martedì 10 giugno 2014

Dici viaggi, dici me, dici noi

Il blogstormig del mese scorso era qualcosa che mi toccava da vicino: l'alimentazione.
Il blogstorming di questo mese...anche. Se ricordate, qualche mese fa parlavo di un progetto di cui però non ho dato molti dettagli, ma sarà proprio riguardo alle mie mie più grandi passioni, ossia la gastronomia e i viaggi, che vorrei riuscire a fondere insieme. Il progetto è in via di sviluppo, nel frattempo colleziono esperienze in entrambi i campi.
I viaggi sono ormai parte di me e della mia famiglia: non solo amiamo viaggiare, ma lo facciamo anche per il lavoro del Navigante e lo facciamo con piacere, non come un peso. Ci siamo conosciuti lontani da casa, abbiamo cominciato a conoscerci sul serio viaggiando, abbiamo costruito la nostra coppia spostandoci e così la nostra famiglia.
Il viaggio per noi è conoscere, imparare, insegnare. Soprattutto insegnare.
Insegnare il rispetto della diversità, insegnare a guardare con gli occhi di qualcun altro, insegnare quanto di bello e di brutto c'è nel mondo, insegnare che qualcosa che per noi è bianco, per altri è nero, insegnare che sempre ci sono delle regole, ma che non sono sempre le stesse, insegnare che il mondo è immenso e non si finisce mai di imparare.
Tanti ci hanno detto che con l'avvento dei figli avremmo smesso di viaggiare. Sbagliavano. Con l'arrivo dei nostri nani abbiamo solo imparato a viaggiare in modo diverso, abbiamo imparato a interessarci a cose che prima non ci tangevano, abbiamo imparato a rallentare i ritmi e a plasmarli non più su due persone, ma su quattro, abbiamo imparato a godere di piccole cose scontate, come un parcogiochi all'ombra dove mangiare un panino, abbiamo imparato a guardare il mondo con gli occhi e la meraviglia di un bambino.
In compenso ci abbiamo guadagnato esperienze incredibili e la voglia ancora più grande di scoprire il mondo. Insieme a loro, ma anche ritagliandoci spazi solo per noi come abbiamo fatto qualche tempo fa a Parigi. E ad ogni ritorno, la voglia di ricominciare ad organizzare, sognare, attendere trepidanti è sempre alta, altissima.
E la gioia più grande è vedere i miei nani crescere così sicuri nel mondo, sicuri con noi e anche senza di noi, abituati a qualsiasi mezzo di trasporto, abituati a cambiare, diventare expat, conoscere il mondo, vedere in loro la naturalezza nel portare un trolley o nel giocare in un aeroporto.
Il ricordo più dolce sono i bimbi di Zanzibar che li circondano meravigliati toccandogli i biondi capelli, è la Belva che dice alla nonna "Stiamo organizzando la vacanza insieme", è il Vitellino che guarda il camper che abbiamo preso a noleggio per quest'estate (destinazione Bretagna, ve l'avevo detto??) e urla di felicità.
Sono fermamente convinta che viaggiare sia uno dei migliori modi al modo per educare, educare i bimbi, educare noi al mondo, alla vita.

Questo post partecipa al blogstorming di questo mese su Genitoricrescono.

2 commenti:

  1. Non potrei essere piú d'accordo con te! viaggiare non fa altro che crescere con piú forza! tanti ottusi di mente dovrebbero viaggiare... sono sicura che la vita per loro cambierebbe!

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I commenti sono graditissimi, se firmati ancora di più!