Sono a casa dei miei, come ogni Natale da 31 anni a questa parte tranne uno, passato in Spagna con genitori, sorella, cognato e nipote ospiti, ma un Natale che non ho sentito veramente come Natale: troppo caldo e mancavano gli elementi principali del mio Natale.
Perché per me il Natale è a casa dei miei, con tutti i parenti e amici che arrivano, mangiano, bevono un aperitivo o un digestivo, vanno, vengono, chiacchierano, gridano, discutono.
Perché Natale è in questa taverna da sempre, gelida tutto l'anno, compresa l'estate, tranne quei giorni, in cui diventa una fornace, dove si accende il camino e non si spegne fino alla fine delle feste, dove si bruciano vagonate di bucce di mandarino che donano il loro caratteristico odore alle mie giornate, dove ci si sta in 10, in 20 o in 30 a seconda del momento.
Perché Natale è l'albero in salotto, alto fino al soffitto, amato da tutti i gatti e da tutti i bambini, che diventa il guardiano di decine e decine di regali per amici e parenti.
Perché Natale è l'aria frizzante, che ti pizzica il naso, l'acqua gelida sulla faccia la mattina, i piedi che non si scaldano mai e i maglioni pesanti da mettersi addosso quando si esce.
Perché Natale è salutarsi dicendo "dai domani venite qua a pranzo che finiamo i resti", frase che si ripresenta anche i giorni successivi se sono weekend, proprio come quest'anno.
Perché Natale dai miei è caldo, caciarone, strabordante di cibo, di urla, di noia e di chiacchiere, un concentrato di vita in poche parole!
E quindi sono dai miei, per questi e altri cento motivi non riesco a non passare qua queste feste, è più forte di me. Aspetto impaziente la Sister, neoexpat in UK, che rientra domani notte, e allora sì che sarà proprio Natale a tutti gli effetti!
Buon Natale a tutti!
martedì 23 dicembre 2014
lunedì 15 dicembre 2014
Anche questa è decrescita in un certo senso...
Amo leggere, amo perdermi in un romanzo, trovare le risposte che cercavo in un saggio, cercare di indovinare la fine di un giallo. Non c'è stile o tipologia che mi fermi, se mi interessa semplicemente lo leggo.
E amo i libri, il loro odore, il rumore delle pagine, i disegni della copertina, la biografia dell'autore. Averli tutti inscatolati e sparsi tra nord e sud Italia (casa dei miei e casa dei suoceri), oltre che quelli che ho letto qua e quindi in Francia, mi fa soffrire fisicamente perchè vorrei una stanza solo per loro, una sorta di libreria, studio, stanza per gli ospiti, proprio come l'avevamo pensata io e il Navigante anni fa con il progetto di quella che doveva essere la nostra casa.
Ma i progetti cambiano e invece che la casa dei sogni con un grande terreno e tanti animali da far diventare un b&B o nelle migliori delle ipotesi un agriturismo, abbiamo deciso per questa folle vita da girovaghi ed expat. Che ci piace da matti e ci da tante soddisfazioni, ma lascia le nostre cose sparse in giro o inscatolate alle volte per anni.
È anche per questo motivo che ho iniziato il mio percorso di decrescita, sfociato man mano in un lento, ma inesorabile decluttering, perchè ero stanca di trasportare cose in giro, cose che spesso non uso, cose che spesso stanno anni ad ammuffire nelle scatole e che quando riapro mi chiedo: ma perchè ho tenuto questa cosa?
Però i libri, sono un'altra cosa. I libri sono parte di me, li sottolineo, li leggo e li rileggo se li amo, li vivo. E da un anno a questa parte dopo un periodo di zero lettura per il subito post nani, ho ripreso a leggere con un vigore da paura. Da paura soprattutto per il portafoglio e per l'ambiente. Perchè i libri costano e sono fatti di carta, purtroppo non sempre reciclata. Una soluzione però c'è, ma io purista dei miei libri non ho mai voluto prenderla in considerazione: l'e-reader.
Un paio di anni fa mia madre ha regalato il Kobo al Navigante, che dopo un iniziale momento di tentennamento non ha fatto altro che sottolinearne i pregi, arrivando ad ammaliarmi con frasi tipo "pensa a quanto meno costano i libri, potremmo mettere via quei soldi per qualche viaggio o per comprare più libri" "poi vuoi mettere quanto l'ambiente ci guadagna??" "lo sai che in un clic hai subito il libro pronto da leggere??" e alla fine ho ceduto. Per amore dell'ambiente, per amore del portafoglio, con la clausola di potermi comprare i libri a cui tengo sul serio, come quelli di Coelho.
Ora sono Kindle-munita. E anche già kindle-addicted!! Ma sapete quanti cavolo di libri posso comprare e a prezzi irrisori in un secondo?? Ma sapete quanto sia facile trasportarlo, averlo sempre con te, leggere in ogni dove senza il peso di un qualsiasi libro?? E sapete quanto fighe sono le cover per proteggerlo??
Se mi manca la carta stampata? Sì, ma i pro sono talmente tanti....mannaggia alla tecnologia, la vince sempre lei!
E amo i libri, il loro odore, il rumore delle pagine, i disegni della copertina, la biografia dell'autore. Averli tutti inscatolati e sparsi tra nord e sud Italia (casa dei miei e casa dei suoceri), oltre che quelli che ho letto qua e quindi in Francia, mi fa soffrire fisicamente perchè vorrei una stanza solo per loro, una sorta di libreria, studio, stanza per gli ospiti, proprio come l'avevamo pensata io e il Navigante anni fa con il progetto di quella che doveva essere la nostra casa.
Ma i progetti cambiano e invece che la casa dei sogni con un grande terreno e tanti animali da far diventare un b&B o nelle migliori delle ipotesi un agriturismo, abbiamo deciso per questa folle vita da girovaghi ed expat. Che ci piace da matti e ci da tante soddisfazioni, ma lascia le nostre cose sparse in giro o inscatolate alle volte per anni.
È anche per questo motivo che ho iniziato il mio percorso di decrescita, sfociato man mano in un lento, ma inesorabile decluttering, perchè ero stanca di trasportare cose in giro, cose che spesso non uso, cose che spesso stanno anni ad ammuffire nelle scatole e che quando riapro mi chiedo: ma perchè ho tenuto questa cosa?
Però i libri, sono un'altra cosa. I libri sono parte di me, li sottolineo, li leggo e li rileggo se li amo, li vivo. E da un anno a questa parte dopo un periodo di zero lettura per il subito post nani, ho ripreso a leggere con un vigore da paura. Da paura soprattutto per il portafoglio e per l'ambiente. Perchè i libri costano e sono fatti di carta, purtroppo non sempre reciclata. Una soluzione però c'è, ma io purista dei miei libri non ho mai voluto prenderla in considerazione: l'e-reader.
Un paio di anni fa mia madre ha regalato il Kobo al Navigante, che dopo un iniziale momento di tentennamento non ha fatto altro che sottolinearne i pregi, arrivando ad ammaliarmi con frasi tipo "pensa a quanto meno costano i libri, potremmo mettere via quei soldi per qualche viaggio o per comprare più libri" "poi vuoi mettere quanto l'ambiente ci guadagna??" "lo sai che in un clic hai subito il libro pronto da leggere??" e alla fine ho ceduto. Per amore dell'ambiente, per amore del portafoglio, con la clausola di potermi comprare i libri a cui tengo sul serio, come quelli di Coelho.
Ora sono Kindle-munita. E anche già kindle-addicted!! Ma sapete quanti cavolo di libri posso comprare e a prezzi irrisori in un secondo?? Ma sapete quanto sia facile trasportarlo, averlo sempre con te, leggere in ogni dove senza il peso di un qualsiasi libro?? E sapete quanto fighe sono le cover per proteggerlo??
Se mi manca la carta stampata? Sì, ma i pro sono talmente tanti....mannaggia alla tecnologia, la vince sempre lei!
lunedì 8 dicembre 2014
L'agenda di Hollande mi fa un baffo!
Natale è sempre un periodo molto complicato, ci sono mille cose da fare, da organizzare, da pensare...Questo normalmente, poi si decide di avere figli, che vanno all'asilo o a scuola e si scatena l'inferno! (Sì, lo so inferno e Natale sono due concetti che non dovrebbero stare nella stessa frase, ma continuate a leggere e capitemi!)
Ci sono feste della scuola e qui generalmente chiedono di portare ognuno qualcosa...posso io, che adoro cucinare in particolare i dolci, esimermi dal creare un vero e proprio laboratorio di pasticceria casalingo? Eh no, quindi atto primo tirare fuori tutte le chincaglierie da cucina con tema natalizio che stazionano da una settimana sulla credenza, atto secondo pensare a cosa fare e quindi stilare la lista di quello che manca, atto terzo farlo, possibilmente non con troppo anticipo per mantenere la freschezza del prodotto.
Ah, non dimentichiamo che ci sono anche le torte del venerdì, quelle di cui ho parlato qui, che guarda caso per la classe della Belva cascano proprio prima delle feste...tanto per tenermi un po' impegnata...
Poi ci sono i regali da pensare, da andare a comprare (e qui scatta pure il piano di organizzazione con il marito che vuole ovviamente essere presente, ma che lavora...o almeno ci prova...), da nascondere, da infilare in macchina e portare a casa dei miei, da incartare e infine sistemare sotto l'albero.
C'è ovviamente l'albero, da comprare, da decorare, insieme a tutto il resto della casa, gli adesivi alle finestre che vogliono mettere i nani e che alla fine mi ritrovo tutti ad altezza nanesca, e possibilmente fare tutto in pieno clima natalizio, senza litigi, urla e con musichine di sottofondo...a me non riesce mai, sicuramente qualcosa salta, normalmente le urla sono sempre presenti! Soprattutto quando il Navigante ti molla il venerdì da sola, giorno super pieno, con l'albero da fare, i nani a casa, il Vitellino che inciampa sulle luci dell'albero e le fa saltare in aria, il gatto impazzito che non fa altro che saltare dentro l'albero!
E poi c'è anche Capodanno, qualche giorno da passare sulla neve con due coppie di amici italiani con cui abbiamo condiviso moltissimo quando vivevamo a La Spezia, c'è l'organizzazione per quei giorni, per i vestiti da portare, per i regali da fare, come c'è l'eccitazione di rivedersi ancora una volta tutti insieme.
E infine ci sei anche tu, ci sono i saluti ad amiche che se ne vanno e che non sai quando rivedrai, c'è la solita breakfast con le alleate ma per Natale la si fa a casa di una di noi, non al bar, e ognuna porta qualcosa (obviously!!), c'è la palestra che vuoi continuare a fare fino a prima della partenza, c'è un garage mezzo allagato da sistemare, c'è un Navigante con cui passare un po' del tuo tempo.
Amo il Natale, lo amo sul serio, ma ora come ora vorrei solo distendermi a letto e non alzarmi fino all'anno nuovo!
Ci sono feste della scuola e qui generalmente chiedono di portare ognuno qualcosa...posso io, che adoro cucinare in particolare i dolci, esimermi dal creare un vero e proprio laboratorio di pasticceria casalingo? Eh no, quindi atto primo tirare fuori tutte le chincaglierie da cucina con tema natalizio che stazionano da una settimana sulla credenza, atto secondo pensare a cosa fare e quindi stilare la lista di quello che manca, atto terzo farlo, possibilmente non con troppo anticipo per mantenere la freschezza del prodotto.
Ah, non dimentichiamo che ci sono anche le torte del venerdì, quelle di cui ho parlato qui, che guarda caso per la classe della Belva cascano proprio prima delle feste...tanto per tenermi un po' impegnata...
Poi ci sono i regali da pensare, da andare a comprare (e qui scatta pure il piano di organizzazione con il marito che vuole ovviamente essere presente, ma che lavora...o almeno ci prova...), da nascondere, da infilare in macchina e portare a casa dei miei, da incartare e infine sistemare sotto l'albero.
C'è ovviamente l'albero, da comprare, da decorare, insieme a tutto il resto della casa, gli adesivi alle finestre che vogliono mettere i nani e che alla fine mi ritrovo tutti ad altezza nanesca, e possibilmente fare tutto in pieno clima natalizio, senza litigi, urla e con musichine di sottofondo...a me non riesce mai, sicuramente qualcosa salta, normalmente le urla sono sempre presenti! Soprattutto quando il Navigante ti molla il venerdì da sola, giorno super pieno, con l'albero da fare, i nani a casa, il Vitellino che inciampa sulle luci dell'albero e le fa saltare in aria, il gatto impazzito che non fa altro che saltare dentro l'albero!
E poi c'è anche Capodanno, qualche giorno da passare sulla neve con due coppie di amici italiani con cui abbiamo condiviso moltissimo quando vivevamo a La Spezia, c'è l'organizzazione per quei giorni, per i vestiti da portare, per i regali da fare, come c'è l'eccitazione di rivedersi ancora una volta tutti insieme.
E infine ci sei anche tu, ci sono i saluti ad amiche che se ne vanno e che non sai quando rivedrai, c'è la solita breakfast con le alleate ma per Natale la si fa a casa di una di noi, non al bar, e ognuna porta qualcosa (obviously!!), c'è la palestra che vuoi continuare a fare fino a prima della partenza, c'è un garage mezzo allagato da sistemare, c'è un Navigante con cui passare un po' del tuo tempo.
Amo il Natale, lo amo sul serio, ma ora come ora vorrei solo distendermi a letto e non alzarmi fino all'anno nuovo!
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