che mi sono creata dal nulla, ma non è cambiato un cazzo! Se non avessi messo da parte una buona fetta di me non avrei creato questa vita e anche se ci fossi riuscita l'avrei mandata in frantumi di sicuro l'anno scorso.
Comincio a pensare che la mia vera me sia qualcosa di incompatibile con il resto del mondo, una specie di bomba ad orologeria da disattivare il prima possibile, o più semplicemente il capro espiatorio di tutti i mali. Un po' come il Vitellino che in un modo o nell'altro è sempre lui a sentirle, anche quando c'è ampiamente concorso di colpa.
Giornate come questa mi distruggono, giornate come questa mi fanno sentire altamente inadeguata, giornate come questa rendono ogni mio passo incerto e minano le poche certezze che mi sono creata, giornate come questa mi fanno venire voglia di scappare lontano da tutto e da tutti. E pensare che hanno detto cose davvero molto carine di me, ma alla fine mi sento solo responsabile per tutti gli errori, per tutte le mancanze mie, ma anche loro e del Navigante, mi sembra come che, in fondo, se io non avessi detto, fatto, provato, voluto, determinate cose, tutto sarebbe andato meglio, come se fondamentalmente tutto sia a causa mia e del mio carattere.
Una sensazione sgradevolissima che mi ha accompagnato per tutta l'adolescenza che a quanto pare non mi molla neppura da adulta. Voglio uscirne qualcuno mi aiuti!

lunedì 21 novembre 2016

Iniziati i 10 giorni più lunghi dell'anno...

Settimana più che intensa con l'arrivo dei suoceri martedì scorso. Ne ho già parlato precedentemente di quanta tensione stessi incamerando e il loro arrivo non ha certo aiutato, anzi. Ho cercato di sbollire andando a correre, ma non ho potuto fare nemmeno quello in serenità perché mi trovo sempre a doverlo fare incastrandomi in tutto il resto del menage familiare e quindi mi sono ritrovata con i capelli bagnati in macchina mentre andavo a recuperare il Navigante, il che ovviamente mi ha fatto venire il raffreddore.
E allora ho sbollito con una gridata da pazza isterica verso il suddetto marito, of course, in cui ho fatto di tutto un calderone e il poverino si è trovato a far fronte a tanta di quella roba che non ha nemmeno osato fiatare. Gli argini non hanno retto, hanno ceduto lasciando scorrere mesi di silenzi e rimuginazioni infinite.
Questo, unito a un intero pomeriggio di shopping, a una birra in relax soli soletti, alla spesa senza nani, a 9km di corsa insieme e a un pranzo fuori pre partenza per i nostri 11 anni insieme, hanno ristabilito un po' di pace, quantomeno per i miei nervi. I suoceri ben contenti di sciropparsi i nani senza noi di mezzo, i nani un po' meno contenti di essere abbandonati da sta madre degenere che li abbandona così impunemente.
Quando poi i nani sistematicamente si vendicano di questo abbandono con comportamenti assurdi (Francese che mi si incolla alle gambe urlando come un ossesso, Belva che fa capricci buttandosi per terra, Vitellino che non fa altro che urlare e andare contro le regole), i suoceri non capiscono. Li guardano dicendo al Navigante che lui non si era mai comportato così (risposta del Navigante: anche perché sennò mi arrivava un ceffone nel giro di un secondo) e mi fanno due occhi tanti quando dico che è normale, che non sono abituati a stare tanto senza di me, con persone che non siano me e quindi me la fanno pagare. Invece per loro è normale che debbano avere un legame forte solo perché sono i nonni e io non capisco come possano pretendere ciò, se iniziano a farsi vivi nella loro vita adesso dopo tutti questi anni.
Ma non capisco un sacco di cose, come loro non ne capiscono tante altre, la nostra è una storia cominciata male che mai si sistemerà (ho accennato qualcosa qui). Ci tocca questa convivenza forzata perché è giusto che i bambini stiano un po' con i nonni, perché i nonni vogliono recuperare tutto il tempo perso, perché mio marito si è messo in testa che ho bisogno di una mano, però guarda caso fino a che erano i miei che venivano questa preoccupazione non c'era...
E quindi il Navigante è partito ieri pomeriggio e io per 10 giorni sono sola con sti due in casa, con cui non ho niente da spartire se non il loro primogenito e i loro nipoti. Sta piovendo da ieri pomeriggio e le previsioni non danno cenni di miglioramento. Evviva.

mercoledì 16 novembre 2016

Salisburgo e castelli di Ludwig II

Voglio assoutamente fare un post sul bel giro fatto tra Austria e Germania durante le vacanze de Touissant, perché sono zone che vale la pena visitare, soprattutto con dei bambini.
Questo l'itinerario, completo di attrazioni e ristoranti, ho tralasciato giusto i chioschetti dei bretzel che abbiamo provato un po' dappertutto e che non ha senso segnalare, in quanto credo non siano sempre permanenti.

Noi l'abbiamo rinominata la vacanza dei castelli, perché ogni giorno abbiamo visitato almeno un castello e nessuno se n'è mai annoiato, perché in ognuno c'era qualcosa di particolare, un dettaglio, una storia che lo rendeva interessante.
A Salisburgo la fortezza di per sè non ha lasciato il segno, ma la funivia per raggiungerla, il museo interattivo delle stanze dei principi, la visita con audioguida (dove anche i bambini avevano la loro personalissima audioguida in italiano) e il museo delle marionette le hanno dato tutto un altro sapore. Quello che sicuramente i bimbi non dimenticheranno di questa città è il fantastico museo di scienze naturali Haus der Natur, che ci ha preso un pomeriggio intero, ma che probabilmente avrebbe meritato almeno una giornata. Causa maltempo e parcheggio per camper iper costoso (si può sostare a Mirabellplatz anche la notte, è centrale e molto comodo, ma per i camper la tariffa è addirittura doppia rispetto alle automobili 36€/24h!!!!) abbiamo lasciato Salisburgo a malincuore dopo solo 24 ore con la promessa però di ritornarci durante la bella stagione.

Anche il lago di Chiemsee mi ha lasciato un po' di amaro in bocca: andarci durante la bassa stagione lo rende magico per certi versi, ma molti servizi sono assenti, in particolare i traghetti per le isole. Comunque siamo riusciti a vedere Herrenchiemsee e questo ci è bastato, ma sarebbe stato bello poter fare un giro anche sull'isola delle donne, godendo del traghetto e non rintanandosi all'interno causa gelo!

I castelli di Ludwig II sono stati il fulcro di questo viaggio. Per visitarli ci sono varie possibilità, tra cui un biglietto cumulativo per i castelli di Linderhof, Herrenchiemsee e Neuschwanstein, a cui abbiamo aggiunto il biglietto per Hohenschwangau che è il castello dei genitori di Ludwig II e si trova di fronte a Neuschwanstein; in questo castello veniva spesso invitato Wagner che dalla finestra poteva ammirare uno splendido lago il quale divenne l'ispirazione per la sua famosa opera Il lago dei cigni.
In tutti i castelli vi è un visita guidata obbligatoria di mezz'ora a un orario ben preciso segnalato sul biglietto, che permette di mantenere un afflusso costante di visitari nelle varie stanze; noi siamo riusciti a farne una in italiano a Linderhof perché era arrivata una corriera di italiani poco prima di noi, altrimenti le altre sono state tutte in inglese. Pensavo che per i bambini sarebbe stato pesante e noioso, invece abbiamo avuto solo un po' di problemi quando il Francese era sveglio, perché non voleva stare nella fascia, ma gattonare in giro, fortuna che mezz'ora passa veloce! A Herrenchiemsee inoltre abbiamo ricevuto un foglio in italiano con le spiegazioni di base per ogni stanza e questo ha tenuto occupata la Belva che leggeva, mentre a Neuschwanstein ci hanno dato una specie di ricetrasmittente dove ascoltavamo la guida che parlava in un microfono e per i due nanetti grandi è stato molto divertente seguire la spiegazione in questo modo.

Nessun problema per il cibo: io ho passato le mie vacanze di infanzia in Austria, non conosco il tedesco, ma se mi si da un menù in mano tutto mi è chiaro! Solitamente ci sono menù per bambini, altrimenti penso che sarà facile accontentarli con bretzel, wurstel e patatine no? Per il Francese invece non ho avuto dubbio propinandogli le zuppe della casa (solitamente di zucca e/o patate) o gli spatzle, piccoli gnocchietti tipici anche in Alto Adige.
Avendo girato con il camper non ho grosse dritte per gli alloggi, ma, se potete, usate come base Oberammergau, il paesino merita davvero una passeggiata, soprattutto se si hanno dei bambini. Noi purtroppo siamo arrivati nel tardo pomeriggio e ci siamo mossi solo per uscire a cena quando era buio, ma i bimbi ancora parlano della casa dove c'era disegnata la storia di Cappuccetto Rosso!

Infine per spezzare il viaggio, ci siamo fermati a Genova per una mattinata all'acquario e devo dire che è stato il momento più faticoso della vacanza. Innanzitutto con il camper è stato l'inferno: c'è solo un parcheggio, decentrato, caro, senza servizi e con forse una decina di posti; poi era domenica quindi c'era molta gente all'acquario, il che ha reso la visita un po' difficoltosa e non mi dilungo troppo, perché vorrei evitare le solite critiche sugli italiani cafoni...L'acquario ovviamente è piaciuto moltissimo ai bimbi, ci sono tantissime varietà di pesci da guardare e alcune si possono anche toccare, ma trovo che il prezzo sia un po' altino e le spiegazioni poche, forse sono troppo abituata ai musei interattivi che si trovano un po' ovunque; in compenso la focaccia che ci siamo scofanati all'uscita è stata come me la ricordavo, ossia magnifica!

lunedì 14 novembre 2016

Very high pressure

Questa semi settimana appena passata (qui venerdì era festivo) è volata e mi pare di non aver combinato un cappero di niente. Volevo innanzitutto scrivere un post qui e sul mio sito riguardo al nostro viaggio in Baviera, ma sono giusto riuscita a terminare la mappa. Nelle due ore di siesta di oggi del Francese mi ero ripromessa di farlo, ma si sta svegliando ogni quarto d'ora, la qual cosa non mi fa concentrare a sufficienza, quindi ho deciso per un post lamentoso.
Volevo passare del tempo in famiglia tranquillo e sereno, invece i tre nani si sono comportati nel modo più antipatico possibile, con capricci, pianti, notti in bianco causa denti che rompono, ma non arrivano, e quel poco che avevamo programmato è diventato un mezzo incubo e non ci siamo goduti niente, se non la domenica tra amici a mangiare raclette, che però non ha niente a che fare con il tempo di qualità tra di noi che mi ero immaginata.
In più mi è pesato fare qualsiasi cosa, ero talmente stanca che ho rifiutato un pomeriggio di shopping offertomi dal Navigante rientrato in anticipo dal lavoro mercoledì. Ho posticipato a stamattina dicendomi che la mattina è meno stressante, meno gente, meno traffico e sono stata ripagata con un Francese pieno di dolore ai denti e febbre, che mi ha costretto non solo in casa, ma inchiodata al letto, perché se mi muovevo di un centimetro attaccava la sirena! Sono riuscita ad alzarmi in tempo solo per andare a prendere il pane e gli altri due a scuola. Almeno mi sono un po' riposata...
Non parliamo poi dei pensieri che mi si stanno affollando in testa e non mi danno tregua, ho tanta rabbia inespressa, tante cose da dire, tante cose da ascoltare riguardo a una situazione che per il Navigante ormai è morta e sepolta, perché tanto lui ormai sta bene ed è a posto con sè stesso. Lui, ovvio. Perché come sempre il fulcro di tutto è lui, se lui si sente bene e a suo agio, tutto è perfetto e non serve fare troppi drammi da donnette psicolabili. Vabbè...
In tutto questo aggiungiamoci che domani si va a raccogliere i suoceri all'aeroporto, che vengono qui per darmi una mano, questa la scusa. In realtà il Navigante doveva andare via tre settimane quindi ho acconsentito ad un aiuto, ma poi le tre settimane si sono tramutate in nemmeno 15 giorni, però i suoceri vengono comunque e per tre settimane. Tutto ciò mi è inspiegabile. Vuoi far venire i tuoi genitori? E falli venire quando ci sei pure tu, non mi scassare i cosidetti mollandomeli qui, adducendo come falsissima scusa il fatto che mi serva una mano! A settembre e a ottobre me la sono cavata più che egregiamente senza nessuno, che mai come ora il proverbio "meglio soli che mal accompagnati" mi calza a pennello, non vedo perché devo immolarmi costantemente sull'altare della patria, da sola per giunta! Soprattutto dopo che invece io mi sono sentita dire di tutto e di più per il fatto che lui ha dovuto sorbirsi la mia famiglia in casa per ben 3 giorni quando è rientrato dall'ultima missione lunga, quando invece lui voleva godersi da solo la sua famiglia. Che poi la mia famiglia fosse venuta per il compleanno della Belva e io quindi fossi riuscita ad organizzare la festa, cosa altrimenti impossibile , nonché mi avesse dato una mano nei mesi antecedenti durante la sua assenza e la mia gravidanza, in cui ho avuto qualche problema di salute, questo non conta proprio niente, ovviamente, visto che non aveva niente a che fare con lui.
Ok, ho un sacco di rabbia repressa da far uscire, ma inizia a fare freddo e sono troppo stanca per andare a correre tutti i giorni come facevo un po' di tempo fa, qualcuno mi da qualche dritta su come fare prima che scoppi come una pentola a pressione otturata?!

lunedì 7 novembre 2016

Ariecchime!

Ed eccomi qua, dopo più di due settimane belle piene.
Ho passato prima dieci giorni dai miei insieme a mia sorella e la sua famiglia: 4 loro, 4 io e i nani, 2 i miei che fa un totale di 10 persone che passano la giornata a mangiare, berciare, litigare, mangiare, urlare, mangiare...di sicuro anche se abbiamo un lato austriaco, quello italiano è decisamente preponderante! Da un lato mi sono un po' rilassata, smollando il naname a mia madre e godendomi un po' di libertà e chiacchiere con la Sister, da quando è in Inghilterra vedersi è difficile, la qual cosa decisamente non ci piace, ma così è. D'altro canto però mi sono sciroppata notti corte, perché la tisana post cena con tanto di partita a carte durava anche fin mezzanotte, mentre la sveglia dei nani era sempre la stessa, nonchè i molari che spingono per uscire, un piacere che il Francese non smetteva di sottolineare.
Il Navigante è poi arrivato giusto in tempo per Halloween e per una cena tutti insieme in un ristorante stellato pagata da mia madre per la pensione e che ha usato come esca per averci lì tutti insieme...ste mamme che fanno trappole pure quando hai più di trent'anni!!
Dopo la super cena, siamo partiti in camper per visitare Salisburgo e i castelli di Ludwig II in Baviera, di cui vi parlerò prossimamente. Luoghi davvero magnifici in cui mi sono sentita a casa, dove sono riaffiorati ricordi, dove i profumi e i sapori erano familiari e pure la lingua non così ostica come credevo; d'altro canto non potevo sperare che anni di vacanze in Austria non lasciassero tracce.
Sto giro eravamo un po' più accampati del solito, perché le temperature erano rigide e il nostro riscaldamento non funzionava (usavamo i fuochi della cucina per riscaldare la mattina!), inoltre abbiamo fatto le valigie in due tempi diversi (un po' io prima di partire, un po' il Navigante) e si è visto, per non parlare dei vari pacchi di spesa e vestiti che mi sono portata a Tolone e che erano stipati dappertutto. Vabbè era un prova generale che abbiamo comunque brillantemente superato, quindi stiamo già organizzando la settimana di vacanza pre natalizia tra mercatini di Francia e Germania!
Ora è tempo di routine, di pomeriggi pigri, di adeguarsi a temperature fredde, al buio presto e al vento gelido (me n'ero andata che si arrivava ancora a 25°!!), ma soprattutto di lavatrici e di riordino generale!