Più volte ho scritto di quanto adori il Natale, l'atmosfera, le decorazioni, il camino acceso della taverna a casa dei miei, il cibo, le chiacchiere, i regali.
Amo tutto del Natale e aspetto impaziente la mattina del 25, come un bimbo di cinque anni, come se ancora credessi nell'omone barbuto e vestito di rosso. Mi piace scartare i regali, mi piace comprarli e mi piace pensare per bene cosa comprare a ognuno.
E le decorazioni...oh le decorazioni...potrei comprare tutto! Potrei riempire l'albero, sempre troppo piccolo, con milioni di decorazioni colorate, luci, ghirlande, lavoretti fatti a mano. Potrei accendere milioni di candele profumate e riempire gli angoli di stelle di Natale, ma ne ho pietà e ne compro solo una, che tanto so non durerà più in là delle feste.
Ma quest'anno è diverso, quest'anno il Natale ha un retrogusto amaro e nemmeno fare l'albero è stato un momento di gioia pura, ma solo un fastidio: comprarlo, portarlo in casa, decorarlo. Non ho nemmeno messo le canzoncine come sottofondo, come ogni anno, l'ho liquidato velocemente una domenica rientrati da un pomeriggio in giro e in un'oretta prima di cenare l'abbiamo decorato, lasciando il resto per i giorni successivi, pezzetto per volta, mentre di solito facevo tutto in una giornata dedicata esclusivamente a quello. Mi sono sentita un po' in colpa, proprio quest'anno che la Belva e il Vitellino erano super partecipativi e il Francese inizia finalmente a capirci qualcosa, ma quest'anno va così, non riesco a sentire lo spirito natalizio, vorrei solo fosse già gennaio.
Il Navigante continua a chiedermi cosa voglio sotto l'albero. Questa domanda mi infastidisce e mi fa salire le lacrime. Innanzitutto odio che mi si chieda cosa voglio, stiamo insieme da 12 anni credo che puoi pensarci da solo e poi che cavolo di sorpresa sarebbe così? Non ha senso che io ti dica cosa voglio e tu me la fai trovare impacchettata sotto l'albero! Preferisco non avere niente.
Poi rifletto un secondo e l'unica cosa che vorrei non si può impacchettare, non si può ordinare su Amazon, non è possibile averla. E allora mi viene da piangere, ancora dopo tutti questi mesi.
Per me Natale è famiglia, famiglia allargata dai parenti più stretti, a quelli meno stretti, agli amici e quest'anno la mia famiglia ha subito due gravi perdite e una defezione, visto che non parlo con mia sorella da aprile, ma di questo non voglio proprio parlare, non m'interessa nemmeno sinceramente. Ecco, vorrei tornare indietro di un anno esatto e rimanere lì in quel dicembre 2016, ultimo Natale tutti insieme in quella grande taverna dall'odore di polenta e mandarini. Ma, come dicevo, non è possibile, quindi quest'anno sono un po' il Grinch. Io. Il folletto natalizio perennemente felice farà il Grinch. Con buona pace di tutti, figli compresi.
Che stia invece semplicemente maturando? O invecchiando scegliete voi...
I mariti certe cose non le capiscono. E non è importante che non indovini cosa regalarti. L'importante è che ci pensi. Che ci tenga. Se ti chiede è per essere sicuro.
RispondiEliminaQuanto alla famiglia, la tua famiglia allargata è quella che hai costruito. Concentrati su quella, che in più', con bambini piccoli, ha con sé una magia particolare.
E vivi le loro risate, il loro stupore.
Non è così semplice, ma è quello che cerco di fare...con risultati piuttosto indecenti, ma vabbè. Quest'anno va così.
EliminaSu, su, non demoralizzarti! I Natali un po'così capitano a tutti, anche a chi come te e me ADORA questa magica giornata. Cerca di tenere le aspettative basse, non prendertela con tuo marito (anche il mio fa così, forza che andiamo a scegliere il tuo regalo, ecco, per dirti...) e alla fine vedrai che la giornata ti stupirà!
RispondiEliminaGuarda, io non credo sia questione di maturità ma dello stato d'animo con cui ci si arriva. Sai, anche per me quest'anno è stato il primo anno senza entusiasmo e anche io, come te, non volevo neanche mettere su le canzoncine di sottofondo mentre mi sforzavo di mettere su l'albero con le bambine. Io credo che sia normale, in questo tuo periodo di vita, non essere entusiasta della cosa ma questo non vuol dire che non lo sarai mai più. Un forte abbraccio :*
RispondiEliminaSì forse. Forse è il momento.
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