giovedì 30 giugno 2016

Quote challenge, day one

Sono stata incastrata. Sì perché non ho il tempo per sputarmi in un occhio, ma quando qualcuno mi nomina e per di più mi nomina a fare qualcosa per cui sono abbastanza ossessionata non posso tirarmi indietro.
Spiego: la Puff mi ha invitato a questo giochino sulle citazioni, a me, regina dei diari straricolmi di frasi, dei libri sottolineati e del spiegare le proprie emozioni tramite canzoni. Questo però prima di tre figli in quattro anni e della vita super impegnata che mi sono creata qui in Francia.
Quindi tre giorni, tre citazioni al giorno, tre inviti a partecipare al giorno (questi mi sa che li salto...facciamo uno al giono?!) e abbiate pietà se le mie citazioni saranno abbastanza scontante o vecchiarelle, saranno quasi sicuramente parte della mia vita ante-nani!
Cominciamo...

 - CARPE DIEM QUAM MINIMUM CREDULA POSTERO -

Il caro vecchio Orazio, la frase cardine della mia vita, quella che scrivevo per prima nei diari, poi negli stati di hotmail e infine su whatsapp. Insomma per non dimenticarmi mai di cogliere l'attimo che poi alla fine ci resto fregata, che sia anche solo per decidere se comprare un paio di scarpe in saldo...se l'attimo passa sicuro che le scarpe non le trovo più!


-...ED e' UN PENSIERO CHE LE PASSA PER LA TESTA
FORSE LA VITA NON E' STATA TUTTA PERSA
FORSE QUALCOSA S'E' SALAVATO
FORSE DAVVERO NON E' STATO POI TUTTO SBAGLIATO
FORSE ERA GIUSTO COSI'
FORSE...MA FORSE...MA SI'...-

Potrei citarla tutta, questa canzone. Il mitico Vasco che scrive canzoni che potrei cucirmi addosso, che sembrano essere fatte apposta per me...o almeno lo erano un tempo quando ero un'anima fragile e con una vita tutta da costruire. Ora forse mi ricorda solo le guerre che ho lottato, le mie perdite, ma soprattutto la mia vittoria.


- PICK ME...CHOOSE ME...LOVE ME...-

Una frase, la frase tra tante frasi che in questi dodici anni hanno accompagnato noi, numerosissimi fans di Grey's Anatomy. Scelgo questa, anche se per me non ha un valore diretto, ma mi ricorda solo quante lacrime ho sparso per questo telefilm, spesso strettamente correlato alla mia vita.


E come invito la prima persona che mi viene in mente è Mamma Far and Away, prima mamma blogger conosciuta tramite internet e poi anche dal vero.

lunedì 27 giugno 2016

Saldi francesi

Amo la Francia per quanto riguarda lo shopping, perché se tanto ti sveni quando devi andare a fare la spesa o al ristorante, tanto risparmi se decidi di rifarti il guardaroba e io, che sono la maga della "quantità a prezzi stracciati", ci sguazzo che è una meraviglia!
I primi saldi che ho fatto erano quelli invernali e ricordo che ho preso cose al 70% (in Italia già tanto se si arriva al 50%...) anche se poi erano dell'anno prima o estive. Ho imparato col tempo che i saldi qui iniziano prestissimo (tipo fine giugno per quelli estivi), duranno tantissimo (almeno un mese e mezzo) e ci sono due tornate di saldi: la prima dove la maggior parte delle cose è al 30% o al massimo al 50%, mentre una seconda comincia verso la fine e serve proprio a svuotare tutto, quindi si trovano saldi fino al 70% (alle volte anche più) anche se è difficile trovare le taglie.
Mi sono fatta infinocchiare un paio di volte perché quando hai la carta fedeltà generalmente ti vengono inviate mail con dei saldi apposta per te un paio di giorni prima, ma sono sempre poco convenienti perché aspettando i saldi veri si trova quasi sempre tutto a meno.
Rimango però sempre delusa dai saldi estivi, siccome qui ci sono marche davvero a buon prezzo (Kiabi, Tati, Primark) non ci sono grandi ribassamenti nei saldi estivi e, anzi, si trovano poche cose in saldo e magari dell'estate precedente o invernali!! Ricordo di aver comprato una mini in velluto viola nei saldi invernali a 5€ e poi in estate ritrovarmi in saldo la stessa mini, ma marrone a 3€!
Qui è un piacere anche lo shopping online, forse anche meglio di quello sul posto, in internet infatti c'è un sacco di scelta, i siti sono fatti in modo da garantire una navigazione veloce, semplice e sicura, le spese di spedizione quasi sempre nulle, soprattutto se si utilizzano i point relais (negozi sparsi in tutta la città dove vengono recapitati i pacchi) o la spedizione in negozio, e in caso di reso è tutto molto facile...inoltre volete mettere fare shopping seduta sul divano nel silenzio della sera e con i nani a letto?!?
Comunque è un piacere riuscire a vestire tre figli e farmi qualche regalo senza gravare troppo sul bilancio familiare, ricordo che anche in Spagna era così e il rientro in Italia è stato davvero traumatico!

PS: da adesso in poi "il rientro in Italia" sarà un chiodo fisso...

giovedì 23 giugno 2016

La mia vecchia vita e la mia nuova me

Eccomi qui a raccontarvi un po' la nostra prima esperienza in camper e l'emozione di rivivere un campo gara insieme alla mia famiglia.
La vita in camper per me non ha niente di nuovo e avventuroso, è piuttosto un ritorno alle origini visto che ho viaggiato in roulotte con i miei per anni, poi in tenda con il mio club per andare a fare le gare in giro per l'Italia e in quei casi si campeggiava davvero alla fortuna sulla riva del fiume.
La sensazione di familiarità è stata tale che solo alla fine, chiacchierando con il Navigante mentre rientravamo, mi sono resa conto che solo per me è stato un weekend rilassante. Il prendere mano con le cose da fare nel camper (stappare il tappo del boiler, accendere e spegnere la bombola del gas...), i piccoli inconvenienti (la perdita di pressione dell'acqua quando il serbatoio è vuoto, il non trovare le aree di servizio camper quando servono...), la velocità lumaca del camper, la pioggia e il freddo fanno parte del mio bagaglio di vita, ma assolutamente non del suo, decisamente molto più cittadino e "comodo".
Non parliamo poi di quando sono entrata nello stadio di canoa...per un attimo ho dimenticato di avere una famiglia e mi sono persa guardandomi intorno, rimanendo impressionata dai passi da gigante che ha fatto l'organizzazione di un evento del genere in questi 10 anni, entrando nel pieno della gara con un solo colpo d'occhio al percorso e riabbracciando amici che hanno fatto parte di me per molti anni durante il complicato periodo dell'adolescenza.
Pensavo di sentire un rimpianto molto più forte, ma parlando in giro mi sono ricordata di quanto sia difficile sentirsi felici e pienamente realizzati quando si è atleti agonisti, cosa invece molto più facile per me anche solo guardando le mie tre meraviglie.
E' stato un weekend intenso, ho riscoperto una parte di me che pensavo non esistesse più, invece era solo nascosta sotto una coltre di polvere e, soprattutto ora che sto riflettendo sul nostro futuro rientro in Italia, mi ricorda a gran voce quali siano le cose importanti o quantomeno quali possono essere, che non per forza sono quelle che abbiamo pensato siano fino ad ora...ok, è un discorso un po' contorto, ci penserò un po' meglio poi scriverò qualcosa di più...
Alla fine credo che sia importante per me riallacciare la mia vecchia me con la mia nuova me perché sento che c'è un gap tra le due che non mi fa star bene del tutto, che mi fa un po' vivere di rimpianti. Credo che il camper sia un buon inizio :)

venerdì 17 giugno 2016

Un tuffo nel passato insieme al mio splendido presente

Finalmente, dopo quasi un mese dall'acquisto, oggi inauguriamo il camper! E' tutto il giorno che faccio su e giù per caricare quello che ci serve o penso ci possa servire; anni di campeggio e roulotte aiutano per avere un'idea più o meno chiara della situazione, ma i tre figli sul groppone no e mi ritrovo sempre con l'indecisione sul cosa portare!
Questo weekend sarà speciale, non solo il primo viaggio con il nostro camper, ma la meta mi emoziona tantissimo: domani infatti saremo sul campo gara di canoa di Pau per vedere la coppa del mondo! Dopo quasi 10 anni mi riaffaccio su un fiume, sento l'odore del neoprene bagnato, sento l'adrenalina del tifo e non c'è dubbio alcuno che mi assalirà una quantità di emozioni che non credo di poter enumerare.
Ho fatto canoa fluviale a livello agonistico per 13 anni, ho abbandonato questa vita a 21 anni perché ero stata messa troppo sotto pressione e non ho retto, cambiando vita completamente e andando incontro all'ignoto che mi ha portato quello che ho ora. E' come se avessi vissuto due vite, una prima da atleta agonista e una poi, da adulta lavoratrice e poi moglie e mamma.
Ho abbandonato il mio sogno non senza rimpianti e ritornare ora ad aprire quel cassetto mi fa paura, ma mi emoziona poterlo fare con le persone che mi hanno reso felice: mio marito e i miei figli.
E poi faremo una capatina a Lourdes,,,che male non fa!!! Buon weekend!

mercoledì 15 giugno 2016

Di pannolini lavabili dopo tre figli

Ho deciso che inizierò a trapanarvi un po' i ma...glioni con dei post da mamma esperta "che di figli ne ho tre e se qualcuno avesse detto a me queste cose, blablablabla..." cominciando dai pannolini lavabili. E' un argomento di cui ho già parlato quando avevo iniziato ad usarli con la Belva (qui, qui e qui), ma da allora sono cambiate un bel po' di cose.
Per esempio è cambiato il numero di nani e il tempo che ho a disposizione, quindi se con la Belva gli u&g erano del tutto inutilizzati, con l'arrivo del Vitellino (dopo 14 mesi!!) prima e del Francese dopo ho messo da parte un po' di nazismo e ho iniziato ad usare anche quelli in particolare durante i viaggi e di notte, soprattutto con il Francese che piscia l'impossibile e me lo trovo sempre zuppo!
Se con la Belva i pannolini tenevano tranquillamente tre ore e potevo permettermi di utilizzare un inserto solo, dopo altri due nani l'impermeabilità è andata a farsi friggere e ho dovuto comprare un'altra decina di pannolini.
Le borse impermeabili per le uscite sono state una spesa in più, mi arrangio benissimo con le borse di plastica, soprattutto qui in Francia che vengono ancora usate, anzi abusate, soprattutto se si decide di andare a fare la spesa al mercato.
Anche i veli raccogli feci sono nel cassetto e li ho usati/uso pochissimo, un po' perché all'inizio con le feci liquide basta una sciacquata con l'acqua prima di stoccarli nel bidone, un po' perché cercando di abituarli al vasino fin da subito (cerco di fare un blandissimo EC) basta pochissimo perché si abituino a farla lì invece che nel pannolino.
Se avete problemi di pipì super abbondanti vi consiglio i pannolini lavabili da notte Hippy Nappy che in teoria tengono 12 ore, in pratica...vabbè dai non esageriamo, ma sono sicuramente quelli che per i primi due nani ho usato di notte fino quasi ai tre anni (con il Francese invece impossibile tenerli più di 5 ore...come dice il Navigante, ha la vescica della mamma!); il Vitellino poi è passato alle mutandine quasi subito dopo essere stato spannolinato di giorno, mentre la Belva continua imperterrita a pisciottare di notte e quindi sono necessariamente dovuta passare agli u&g per questioni di vestibilità e perché con lei uso i pannolini a mutanda, in modo che sia il più autonoma possibile.
Diffidate da chi vi dice che i pannolini lavabili durano in eterno per tutti i figli a venire, forse vuole intendere che, vista la quantità di figli che una coppia italiana fa in media, vi basteranno una ventina di pannolini per il primo figlio, da poter eventualmente riutilizzare. Io con due figli che hanno usato pannolini in contemporanea per almeno un anno, avevo bisogno di almeno 40 pannolini che dopo tre anni hanno perso moltissimo potere assorbente e con l'arrivo del Francese ho dovuto comprarne altri 10 (e forse ne comprerò altri 10), contando che di notte uso gli u&g...fate vobis...
Non prendete i pannolini lavabili taglia S, soprattutto se come me tendete a fare figli grandi, io li ho usati davvero pochissimo, sono praticamente nuovi. Inoltre visto il numero di pannolini che si cambia ad un neonato, ne avrete bisogno in una quantità esagerata da utilizzare per un brevissimo periodo. Rodatevi con i ritmi del bimbo e poi verso il terzo/quarto mese iniziate questa meravigliosa avventura dei pannolini lavabili, sono sicura che l'ambiente non ne avrà troppo a male.

Per il momento è tutto, i nani mi reclamano, ma se dovessi ricordarmi ancora di qualcosa aggiornerò.

lunedì 13 giugno 2016

Cicale

Questo giugno qui in Francia fa decisamente pietà, dopo una primavera all'insegna del vento anche l'inizio di giugno non voleva essere da meno, così, a parte qualche giornata sporadica, l'estate calda da giornata al mare ancora non si vede (e l'anno scorso che invece ero incinta e pativo il caldo c'erano 35°!).
Però ieri mattina uscendo di casa c'era qualcosa di diverso, no il vento c'era sempre e anche alcune nuvolacce passeggere, ma il tutto con un sottofondo musicale: le cicale! E quando arrivano le cicale in Provenza è arrivata l'estate! Quel rumore continuo è e sarà per sempre un ricordo indelebile delle mie estati francesi, dei momenti belli e dei momenti brutti.
Sono le cicale che ricordo quando, ancora prima di venire a vivere qui, ci siamo fatti una settimana a cercare casa; me ne ricordo una in particolare stranissima dove entravi al primo piano, nel corridoio delle camere per intenderci, e scendevi poi nella cucina e nel salotto, immersa in una pineta fantastica che emanava un odore incredibile e il rumore delle cicale era così forte da non riuscire quasi a parlare.
Sono le miriadi di cicale dell'anno scorso quelle che hanno accompagnato la mia gravidanza e che sbucavano dappertutto facendo ridere i bambini, un po' meno me e mia madre.
E' il rumore delle cicale che mi ricorderà le giornate al mare e la siesta del dopo pranzo, i pomeriggi caldissimi da passare o con il condizionatore o lontano da casa, lo scarno orticello che ogni estate cerco di far crescere sotto l'enorme pino che ci fa ombra in tutto il giardino, le visite di parenti e amici (vorrai mica non fare un giro in Costa Azzurra a sbafo??), il relax delle vacanze...
E sono le cicale in ceramica da appendere al muro, uno dei tanti souvenir di queste zone, che mi porterò nella prossima vita (Roma?) il prossimo anno, quelle che se ci passi davanti imitano il verso delle cicale vere e che riempieno gli scaffali di ogni supermercato o negozio di souvenir appena inizia la stagione turistica. Kitch, ma impensabile non averla!
Mi sono sentita stranamente rilassata appena mi sono resa conto dell'arrivo delle cicale, anche se continua a tirare un vento della Madonna e di caldo estivo manco l'ombra, sono arrivate le cicale, tanto mi basta!

...iniziamo già a fare i nostalgici e devo vivere almeno ancora un altro anno qua...ANNAMO BENE!

lunedì 6 giugno 2016

Due settimane di suoceri

Quando quasi 10 anni fa io e il Navigante decidemmo di sposarci in comune prima di partire per la Spagna (ci saremmo poi sposati in chiesa più avanti), mia suocera era quasi in lacrime e non di gioia. Alla mia faccia stupefatta da una reazione così catastrofica, la risposta serafica è stata: "Eh, ma dal nord non sai mai chi può arrivare"...(alla faccia che siamo noi del nord con i pregiudizi)...
Questo l'inizio di anni di battute, battibecchi, frecciatine, fino al quasi scemare completo dei rapporti, quantomeno con me. Poi io e il Navigante passiamo un momento di crisi e loro rientrano prepotentemente nelle nostre vite, in quelle dei bimbi, ma con un fare diverso.
E in meno di sei mesi me li ritrovo due volte a casa, la seconda me li devo pure ciucciare da sola per due settimane. Non volevo, avrei preferito nettamente starmene sola, perché in fondo per me sono degli estranei, ma non posso sputare sopra all'aiuto che vengono a darmi, nè che finalmente si interessino dei nipoti.
E il bilancio di queste quasi due settimane che giovedì termineranno, non è poi così negativo. Loro sono cambiati, io sono cambiata. Io non ho più vent'anni e sinceramente di quello che pensano mi faccio un baffo perché sono perfettamente cosciente di quello che sono e di quello che ho creato e portato avanti. Loro tentano di rispettarmi e già il tentativo è comunque apprezzabile dopo gli anni passati, e finalmente i miei nani possono vivere anche l'altra coppia di nonni.
Certo avere in casa dei quasi estranei non mi permette di agire liberamente, non mi permette di avere i miei spazi, in più per quieto vivere mi tocca pure stare zitta tante volte...cosa che non mi risulta molto facile, essendo la diplomazia una dote che il Signore ha completamente dimenticato di fornirmi. Quindi è una convivenza per me davvero molto faticosa.
Se qualcuno mi avesse detto qualche anno fa che sarei rimasta sola con i suoceri per due settimane in un clima semisereno, la reazione sarebbe stata: "nemmeno nel peggiore degli incubi!". Invece il peggiore degli incubi è stato vedere il mio matrimonio che stava per disgregarsi e scoprire che sono stati proprio loro due uno dei collanti che ci ha tenuti insieme.
Insomma non solo mi tocca riconoscere che comunque sono gli artefici dell'amore della mia vita, ma che probabilmente continuo a stare con lui anche grazie a loro. E anche solo per questo sto zitta, anche se non proprio con piacere.

giovedì 2 giugno 2016

Perdere ore per la strada...

Da quando è nato il Francese mi rendo conto che la giornata ha perso qualche ora.
Ricordo perfettamente quando nacque la Belva e dovetti ritagliare, togliere e incastrare quello che facevo prima nei pochi spazi rimasti. Fu un lavoro per me molto difficile, ma poi il puzzle che ero riuscita a mettere insieme è andato abbastanza bene anche con l'arrivo del Vitellino e pian piano ho potuto ampliarlo con la loro autonomia e l'inizio della scuola. Non che avessi di nuovo tutto il tempo del pre-Belva, ma non mi potevo lamentare tra corso di francese, palestra, qualche uscita, blog e sito internet incastrati a tutto quello che invece è scuola, casa e famiglia.
Da 6 mesi a questa parte ho ricominciato a sforbiciare un corso di francese là, un'uscita qua e ovviamente la palestra abbandonata al quinto mese di gravidanza e che speravo di poter riprendere con giugno, cosa impossibile anche solo per l'allattamento a richiesta ancora preponderante ovviamente.
Ma l'aumento delle lavatrici, la scuola con le mille attività a cui non voglio mancare (già quest'anno non ho potuto accompagnarli in gita, ma il prossimo mi rifaccio!) e il Francese che si fa ogni giorno più sveglio, hanno relegato alla sera la scelta tra: mi addormento alle 21 con i bimbi così riposo, leggo un libro o anche solo un fumetto (la pila di Dylan Dog sul comodino è immensa), mi perdo su Pinterest, studio la guida dell'Islanda o scrivo un post su uno dei miei blog? Vorrei fare tutto questo in un'oretta e mezza al massimo, poi mi trovo alle 23 con gli occhi che mi si chiudono e la pila di Dylan Dog che piange...Quantomeno ho scritto un post, aggiunto un'attività da fare in Islanda e fatto un giro su Instagram...
Non è che cortesemente qualcuno mi aggiunge un paio di orette alla giornata per farmi una scatervata di fatti miei?