lunedì 6 giugno 2016

Due settimane di suoceri

Quando quasi 10 anni fa io e il Navigante decidemmo di sposarci in comune prima di partire per la Spagna (ci saremmo poi sposati in chiesa più avanti), mia suocera era quasi in lacrime e non di gioia. Alla mia faccia stupefatta da una reazione così catastrofica, la risposta serafica è stata: "Eh, ma dal nord non sai mai chi può arrivare"...(alla faccia che siamo noi del nord con i pregiudizi)...
Questo l'inizio di anni di battute, battibecchi, frecciatine, fino al quasi scemare completo dei rapporti, quantomeno con me. Poi io e il Navigante passiamo un momento di crisi e loro rientrano prepotentemente nelle nostre vite, in quelle dei bimbi, ma con un fare diverso.
E in meno di sei mesi me li ritrovo due volte a casa, la seconda me li devo pure ciucciare da sola per due settimane. Non volevo, avrei preferito nettamente starmene sola, perché in fondo per me sono degli estranei, ma non posso sputare sopra all'aiuto che vengono a darmi, nè che finalmente si interessino dei nipoti.
E il bilancio di queste quasi due settimane che giovedì termineranno, non è poi così negativo. Loro sono cambiati, io sono cambiata. Io non ho più vent'anni e sinceramente di quello che pensano mi faccio un baffo perché sono perfettamente cosciente di quello che sono e di quello che ho creato e portato avanti. Loro tentano di rispettarmi e già il tentativo è comunque apprezzabile dopo gli anni passati, e finalmente i miei nani possono vivere anche l'altra coppia di nonni.
Certo avere in casa dei quasi estranei non mi permette di agire liberamente, non mi permette di avere i miei spazi, in più per quieto vivere mi tocca pure stare zitta tante volte...cosa che non mi risulta molto facile, essendo la diplomazia una dote che il Signore ha completamente dimenticato di fornirmi. Quindi è una convivenza per me davvero molto faticosa.
Se qualcuno mi avesse detto qualche anno fa che sarei rimasta sola con i suoceri per due settimane in un clima semisereno, la reazione sarebbe stata: "nemmeno nel peggiore degli incubi!". Invece il peggiore degli incubi è stato vedere il mio matrimonio che stava per disgregarsi e scoprire che sono stati proprio loro due uno dei collanti che ci ha tenuti insieme.
Insomma non solo mi tocca riconoscere che comunque sono gli artefici dell'amore della mia vita, ma che probabilmente continuo a stare con lui anche grazie a loro. E anche solo per questo sto zitta, anche se non proprio con piacere.

6 commenti:

  1. Beh dai qualche compromesso ci sta. Dopotutto, penso che si possa dire qualunque cosa ma non che non vogliano bene al figlio e ai nipoti...

    però scusa non ho mica capito bene la cosa del matrimonio in chiesa. cioè volevano che vi sposaste in chiesa perché tu sei del nord e pensavano che il prete desse maggiori garanzie di riuscita del matrimonio????

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    1. No, non volevano ci sposassimo...il suo figlioletto (di 27 anni suonati) era ancora troppo giovane...
      L'errore è stato un po' di mio marito, era mesi che stavamo già organizzando il matrimonio in chiesa, ma lui non ha mai accennato niente. Quando poi abbiamo deciso di firmare almeno le carte in municipio prima della partenza per la Spagna (e poi sposarci in chiesa 10 mesi dopo) lui ha sganciato la bomba del tipo "tra due mesi ci sposiamo!"...
      La cara suocera però ha ben pensato che la colpa di tutto questo fosse della mia cattiva influenza, perché per lei facevo fare a suo figlio quello che volevo io...

      Mai detto che non vogliano bene a figlio e nipote, il problema infatti ce l'hanno con me che non sono quella che si aspettavano e che volevano per loro figlio.

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    2. ah ora ho capito. ma pensi che sia per te? o sarebbe uguale con qualunque nuora? te lo chiedo perché per esempio mia mamma ha avuto grossi problemi con sua suocera, mia nonna, ma non era "per lei". Mia nonna ce l'avrebbe avuta con qualunque donna mio papà avesse sposato. Lo ha dichiarato proprio apertamente.

      Io invece sono fortunatissima mia suocera è come una seconda mamma.

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    3. Domandona...sinceramente un po' tante cose in gioco.
      1. Loro tendono a crearsi una realtà da cui non riescono nè vogliono uscire. L'adattamento non è decisamente per loro.
      2. Non conoscono loro figlio, che è uscito di casa a 15 anni per andare a fare il liceo militare e visto il punto 1 credono di avere a che fare ancora con il 15enne che viveva con loro, non con la persona che è diventata.
      Questo però è anche un po' causa di mio marito che non fa niente per farsi conoscere.
      3. Io sono decisamente tutto fuorché le ragazze a cui sono abituati, sono del nord, non sto zitta, dico le cose come stanno, trovo assurde certe tradizioni e non mi piego ad esse solo per far piacere, nè a loro nè a nessun altro.

      Siamo diversi e per loro è difficile avere a che fare con qualcosa che è diverso dai loro standard, d'altro canto per me è difficile relazionarmi con chi non è aperto alla diversità, al mettersi in discussione.
      Comunque tante incomprensioni sono state causate anche e soprattutto da mio marito che per quieto vivere tace. Tipo "vabbè ma io ho scelto di stare con te" implicava che loro potessero dire e fare quello che volessero perché a lui non interessava, loro si sentivano in diritto di farlo, io mi dovevo sorbire certi atteggiamenti e certe uscite senza però dover creare casini che sennò la colpa era mia.
      Il discorso è davvero luuuungo...

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    4. Mi rendo conto.
      Beh certo che mettere tra voi quei 2-3000 km porta eventualmente qualche vantaggio....

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    5. Togli pure eventualmente e qualche :D
      Peccato che quando rientriamo in Italia non saranno più 2-3000 ma 2-300 :S

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