giovedì 28 giugno 2018

Viaggiare in solitaria

Sono sul tablet, in aeroporto e ascolto dei tizi suonare il pianoforte. Sola.
No, non scrivo da un ipotetico aldilà: sto partendo per la Norvegia. Un'amica norvegese, un army wife conosciuta a Tolone, mi ha invitato a casa sua per festeggiare i suoi 50 anni insieme ad altre amiche.
Mi sono presa un weekend  lungo, mooolto lungo. Ho lasciato i nani con nonni e marito e io sono partita.
Per la prima volta dopo 7 anni da mamma viaggio sola. E faccio tutto con un anticipo esagerato, ho una valigia tutta per me dove sono riuscita a far stare addirittura 2 paia di scarpe, mi pare sempre di dimenticare qualcosa, o qualcuno, o entrambi.
Ho intenzione di leggere, dormire, giocare a mahjong, leggere, ascoltare l'ipod, passeggiare,  correre, leggere, dormire e godere di ogni secondo di silenzio e solitudine.
Non so come questo viaggio in solitaria mi fa sentire, non so come passeranno questi 5 giorni lontani da tutti. So che è tutto molto strano. So che non sono una persona da viaggi in solitaria, ma dopo aver fatto 3 figli in 4 anni e aver viaggiato con loro per il mondo utilizzando tutti i principali mezzi di locomozione, anche senza il loro papà, forse potrei diventarlo. Quantomeno posso e devo godermi questo.
Quindi non chiedetemi se mi mancheranno, se rimpiango di non averli qui, perché  non ho nessuna intenzione nemmeno di pensarci!!
Buon viaggio a me (stessa)!

venerdì 15 giugno 2018

Casa

Sono a casa di mia mamma da quasi una settimana ormai, mentre lei è in clinica per la riabilitazione post operazione protesi all'anca; il Navigante tornerà oggi per il weekend, ma per il resto vivo in questa casa sola con i miei figli. Una situazione piuttosto rara, credo in vita mia di essere rimasta sola in questa casa assai poco, forse un paio di volte prima di andarmene definitivamente, quando mia sorella era andata già a convivere e io ero ormai maggiorenne, quindi i miei viaggiavano senza portarmi con loro.
Passo da una stanza all'altra, mi muovo nel buio, metto a posto, apro luci, cerco cose...faccio tutto senza nemmeno pensare e quando trovo qualcosa di diverso rimango molto stupita, come se questo fosse un mausoleo dove non è permesso spostare nulla. Devo dire che questa trasformazione da casa a mausoleo è cominciata con la partenza mia e di mia sorella, alcune stanze hanno cominciato ad assumere un aspetto congelato nel tempo e quando per esempio abbiamo cambiato i letti (per prendere dei letti a scomparsa per quando arriviamo con i bimbi) il risultato è sempre un po' strano. Ora che mio padre è morto, quasi tutta la casa sembra congelata: mia madre è spesso da me o da mia sorella, quando è a casa vive davvero poco tutti questi metri quadrati. Perché poi questa casa è davvero enorme, me ne accorgo quando decido di fare una semplice scopata tra cucina e sala, interminabile!
Ma questa per me è l'unica abitazione che considero CASA. Ho ancora qui la residenza, ho ancora qui casse di oggetti o vestiti, ho ancora qui le mie coppe e le mie medaglie, come quel set di tazzine da caffè che avrei spostato in casa mia prima o poi, ho ancora qui un tronchetto della felicità che mi aveva regalato mia madre quando vivevo in capitaneria di porto e che le ho lasciato per i miei e poi nostri spostamenti. Ed è qui che i miei figli si sentono davvero a casa, chissà poi perché, visto che non ci hanno mai vissuto se non per brevi periodi.
E questa sarà casa nostra davvero, dopo che mia madre avrà diviso i beni tra me e mia sorella, allora sarà il momento per scongelarla e trasformarla in qualcosa di vivo.
Tutto è nato dalla morte di mio padre e dal desiderio di mia madre di vendere la casa: troppo grande, troppo vuota. Non potevo pensare di vendere la casa dove è nato mio nonno, dove è nata mia mamma, dove ho vissuto per 21 anni.
Abbiamo deciso quindi di dividere la casa in due, di fare un piccolo appartamento nella zona garage/lavanderia per mia madre e rimettere a nuovo il primo piano per noi, per adesso o per la pensione. Le uniche parti che non verranno toccate saranno la taverna e la cantina, le due zone che racchiudono tutto quello che significa per me questa casa. Stiamo addirittura pensando a una piscina nella zona del giardino dove prima c'erano le viti di mio nonno e mio padre, ormai sradicate e diventate legna da ardere per Natale.
Stare qui mi aiuta a elaborare tante cose, ad affrontare il mio passato che ho lasciato scappando via a 21 anni. Ricostruire questa casa mette finalmente le basi per un futuro che unisca il mio passato e il mio presente. E finalmente quelle tazzine di caffè decorate con i quadri di grandi pittori saranno a casa mia!

lunedì 4 giugno 2018

Ansia, tempo e pensieri sparsi

Volevo scrivere un post sul camper, ma in realtà stasera sono in vena di confidenze un po' più profonde.
Oggi è iniziato un periodo da single che durerà fino a fine mese: il Navigante è partito per la Tunisia proprio l'ultima settimana di scuola, il che significa periodo di gite, saggi e recite, quindi nessuna possibilità di muoversi con lui. Inoltre mercoledì ricoverano mia madre per l'operazione all'anca, ma io non posso raggiungerla proprio perché siamo nella suddetta settimana di fine anno scolastico; appena finita questa settimana stracolma di impegni andrò e rimarrò fino a fine mese appunto.
Se il Navigante fosse stato qua molto probabilmente sarei andata su subito da sola, ma invece...Invece mi ritrovo qua sola e con un'ansia opprimente che mi schiaccia. Non posso muovermi e mia madre viene operata. Qualche mese fa è toccato a mia zia, la sorella di mio padre a cui sono molto molto legata, andare in ospedale per un'operazione alle ginocchia, non sono riuscita a salire nemmeno in quel caso ed è stato uno strazio.
Da quando è morto mio padre, ogni piccola cosa, ogni operazione anche se di routine, ogni piccolo problema di salute dei miei cari mi fa sentire questo peso sul petto che mi schiaccia, che arriva a livelli davvero insopportabili quando mi ritrovo impossibilitata a muovermi.
La vita che continua imperterrita, la vecchiaia delle persone a me care (mia nonna, l'unica rimasta dopo che ne ho persi due in 3 anni, ha 94 anni...non dico altro), la mia stessa età che comunque avanza, anche se sono giovanissima ovvio, e inizia a farmelo notare con segni e acciacchi prima inesistenti, questo scorrere del tempo che con tre figli non è decisamente facile ignorare (cioè, la Belva quest'anno fa 7 anni!! Cioè, 7 anni!!!)...non riesco davvero a darmi pace.
La lontananza associata a tutto questo non aiuta di certo, anzi, Mi sono stancata di non poter contare su nessuno se non su di me, di non poter condividere nulla con le persone che amo se non al telefono, di non avere nella mia quotidianità le persone che per me contano, di dover sempre cercare compagnie nuove, ma che so saranno provvisorie.
Ovvio che il Navigante è con me in quest'avventura, ma fino a un certo punto; del resto lui prende, parte, cambia lavoro, fa in qualche modo una sua vita completamente scollegata dalla nostra. E quando è scollegato da noi si può permettere di fare un po' come gli pare, non ha con sé tre nani da gestire.
Forse semplicemente mi sento un po' sola, forse semplicemente sto iniziando a fare i conti che la scelta di questa vita itinerante mi sta presentando, forse ho solo bisogno che cominci l'estate...