mercoledì 11 maggio 2016

Quando il viaggio non è rilassante

Finalmente riesco ad avere qualche momento di pace per raccontarvi come e dove abbiamo trascorso il ponte dell'Ascensione; infatti, sebbene fossimo appena rientrati dall'Inghilterra, non ci siamo fatti sfuggire quei 4 giorni di vacanza in uno dei migliori mesi, climaticamente parlando, per partire.
La meta, cambiata all'ultimo momento, è stata la Savoia e il lago di Ginevra, che doveva essere la destinazione per una vacanza relax in agosto, quando invece abbiamo dovuto ripiegare su casa mia per la morte del mio nonnino :(
Abbiamo fatto un on the road piuttosto serrato e devo dire che i bimbi non sono stati al passo, diventando capricciosi e ingestibili in maniera esasperante, anche quando era "il loro momento". Durante le nostre vacanze infatti abbiamo sempre momenti dedicati a loro (questa volta in particolare era un pomeriggio in un parco di treni, lo Swiss vapeur parc) perché non voglio fare come facevano i miei genitori che ci propinavano gite poco interessanti per noi, senza lasciarci quasi momenti di gioco. Voglio che le nostre siano delle vacanze democratiche, ma spesso questo è il modo migliore per farli diventare pretenziosi e pochi inclini a lasciare spazio agli altri. So che è questione di equilibri ed insegnamento anche questo e sebbene io non sia la persona più paziente al mondo, sto cercando il modo di trovare una via che faccia piacere a tutti.
Alla fine quindi ho deciso di mettere nero su bianco quello che ci è piaciuto e quello che invece non abbiamo amato e ho scoperto che in fondo anche loro hanno trovato moltissime cose da ricordare, mentre pochissimo da reclamare.
Tra tutto quello che abbiamo visitato menzione speciale per il museo olimpico di Losanna, per tutti la miglior visita del viaggio dove io mi sono pure commossa (in fondo era il mio sogno, quello di vincere le Olmpiadi...insieme a quello di avere tre figli! 50% di riuscita nella vita, mica male!).
Anche il castello di Chillon è stata una vittoria, che ha lasciato il segno sulla mia gamba e sul mio ginocchio perché tra scale, stanze, stanzine con il Francese appeso al collo con il meitai alla fine sono riuscita ad inciampare e per salvaguardare lui non ho potuto usare le mani per salvaguardare me. Anche questi sono souvenir!
Abbiamo comunque fatto il pieno di sole, prati verdi, cibo (ci siamo spanzati di formaggio e raclette!!), castelli, passeggiate in villaggi medievali e poi ho imparato che anche se chiedo troppo e i miei figli sono insopportabili, riusciamo comunque a far passare il messaggio che nel mondo c'è tanto di cui meravigliarsi!

2 commenti:

  1. Tu sei il mio guru. Sul serio. In giro x il mondo con tre figli come se fosse facile. Tanta stima.

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    1. In giro per il mondo sì.
      Con tre figli sì.
      Ma facile direi proprio di no!!!!!
      Ci proviamo perché il viaggio inteso come conoscenza del nuovo e del diverso (il che non significa per forza andare in capo al mondo) è parte di noi come persone e come coppia, sarebbe impossibile vivere senza.

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