venerdì 10 ottobre 2014

La quiete e la tempesta

Stamattina, come ogni venerdì, il Vitellino era a casa mentre la Belva era a scuola. Abbiamo passato una mattinata quasi idilliaca, andando a fare la spesa in ben due posti diversi, preparando da mangiare per pranzo e per cena, mettendo apposto la lavatrice e infine camminando fino all'ecole della Belva..
Tutto è andato fantasticamente bene, fino alla prima curva per l'ecole, lì sono iniziati i capricci del Vitellino, che pensavo fosse semplicemente stanco. I capricci per camminare però sono aumentati esponenzialmente al ritorno, anche se la strada è tutta in discesa.
A casa poi volevo scapparmene in Nuova Zelanda: c'erano solo urla e pianti di uno o dell'altra, la Belva che non faceva giocare il Vitellino, il Vitellino che spingeva o menava la Belva, pianti per fame, per sonno, per noia...Ovviamente il mio intervento è sempre inefficace se non controproducente e quindi a un certo punto ho semplicemente detto a entrambi che se volevano continuare a litigare che se ne andassero in un'altra stanza perchè non li volevo sentire.
Dopo una mattina così bella, mi sembrava ingiusto dover sopportare tutto ciò e sentivo salire il nervosismo per non riuscire a farli andare d'accordo, per non riuscire ad insegnare come comportarsi l'uno con l'altro. Ovviamente il nervosismo è scoppiato, precisamente quando il Vitellino si è messo a giocare con le forchette per terra, invece di portarle al tavolo, dopo aver litigato con la sorella per i piatti (mi aiutano sempre a preparare la tavola mentre cuoce la pasta, così passiamo qualche minuto, loro sono contenti e imparano ad essere utili in casa).
Ora sono a dormire e io sono spossata. Mi immaginavo già di scrivere un post su questa idilliaca mattinata madre&figlio, di come siamo stati bene insieme, di come è facile gestirne solo uno e invece mi ritrovo con i sensi di colpa a mille per aver urlato come una pazza e averlo allontanato in malo modo.
Ma ci sono mai, dico mai, mai giornate che iniziano tranquille, trascorrono tranquille e finiscono tranquille? Non chiedo bambini sempre zitti e buoni, chiedo che giochino senza far venire il finimondo, chiedo che provino ad ascoltarmi, chiedo situazioni da poter gestire e non che vadano al di fuori dell'umana comprensione...è chiedere troppo?? Mi sa di sì... :((

10 commenti:

  1. Eh si. Mi duole dire che il mio apporto al post non può che essere questo...

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    1. :(( lo temevo...
      Ah Lu! Hai presente il post su cui hai scritto della "faccia da nonno"...pare che anche la au pair di mia sorella ne sia stata colpita!!

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    2. Acc! Di partenza quindi? Spero che a una mia ipotetica nipote non venga mai in mente di fare l'au pair...

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    3. Già partita...non sembra ritornare...e ha pure lasciato la roba da mia sorella O_o
      Le ha detto che ha gravi problemi a casa, ben più gravi di "raccogliere quattro cose" (parole testuali) riferendosi al fatto che mia sorella sta organizzando un trasloco in Inghilterra a cui la ragazza in questione doveva partecipare, seguendoli anche là!
      Sono basita da sto comportamento!

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  2. Giornate tranquille dall'inizio alla fine? ma certo che ci sono: basta spedire i figli in colonia da qualche parte… vedrai come ti rigeneri! io devo ancora provarne l'ebbrezza però ;)

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  3. Purtroppo anch'io faccio parte di quelle mamme che non ne hanno mai di giornate tranquille da mattina a sera...

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  4. Posso fare il copia-incolla nel mio blog?
    In otto anni da mamma credo di aver avuto giornate tranquille solo quando avevo Lolo' oppure finche' Dada' era in eta' "non disturbabile" per il fratello! Un bel casino insomma. Anche noi siamo in una fase molto "litigiosa" che in parte ci sta, insomma fa parte della loro crescita, ma mi rendo anche conto che e' snervante vederli stuzzicarsi, litigare per cose "stupide" e inutilmente quando potrebbero giocare serenamente!
    Fai sparire i sensi di colpa, siamo umane, siamo donne, qualche volta isteriche e incazzose, altre volte piu' pazienti ma siamo fatte cosi'!
    Loro hanno momenti NO fatti apposta per farci girare le "scatole" (mi trattengo e resto fine!).
    Un abbraccio

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