giovedì 3 dicembre 2020

Mood inverno 2020

Se al primo lockdown non facevo che ringraziare il cielo per come potevo passarlo (insieme a mia madre, con grandi spazi sia all'aperto che al chiuso e un marito abbastanza presente), adesso con i bimbi a scuola e pure il rugby che continua, non faccio altro che contare i secondi.

Lo so che tutto dipende dalla partenza del Navigante, lo so che se lui ci fosse almeno nei weekend sarebbe tutto più facile, ma anche la stagione non aiuta. Il buio, il freddo, le alzatacce per la scuola...arrivo a dicembre che sono sempre spompata.

In primavera andavamo fuori in giardino a fare picnic, a leggere, a crogiolarci al sole, mentre adesso solo il Vitellino, il più temerario, si affaccia a correre nelle ore mattutine dei weekend; anche il rugby è un supplizio per noi genitori che non abbiamo nemmeno la clubhouse dove rifugiarci, visto che siamo ancora in zona arancione e quindi i bar sono sostanzialmente chiusi.

Lo spirito natalizio ho già sottolineato come sia sotto i tacchi, dopo la partenza del Navigante, e nemmeno la nuova tradizione di Elf on the shelf mi ha fatto risalire il morale. C'è stato pure un attimo in cui il castello di carte stava per crollare con la Belva culminato con un "Mamma, l'elfo scrive come te". Come mi abbia riscaldato il cuore il suo "Io ho deciso di crederci" quando è scesa dal pulmino quel giorno, voi non avete idea. Non potevo, non quest'anno, non da sola, far fronte anche all'abbandono della magia natalizia.

Non ho nemmeno fame, quindi non mi viene molta voglia di cucinare. Sto smettendo di allattare e non riesco ad avere tempo per andare in bagno la mattina, figurarsi se riesco ad andare a correre, quindi il mio metabolismo sta andando pian piano in letargo, com'è giusto che sia in inverno.

Una sfilza di lamentele questo post. E probabilmente i prossimi a venire fino a marzo. 4 mesi del c@##o se posso usare un francesismo, mi scuso già da adesso con voi che mi leggete, ma sto cercando la forza e l'ottimismo, ma le ho un po' perse per strada...magari se il Bastian Contrario mi lasciasse dormire...

martedì 17 novembre 2020

4 mesi...ancora :(

E che fosse un anno da dimenticare lo sapevamo tutti, ognuno ha avuto le sue rogne a cui si è aggiunta una pandemia mondiale.
A noi è toccato il trasferimento e la lontananza, ma che ancora una volta avrei dovuto passare il Natale, il Capodanno, il mio compleanno e pure quello del Francese senza il Navigante...bè...non lo sapevo, non lo immaginavo e soprattutto non ci voleva proprio.
Per una serie di ragioni, tra cui che lui è onesto e se la prende sempre in quel posto, si è ritrovato a dover imbarcare su una nave greca per una missione di 4 mesi in mar Mediterraneo senza nemmeno aver la possibilità di vedersi durante le vacanze perché in periodo Covid le navi non fanno quasi sosta in porto e, se la fanno, ovviamente l'equipaggio deve rimanere a bordo.
Sono passati 15 anni, anzi faremo 15 anni tra esattamente 4 giorni per essere precisi, ma ancora non mi riesco ad abituare alle lunghe assenze, sono ogni volta un pugno allo stomaco e, a dirla tutta, ogni volta è sempre peggio di quella precedente.
Ai lunghi mesi invernali flagellati dal Covid e senza vederci, ci dovremo aggiungere svariati mesi per recuperare un po' di equilibrio inter nos e ancora un'estate di incertezza per un suo ennesimo cambio di nave.
No, non mi ci posso abituare. E a chi mi dice "lo sapevi" metto il commento in spam!!!

lunedì 26 ottobre 2020

E poi c'è lui

Ci sono bambini "che dove li metti stanno".

Ci sono bambini che anche nel casino riescono a rilassarsi.

Ci sono bambini che si perdono nei loro giochi o che tutt'al più ti chiedono di esserci, leggendo o giocando con loro.

Ci sono bambini che frignottano piano, magari un lamento continuo e snervante.


E poi c'è il Bastian Contrario.

Che mi distrugge tutto appena mi giro e che se deve scegliere tra due cose, sarà sicuramente quella più pericolosa.

Che se c'è un minimo di stimolo col cavolo che si mette giù tranquillo, cioè per dire sia mai volessi leggere una storia agli altri prima di andare a dormire mentre sto allattando lui, si stacca inizia a salterellare e giocare con tutto e tutti.

Che un gioco non lo interessa più di qualche secondo e con non gli interessa intendo nemmeno se gli leggo o gioco con lui, nossignore, lui vuole buttare giù tutto o fare quello che non può. Il resto è fuffa.

E che, soprattutto, urla. Sempre. Quando è arrabbiato, quando gioca, quando è contento, quando lo cambio. E si muove. Sempre. Quando gioca, quando lo cambio, quando mangia.


Se non ci siamo capiti non ho un secondo. Non riesco nemmeno a fare da mangiare con lui, lo devo legare alla sediolina da cui comunque dopo un po' riesce a slegarsi, solo per poter buttar su un sugo veloce intendiamoci, mica fare un pasto luculliano. Pulire sia mai, raffazzono momenti, quando dorme, quando sono in camera con lui per sorvegliare che non distrugga tutto.

In più mia madre è in Inghilterra da mia sorella e ora siamo praticamente di nuovo in lockdown quindi non è che posso, chessò, andare a trovare un'amica o farmi un giro per negozi in spensieratezza, anzi forse hanno tolto pure rugby il che si tramuterà in un Vitellino isterico che mi si arrampicherà sui muri probabilmente.

Tutto sommato lo vivo bene, sto periodo. Del resto potevo essere a Roma in un appartamento. Lati positivi sempre!

lunedì 5 ottobre 2020

Storia di una famiglia numerosa ai tempi del Covid

 Il Bastian Contrario è da una settimana che ha il raffreddore, arrivato dopo nemmeno la prima settimana di scuola da uno dei tre fratelli, si sospetta del Francese. Ma finché c'è solo un po' di raffreddore...

Sabato pomeriggio il Bastian Contrario si sveglia dalla pennica con la fronte un po' calda...no panico...e quindi misuriamo e tadà! 38 di febbre! Ok, ora panico!

Che si fa se un fratello, che per altro non va nemmeno a scuola, ha la febbre? Che si fa di sabato quando il pediatra non c'è e non risponde al numero per le emergenze (alla faccia del numero delle emergenze...), la scuola è ovviamente chiusa per cui non puoi avvisare o chiedere info e al Pronto Soccorso pediatrico ti dicono che devi sentire il pediatra e la scuola? Che si fa se nemmeno nelle chat di scuola, per altro qui sempre molto silenziose, non c'è nessun tipo di riscontro?

Niente, ecco cosa si fa: si aspetta il lunedì mattina, quando ormai la febbre è terminata, si va a scuola invece di far andare i nani con il pulmino, si chiede pietosamente se i fratelli dell'unico bimbo ammalato e che non va a scuola in famiglia, possono entrare e infine si riesce a contattare il pediatra, che fa un veloce triage telefonico anche un po' scocciato veramente.

Abbiamo, ça va sans dire, vinto un tampone, anche se la febbre è passata, ma grazie al cielo i fratelli possono andare a scuola, anche perché se ogni volta che qualcuno si ammala devo tenere tutti a casa, qui è davvero la fine. Poi però nel pomeriggio arriva una circolare su assenze e giustificazioni che al punto 8 dice che sarebbe meglio tenere a casa il bambino se c'è un familiare che aspetta l'esito di un tampone. Notare il singolare: bambinO perché di sti tempi e soprattutto qui in Friuli, se c'è più di un bambino in famiglia è un mezzo miracolo.

Io ne ho 4 di mezzi miracoli, anzi di miracoli interi, e questo inverno la veggo davvero buia, era meglio iniziassi subito con l'homeschooling mi sa...

mercoledì 30 settembre 2020

La pace, finalmente. E la stanchezza, ovviamente.

Sono stanca al limite dello stravolto. Non è solo il fatto di essere sola, di dover riorganizzare tutto, di dover riprendere ritmi abbandonati 6 mesi fa...cioè, è tutto questo condito da un Bastian Contrario particolarmente difficile, che di notte passa le ore a strillare o si sveglia mille volte (o magari d'improvviso fa una notte intera senza che neanche capisci perché) e di giorno è nella fase di butto tutto per terra quello che mi capita a tiro e faccio tutto quello per cui mi dite di no.

Stare poi dietro ad una casa di codeste dimensioni, e per di più c'è sempre qualche operaio che gira, non è per nulla facile, soprattutto con l'esserino di cui sopra.

MA...sono felice. La vita qui è proprio quello che amo: la natura, gli spazi, le regole, le persone che conosco e mi conoscono da quando sono nata, il silenzio, la pace, gli odori e i sapori. Non ho lasciato tutto questo perché mi stava stretto (che ci può pure stare, è comunque una realtà molto limitata e limitante), ho lasciato tutto questo per rincorrere altri sogni e ritornare con una parte di questi sogni qui mi fa sentire bene.

E poi la vista delle mie montagne che si iniziano pure a macchiare di bianca neve...impagabile. Il mare è fantastico, ma le montagne, le mie montagne...

Mi godo tutto ben sapendo che rimarrò qui un tempo ristretto. Mi godo anche i difetti di questo posto, della gente, vedo tutto con occhi diversi da chi ci è nato, guardo tutto con occhi di chi è partito, è tornato e dovrà ripartire ancora.

L'unica nota davvero stonata è l'assenza del Navigante. Vivere tutto questo con lui al mio fianco mi farebbe dimenticare pure di avere una preadolescente in arrivo...e di questo ne parleremo a breve...

mercoledì 23 settembre 2020

Due mesi

 Sono passati due mesi, due lunghi mesi da cui ancora non ne sono uscita.

Due mesi di trasloco, due mesi di ferie raffazzonate tra un trasferimento, un matrimonio e l'inizio della scuola.

Due mesi di cambio totale, anche se sono a casa mia, con le scatole dappertutto e mia madre con cui ho già iniziato ad avere la stessa relazione di quando avevo 14 anni.

Due mesi in cui in realtà non è successo niente, ma solo il preludio di quello che sto iniziando ad affrontare: un nuovo ambiente, una nuova scuola, dei bambini isterici e una preadolescente che ha deciso di uscire con forza dalla sua tana.

Due mesi da single geografica, come non fosse già difficile traslocare, iniziare una scuola nuova in tempo di Covid e avere a che fare con una madre in crisi da mezza età (anche se l'ha passata da un pezzo!).

Due mesi in cui abbiamo già iniziato a discutere del futuro, che ma anche no, è appena iniziato sto futuro nuovo! Ah no, scusate un altro ancora...

Sono passati due mesi e devono passare almeno due anni e dire che sono già stanca è solo un eufemismo! I'm coming back...se ce la faccio!

sabato 25 luglio 2020

Mitica me

Sono stati giorni intensi.
La Belva ha compiuto 9 anni. Niente festa quest'anno, siamo stati a pranzo fuori in un ristopub qua vicino che i nani adorano, ma non me la sono sentita di lasciarla senza torta quindi il giorno prima abbiamo deciso una cosa veloce e fresca (non ce la potevo fare ad accendere il forno!) da portare al ristorante, sono andata a comprare quello che mi serviva e mi sono ritrovata la mattina dopo a preparare la torta, preparare l'aperitivo per il suo padrino che compie gli anni lo stesso giorno ed è passato a trovarci, finire di dipingere una parete e tenere il cane di mia zia...per l'una però ero pronta al pezzo, lavata, cambiata e coi bambini pronti per uscire! Mitica! (me lo dico da sola, ahahaha!!).
Ieri invece ho dovuto portare il camper dal meccanico per una controllata a un paio di cosette. Prima volta che spostavo il camper per più di un paio di metri, da sola e in più nessuno poteva venirmi a prendere, sono tornata in bicicletta sotto un cielo plumbeo che minacciava pioggia a catinelle, la quale è arrivata post rugby quando siamo usciti con le amiche di mia madre per una fritturina di calamari in un bar di amici, dove mi sono gestita i 4 nani fino alla messa nanna alle ore 23!! Mi sono svegliata con il fondoschiena in fiamme, la schiena mezza scasciata e i figli isterici per la lunga serata, ma mi sento mitica comunque perché anche se tutti pensano che avendo mamma sotto ho un sacco di aiuto, in realtà non è così, l'unica cosa me li tiene (che poi...tiene il piccolo perché gli altri tre si tengono da soli!) se devo uscire per la spesa, per commissioni, ma cucino io (pure per lei), lavo io i panni di tutti (stende spesso lei quello sì), li metto a letto io, etcetc. insomma niente di diverso, solo che di solito se usciamo c'è il Navigante o comunque in generale la sera c'è lui a darmi una mano.
Dulcis in fundo...è arrivato il messaggio di trasferimento del Navigante: deve essere sulla nave l'11 agosto. Due settimane di tempo, gli hanno dato due settimane per organizzare un trasloco (che è impossibile, le ditte hanno chiesto almeno un mese di tempo), chiudere una casa, chiudere una vita, impacchettare tutto, organizzare eventualmente la vita di moglie e figli, ricominciarne un'altra...CVD io lo sapevo. Tra l'altro se la nave continua la sua attività (ma in teoria non dovrebbe), parte da metà settembre fino a fine ottobre. Per essere proprio superficiali al massimo in questo lasso di tempo ci sarebbe il matrimonio di suo fratello, il primo giorno di scuola in una scuola nuova dei suoi figli e magari ci stavano bene un po' di ferie dopo un anno del genere...ma non siamo veniali su, mica vorremo chiedere tanto.
Sono zen, tanto zen, non so ancora come mai sono così zen, sarà che mi sono messa a svuotare la cantina e ho buttato via un sacco di fregnacce (vi dico solo due parole: bilancia pesaneonati...anni 70!!!!), la Kondo c'aveva ragione! Butta che ti passa!

giovedì 16 luglio 2020

Iniziare a cedere al lamento

Io sono una di quelle mamme che anelano le vacanze scolastiche, nessun impegno, mattine lente, colazioni ancora più lente, no servizio taxi...in fondo i miei nani vanno a scuola solo la mattina e quindi averli a casa tutto il giorno non è poi sta gran differenza, ma anzi tutto diventa per me più semplice.
Ecco però ora dopo ormai 5 mesi inizio a capitolare. Sarebbero dovuti essere comunque 5 mesi di mamma h24 avendo un neonato, ma diciamo che non mi aspettavo 5 mesi di mamma h24 con 4 di loro...
Ho tanto per cui non lamentarmi: tre figli che giocano insieme e che sono abbastanza grandi per dare un occhio anche al più piccolo, un bel giardino, la casa grande, comunque mia mamma che vive sotto di me, ma la mancanza di momenti di solitudine iniziano a pesarmi. Momenti di silenzio, momenti di relax dove abbandonare il mamma-radar, nemmeno la spesa riesco a fare con calma visto che lasciandoli tutti e 4 a mia madre voglio comunque tornare il prima possibile.
Eppure la voglia di lamentarmi c'è ed è tanta quanto sono le cose per cui non lamentarmi.
Sarà che ancora non sappiamo quando il Navigante verrà trasferito e questo ci obbliga in un limbo dove non si può nemmeno parlare di vacanze e, chi mi conosce e mi legge, lo sa quanto per me sia rigenerante anche solo organizzare un viaggio!
Sarà che pensare che la scuola inizia tra due mesi...oddio ancora due mesi!...mi butta in uno sconforto mai provato prima e che mi fa pure sentire in colpa, della serie "fai i figli e poi non li sopporti, vergogna!".
Sarà che sono davvero davvero stanca e non vedo la fine, ma sono cupa e lamentosa e non mi piaccio neanche un po', anche perché poi i primi a farne le spese sono proprio quei 4 di cui sopra.

lunedì 13 luglio 2020

Quando la realtà ti mette davanti ai tuoi limiti

A chi mi chiede il famoso "ma adesso basta no??" per quanto riguarda i figli, io rispondo sempre che non lo so, lasciando basito il curioso interlocutore. Mi guardano esterrefatti e io di solito alzo spalluce  dicendo, come a giustificarmi (chissà poi perché) che in fondo dopo il terzo grande differenza non c'è e non ho certo un'età per cui, se ne voglio un altro, posso procrastinare poi molto.
Poi però succede che io e il Navigante siamo stati poco attenti e per qualche giorno ho avuto un po' di nausea...PANICO!
Spero sia il ciclo, che ancora non mi è tornato, il caldo, la stanchezza, qualsiasi cosa (che a me la nausea viene per qualsiasi cosa!), ma decisamente non sono pronta per avere altri due figli vicini di età! Alla faccia della coraggiosa che ama la sua famiglia numerosa! Nel caso ovviamente non mi tirerei affatto indietro, ma di certo sarebbe una bella sfida.
Nel frattempo oggi si esce e si va dritti dritti a comprare i preservativi!!!!

mercoledì 24 giugno 2020

Di saluti e nuovi inizi

Siamo rientrati in Friuli dopo due settimane a Roma, dove passavamo le giornate al parco con gli amici di scuola e le serate a cena da/con qualcuno. Il Francese e il Vitellino hanno fatto rugby con tanto di saluto postato su Fb e Instagram, cosa mai successo per nessun ragazzino che se n'è andato e la cosa ci ha davvero colpito.
Sono scese le lacrime. Alla Belva in abbondanza, che lei si sa, ha difficoltà quando si tratta di lasciare la strada conosciuta per quella nuova. Il Vitellino si è più che altro azzittito sia a rugby che con la sua maestra, anche se io gli occhi lucidi li ho intravisti. Il Francese ha creato questo muro oltre al quale non è dato capire cosa pensi, non sa bene nemmeno lui cosa sta succedendo dentro e fuori di lui. Pure io mi sono commossa quando ho salutato gli amici di rugby, davvero una perla rara nel marasma di questi anni romani.
Non che Roma abbia solo difetti, ma viverci è stato per me molto complicato e l'unica ora (ore, giorni, weekend interi!!!) d'aria era l'appuntamento rugbistico, fosse settimanale o durante il weekend. Non mi ha mai pesato stare sui campi di rugby quasi tutti i weekend e le amicizie che sono sbocciate sono di quelle che dureranno, ne sono convinta.

Qui in Friuli smanio per cominciare una routine nostra.
Stiamo facendo le prove per il rugby (ça va sans dire!) e la casa, pezzetto dopo pezzetto, sta prendendo forma, anche se manca ancora la fondamentale cucina, che mi obbliga a pranzare, cenare e fare colazione sempre con mia madre il che, dopo tre mesi di lockdown, inizia a pesare.
Se sapessi quando mio marito deve trasferirsi e quindi quando verrà fatto il trasloco, probabilmente sarei più tranquilla, invece così rimangono appese un sacco di cose ed è la cosa che più detesto!
Però qui sto bene, sto proprio bene. A mio marito ho promesso che mi metterò d'impegno per trovare tutti i contro del vivere qui, in modo tale da volerlo seguire un'altra volta, ma già sento che sarà un'impresa molto molto difficile!!!

lunedì 15 giugno 2020

Verdetto

Il giorno dopo il mio ultimo post il Navigante è tornato a casa con la faccia mogia mogia dicendo che gli era arrivata LA mail. Non è che ci ho messo tanto a capire che il verdetto era ovviamente Taranto. Per l'ennesima volta in questi 15 anni insieme non l'hanno accontentato.
Ho dovuto metabolizzare, l'incazzatura, la delusione, la rabbia...e ora sono nella fase paura per quello che verrà.
Saremo lontani, lui navigherà. L'ultima volta che è successo io ero incinta della Belva e me la sono spassata alla grandissima se non fosse che abitavo coi miei e mi sentivo un po' una ragazza madre...
Stavolta al contrario ho casa mia, anche se mia madre è sotto, ma ho 4 figli a cui badare! Non sarà una passeggiata anche se la società, l'organizzazione, i servizi sono decisamente un aiuto non da poco.
Anzi, ieri ho detto a mio marito che devo cercare tutti i lati negativi sennò tra due anni col piffero che mi sposto per tornare a seguirlo!!
Nel frattempo siamo nel vortice dei saluti e ho preso come mimino due chili in una settimana a forza di cene tra amici e picnic!

Ah, ovviamente non possiamo ancora organizzare il trasloco perché il Navigante sa che va, sa dove va, ma non sa ancora quando precisamente!...un'agonia infinita...

martedì 9 giugno 2020

Eccoci un'altra volta nel vortice trasloco

Sto scrivendo sul mio letto morbidoso di Roma di fronte al mio bellissimo armadio che a malincuore dovrò vendere visto che a casa su non mi entra da nessuna parte (casa enorme, ma nessuna parente abbastanza lunga e senza spine e/o luci che lo possano ospitare).
Il Bastian Contrario isterico dopo un viaggio di 6 ore in cui ha dormito per un'ora e mezza scarsa e per il resto ha strillato in continuazione...continua ad adorare la macchina come da neonato...ora sta dormendo nel suo letto enorme, rispetto alla culletta che ci hanno prestato quando siamo andati su a Natale e che spero di riuscire ad utilizzare per questi ultimi mesi.
Siamo qua per salutare tutti i compagni di scuola, gli amici, per fare ancora qualche allenamento di rugby (anche se tutte le limitazioni ti fanno davvero passare la voglia...), per cominciare a fare i pacchi, almeno dei vestiti...insomma per chiudere anche questo cerchio.

No, ancora non sappiamo la destinazione.
Sì, sto un po' svalvolando, ma devo ammettere che sono decisamente più zen rispetto al passato, anche se rispetto al passato ho un bagaglio leggermente più ingombrante...

In queste due settimane di assenza a casa su faranno un paio di aggiustamenti per quanto riguarda la pittura e installeranno i lavandini e ai bimbi non l'abbiamo detto. Nelle settimane successive sistemeranno la cucina in modo tale che poi potranno venire ad installare quella nuova.
Non sono ancora riuscita a vendere i mobili della camera dei miei e ora devo mettere in vendita anche quelli del salotto, che speravo si prendesse mia sorella, ma il costo dei trasporti in UK post pandemia è assurdo.
Quindi ho un po' troppi mobili al momento, ma conto di riuscire a incastrare tutto e per settembre potremmo avere una casa operativa nel caso il Navigante abbia come destinazione Taranto. Non me ne vogliano i pugliesi, ma ho già fatto 2 anni in quella città (lavorando per un periodo dietro all'Ilva) e non ho intenzione di viverci con i miei figli.
Per la Spezia invece continuo a monitorare le case e sembra che la scelta si sia ampliata tanto che posso scegliere sia ammobiliato che non ammobiliato.

Casa a Roma per ora rimane "nostra", anche se il Navigante ha cominciato a vedere che documenti servono per ridarla alla cooperativa e riavere i soldi indietro. Qui rimarrà comunque la cucina e il divano letto di cui dovevo disfarmi...sia mai potesse servire un appoggio nella Città Eterna.
Insomma noi siamo sul pezzo, ora attendiamo che qualcuno si degni di darci qualche info...

mercoledì 3 giugno 2020

Pian piano, pasito a pasito...

Mi sembrava passato un secolo dal mio ultimo post, in realtà siamo a poco più di due settimane durante le quali però sono successe alcune cosine.

- Mi hanno montato i box doccia, così finalmente possiamo docciarci a casa nostra senza fare i pellegrinaggi da mia madre. C'è stato un problema con il box vasca che l'idraulico ha montato al contrario e quindi oggi è venuto a cambiare le piastrelle bucate per sbaglio e il mio bagno è di nuovo un cantiere, ma tant'è. Rimangono invece ancora dispersi i lavandini.
- Abbiamo ricevuto progetti e preventivi per la mia agognata cucina in muratura, dovremmo iniziare a breve i lavori così per quando partiremo sarà pronta la cucina, molto utile, lo so.
- Eh sì, perché partiremo. Forse, in realtà non si sa. Il Navigante ha ricevuto conferma che verrà trasferito e imbarcato, ma ancora non sa dove. Un'agonia.
- All'84esimo giorno la reclusione dell'intera famiglia è finita. Per il ponte del due giugno il Navigante è venuto su e ci siamo fatti una scorpacciata di gite fuori porta e amici, cominciando con il Monte Matajur e i laghi di Fusine che non avevo mai visto. Non prometto, ma vorrei fare dei post sulle bellezze della mia regione sempre troppo poco conosciuta.
- Hanno ricominciato a mettere i treni così il Navigante mi ha lasciato la macchina, anche se con la didattica a distanza sono bloccata tutte le mattine, ho almeno la parvenza di libertà.

Per il resto mi sento ancora molto frastornata e non aiuta essere la maggior parte del tempo da sola. Da poco ho ricominciato a vedere le mie amiche, ma la gente ha ancora molta paura del virus  e le persone adulte con cui interagisco sono mia madre, lasciamo perdere, e le mamme nelle chat di scuola che secondo me adesso stanno dando proprio i numeri. Pensavo che questa quarantena avrebbe cambiato qualcosa, invece la cattiveria, l'egoismo, il guardare solo il proprio orticello non hanno fatto altro che acuirsi.
Il limbo sul trasferimento poi si sta tramutando in una vera e propria agonia, così come riuscire a raccapezzarsi con i lavori della casa, quali fare, quando farli, se farli, soprattutto dopo il nuovo decreto sul Superbonus 110%
E niente, mi tocca portare pazienza, questa dote innata che io proprio non ho mai avuto, né mai avrò, e le cose piano piano si sistemeranno senza che io debba fare quasi niente, come ogni volta!

lunedì 18 maggio 2020

Fine quarantena?

Da oggi c'era il "tana libera tutti", con cautela certo, con attenzione ovviamente, ma pur sempre una  tanta libera tutti per far ripartire la nostra economia già abbastanza sgangherata.
Il Navigante invece delle due settimane di smart working, è rientrato domenica dopo una settimana e da ora farà su e giù nei weekend, iniziando la odiata vita da pendolare.
Ovviamente ancora non sappiamo niente del nostro futuro e ci godiamo le ciliege che nascono, l'orto che pian piano ci mostra i suoi frutti, le lunghe camminate nella natura che ci circonda.
Per il resto io personalmente continuo a sentirmi in quarantena, le cose che facevo prima sono ben lontane dal presente: si può andare in giro dove si vuole, ma niente attività ludico ricreative il che significa niente giochi e niente picnic in soldoni, che è quello che noi facciamo ad ogni gita fuori porta. Si può andare a mangiare fuori o a fare colazione al bar, ma buona parte dei ristoranti ancora non ha aperto perché le linee guida non sono molto chiare o per taluni fattibili.
Per quanto riguarda la nostra ristrutturazione hanno aperto i mobilifici, ma andare all'Ikea con i bimbi sarà impossibile perché lo Smaland e il ristorante (le due attrazioni principali per loro) sono chiusi. Non ho neanche capito se posso tornare a fare la spesa con mio marito o ancora ci sono le restrizioni: 1 persona per famiglia e solo con carrello, come nel vicino centro commerciale.
I bimbi hanno voglia di amici e socialità, ma qui non conoscono ancora nessuno e tutte le attività che siamo soliti fare sono ancora interdette.
Insomma io mi ritrovo comunque rinchiusa in casa, in questa sorta di bolla, una magnifica bolla intendiamoci, ma forse questa bolla mi tiene anche un po' lontana dalla normalità. In questi due mesi sono uscita meno di una volta a settimana e solo per fare la spesa, tutto sembra ancora troppo grande e spaventoso. Anche solo andare all'asl per fare il pap test, come mi tocca domani...

venerdì 8 maggio 2020

Incazzatura con l'adolescente di casa

Iniziare questo post è estremamente difficile, forse perché sono ancora arrabbiata, forse perché ci sono così tante cose da dire, una vita di cose da dire che chi leggerà non capirà una mazza se non che sono incazzata come una iena.
Mia madre è arrivata a farmi decisamente sbroccare oggi. Essere qua è un dono, essere qua con questa casa grande e una persona adulta, tua madre, che ti da una mano e con cui poter parlare non è cosa da poco.
Peccato che mia madre da quando è morto mio padre è finita in una spirale nera di crisi da cui è impossibile farla uscire e questo virus decisamente non ha aiutato.
Mi pare di combattere con un'adolescente, un'adolescente che non vuole seguire le regole, che la sua vita fa schifo (salvo poi davanti a tutti quanti gli capitino a tiro ribadire quanto è fortunata a non essere sola), che trova tutti stupidi, che non ascolta nessuna notizia sensata, ma le cagate di amici e siti di dubbio gusto sono tutte sue. Che tanto lei sicuramente l'ha già avuto o è immune. Che stiamo andando verso una dittatura. Che il virus è di laboratorio. No, non esiste. No invece è solo una semplice influenza ma vogliono fare i soldi con i vaccini.
Ogni cagata lei ce l'ha, è sua.
E non basta aver parlato con una persona nostra conoscente che è finito in ospedale, non serve avere la testimonianza di una mia amica militare che ha passato un mese in corsia in uno degli ospedali più colpiti lontano dalla famiglia, nulla.
E oggi ho sbroccato. Perché all'ennesimo "è tutta un'esagerazione" sono proprio scaturita. Ancora peggio che a dirle qualsiasi cosa l'unica risposta è "sei come tua padre, che non ti faceva parlare e voleva avere ragione solo lui". Ne ho davvero pieni i cosidetti delle sue lamentele, delle sue lagne, dei suoi problemi di testa.
Quando è morto mio padre sono stata a farle da balia, ho ristrutturato casa pur di farla sentire a suo agio, sono qua in quarantena che devo sorbirmi tutte le sue cagate e i suoi momenti down e che non può uscire e che stogranpaiodic@##i!!! La figlia sono io, quella sola che sta vedendo di 4 creature e di tutto quello che comporta in questo momento così delicato sono io, quella che non sa nemmeno dove sarà tra tre mesi sono sempre io, per non parlare che io ho perso mio padre, io sto ristrutturando la casa dove abbiamo vissuto insieme tutti quanti per 20 anni e sto facendo la cernita di tutta una vita. Quando sarà il mio momento di lamentarmi, avere un sostegno, poter appoggiare la testa da qualche parte e riposare??
Oggi va così, avevo bisogno di uno sfogo, sorry.

mercoledì 29 aprile 2020

Il mio dark side

Ed eccola qui la pioggia che scroscia e lava e dona vita. I campi iniziavano a risentire della mancanza di acqua che è arrivata abbondante, ma non tempestosa, perfetta. Con sé ha portato la malinconia, la voglia di mettere la testa sotto al cuscino, la voglia di scappare.
Perché ad essere ottimisti con il sole, i bimbi che giocano in giardino, il marito in smart working presente h24 è un attimo, ma poi con la pioggia e il papà lontano come la fine di questo incubo è tutta un'altra storia.
La fase due mi ha stroncato. Seppur consapevole che sarebbe stata un'apertura soft, mi si contorcono le budella a pensare ancora di non poter circolare liberamente, di non avere un futuro chiaro per i bambini (completamente dimenticati), di avere amici e parenti nelle vicinanze (cosa non scontata per me), ma vederli con il contagocce.
Lo sprint finale è sempre il più duro ne sono conscia, la pioggia non aiuta, la lontananza del Navigante e di conseguenza i bambini isterici tanto meno. Ma oggi dopo la pioggia è venuto un arcobaleno grandissimo e come ha detto il Francese vuol dire che andrà tutto bene.

domenica 26 aprile 2020

La quarantena che ci fa recuperare umanità

Siamo ormai alle soglie della fase due, di un lockdown che sembra piano piano svanire.
Noi abbiamo la nostra routine ormai e devo ammettere che alle volte il pensiero di perderla mi mette angoscia. Questi due anni abbondanti di vita romana mi hanno lasciato un strascico di stress che non riesco a levarmi e la mia vita in campagna mi piace, oddio se mi piace!
Sono un animale sociale, quindi mi spiace non vedere amici e parenti, ma per il resto, tutta la confusione di scuola-sport-compleanni-commissioni varie che mi hanno ammazzato in questi anni non mi mancano proprio per niente.
Mi piace svegliarmi con calma la mattina e fare colazione senza i soliti "muoviti! Mangia!", lavarmi i denti e poi piazzare i pargoli grandi alle loro videolezioni, far fare un lavoretto al Francese e poi occuparmi dell'ultimo arrivato.
Mi piace pranzare all'aperto, bere il caffè seduta sull'amaca e godermi gli uccellini che cantano, l'aria tiepida e la pace.
Mi piace camminare con il passeggino per far addormentare il Bastian Contrario e lasciarlo dormire nel sotto portico, all'aria aperta e non smazzarmi con seggiolini, ovetti e quant'altro per ogni minimo spostamento.
Mi piace fare spese online e uscire solo per lo spesone settimanale, non sono una da spesa giornaliera, mai stata. E soprattutto fare la spesa senza la fretta con cui la facevo a Roma.
Mi piace vedere i miei figli che giocano insieme, che inventano storie, che usano quei pochi Lego che abbiamo qui con la loro fantasia e non seguendo istruzioni preconfezionate, che si arrampicano sugli alberi e hanno mani e gambe piene di graffi.
Stiamo riprendendo una dimensione che avevamo completamente perso, una dimensione decisamente più umana. So che sono dalla parte fortunata della barricata, so che il nostro stipendio non è cambiato, il Navigante sta molto tempo con noi, cosa che altrimenti non sarebbe possibile, so che non tutti si possono permettere il popò di giardino che abbiamo noi.
Ma so anche che la lentezza mi mancava e dovrebbe mancare a tutti, so che si doveva cambiare qualcosa e questo virus ce l'ha sbattuto in faccia in un modo davvero imprevedibile, so che comunque vada questa quarantena per certi versi mi mancherà, datemi pure della pazza, ma mi mancherà.

giovedì 9 aprile 2020

Noi e il nostro quotidiano

Finalmente sono iniziate le vacanze di Pasqua. No, non sono scimunita, sul serio sono contenta!
Niente più videolezioni in contemporanea la mattina, né una videolezione lunga di due ore, né lavoretti da scaricare. Solo compiti da fare come sempre e il mio computer libero, tanto che sono riuscita a vedermi la mail prima delle dieci di sera, una quasi parvenza di normalità insomma. Domani poi arriva pure il Navigante, decisamente non posso lamentarmi.
I bambini adorano letteralmente il giardino e tra un litigio e un altro inventano dei giochi pazzeschi, ora sono due giorni che giocano agli uomini primitivi e costruiscono archi, frecce, fionde e pure un telaio per filare la lana. La punizione ormai è diventata non ti faccio uscire, invece di non ti faccio leggere...sempre molto normali, le nostre punizioni!
Il Bastian Contrario ha ormai felicemente iniziato l'autosvezzamento e si pappa la qualunque, quando non è troppo stanco o gli fanno male i denti, nel qual caso urla e strilla e s'incazza come non so che...non so proprio da chi può aver preso...Ormai sta seduto e inizia a strisciare quando lo metto con la coperta in giardino e cerca di raggiungere l'erba per strapparla e, ovviamente, metterla in bocca!
Mia madre sembra essersi un po' calmata, non tenta la fuga per stupidaggini e, anche se ogni tanto sembra dimenticarsi quello che succede (autodifesa), pare essersi rassegnata ed è grata della nostra presenza. E' costantemente al telefono con un "amico" che a me sta altamente sulle palle e sembra un'adolescente, ma chi sono io per giudicarla?
Il Navigante ha lavorato come un matto in questo periodo, giustificando il fatto che deve pagare il giardiniere e il geometra e la cucina in muratura...in realtà odia tornare in una casa vuota. Lui è abituato a partire, non a restare e la cosa lo scombussola lo so.
E infine ci sono io che ho il cervello sempre in movimento per trovare la soluzione migliore per il nostro futuro, ma qualsiasi cosa mi venga in mente fa acqua da tutte le parti. Nel frattempo mi godo tutto il bello che trovo e ne ho proprio tanto intorno, ringraziando il cielo.
Piano piano, anche in questa assurda situazione, la vita va avanti nonostante tutto.

domenica 29 marzo 2020

L'adesso e il dopo

Sarebbero tante le cose da scrivere in questo momento, si ha tempo per pensare e la mente gira gira gira come la ruota del criceto. Psicologicamente questo momento è devastante, non dico per me, dico in generale. Vorrei davvero imprimere tutti i pensieri che ho, ma alcuni sono spaventosi, altri sfuggevoli...e sembrerà assurdo, ma non ho il tempo per sedermi a mettere nero su bianco tutto quanto.
La didattica a distanza, questo magnifico strumento che in Italia ha potuto prendere piede solo grazie a una pandemia mondiale, è davvero incredibile, ma intasa la rete, blocca computer e tablet (perché se i figli sono più di uno, la legge di Murphy farà in modo che si debbano collegare entrambi nello stesso istante) e tiene più occupata me che loro, con il fai foto dei compiti svolti, scaricale sul computer tramite WhattsappWeb, caricale sulla piattaforma giusta, controlla le attività sulla piattaforma E sul registro elettronico, scarica videolezioni, controlla i compiti, stampa i compiti pure per il Francese...vabbè, ci siamo capiti!
Per 10 giorni è stato qui il Navigante e quindi per non annoiarci troppo ci siamo messi a progettare le parti rimanenti della casa, smontato letti e rimontati al posto giusto, fatto la cernita dei libri di mia madre, pulito, pulito, pulito.
Da oggi il Navigante invece è ritornato a Roma, lavorerà per 15 giorni e poi ritornerà su per altri 15, ovviamente questo è il piano con i dati di adesso, potrebbe cambiare tutto da un momento all'altro come l'ultima volta.
Io continuo ad essere grata del nostro giardino, della nostra casa grande, ma inizio a farmi prendere dall'ansia per il dopo, che mi spaventa più di ogni altra cosa. Mi appiglio al problema del nostro trasferimento di cui ovviamente non si sa niente e delle scuole dove iscrivere quindi i bimbi, ma la realtà è che ho molta più paura del fatto che non ci saranno scuole o trasferimenti o vita normale. Ecco, ho paura che nel dopo non ci sarà alcuno spazio per la vita normale. L'ho detto, l'ho scritto, sperando che mi allevi un po' dall'ansia che mi attanaglia da giorni e da cui non riesco a separarmi, neppure aggrappandomi alla fortunata situazioni in cui ci troviamo noi. Più penso a quanto siamo fortunati, più mi si stringe il petto a pensare che questa fortuna potrebbe non durare a lungo.
Ho paura del dopo, una fottutissima paura del dopo. Sono l'unica?

martedì 17 marzo 2020

Io ai tempi del coronavirus

Le giornate qui scorrono senza molto tempo per annoiarsi: i bimbi possono uscire nel grande giardino per il quale non smetto di ringraziare giorno e notte e hanno una marea di compiti e lavori da fare; io invece impazzisco letteralmente tra i compiti dei due grandi, la casa da risistemare e i denti del Bastian Contrario che lo fanno urlare notte e giorno.
Ci sono momenti in cui veramente penso di non potercela fare. Sono qua da mia madre, che per una volta è davvero poco utile, tutta concentrata su chattare con gli amici e cercare di non pensare a questa situazione e al fatto che deve ancora sistemare tutte le cose del trasloco (leggi: riprendere in mano tutto quello che ha a che fare con mio padre), e quando vedo il Navigante svaccarsi sul divano per vedere qualche inutile programma giusto per passare il tempo mi sale una rabbia nei suoi confronti che metà basta. Ingiustificata, ma solo in parte...del resto quando è andato su quella c@##o di nave a inizio mese il casino era già scoppiato e gli avevo chiesto se fosse proprio il caso di andare.
Ovviamente il lavoro non si mette in discussione, così ora io sono qua a smazzarmi come al solito se non di più e lui pacifico che si lamenta pure di dover pulire casa e che non ha il pane fresco...
So che è alienante stare soli in casa, in appartamento, ma in questo momento sogno un weekend di quarantena nel posto più isolato che c'è al mondo...
So anche che queste sono quisquiglie, che il momento è grave, che c'è altro a cui pensare, ma non ho proprio il tempo per pensarci, se non quando mi tocca uscire a fare la spesa ed io, che notoriamente sono tutto fuorché ansiosa, inizio davvero a farmela sotto: mani sudate, palpitazioni, gola secca mi hanno accompagnato tutto il tempo ieri quando sono uscita. Alle volte piango, non di paura, ma di commozione; già di mio mi commuovo facilmente, ma adesso...
Ma passerà e sarà bello tornare alla vita, ci credo sul serio, anche se tutto questo ci cambierà profondamente, sarà comunque bello tornare alla vita!

venerdì 13 marzo 2020

Ai tempi del coronavirus

Ai tempi del coronavirus sto imparando ad usare una piattaforma online, aperta su almeno 2 dispositivi, per far interagire i miei tre figli con le loro maestre. Si tutti ed tre, pure il Francese che è all'asilo.
Ai tempi del coronavirus sto lottando con una madre che fa l'adolescente e esce perché lei non può stare a casa tutto il tempo e va a farsi le unghie. Però in paese e con la mascherina.
Ai tempi del coronavirus ho mio marito lontano e in quarantena perché a inizio mese è andato su una nave a fare un minchia di esercitazione (scusate il francesismo) in cui ora è spuntato un caso positivo.
Ai tempi del coronavirus ho una sorella che abita in UK dove il primo ministro per salvare l'economia che lui stesso ha infossato con la Brexit, ha detto a tutti Andate e infettatevi! Qualcuno perderà delle persone care, ma non importa!
Ai tempi del coronavirus ringrazio il cielo di aver detto Addio ai miei nonni di persona, potendoli andare a trovare, potendo piangere sulle loro tombe, potendo pregare in chiesa durante il funerale.
Ai tempi del coronavirus vado a dormire sconcertata di vivere in un film catastrofico (genere che tanto amo), terrorizzata da quello che potrei trovare domani, grata di essere venuta su da me appena le scuole hanno chiuso, che almeno i bambini scorrazzano in giardino la metà della giornata (mentre io impazzisco sulla piattaforma dove loro poi fanno i compiti in tranquillità).

In buona sostanza sono su, in una casa ancora da finire, passo il tempo tra dispositivi tecnologici e quaderni di scuola, scatoloni della casa vecchia da disfare, cucine da progettare, tette da dare, autosvezzamento cominciato...impazzisco come tutte le mamme, ma forse un pochino di più.

venerdì 28 febbraio 2020

Un battesimo da fine del mondo!

Sabato scorso abbiamo battezzato il Bastian Contrario. Una cerimonia veloce di sabato, fuori dalla Messa e poi tutti a casa mia per un buffet in piedi e una bicchierata. Ho sempre fatto così i battesimi: a casa mia (matrimonio al sud, battesimi al nord questo è stato il patto) invito parenti e amici, chi vuole passa, beve qualcosa, senza impegno, senza obblighi di regali, giacche, cravatte, ma solo la voglia di stare insieme e festeggiare. La madrina è arrivata dalla Francia, un'amica italiana incontrata a Tolone, insieme al suo giovane (7 anni meno di lei) compagno marocchino con cui sta da ormai 5 anni. Insomma decisamente unconventional.
E poi tutti a casa, noi pronti per rientrare a Roma dopo aver parlato dei lavori da fare (siamo in ristrutturazione), dopo aver giocato a carte, dopo aver goduto dell'ampio giardino.

Sennonché...CORONAVIRUS!
L'idea era di partire lunedì mattina presto, ma come ormai pure i sassi sanno, dalla domenica succede il pandemonio, scuole chiuse, chiese chiuse...insomma decidiamo di attendere qualche ora per capire se anche nel Lazio stava succedendo lo stesso che nel nord, ma a parte la decisione della FIR di bloccare tutte le attività fino al primo marzo, quindi niente rugby, il resto pareva normale.
Quindi torniamo a casa, per grande scrupolo ci fermiamo in autogrill solo dopo aver passato Veneto ed Emilia e martedì tutti a scuola.

Sennonché...LE MAMME!! Che sono peggio di ogni virus o batterio...
La maestra della Belva mi ferma insieme alla vicepreside e mi dice che un paio di mamme hanno espresso qualche perplessità sul nostro rientro, che non ci hanno dormito la notte (le mamme, non le maestre). Io molto tranquillamente dico che noi arriviamo dal Friuli. dove non c'è stato nessun caso e che ha chiuso tutto (tra l'altro le scuole erano comunque chiuse per le Ceneri) ed essendo regione a statuto speciale poteva farlo senza aspettare il Sì del governo. Loro mi dicono che lo sanno, ma che non sanno neanche loro come gestire la cosa (la madre in questione è un p' guerrafondaia, oltre che molti altri epiteti poco lusinghieri che evito) e che non vogliono creare allarmismi. "Chiaro, nemmeno noi, quindi se volete io la porto a casa, lei insieme ai suoi fratelli ovviamente, il che sì che porterebbe le persone ad allarmarsi!"

Morale della favola: la mamma in questione (ovviamente è sempre la solita, quella rompiballe) con me ha fatto assolutamente finta di niente, i bambini sono rimasti a scuola e hanno fatto la festa di Carnevale in classe invece di uscire in corridoio come le altre classi e il Friuli ad oggi ancora non ha avuto nemmeno un caso. La madrina nel frattempo è rientrata in Francia ed essendo transitata per Venezia, è stata messa in quarantena dal suo datore di lavoro, telelavoro fino a lunedì.
Diciamo che questo battesimo sarà ricordato in modo particolare un po' da tutti...

mercoledì 5 febbraio 2020

Non trovo il tempo

E niente sono passate quasi tre settimane di silenzio. Non è che non abbia da raccontare, ma il tempo quello davvero manca, ormai ogni mio progetto online è accantonato, con mio grande rammarico; riesco a fare qualcosa a sprazzi, cosa che comunque non mi piace per niente.
Il Bastian Contrario è un bimbo dolcissimo, sorridente e calmo, ma non è un gran dormiglione di giorno si fa un paio di mezz'ore di sonno sparse, solitamente coincidenti con i miei mille trasferimenti in macchina e quando sono a casa riesco a malapena a stare dietro alle lavatrici. Di notte, a parte qualche notte balorda, fa dalle 7 di sera alle 7 (o anche più tardi se non ha dormito benissimo) del giorno dopo, con due sveglie il che non è male per carità, ma un po' di tempo di break mi manca.
In tutto questo, l'influenza quest'anno ci ha preso di mira, di solito i nani non si ammalano molto, magari un giorno di febbre e basta, invece quest'anno ne ho sempre a casa uno! E anche io non riesco a uscirne, non ho avuto febbroni, ma tosse, grandi sudate notturne, brividi e dolori ossei da non riuscire a tenere in braccio il Bastian Contrario.
Ora stiamo organizzando il battesimo che faremo come al solito da me (per chi non lo sapesse ho barattato il matrimonio che ho fatto giù, con tutti i battesimi su) e muoviamo i primi passi per il prossimo ennesimo trasferimento. Non ci si annoia mai qui!

venerdì 17 gennaio 2020

Un nome, un programma

Il Bastian Contrario ha ormai compiuto 3 mesi e pesa ben 8kg, per buona pace della mia schiena non più di primo pelo...Continua a essere Bastian Contrario, anche se a molti non piace questo gioco soprannome e vi spiegherò perché.
Oltre a quello che ho detto nel suo post di presentazione, il Bastian Contrario è quel bambino che mi sta facendo amare il cosleeping, ossia il dormire insieme. Io sono assoluta fan di "ognuno nel proprio letto", lo prendo, lo allatto, lo cambiA (il Navigante ovviamente :D), ma poi a ognuno il proprio spazio per muoversi. Però però...quando in camper abbiamo dormito nel lettone insieme, quando la mattina dopo l'ultima poppata lo tengo con me, quando in questi giorni, sola nel letto perché il Navigante è via, lo allattavo e sentivo i nostri corpi caldi uno vicino all'altra...bè, ho avuto un decimillimetro di secondo in cui ho pensato che forse il cosleeping non era poi così male.
Il Bastian Contrario è un bambino dolcissimo e sorridente, che amo tenere in braccio e coccolare perché ride sempre, ma soprattutto STA FERMO! I miei figli sono sempre stati dei tarantolati, non potevo certo tenerli in braccio troppo tempo senza che si lamentassero come invece posso tranquillamente fare con lui!
E niente...come dice il Navigante: questo pure -1 potrà portare a casa come voto!

venerdì 10 gennaio 2020

Urpo, passa il tempo!

Con stupore mi sono accorta che è passato più di un mese dal mio ultimo post!
Certo il periodo di Natale è sempre caotico, con le recite (che però quest'anno sono saltate a causa delle infiltrazioni di acqua nel teatro della scuola) e i regali da fare e gli incastri da organizzare.
Poi Natale a casa mia è stato sicuramente particolare, con mia sorella che è arrivata dall'Inghilterra per passare il Natale a casa per la prima volta da quando è morto mio padre e siamo tutti rimasti a dormire nella casa nuova, i cugini tutti insieme nella grande camera dell'ampliamento e mia madre nel suo nuovo appartamentino sotto, al posto del garage, e le tracce dei lavori ancora in corso tutto intorno a noi.
Siamo poi partiti in camper per 8 giorni in Germania, il primo vero viaggio di Bastian Contrario, con temperature che hanno raggiunto anche i -8° di notte e noi che non sapevamo quanto sarebbero durate le bombole del gas a quelle temperature.
Ora siamo rientrati, abbiamo recuperato la nonna, visto che il Navigante va in Albania durante le sue vacanze...stendiamo un velo pietoso...e riprendiamo la nostra routine, pensando al prossimo passo.
Trasloco vi dice niente in questo blog????