lunedì 29 febbraio 2016

Gli anni di Cristo

Normalmente oggi sarebbe il mio compleanno, ma visto che quest'anno è bisestile mi tocca aspettare un giorno di più e io odio aspettare per festeggiare il mio compleanno, anche se ormai sono una tris mamma più che trentenne con la faccia stanca ricolma di occhiaie, borse e rughe (il Francese aiuta molto in tutto questo!). Mi piace festeggiare in generale, quindi non vedo perché dovrebbe essere diverso se la persona da festeggiare sono proprio io!
Quindi visto che sono senza marito, in viaggio per tre settimane (la prima partenza dopo l'arrivo del Francese :( ma ho la mia prima Au pair venuta a darmi una mano), domani ho invitato le Army wives per un pranzo bring&share, ossia ognuno porta qualcosa da condividere con gli altri. Io ho già il tiramisù in frigo e dopo mi metterò a preparare la pasta al forno con pesto, patate e fagiolini.
Con il Navigante (e il Francese addormentato nella culla) ho festeggiato sabato in un ristorante gastronomico a una quarantina di chilometri da qua, Les Restanques du Thoronet. Il paese è famoso per una delle tre abbazie cistercensi provenzali, un monumento storico costruito nel XII secolo che noi abbiamo visitato con i bimbi due anni fa.
Non conoscevo il ristorante, ma ho trovato un coupon di Groupon con un'offerta niente male e quindi abbiamo subito prenotato, grazie alla presenza della Au pair e grazie soprattutto al Francese che ci permette molte uscite che con gli altri due era impossibile fare. Lui infatti si addormenta piuttosto presto la sera e fa di solito una tirata fino mezzanotte o anche più tardi, ma anche se non dorme è comunque piuttosto pacifico e facile da gestire.
Il tempo era veramente da lupi, ma la serata è stata perfetta: il menù molto buono, le chiacchiere piacevoli, la concessione di un bicchiere di vino rosso e quando sono tornata a casa un piccola, ma davvero gradita sorpresa sul comodino da parte del Navigante. Mi sono sentita coccolata come non succedeva da tanto.
Grazie a Groupon per l'opportuinità di scoprire un ristorante che altrimenti non so se avrei mai provato, grazie a Au pair di essere di nuovo qui con me a darmi una mano (e davvero mi serve, non so come avrei fatto tre settimane sola senza sbarellare), grazie al Francese per essere così gestibile, grazie al Navigante per avermi fatto sentire speciale una volta di più.
E...BUON COMPLEANNO! (Posso dirmelo in anticipo, il 29 febbraio non conta!)

martedì 23 febbraio 2016

Ma come faccio?

Quando hai appena avuto un figlio e da poco ti confronti con il mondo delle mamme, quelle che ne hanno due ti sembrano dei mostri sacri, per non parlare di chi invece sfiora numeri come tre o quattro o cinque...La loro risposta serafica alla domanda "ma come cavolo fai, anche solo a respirare??" è sempre la stessa: in realtà con uno tutto è più difficile!
Io sinceramente non so come sia esattamente averne solo uno, perché con la Belva stavo appena cominciando a capire che ero mamma di un esserino che sono rimasta incinta del Vitellino e da lì non si è capito più niente in casa nostra per almeno un paio di anni buoni!
Poi arriva il Francese, con una differenza di età dai fratelli decisamente più umana e inizio a capire cosa vuol dire avere altri bambini che possono intrattenere il pupo il tempo che vai a fare pipì o, se sei fortunata, anche il tempo di bere una tisana; che ti portano il bavaglino per i vomitini che immancabilmente è dall'altra parte della stanza, che fanno rumore a sufficenza per far abituare il suddetto pupo ad addormentarsi anche mentre il fratello suona la batteria con le pentole della cucinina.
E tu sei un'altra, riesci a calcolare ogni secondo utile per qualsiasi attività tua o degli altri, sei un mostro di incastri che tetris ti fa un baffo e riesci persino a uscire a cena o organizzare colazioni con le amiche a casa tua, perché altrimenti hai imparato che spazio per te non ce n'è, devi lottare anche solo per cinque minuti, ma devi farlo altrimenti ne esci pazza.
Penso come tutto era difficile con la Belva, ero stanca dopo una notte semi insonne e non avevo voglia di fare niente, mentre ora mi sento un treno di energie anche senza dormire le mie amate otto ore, ma perché credo che la parte più difficile ormai è diventata routine, non devo più pensare a come fare perché lo so già e devo solo semplicemente farlo.
Non nascondo che avere un figlio come il Francese, così calmo, sorridente, generalmente dormiente aiuti parecchio, ma forse anche la mia (nostra) attitudine meno stressata lo aiuta ad essere calmo.
Quindi alla domanda di una neomamma che mi chiede come faccio, mi viene da rispondere: facile, ne ho fatto un altro e un altro ancora :D

sabato 13 febbraio 2016

Primo mini road trip in cinque

Lo scorso weekend siamo stati fuori per una mini vacanza in Languedoc, la regione confinante alla nostra. La prima vacanza a cinque, un primo assaggio di quello che sarà la nostra vacanza on the road in Islanda.
In una parola?...lo so voi vi aspettate qualcosa come fantastico, grandioso, indimenticabile, etc.etc., ma secondo voi viaggiando con tre figli sotto i cinque anni di cui un duemesenne cosa può essere stata se non un mezzo incubo?!? Ci sono voluti tre giorni per trovare un ritmo decente e un equilibrio per tutti e la vacanza è durata quattro giorni :D il che mi fa ben sperare per l'Islanda visto che saremo in giro per 14 giorni + 3 giorni finali fermi a Reykjavik!
Qualche consiglio spassionato e soprattutto da ricordare per me: innanzitutto, mai fare troppe cose per loro sperando poi di poter fare un giretto in città senza capricci: non funziona, anzi semmai il contrario! Più gli concedi, meno ti concendono. In secondo luogo cercare di organizzare le cose per loro più noiose al mattino, che sono più collaborativi. Infine, qualcosa che ancora al terzo figlio non ho imparato: non seguire i consigli del marito (sono solo 4 giorni e i supermercati si trovano ovunque) e conta sempre un cambio in più (SEMPRE!!!!),  perchè immancabilmente nano tre cagherà in mezzo all'autostrada sporcando tutto lui e pure te (per lui cambi a bizzeffe, ma per te due risicati ovviamente) e gli altri due si insozzeranno tutti saltellando in tutte le pozzanghere fangose della riserva africana di Sigean, questo ovviamente nei momenti e nei luoghi meno adatti!
Infine piccola postilla sulla bellissima, quanto carissima Riserva africana di Sigean, un'uscita organizzata per loro, piuttosto cara tra l'altro, ma che a quanto pare è stata meno interessante per la Belva di un castello sperso nel nulla e mezzo diroccato, metre per il Vitellino di uno spettacolo di break dance di artisti di strada a Montpellier! Perchè le cose che meno ti aspetti saranno quelle che gli piacciono di più, soprattutto se coincidono con quello che stanno apprendendo all'ecole (nel nostro caso chateau-fort batte animali 2 a zero con la gita dell'ultimo secondo alla città fortificata di Aigues-Mortes).
Tutto questo è stato scritto dalla Me-Mamma, la Me-Viaggiatrice invece se n'è tornata a casa con un bel ricordo di zone che probabilmente non avrebbe mai preso in considerazione di visitare in altre circostanze; Narbonne, Montpellier, Aigues-Mortes e Nimes...in ognuna di queste città ho trovato almeno un motivo per consigliarne la visita: Narbonne per la bella passeggiata sul canale, Montpellier per la sua vivacità seppure ci siamo velocemente passati in una domenica pomeriggio, Aigues-Mortes per la zona dove sorge (adoro la Camargue) e la sua parte fortificata molto ben tenuta, Nimes con la sua storia romana e i Jardins de la Fontaine dove passeggiare.
Nei prossimi mesi speriamo di aggiungere qualche altro giretto...nani permettendo ovviamente!

giovedì 4 febbraio 2016

Una sensazione strana...

Molti mi chiedono com'è la vita a cinque, la stanchezza, i ritmi, gli incastri...
Mi fermo spesso a riflettere su come faccio a non sballonare: prendi i nani all'asilo, prepara il pranzo, dai tetta al nanetto, cambia il nanetto, seda i capricci dei grandi, seda qualsiasi cosa abbia il nanetto, pensa alla cena, prepara la cena, intrattieni tutti i nani, poi non dimentichiamo la piscina, la ginnastica, la vente de gateaux, gli amici...
Poi penso che non sballono innanzitutto perché il Navigante mi aiuta e tanto, porta i nani la mattina all'asilo, anzi a dire il vero li sveglia, li fa vestire e mangiare e solo poi, dopo aver fatto questa faticosa parte, li accompagna all'asilo prima di andare a lavoro. Poi torna a casa a pranzo e quando la Belva deve rientrare a scuola è lui che l'accompagna dopo aver messo a dormire il Vitellino. E le attività dei due grandi se le sciroppa quasi sempre lui. Se penso che i primi due anni della Belva andava a lavoro alle 6.30 e lo rivedevo solo la sera verso le 17:00-18:00...
Ma c'è anche dell'altro, c'è una sensazione che non ho mai avuto, una serenità che non ho mai provato e questo ritmo frenetico l'unica cosa che fa è ricordarmi ogni giorno, ogni minuto che ho quello che ho sempre voluto, che tutto quello che mi circonda è stato creato da me e dal Navigante in tutti questi anni ed è esattamente come l'avevo pensato (o quasi).
Sospiro spesso, come volessi respirare e trattenere dentro di me tutto questo, sospiro perché ho paura che tutto questo mi scivoli via come la sabbia scivola via tra le dita della mano, senza che io me ne possa accorgere e non voglio, non voglio perderne nemmeno un granello.
Non so dare un nome a tutto ciò. O forse sì, ed è una cosa che probabilmente fino ad ora non avevo provato ancora veramente appieno: la felicità.

lunedì 1 febbraio 2016

Maschi si nasce

Mentre si fa la doccia il Vitellino giocherella con il pistolino. Ad un certo punto tutto incuriosito chiede: "Cosa c'è dentro il pistolino?"
Il Navigante ridendo imbarazzatissimo risponde: "E' sempre il pistolino"
Il Vitellino non contento: "Ma noooo vedi che c'è un'altra cosa...cos'è?"
Il Navigante continuando a ridere: "Te l'ho detto, è sempre il pistolino"
Il Vitellino imperterrito: "Come si chiama?"
Allora arrivo io, finalmente contenta di poter soddisfare curiosità in modo scientifico (ancora nessuna domanda su sesso, figli and so on, anche se io mi ero preparata alla grandissima già dalla gravidanza numero tre): "Allora è tutto pistolino, la parte dentro si chiama pene, quella esterna che lo ricopre è il glande."
Il Vitellino: "Aaaaaahhhh!!! PENDE e GRANDE!!!!"

......... O___o .......

...a quanto pare si comincia da piccoli a dare aggettivi inappropriati al proprio aggeggio!!!
Il Vitellino lo vorresti uccidere un giorno sì e il giorno dopo pure, ma è dolcissimo e in quanto a farci fare sonore risate non è secondo a nessuno!

PS: continua ancora a chiedermi se la pancia va via, inizio a pensare che sia terrorizzato di avere un altro nanetto per casa!! :D

giovedì 28 gennaio 2016

Viaggio in Islanda per cinque (l'organizzazione)

Alla fine, dopo lunghe discussioni e aver vagliato tutte le possibilità, abbiamo deciso le nostre vacanze estive: 17 giorni in Islanda ad agosto con tanto di partecipazione del Navigante alla semimaratona di Reykjavik!
Partendo dal presupposto che l'Islanda è cara, carissima, anzi di più, vi lascio immaginare cosa voglia dire andarci con tre figli! Ma con un attento studio si possono davvero risparmiare un po' di soldini organizzandosi comunque il viaggio da soli.
Innanzitutto bisogna chiarirsi le idee su cosa si voglia vedere, dove si voglia andare, quanti giorni a disposizione si hanno perché cambiano davvero molte cose.. Noi abbiamo deciso di rimanere sul Ring 1, ossia la strada principale che fa il giro dell'intera isola, e avendo abbastanza giorni abbiamo aggiunto anche la penisola di Snaefellsnes (ad ovest sotto i fiordi occidentali) e una probabile escursione all'isola di Flatey. Questo ci ha permesso di non dover scegliere una macchina 4x4 (obbligatoria se volete vedere l'interno dell'isola e i fiordi occidentali) e quindi risparmiare davvero molto. C'è chi dirà che così perderemo la vera Islanda, la sua essenza, ma già un on the road del genere avendo tre figli sotto i cinque anni per noi è sufficiente!
Altra cosa essenziale è prendersi per tempo, ossia noi a gennaio abbiamo già prenotato tutto per agosto e vi posso garantire, avendo visto i prezzi di dicembre, un mese in più o un mese in meno fanno decisamente la differenza!
Da qualche anno a questa parte il biglietto aereo non è più la parte più sostanziosa del viaggio, in quanto ci sono alcune compagnie low cost che raggiungono l'isola: Easyjet e Wowair per la precisione e noi avevamo giusto un volo diretto da Nizza con la seconda, che è una compagnia islandese low cost. Attenzione che al prezzo del biglietto dovrete sicuramente aggiungere almeno un bagaglio da imbarcare in quanto a bordo vogliono borse di max 5 kg (per capirci, per le altre compagnie il bagaglio a mano oscilla tra gli 8 e i 12 kg)
Infine gli alloggi...ooooooh gli alloggi! A parte che già cercare di capirci qualcosa dei nomi è stato un rompicapo, cercare di fare un itinerario con degli stop adeguati per tutta la famiglia pure, ma evitare di spendere l'impossibile...quella è stata la vera sfida! Comunque alla fine utilizzando Airbnb (come farei senza questo sito!), farmholidays.is e il sito internazionale degli ostelli (in Islanda anche gli ostelli hanno camere familiari da quattro e ho letto davvero delle belle recensioni...speriamo perché ne ho prenotati davvero tanti!) sono riuscita più o meno nell'impresa. La zona più difficile è stata senza dubbio quella intorno al lago Myvatn, la zona più turistica del nord dell'Islanda, gli alloggi qui sono veramente, ma veramente cari e non è che ci sia tutta sta gran scelta. In verità ancora sto aspettando la risposta di un alloggio e tremo all'idea che ci dica di no, perché l'alternativa costa più del doppio, ossia 250€ a notte, giusto per darvi un'idea...
Una volta che avremo tutto preparato, inizierò a studiare per bene che attività fare, cosa vedere precisamente, quante camminate possiamo permetterci di fare con i tre nani...insomma comincerò ad andare nel dettaglio.
Come sempre organizzare un viaggio per me è fonte di molte emozioni contrastanti: paura di non aver ben pianificato, eccitazione di conoscere posti nuovi, impazienza di vedere dal vivo quello che ho solo visto su internet o letto sulle guide, soddisfazione per il lavoro fatto...e al ritorno vedremo quali saranno le emozioni!

UPDATE post viaggio
Ecco il nostro itinerario completo con luoghi visitati, alloggi e ristoranti

lunedì 25 gennaio 2016

Come s'incrinano le proprie convinzioni nel tempo

Lo ammetto: io sono una di quelle mamme fissate e rompiballe che "no caramelle, no cioccolata, no troppi medicinali, prodotti ecobio"...insomma sono un po' una naturalfanatica con tanto di utilizzo di pannolini lavabili e assoluta devozione alla piramide alimentare.
Ma poi i nani entrano alla scuola materna dove ogni compleanno si festeggia con un bel gateau au chocolat (essiamai che togli il cioccolato ai francesi), in mensa la piramide alimentare è un miraggio (tanto per dirne qualcuna: patatine fritte, dolci una volta sì e una no, formaggio ad ogni pasto, sempre carne e pesce, salse e salsine varie) e al corso in piscina ad ogni lezione ricevono un bonbon premio (maaaa perchèèèè????). Possiamo poi dimenticare le feste con gli amici dove non esiste niente di salato, ma solo svariati tipi di torte e bonbon per ringraziare gli invitati (ma ancora...perchèèèèè???) o i pomeriggi dalle amiche dove i baldi genitori francesi non possono certo fare a meno di comprare uno zucchero filato che io stessa non avrei potuto finire da tanto grande era, figurarsi mia figlia!
E infine l'arrivo del Francese, che toglie tempo alla cucina e alla fantasia...ma io, ferma nelle mie convizioni, continuo imperterrita nella mia missione, odiandomi per non riuscire a propinare ai miei figli dei velocissimi bastoncini di pesce surgelati senza sentirmi in megacolpissima, ma alle volte francamente esausta da volerla bruciare sta maledetta piramide di cibo e lanciarmi nella livraison à domicile (asporto) come se non ci fosse un domani!
Però poi nei giorni in cui sono sola, mentre i nani sono alla cantine, do il peggio di me stravaccandomi sul divano con la tv accesa e una qualsiasi cosa surgelata della fantastica catena Picard senza sentirmi troppo madre degenere, anche se un pochino ipocrita.
E' che davvero alle volte mi sembra di essere entrata in un tunnel educativo rigorosissimo da cui non riesco ad uscire e in cui ogni sgarro sembra dover distruggere tutto il lavoro fatto finora. So anche darmi un patpat sulla spalla sussurandomi che in fondo non tutti i mali arrivano dalla famiglia e che ho due figli che si fanno spanzate di insalata senza battere ciglio, anzi godendo di ogni forchettata, che non sanno cos'è una merendina industriale, snobbano bibite gassate e super colorate e tutto ciò che mangiano di poco sano non arriva quasi mai da noi. Nutella a parte, ma quella è colpa del Navigante!
Guardo agli anni passati e penso che sono stata alle volte francamente ossessionata e, sebbene non sia una di quelle mamme super apprensive, mi rendo conto che ho anche io cercato di mettere una bella campana di vetro sopra i miei figli, da brava mamma italiana, per tutto ciò che riguarda l'industriale,
il chimico, il poco sano.
Continuo a pensare di avere convinzioni corrette, ma anche che il piccolo sgarro, il junk food durante il weekend, i pannolini usa&getta di notte o durante i viaggi, il momento di sciallamento per una qualsiasi cosa non andranno ad incidere su quello che voglio loro insegnare. O almeno spero.